Esclusive per gli abbonati
Newsletters
About
UU è una rivista di sport fondata a luglio del 2013, da ottobre 2022 è indipendente e si sostiene grazie agli abbonamenti dei suoi lettori
Segui UltimoUomo
Cookie policy
Preferenze
→ UU Srls - Via Parigi 11 00185 Roma - P. IVA 14451341003 - ISSN 2974-5217.
Menu
Articolo
Scherzare col fuoco
24 apr 2017
L'Empoli ha sentito il calore della zona retrocessione alle sue spalle ed è tornata a raccogliere punti. Anche se non è più la squadra dello scorso anno.
(articolo)
8 min
(copertina)
Foto di Miguel Medina / Getty Images
(copertina) Foto di Miguel Medina / Getty Images
Dark mode
(ON)

Questo articolo è stato realizzato in collaborazione con NOW TV.

Nel bene e nel male l’Empoli è una delle squadre tatticamente più riconoscibili della Serie A: sono diversi anni ormai che adotta un 4-3-1-2 a rombo, con princìpi di gioco rimasti immutati nonostante i cambi di allenatore. Dopo essere stata una delle sorprese dello scorso campionato, però, l’impoverimento della rosa (tra l’estate e gennaio è stata venduta mezza squadra titolare della passata stagione: Tonelli, Mário Rui, Paredes, Zielinski e Saponara) ha complicato notevolmente l’esordio di Giovanni Martusciello - vice di Aglietti, Sarri e infine Giampaolo prima di essere promosso sulla panchina della prima squadra: una scelta dettata probabilmente dal desiderio di conservare lo stesso sistema di gioco e, al tempo stesso, dal notevole risparmio economico che garantiva.

L’Empoli galleggia da mesi appena sopra la zona retrocessione, nonostante un rendimento al di sotto degli standard medi per la salvezza. Ma nelle ultime tre giornate la squadra di Martusciello è riuscita a ritrovare una minima continuità nei risultati, conquistando sette punti soprattutto grazie alle prestigiose vittorie in trasferta contro Fiorentina e Milan.

L'Empoli veniva da un’incredibile striscia di sette sconfitte consecutive e, prima delle trasferte di Firenze e Milano, aveva vinto soltanto una partita fuori casa (a Pescara a novembre). In quest’ottica gli ultimi risultati assumono i contorni di vere e proprie imprese.

Cosa è cambiato rispetto allo scorso anno

Va detto subito che, nonostante i risultati, tatticamente non c’è stato un improvviso recupero della brillantezza dello scorso campionato. Lo scadimento della qualità del possesso palla empolese è sotto gli occhi di tutti e basta ricordare che, nonostante i 4 gol rifilati a Fiorentina e Milan, l’attacco di Martusciello resta il peggiore dei 5 principali campionati europei: appena 22 gol segnati. Le rapide combinazioni in verticale tra i reparti, facilitati dalle posizioni sfalsate del rombo di centrocampo, sono praticamente scomparse: l’Empoli è una squadra più piatta e più lunga rispetto agli scorsi anni, che riesce a conservare il possesso soltanto accumulando giocatori su un lato del campo, spesso con l’obiettivo di attirare gli avversari da quella parte per colpirli dall'altra, sul lato debole.

Gran parte dell’onere nella creazione di questa superiorità numerica ricade sul tridente offensivo (il trequartista e i due attaccanti). In questo senso il ritorno in campo di Levan Mchedlidze ha avuto un peso fondamentale nella recente striscia di risultati positivi: l’attaccante georgiano rappresenta infatti un riferimento fondamentale per i compagni su cui appoggiarsi per risalire il campo, palla a terra o lanciando lungo.

Per motivi analoghi anche Mame Thiam, arrivato a gennaio in prestito dalla Juve, si è imposto di recente tra i titolari perché sufficientemente forte, veloce e resistente per sopportare tutti i movimenti richiesti alle punte e giocare di sponda spalle alla porta. Contro il Milan Thiam ha percorso più di 10 chilometri e ha addirittura finito la partita da mezzala, sostituendo l’esausto El Kaddouri.

Un’altra chiave di questa piccola “rinascita” empolese è proprio il brillante periodo di forma del trequartista marocchino. El Kaddouri interpreta il ruolo in maniera diversa rispetto a Saponara, muovendosi più in orizzontale che in verticale per associarsi con i compagni sull’esterno e creare quelle combinazioni senza le quali il possesso dell’Empoli sarebbe del tutto sterile. Contro il Milan il gioco si è inizialmente orientato in maniera decisa a sinistra, utilizzando il piede di Pasqual per dare il via all’azione da quel lato o tagliare il campo in diagonale per tornare al centro. El Kaddouri ha così iniziato a muoversi alle spalle di Sosa e Pasalic, vincendo costantemente il duello con Calabria (4 dribbling riusciti, record della partita insieme a Deulofeu).

Quando non riusciva a risalire il campo a sinistra, l’Empoli non si faceva problemi a tornare indietro e lanciare lungo, affidandosi direttamente ai duelli individuali dei propri attaccanti con i difensori del Milan.

È proprio da una situazione di questo tipo che la squadra di Martusciello ha conquistato il corner dell’1-0. Pasqual non trova spazi per iniziare l’azione a sinistra e torna da Skorupski, che a sua volta cerca direttamente Mchedlidze: vinto il duello aereo con De Sciglio, l’Empoli riesce a consolidare il possesso sulla destra. A quel punto El Kaddouri ristabilisce la superiorità numerica cambiando fascia e permette all’Empoli di definire l’azione, seppur con un passaggio sporcato da Sosa che raggiunge Mauri.

Attirato il Milan da un lato, la squadra di Martusciello chiude l’azione su quello opposto: il cambio di gioco di Mauri trova Croce sul lato debole, che utilizza la sovrapposizione di Pasqual per prendere in mezzo Calabria. L’intervento di Zapata sul cross del terzino sinistro empolese origina alla fine il corner che dà la prima svolta alla partita.

L'importanza di El Kaddouri nel secondo gol

La superiorità numerica creata dai continui movimenti di El Kaddouri alle spalle di Sosa è stata la chiave della strategia offensiva empolese. Vincenzo Montella non è riuscito a trovare la giusta contromossa e quando ha iniziato a sbilanciarsi, togliendo Mati Fernández per inserire Bacca, è stato subito punito.

L’Empoli ha approfittato dell'accentuata superiorità a centrocampo (i quattro del rombo contro i due del centrocampo rossonero) per avanzare sulla destra e arrivare al cross, con un altro movimento di El Kaddouri dietro a Sosa che ha innescato una combinazione tra Zambelli e Thiam. Il maldestro rinvio di Calabria ha permesso alla squadra di Martusciello di riconquistare immediatamente il possesso e sfruttare ancora con El Kaddouri l’enorme spazio apertosi tra le linee del Milan. Lancio sul secondo palo nello spazio lasciato da Calabria, sponda di Maccarone e gol di Thiam.

Se questi semplici accorgimenti sono stati molto efficaci contro il Milan e, più in generale, hanno contribuito a migliorare lo score offensivo (prima di queste ultime tre giornate l’Empoli non era mai riuscito ad andare in gol per tre partite di fila), la salvezza dell’Empoli si è finora sostenuta su una fase di non possesso ancora sufficientemente organizzata e sulle parate di Lukasz Skorupski.

La fase difensiva dell’Empoli è peggiorata rispetto alla scorsa stagione (la media di gol subiti a partita si è alzata da 1,3 a 1,5), ma non in maniera drastica come quella offensiva. Skorupski è riuscito a mantenere la porta imbattuta ben 10 volte (solo due in meno di Buffon), ovvero per un terzo circa delle partite giocate.

Eppure l’Empoli continua a muoversi in maniera molto armonica in fase di non possesso: annulla lo spazio tra le linee riducendo al minimo le distanze tra difesa e centrocampo e copre il centro grazie all’accumulazione di giocatori nel mezzo garantita naturalmente dal 4-3-1-2.

Il piano di Montella

Per questo la strategia utilizzata dal Milan (e da molte altre squadre) per attaccare il blocco difensivo empolese è stata quella di accumulare giocatori sulle fasce e cercare di continuo i cambi di gioco: la soluzione più comoda per colpire il rombo di centrocampo, che fatica a difendere l’ampiezza e costringe i giocatori più esterni (la mezzala e il terzino) a scalate lunghe per accorciare sul portatore di palla. Il Milan sperava di approfittare di questo lasso di tempo e spazio concesso dall’Empoli costruendo il gioco soprattutto a destra, il lato di Suso, e rifinendolo a sinistra, puntando sui dribbling di Deulofeu.

Gli scivolamenti dell’Empoli sono però sempre stati precisi: Deulofeu è stato costantemente raddoppiato e la squadra di Martusciello ha concesso soltanto un paio di cross a Calabria, che si è spinto molto in avanti per compensare i movimenti ad accentrarsi di Suso. Incapaci di muovere il blocco difensivo empolese, i rossoneri hanno finito per concludere spesso dalla distanza. Suso, come al solito principale ispiratore della manovra del Milan, è stato il giocatore simbolo: 9 tiri (record della partita), ma appena 2 da dentro l’area di rigore.

La squadra di Montella non è riuscita a concretizzare il vantaggio dato dalla posizione bloccata di De Sciglio a fianco di Zapata e Paletta a inizio azione, che doveva funzionare, in teoria, per mandare in tilt le scalate senza palla dell’Empoli.

Mauri e Laurini vengono attirati da De Sciglio e Mati permettendo a Deulofeu di liberarsi alle spalle del terzino destro avversario. Forse Montella avrebbe dovuto insistere maggiormente con le combinazioni da quel lato.

I toscani hanno invece pagato un pressing sbagliato su un rinvio dal fondo del Milan, con Croce che, preso in mezzo tra Calabria e Pasalic, ha preferito difendere l’ampiezza e concedere il centro, dando il via all’azione che si concluderà con il rigore conquistato dallo stesso croato.

E già sul 2-0, l'Empoli ha subito il gol di Lapadula per un’imprecisione della linea difensiva, puntuale nell’alzarsi, ma con Zambelli leggermente disallineato che ha tenuto in gioco l'attaccante rossonero su un lancio di Sosa. Forse l’unica sbavatura della linea difensiva empolese quando si è schiacciata sul proprio centrocampo per mandare in fuorigioco i giocatori del Milan, con Deulofeu come vittima principale.

Il Milan ha quindi provato a pareggiare la partita nei minuti finali con l’ingresso di Ocampos per De Sciglio passando a una sorta di 3-4-1-2 molto offensivo (Deulofeu e Ocampos larghi, Suso definitivamente tra le linee alle spalle di Bacca e Lapadula), simile a quello dei minuti finali contro l’Inter. Martusciello ha riorganizzato la squadra passando a una difesa a 5, per ristabilire la superiorità numerica contro gli attaccanti del Milan, anche a costo di lasciare l’uno contro uno a Ocampos e Deulofeu sugli esterni. L’Empoli ha sofferto, ma ha anche avuto due chiarissime occasioni con Maccarone e Thiam per segnare il terzo gol.

Come si è difeso l’Empoli nei minuti finali.

Il successo di Milano ha consentito alla squadra di Martusciello di tenere a distanza il Crotone, che a sua volta ha vinto in casa della Sampdoria. La cattiva notizia per l’Empoli è che i calabresi sembrano ancora più in forma (10 punti nelle ultime 4 partite) e sono ancora in gioco, nonostante i 5 punti che li separano dalla salvezza. L'Empoli ha scherzato col fuoco e adesso, a cinque partite dalla fine, non si può permettere più pause.

Segui tutta la Serie A TIM, la Serie B ConTe.it e la Uefa Europa League su NOW TV.

Attiva modalità lettura
Attiva modalità lettura