Esclusive per gli abbonati
Newsletters
About
UU è una rivista di sport fondata a luglio del 2013, da ottobre 2022 è indipendente e si sostiene grazie agli abbonamenti dei suoi lettori
Segui UltimoUomo
Cookie policy
Preferenze
→ UU Srls - Via Parigi 11 00185 Roma - P. IVA 14451341003 - ISSN 2974-5217.
Menu
Articolo
Mock Draft Vol. 1
18 mag 2016
Cosa è successo nella Lottery di ieri notte e cosa faranno le squadre NBA al prossimo Draft?
(articolo)
14 min
Dark mode
(ON)

I Philadelphia 76ers nella stagione 2015/16 hanno vinto un totale di 10 partite - la terza peggior squadra di sempre in NBA, la seconda se contiamo le stagioni complete da 82 partite. Eppure queste 72 sconfitt… scusate, queste 10 vittorie potrebbero rivelarsi il momento più importante per il futuro della franchigia.

Nella notte tra ieri e oggi si è infatti svolta la NBA Draft Lottery, il sorteggio che determina l’ordine di scelta del Draft NBA in programma il prossimo 23 giugno. E la franchigia della città dell’amore fraterno ha conquistato la possibilità di scegliere con la prima scelta assoluta proprio grazie al 250 combinazioni conquistate per essere arrivate all’ultimo posto.

Questo il processo con cui viene determinato l’ordine di scelta. Qui il nostro Nicolò Ciuppani lo spiega nel migliore dei modi.

Per la prima volta nella storia della Lottery l’ordine di scelta ha finito per essere lo stesso del numero di combinazioni attribuite a ciascuna squadra, come se fosse stato seguito l’ordine della classifica finale partendo però dalla peggiore. In pratica, non è cambiato nulla rispetto alla griglia di partenza, come un GP iniziato esattamente come è finito.

Qualche brivido lo hanno avuto i Lakers, che avevano circa il 45% di possibilità di perdere la scelta se fosse finita fuori dalla top-3 e invece l’hanno tenuta, garantendosi così la possibilità di scegliere uno tra Brandon Ingram e Ben Simmons, i protagonisti del Draft 2016 e probabilmente gli unici due prototipi di franchise-player di questa classe.

Il tasso di talento di questo Draft non è indimenticabile, ma può serbare alcune perle che se inserite nei giusti contesti potrebbero cambiare comunque l’oroscopo di una franchigia nell’arco di un lustro. In attesa dei rumors e dei workout che si succederanno in queste settimane, diamo un’occhiata alle possibilità e alle necessità delle squadre in Lottery.

PHILADELPHIA 76ERS

Scelta più probabile: Brandon Ingram (F - Duke)

Alternativa: Ben Simmons (F - LSU)

Ingram o Simmons. Simmons o Ingram. È molto probabile che questo dilemma si trascinerà fino a qualche minuto prima della scelta stessa, quando un tweet di Adrian Wojnarowski o aspirante tale arriverà a toglierci il piacere della sorpresa. La stagione dei Sixers è stata travagliata, non tanto in termini di record ma per quanto successo all’interno dello staff dirigenziale, con la fine del processo di Sam Hinkie a discapito di una nuova avventura targata Colangelos, intesi come padre e figlio.

Proprio l’avvicendamento tra due filosofie agli antipodi mettono ancora più dubbi su quanto potrà succedere la notte del 23 giugno: Simmons sembra un prospetto pronto a dare un contributo immediato in un contesto che ha bisogno di aiuto sin da subito, quindi molto più in linea con la nuova visione della franchigia. Ma la versatilità su entrambi i lati del campo di Ingram e il suo ruolo molto più perimetrale rispetto all’australiano è adatto alle caratteristiche di una squadra che negli ultimi tre anni in lottery ha scelto altrettanti big-men. L’ala di Duke potrebbe quindi essere il giusto tassello per avviare la risalita di una franchigia che deve iniziare a darsi delle risposte, tanto internamente quanto esternamente.

Ogni periodo di maggio/giugno che si rispetti necessita di ampie dosi di video di Mike Schmitz per DraftExpress e The Vertical, nettamente il migliore in circolazione. Qui sopra i punti di forza di Ingram, a questo link i punti deboli.

2) LOS ANGELES LAKERS

Scelta più probabile: Ben Simmons (F - LSU)

Alternativa: Brandon Ingram (F - Duke)

Molto più semplice sarà invece la scelta dei Lakers, che dovranno semplicemente accontentarsi di quello che Philly lascerà loro in una situazione molto più positiva di quello che può sembrare. A Los Angeles sembra che la dirigenza abbia finalmente issato le impalcature per iniziare i lavori di ricostruzione del roster, in quello che sarà ricordato come l’anno 1 d.K. (dopo Kobe).

Una nuova era inizierà con un coach giovane e promettente come Luke Walton e l’arrivo di un potenziale uomo-franchigia che al momento sembra avere le sembianze di Ben Simmons - uno scenario a dir poco suggestivo, visto che tra i mille paragoni che lo stanno accompagnando verso la notte del Draft, uno dei più ricorrenti è quello con Magic Johnson. Una comparison decisamente pesante che però fa capire il grado di talento dell’australiano - un giocatore affascinante per la sua unicità, l’esaltazione massima del concetto di point-forward, capace di dirigere l’attacco sin dal rimbalzo difensivo.

Probabilmente pagherà la mancanza di tiro perimetrale con la caduta alla #2, ma questo potrebbe metterlo nelle migliori condizioni per essere al centro di una franchigia che ha fame di tornare in alto (forse anche troppa, la possibilità che possano cedere la scelta rischia di non essere sottovalutabile). E un possibile contratto più ricco con il futuro sponsor tecnico, certo.

3) BOSTON CELTICS

Scelta più probabile: Dragan Bender (FC - Maccabi Tel Aviv)

Alternativa: Jamal Murray (G - Kentucky), Jaylen Brown (F - California)

Con i più sentiti ringraziamenti verso Brooklyn - proprietari originali della pick, ceduta nel 2013 per arrivare alla coppia Garnett-Pierce - Boston avrà l’onore di dare via alle danze nella parte di Draft più imprevedibile, ovvero quella che non riguarda nè Ingram e nè Simmons. Il prospetto di riferimento dopo le prime due scelte sembra essere il croato Dragan Bender, attualmente al Maccabi Tel Aviv. Bender è un fenicottero ben oltre i 7 piedi con mano fatata dalla distanza, dotato di talento e potenziale tutto da esplorare, soprattutto dal punto di vista difensivo. Le alternative potrebbero essere due giocatori NBA-ready per motivi differenti come Jamal Murray (talento e pericolosità offensiva) e Jaylen Brown (stazza e atletismo), ma è molto più probabile che questa scelta possa essere ceduta via trade per arrivare a un solido starter - se non qualcosa di più considerando tutti i filler che Ainge può inserire.

4) PHOENIX SUNS

Scelta più probabile: Jaylen Brown (F - California)

Alternativa: Dragan Bender (FC - Maccabi Tel Aviv)

I Suns devono cercare di capitalizzare la loro unica nota positiva della stagione appena conclusa, ovverosia la roboante esplosione di Devin Booker da gennaio in poi.

Per farlo hanno bisogno di mettere accanto a lui e al rientrante Eric Bledsoe un propsetto che possa essere complementare alle loro caratteristiche, e Jaylen Brown sembra rispondere a tutte le richieste: fisico e atletismo facilmente convertibile agli standard NBA, capacità difensive promettenti abbinate ad aggressività e cattiveria agonistica. Offensivamente perde qualcosa rispetto ad altri prospetti, ma la sua capacità di poter giocare da 4 in un quintetto piccolo ne aumenta il valore a livello tattico in maniera considerevole.

Punti forti e deboli di Brown

5) MINNESOTA TIMBERWOLVES

Scelta più probabile: Kris Dunn (G - Providence)

Alternativa: Buddy Hield (G - Oklahoma), Jamal Murray (G - Kentucky)

Non è facile capire quale possa essere l’obiettivo dei T’Wolves in sede di Draft. Se ne facciamo una questione di immediatezza, ha senso andare a cercare un giocatore che possa aprire il campo in una squadra molto povera di tiratori, dato che il migliore sembra essere il centro titolare - in questo caso i nomi di Buddy Hield e Jamal Murray sembrano essere senza alcun dubbio i più sensati.

Ma se ne facciamo una questione di talento e futuribilità, mettere loro davanti a Kris Dunn rischia di essere un grande errore. Dunn è un playmaker con grandi capacità di creare da pick&roll, dotato di tempi e scelte di livello NBA e ha dimensioni e qualità per difendere su entrambi i ruoli di guardia. Potrebbe agire benissimo alle spalle di Ricky Rubio, oltre ad esserne una polizza assicurativa in caso di infortunio dello spagnolo, purtroppo non nuovo a frequenti stop fisici.

6) NEW ORLEANS PELICANS

Scelta più probabile: Jamal Murray (G - Kentucky)

Alternativa: Buddy Hield (G - Oklahoma), Kris Dunn (G - Providence)

Il trio formato da Jrue Holiday, Tyreke Evans ed Eric Gordon è quanto di più inaffidabile si possa trovare in termini di stabilità fisica. Per questo, inserire un altro giocatore con punti nelle mani come Murray potrebbe essere la scelta più saggia. La guardia proveniente da Kentucky è probabilmente l’attaccante più versatile lontano dalla palla di questo Draft, ed è bravo a utilizzare la pericolosità al tiro per sfruttare tutte le occasioni che la difesa gli concede. I grandi punti di domanda riguardano la difesa e un atletismo sotto la media, ma sono pochi i giocatori di pallacanestro definiti come lui in questa classe. Hield per coprire il solito ruolo e Dunn per rimpiazzare Holiday sono altre valide opzioni.

7) DENVER NUGGETS

Scelta più probabile: Buddy Hield (G - Oklahoma)

Alternativa: Jamal Murray (G - Kentucky)

La ricostruzione dei Denver Nuggets è stato uno dei processi più interessanti da ammirare in questa stagione, non solo per il grande lavoro fatto da Mike Malone ma anche per la grande versatilità del roster, che però manca ancora di un elemento che possa dare pericolosità perimetrale.

L’identikit sembra fatto su misura per descrivere Buddy Hield, cecchino capace di accendere quasi da solo l’ultimo Torneo NCAA e per questo probabilmente sopravvalutato in certi ambiti - c’è chi ne parla come di una scelta #3 nonostante i grossi limiti difensivi e nell’abilità di creare dal palleggio - ma che nel suo futuro può certamente ricoprire il ruolo di sharpshooter. E sappiamo benissimo quanto sia importante nella NBA moderna avere caratteristiche del genere.

I dubbi su Hield, mentre qui si trovano i punti forti

8) SACRAMENTO KINGS

Scelta più probabile: Henry Ellenson (F - Marquette)

Alternativa: Kris Dunn (G - Providence), Wade Baldwin (G - Vanderbilt)

Dopo un’altra stagione al di sotto delle aspettative (almeno quelle del proprietario indiano Vivek Ranadivé) Sacramento si presenta al Draft con ancora molti punti interrogativi, a cominciare dai dubbi sulla permanenza di DeMarcus Cousins.

Tra questi sembra molto più urgente cercare degli interpreti nel ruolo di point-guard, soprattutto se consideriamo la situazione contrattuale del duo Rondo (scaduto)-Collison (in scadenza il prossimo anno): difficilmente Kris Dunn andrà oltre a questa scelta e non è da escludere un interessamento su Wade Baldwin - un poor man Russell Westbrook che intriga per energia, fisicità ed efficacia difensiva, ma ancora lontano dall’essere una PG a tutti gli effetti.

A giudicare dalla storia, da quando Vivek è al comando i Kings hanno sempre puntato sul miglior giocatore disponibile (beh sì, a parte l’affaire “STAUSKAS!?”) e da questa margherita potrebbe spuntar fuori il nome di Henry Ellenson, prototipo di stretch-4/5 dotato di punti nelle mani, QI e fondamentali, ma non della giusta mobilità e impegno difensivo per essere tra i prospetti da non lasciarsi scappare.

9) TORONTO RAPTORS

Scelta più probabile: Skal Labissiere (FC - Kentucky)

Alternativa: Jakob Poeltl (C - Utah), Deyonta Davis (FC - Michigan State)

Non è certo un segreto che nell’ottima stagione dei Raptors il ruolo della panchina sia stato importantissimo per raggiungere quello che al momento è il miglior risultato della storia della franchigia. Tra questi, Bismack Biyombo potrebbe uscire dal contratto ed esplorare la free-agency alla ricerca di un contratto migliore - altamente probabile considerando i playoff giocati - e quindi i canadesi rischiano di trovarsi senza un centro di riserva.

Uno dei pababili in questo caso potrebbe essere Deyonta Davis, che come il congolese è un valido sprinter sui roll e fornisce presenza intimidatoria nei pressi del ferro; oppure Jakob Poeltl, anche se la somiglianza di stile con quello di Valanciunas lo obbligherebbe a un ruolo di ripiego più che tattico. Molto più affascinante invece l’ipotesi Skal Labissiere: l’haitiano ha avuto una pessima annata a Kentucky, ma le sue qualità offensive sono decisamente singolari per un centro di quelle dimensioni, rendendolo uno stretch-5 tatticamente affascinante, non impossibile da accoppiare con il lituano e con ampi margini di miglioramento da sfruttare.

Qui i punti forti di Labissiere e qui quelli deboli.

10) MILWAUKEE BUCKS

Scelta più probabile: Jakob Poeltl (C - Utah)

Alternativa: Denzel Valentine (GF - Michigan State), Timothe Luwawu (G - Mega Leks)

Forse non ha potenziale per diventare un All-Star o un un giocatore-franchigia, ma la solidità che può garantire Jakob Poeltl nel ruolo di centro è un aspetto su cui una squadra può campare per almeno un decennio. Questa squadra potrebbe essere Milwaukee, all’eterna ricerca di un giocatore che possa garantirgli quel contributo e crescere di pari passo con il resto del roster, giovane e ancora acerbo.

Suggestiva l’ipotesi Denzel Valentine per l’aiuto che potrebbe dare al fianco di Giannis Antetokounmpo in termini di playmaking, leadership e pericolosità al tiro, ricompensata da una difesa di squadra pronta a sopperire alle sue lacune.

11) ORLANDO MAGIC

Scelta più probabile: Deyonta Davis (FC - Michigan State)

Alternativa: Domantas Sabonis (FC - Gonzaga), Skal Labissiere (FC - Kentucky)

A Orlando manca un lungo che possa garantire contemporaneamnete esplosività e difesa del ferro. Un giocatore che possa essere una valida alternativa a Nikola Vucevic in un gioco più rapido, ma anche per giocare sprazzi di partita assieme a lui, oppure in coppia con Aaron Gordon quando c’è bisogno di alzare il numero dei giri in maniera immediata.

Deyonta Davis di Michigan State sembra avere tutte le caratteristiche per essere il tassello mancante alla panchina dei Magic, alla ricerca di un nuovo coach.

Attenzione però a non sottovalutare l’ascesa di Domantas Sabonis, altro giocatore dalla grande energia, dotato di meno atletismo ma molta più consapevolezza dal punto di vista tecnico. Ogni giorno che passa somiglia sempre di più a una domanda che ci faremo tra 5 anni: “Come mai non è stato scelto tra le prime 5?”.

12) UTAH JAZZ

Scelta più probabile: Furkan Korkmaz (GF - Efes Pilsen)

Alternativa: Timothe Luwawu (G - Mega Leks), Domantas Sabonis (FC - Gonzaga)

Se andiamo a scrutare il roster dei Jazz, si può notare un gruppo di ragazzi che sta seguendo un percorso di crescita collettivo in cui i giocatori di riferimento (Gordon Hayward e Derrick Favors) sono comunque nati negli anni ‘90. Coach Snyder sta cercando di prendere le giuste valutazioni per capire come plasmare la squadra nel momento in cui dovranno fare il passo successivo, quindi da questo Draft non si devono avere grandi pretese su di loro.

Ed è per questo che potrebbero indirizzare la loro mossa sul fenomeno turco dell’Efes, un ragazzo che abbina doti atletiche a capacità balistiche di ottime qualità e che potrebbe rimanere altri due anni a Istanbul per consolidare il suo gioco al massimo livello europeo. Una situazione che potrebbe giovare sia al ragazzo che alla franchigia.

L’atletismo non manca… e neppure la personalità. Darth Korkmaz! (con la partecipazione di Jedi Osman)

13) PHOENIX SUNS

Scelta più probabile: Marquese Chriss (F - Washington)

Alternativa: Henry Ellenson (F - Marquette)

Abbiamo visto come l’esperimento di giocare con il doppio centro sia andato tremendamente male e i Suns potrebbero far tesoro di questo insegnamento andando a prendere una tipologia di giocatore di cui si sente la mancanza e che sta diventando sempre più fondamentale negli schemi tattici delle squadre, ovverosia lo stretch-4.

Probabilmente non c’è nessun giocatore in questo Draft che appartiene alla categoria dei boom-or-bust più di Marquese Chriss, uno che gioca a basket da soli 5 anni, ma che nel suo unico anno al college è stato protagonista di una crescita sensazionale e inaspettata, forse anche per se stesso.

Chriss è un scorer abile ad agire sia in situazione di pick&roll che di pick&pop, è uno dei migliori atleti del Draft e ha tanto potenziale ancora inesplorato. Ha grosse lacune in termini di feeling e di comprensione del gioco, ma Phoenix ha in Tyson Chandler il mentore giusto per un giocatore del genere (e magari si potrebbe dare un senso al suo contratto da 13 milioni l’anno fino al 2019).

Qui i punti deboli di Chriss

14) CHICAGO BULLS

Scelta più probabile: Timothe Luwawu (G - Mega Leks)

Alternativa: Wade Baldwin (G - Vanderbilt)

I Bulls sono in una fase particolarmente enigmatica della loro storia. In scadenza ci sono Pau Gasol - con player option - e Joakim Noah, l’uomo che è stato il cuore e leader vocale della squadra degli ultimi anni e che non sembra intenzionato a rifirmare a causa dei dissidi con coach Hoiberg. In tutto questo proprio Hoiberg sta cercando di ridisegnare la squadra sotto una nuova veste più perimetrale, rapida, moderna.

Quindi, nonostante la partenza di due big-men di quel calibro, non ci sarebbe da stupirsi qualora a Chicago arrivasse invece un esterno come Timothe Luwawu, un agonista dotato di dinamite nelle gambe e ottimo difensore sugli esterni, che nell’ultima stagione in Lega Adriatica è riuscito a smaliziarsi in termini di realizzazione. Visto che la situazione legata a Derrick Rose è da tenere d’occhio, torna il nome di Wade Baldwin come possibile alternativa al francese.

Attiva modalità lettura
Attiva modalità lettura