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Cosa serve al Milan sul mercato
22 lug 2021
Molto è già stato fatto, ma i rossoneri non vogliono fermarsi.
(articolo)
6 min
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Foto di Michael Regan/Getty Images
(copertina) Foto di Michael Regan/Getty Images
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In questa prima fase di mercato il Milan si è mosso in maniera rapida e decisa. Neanche era finito maggio che già messo le mani sul nuovo portiere, Mike Maignan, arrivato per colmare il vuoto creato dal doloroso addio di Gianluigi Donnarumma. Nelle settimane successive ha confermato tre giocatori arrivati in prestito la scorsa stagione: Fikayo Tomori è stato riscattato per 28 milioni di euro, così come Sandro Tonali, mentre il prestito di Brahim Diaz è stato rinnovato per altri due anni. A loro si è aggiunto l’arrivo del giovane terzino sinistro Fodé Ballo-Touré e quello di Olivier Giroud dal Chelsea. In uscita, invece, oltre a Donnarumma, il Milan ha perso Hakan Calhanoglu, passato a parametro zero all’Inter, e non ha rinnovato i prestiti di Meite e Diogo Dalot, anche se per il terzino portoghese si sta cercando una formula per farlo tornare in rossonero.

Molto quindi è stato già fatto, ma è probabile che non sarà tutto. L’approdo in Champions League dopo sette stagioni non ha solo galvanizzato l’ambiente, ma spingerà la dirigenza a cercare di riparare qualche buco nella rosa per renderla più competitiva nel doppio impegno. Il calo avuto nella seconda parte della scorsa stagione ha evidenziato come la squadra di Pioli abbia bisogno di una profondità maggiore per gestire i ritmi alti del suo calcio e di sostituti all’altezza dei titolari per non abbassare troppo il livello tecnico della squadra.

L’attacco va bene così?

Forse il primo nodo da risolvere è quello dell’attacco. Se Giroud risponde alla necessità di trovare un centravanti esperto e abile spalle alla porta che possa far rifiatare Ibrahimovic o sostituirlo quando indisponibile, manca ancora almeno un esterno destro e soprattutto un trequartista. A destra Castillejo non ha offerto le giuste garanzie e il più continuo è stato Saelemaekers, per la sua abilità tattica nel compensare i movimenti offensivi dell’altro attaccante, ma è anche vero che il belga non fornisce molto in quanto a presenza offensiva (2 gol e 5 assist in 32 presenze in campionato). Pioli avrebbe espresso la sua preferenza per Domenico Berardi, giocatore che sarebbe in grado sia di fornire i tempi all’attacco del Milan - accelerando quando serve, ma anche dando la pausa a una squadra spesso troppo frenetica - e anche un contributo in fase realizzativa.

L’esterno del Sassuolo è entrato nel momento migliore della sua carriera e un eventuale approdo in rossonero darebbe una sferzata alla catena destra della squadra, permettendo addirittura un passaggio al 4-3-3. Tuttavia il costo del suo cartellino, che si aggira sui 40 milioni di euro, è eccessivo per le attuali politiche di mercato del Milan. Si è parlato anche di Ziyech, magari in prestito, che avrebbe il pregio di poter essere impiegato sia sulla sinistra, dove con il suo mancino potrebbe rientrare nel campo e creare per i compagni, ma anche come trequartista. Il marocchino non ha avuto una buona stagione al Chelsea, ma non sarebbe certo un giro a vuoto, per di più in un campionato difficile come la Premier League, a spegnere gli entusiasmi per un giocatore che potrebbe funzionare bene con Ibrahimovic. Un’alternativa low-cost sull’esterno, più adatto magari come innesto a partita in corso, è Adam Ounas, che nella breve parentesi a Crotone ha fatto scintille.

Uno di quei giocatori che sarebbe bello vedere in Serie A a prescindere dalla maglia.

La scelta del trequartista è fondamentale

La perdita di Calhanoglu non è difficile da accettare solo a livello emotivo, un giocatore passato a zero ai rivali cittadini, ma anche tattico. Il suo calcio iper verticale era perfetto nel sistema di Pioli e non a caso la squadra ha rallentato quando ha rallentato il suo trequartista. Sostituirlo con un giocatore dalle stesse caratteristiche sarà molto difficile e la scelta che farà il Milan - considerando Diaz più un sostituto polivalente che un titolare - dirà molto sia delle ambizioni future che anche dello sviluppo tattico che potrebbe percorrere la squadra nella prossima stagione. Nikola Vlašić, ad esempio, sarebbe un trequartista giovane e verticale, ma da provare in un contesto più competitivo del campionato russo; Josip Ilicic invece darebbe tutta un’altro respiro all’attacco del Milan, certo anche lui sarebbe un rischio vista la precaria integrità fisica nell’ultima stagione con l’Atalanta. Per uscire un po’ dalle strade più battute, a Milano dovrebbero avere familiarità con Yusuf Yazici, trequartista del Lille che a San Siro in Europa League segnò una tripletta.

A centrocampo la coppia di titolari è stabile al comando - Kessie e Bennacer - ma alle loro spalle serve un giocatore abile soprattutto nella capacità di coprire ampie porzioni di campo. L’obiettivo principale sembra essere Bakayoko, che proprio in rossonero ha vissuto una delle migliori stagioni della carriera con Gattuso. Tuttavia nell’esperienza col Napoli non ha brillato e forse, in attesa della crescita definitiva di Tonali, il Milan dovrebbe puntare su un “titolare” come fatto con Giroud. Remo Freuler, a meno di non voler credere al misticismo che i giocatori dell’Atalanta non funzionano fuori da Bergamo, sarebbe una soluzione ideale. Un centrocampista tatticamente molto preparato e con capacità difensive importanti. Il Milan però difficilmente investirà parecchi soldi su un giocatore di 29 anni, a cui tra l'altro non può nemmeno essere assicurato un posto da titolare. La politica dei rossoneri sul mercato è molto precisa: investire su giovani che possono crescere in rossonero e diventare un capitale importante oppure cercare occasioni tra prestiti e acquisti mirati di giocatori poco costosi. Un centrocampista come Seko Fofana, scomparso dai radar dopo un anno al Lens, potrebbe essere una soluzione economica e di sicuro affidamento.

Come tutte le squadre che non sono il PSG o non si trovano in Premier League, anche il Milan deve investire in maniera oculata, cercare le occasioni e spendere solo dove è necessario, e per i rossoneri sembra essere la trequarti offensiva. È per questo che come terzino destro sta cercando di rinnovare il prestito di Dalot come riserva di Calabria piuttosto che puntare su un giovane di prospettiva come Wilfried Singo, per fare un nome, che però costa almeno 25-30 milioni di euro, in un reparto dove ha già speso per il riscatto di Tomori.

Il Milan sta puntando in maniera convinta su questo gruppo, anche giustamente, e più che spendere molto per uno o due giocatori già affermati sembra interessata a puntare su calciatori esperti o giovani in cerca di riscatto. Accanto a questo tipo di acquisti tiene in piedi un piccolo mercato parallelo alla ricerca di giovanissimi di talento da far crescere. In questa ottica va segnalato il forte interesse verso Kaio Jorge, attaccante brasiliano che difficilmente sarà già pronto per contribuire alla causa, ma che ha un grande potenziale. Una strategia che la nuova dirigenza rossonera ha sposato in un momento in cui la sua situazione finanziaria era disastrosa, e che finora ha funzionato alla grande.

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