Esclusive per gli abbonati
Newsletters
About
UU è una rivista di sport fondata a luglio del 2013, da ottobre 2022 è indipendente e si sostiene grazie agli abbonamenti dei suoi lettori
Segui UltimoUomo
Cookie policy
Preferenze
→ UU Srls - Via Parigi 11 00185 Roma - P. IVA 14451341003 - ISSN 2974-5217.
Menu
Articolo
Le migliori telefonate di José Mourinho
21 lug 2022
Oltre a quella con cui ha convinto Dybala, ce ne sono molte altre.
(di)
(articolo)
12 min
Dark mode
(ON)

A essere decisiva è stata una telefonata. Se in quella famosa pubblicità allungava la vita di Massimo Lopez, alla Roma è servita per convincere Dybala a preferire i giallorossi ad altre destinazioni. All’altro capo del telefono, Josè Mourinho. Le capacità taumaturgiche dell’allenatore portoghese non le scopriamo certo oggi, appena arrivato a Roma si disse che proprio la sua fama e il suo carisma sarebbero state le più grandi risorse portate in dote, eppure questa volta c’è da rimanere stupiti. Come avrà fatto a convincere Dybala a prendere meno soldi di quelli che si aspettava, per una squadra che la prossima stagione non sarà in Champions League? Ma soprattutto: come l’ha convinto a stare all’altro capo del telefono, vista la repulsione degli under 35 per questo oggetto quando bisogna usarlo per lo scopo per cui è nato?

Le ricostruzioni parlano di una telefonata conviviale, dai toni allegri, quasi grandi amici. Avranno parlato di tattica? Dei migliori quartieri dove vivere a Roma? Del destino di Zaniolo? Mourinho è un conversatore brillante e un fine conoscitore della psicologia umana, avrà saputo quali tasti toccare. Le telefonate sono uno strumento fondamentale del calciomercato, i DS fondono i telefoni tra i primi di giugno e i primi di settembre, ma raramente sono uno strumento degli allenatori, per cui dovrebbe parlare il lavoro sul campo. Mourinho però non è un allenatore normale, e la sua storia di special one è piena di telefonate fondamentali nella costruzione delle sue squadre e delle sue vittorie. Abbiamo provato a ricostruire questo intreccio telefonico raccontando le migliori e dividendo per categoria.

La telefonata decisiva

Come per Dybala, Mourinho alza il telefono e ti convince a unirsi a lui.

La telefonata a Pedro

[@portabletext/react] Unknown block type "imageExternal", specify a component for it in the `components.types` prop

«È stato un minuto, una telefonata di un minuto». Lo ha raccontato lo stesso Mourinho, di quanto poco gli è bastato per convincere Pedro a scegliere il Chelsea invece del Manchester United, che gli faceva la corte da settimane. Non era neanche una trattativa per i “Blues”, tanto che dopo la telefonata lo stesso allenatore dovette contattare chi si occupava del mercato e dirgli di andare a prendere Pedro a Barcellona prima di subito. Anche il calciatore ha parlato della loro telefonata: «Mi ha dato subito fiducia, parlandomi dell’importante ruolo che avrei svolto all’interno della squadra» - e per farlo in un minuto deve aver usato le parole giuste, proprio a livello numerico (quante se ne possono dire in 60 secondi tolti i convenevoli?) - «Mourinho cambia molto nel faccia a faccia», lui che lo aveva conosciuto come rivale ai tempi del Real Madrid.

La telefonata a Sulley Muntari

[@portabletext/react] Unknown block type "imageExternal", specify a component for it in the `components.types` prop

«Ero tornato a casa dall’allenamento quando suona il telefono, era José Mourinho. Mi chiese ‘come stai?’, risposi ‘bene’. Mi chiese ‘vuoi giocare per me?’ e io ‘certo’, e allora mi disse ‘Bene ci vediamo a Milano’. Io e il mio agente abbiamo fatto le valigie e siamo volati a Milano, dove ho firmato. Non c’è molto da dire». È così che Sulley Muntari ha raccontato la telefonata con Mourinho, quella che l’ha convinto a passare dal Portsmouth all’Inter (c’era davvero bisogno?).

La telefonata a Wesley Sneijder

Esubero al Real Madrid, pezzo mancante dell’Inter del Triplete. Anche per Sneijder la telefonata (in questo caso le telefonate) di Mourinho ha avuto la funzione di trigger per il trasferimento: «Mourinho mi ha chiamato tante volte prima di firmare per l'Inter. Mi ha detto che gli serviva un numero 10, mi ha fatto sentire subito importante». Viene da chiedersi come poteva pensare di non esserlo.

Telefonata a Goran Pandev

[@portabletext/react] Unknown block type "imageExternal", specify a component for it in the `components.types` prop

Forse la miglior telefonata di Mourinho, per tempismo, intuito e trattamento. Pandev è in causa con Lotito, non gioca da mesi, ma finalmente i giudici gli danno ragione, liberandolo dal contratto con la Lazio. L’allenatore portoghese lo chiama mezz’ora dopo, quasi avesse una talpa in tribunale. A convincerlo poi non ci vuole molto: «Mourinho è l’uomo che mi ha cambiato le prospettive. Mi telefonò subito dopo la mia separazione dalla Lazio, dopo cinque-sei mesi che non giocavo. Mi chiese di andare all’Inter, la squadra che mi aveva portato in Italia. Mi sembrava un sogno».

Le telefonate a Matic e Celik

[@portabletext/react] Unknown block type "imageExternal", specify a component for it in the `components.types` prop

Mourinho chiama così tanto che Matic e Celik non hanno avuto neanche l’onore di avere la notizia di aver ricevuto la chiamata del portoghese singolarmente. Se del centrocampista serbo Mourinho deve avere il numero tra le chiamate rapide e non gli serviva un grande lavoro per convincerlo, il turco era in trattative avanzate con la Fiorentina e, si dice, ma è sempre un “si dice” nel mercato, che la telefonata di Mourinho sia stata decisiva per convincerlo a sposare la causa giallorossa.

La telefonata a Sergio Oliveira

[@portabletext/react] Unknown block type "imageExternal", specify a component for it in the `components.types` prop

Mourinho parla fluentemente diverse lingue, le più importanti del calciomercato, ma certo poter parlare la sua lingua madre deve essere stato un incentivo per chiamare pure Sergio Oliveira, che - insomma - non è Dybala.


La telefonata interrogativa

Una versione leggermente differente della telefonata decisiva: Mourinho ti chiama e per convincerti ti fa pensare.

Telefonata a Samuel Eto’ò

«Pronto, sono Josè. Che maglia vuoi? La numero 9 va bene?» la racconta così Eto’ò nella sua biografia la prima telefonata di Mourinho. Il fatto è che l’attaccante era ancora un calciatore del Barcellona e che i contatti tra le due società erano appena stati avviati e sarebbero durati ancora a lungo. Eto’ò aveva altre offerte importanti in quel momento (Milan, Real, Chelsea e City) ma come racconta sempre lui «le due telefonate (anche quella di Moratti, nda) [...] mi hanno cambiato la vita. [...] Non voglio fare il fenomeno che sapeva da subito come sarebbe andata a finire, ma avevo sensazioni positive fin dall'inizio».

Telefonata a Tammy Abraham

[@portabletext/react] Unknown block type "imageExternal", specify a component for it in the `components.types` prop

Da quando è alla Roma Mourinho telefona a tutti, forse proprio per sopperire al minor blasone dei giallorossi rispetto ad altre piazze in cui ha allenato. Con Abraham sappiamo che non ha puntato sul progetto o sui tifosi o sulla possibilità di giocare con regolarità al contrario del Chelsea. No, Mou ha puntato sul meteo e come dargli torto. Meglio il ponentino che spira dal mare o la pioggerella a Kensington? L’aperitivo in terrazza davanti a quei tramonti infiniti o la nebbia lungo il Regent’s Canal? Certo, questo tipo di telefonata potevo farla anche io ad Abrahamdato che abito a Roma e sono stato a Londra tre, quattro volte, ma evidentemente non ho il carisma del portoghese (tra l’altro bisognerebbe indagare su come il riscaldamento ambientale cambierà le motivazioni climatiche nei giocatori, visto che ora a Londra c’è il sole e quasi 40 gradi proprio come a Roma).


La videochiamata

Una versione più moderna della telefonata decisiva.

Videochiamata a Steven Bergwijn

[@portabletext/react] Unknown block type "imageExternal", specify a component for it in the `components.types` prop

«Steven ha ricevuto una chiamata Facetime da Mourinho ed è rimasto molto colpito», ha raccontato il procuratore dell’olandese, «Mourinho sapeva tutto di lui, e durante la videochiamata gli ha anche spiegato come avrebbe dovuto giocare nel suo Tottenham». In All or Nothing: Tottenham Hotspur si vede l’allenatore usare le videochiamate come se fossero un mezzo di comunicazione normale e non qualcosa da amanti lontani o madri e figli divisi dalla pandemia. Jesse Lingard ha raccontato che l’allenatore usava Facetime anche con i suoi calciatori, chiamandoli a caso per parlare con loro, chiedergli cosa stavano facendo. Lingard lo raccontava divertito, come a sottolineare il “lato boomer” di Mourinho, da persona che non capisce bene come usare le varie tecnologie. Tuttavia sappiamo quanto l’allenatore portoghese sia un genio della comunicazione. Pensateci: che effetto deve avere trovarvi il faccione sorridente di Mourinho che vi invita da lui?




La telefonata segreta

Telefonate che non andrebbero fatte, ma che lo Special one ha fatto, perché nessuno ferma Mourinho.

Telefonata a Paul Pogba

[@portabletext/react] Unknown block type "imageExternal", specify a component for it in the `components.types` prop

Prima di incontrarsi, quando uno era ancora un giovane in rampa di lancio alla Juventus e l’altro l’allenatore del Chelsea, ci sarebbe stata una telefonata tra i due. Il mondo corteggiava Pogba e Mourinho non voleva essere da meno, provando in tutti i modi a farlo venire a Londra, senza però riuscirci. Sarà stata colpa del clima?

Telefonata a Zambo Anguissa

[@portabletext/react] Unknown block type "imageExternal", specify a component for it in the `components.types` prop

Mentre il Napoli si preparava a riscattare Anguissa dal Fulham, come d’accordo dopo l’anno di prestito, Mourinho ha provato a infilarsi nella storia d’amore tra il calciatore e gli azzurri con una telefonata, mandando su tutte le furie il Napoli. La lezione è che non si telefona a un calciatore appena comprato da un’altra squadra.

La telefonata a Lionel Messi

[@portabletext/react] Unknown block type "imageExternal", specify a component for it in the `components.types` prop

È il gennaio 2014 e Mourinho, allenatore del Chelsea, chiama Messi, che pare non trovarsi più bene a Barcellona. Ecco la loro conversazione integrale - che poi è un monologo del portoghese - come è stata riportata da The Sun (che l’attribuì a Sky Italia): «Ciao Leo, sono José! Secondo me, devi rimanere dove sei! Non andare via, ti devono fare un monumento lì, resta a Barcellona. Sei nel posto migliore possibile per un numero uno come te. Però… se poi un giorno, in una di quelle mattine in cui ti svegli per andare al campo per allenarti, vai a fare colazione e il caffè non ha più lo stesso sapore, il colore del cielo all’improvviso diventa grigio, la tua macchina non ti piace più, fai la strada per tornare a casa e provi tristezza, ti manca la gioia, la famiglia non è contenta, beh, in quel momento scuro e nero della tua vita… allora sì che dovrai aprire di nuovo la porta della felicità. E dietro quella porta, troverai me, José Mourinho, ad aspettarti!»




La telefonata gentile all’allenatore italiano

Difficile spiegare questa categoria.

La telefonata a Vincenzo Vivarini

[@portabletext/react] Unknown block type "imageExternal", specify a component for it in the `components.types` prop

Anno 2017. Mourinho è l’allenatore strapagato del Manchester United e l’Italia non può sembrare più lontana. Eppure il 21 settembre, con la stagione iniziata da appena un mese, il portoghese telefona all’allenatore dell’Empoli Vivarini in quel momento secondo in Serie B. Gli fa i complimenti per il gioco e i risultati, dice di seguirlo e a tutti sembra un’investitura: che sia lui il prossimo grande allenatore italiano? Meno di tre mesi dopo Vivarini viene esonerato, oggi allena il Catanzaro in C.

La telefonata a Fabrizio Castori

[@portabletext/react] Unknown block type "imageExternal", specify a component for it in the `components.types` prop

Durante Roma-Salernitana la moglie di Castori ha un malore in tribuna e cadendo rimane ferita. I giallorossi vincono 4 a 0 e il giorno dopo l’allenatore chiama il collega per sapere come sta la moglie.

La telefonata a Vincenzo Montella

[@portabletext/react] Unknown block type "imageExternal", specify a component for it in the `components.types` prop

Mourinho avrebbe chiamato Montella per chiedergli di Akgün, suo giocatore all’Adana Demirspor. Questa potrebbe far parte anche di una categoria “telefonate esplorative”, quelle in cui Mourinho chiama un suo amico o un suo ex giocatore per chiedere informazioni su un giocatore che vuole comprare (qui ad esempio chiamò Pandev per chiedergli di Cavani).


La telefonata ipotetica

A volte la telefonata di Mourinho è una minaccia, qualcosa che potrebbe rompere lo stato delle cose qualora avvenisse.

La non telefonata a Marek Hamsik

[@portabletext/react] Unknown block type "imageExternal", specify a component for it in the `components.types` prop

Hamsik è stato al centro di tantissime voci di mercato nel suo periodo in Italia, mentre era uno dei migliori giocatori della Serie A. Se la sua fedeltà giurata al Napoli è sempre sembrata solidissima, anche lui ha ammesso che - davanti a una telefonata di Mourinho - chissà cosa sarebbe potuto succedere.

La non telefonata a Francesco Totti

[@portabletext/react] Unknown block type "imageExternal", specify a component for it in the `components.types` prop

Se Mourinho ha portato a Roma Dybala, perché non potrebbe fare lo stesso con Totti? I rapporti tra il Pupone e la sua ex squadra non sono idilliaci, ma sono migliorati con i Friedkin. Forse manca solo davvero una telefonata di Mourinho per far tornare a casa il suo figlio prediletto.

La non telefonata a Paul Pogba

[@portabletext/react] Unknown block type "imageExternal", specify a component for it in the `components.types` prop

Per Pogba sappiamo, poi, che la telefonata c’è stata, ma non è bastata per portarlo al Chelsea. I due poi si incontreranno a Manchester e sarà un disastro.


La telefonata tentativo

Una telefonata, prima di diventare decisiva, è una telefonata tentativo. Hai visto mai che quel giocatore sul mercato voglia farsi irretire da Mourinho e la sua voce.

La telefonata a Lucas Torreira

[@portabletext/react] Unknown block type "imageExternal", specify a component for it in the `components.types` prop

Il destino di Torreira è ancora imprevedibile. Uno dei migliori centrocampisti della scorsa Serie A non riscattato dalla Fiorentina e ancora sul mercato. Le voci intorno al suo futuro sono state molte, ma tutte molto vaghe. A un certo punto si è parlato anche di Turchia: sarebbe assurdo. A raccontare della telefonata con l’allenatore della Roma è stato lo stesso Torreira, con quegli occhi a cuoricino che immagino devi avere quando un personaggio così importante nel mondo del calcio ti chiama: «Ho parlato con Mourinho tempo fa, mi ha chiamato. È un allenatore che ammiro. È un’occasione che mi tenta, ma non è facile». Staremo a vedere.

La telefonata a Thomas Delaney

[@portabletext/react] Unknown block type "imageExternal", specify a component for it in the `components.types` prop

C’è da dire che, da quando è a Roma, le telefonate di Mourinho sono diventate troppe. C’è davvero bisogno di lui per convincere Delaney? Forse quello della telefonata del portoghese è diventato un tropo del giornalismo sportivo, un modo come un altro per impacchettare una notizia appena accennata, senza troppi fondamenti o interesse da parte dei tifosi.

La telefonata a Gareth Bale

[@portabletext/react] Unknown block type "imageExternal", specify a component for it in the `components.types` prop

Bale e Mourinho si sono incrociati appena qualche mese al Tottenham eppure devono essersi trovati bene. Mentre il gallese era impegnato a decidere se dedicarsi al golf o continuare a giocare a calcio, il portoghese lo ha chiamato per portarlo a Roma. Magari gli ha parlato dell’imminente Ryder Cup a Marco Simone o di come nella capitale di certo non lo avrebbero trattato come a Madrid. Alla fine Bale ha scelto Los Angeles, la collina di Hollywood al Palatino, ma non si può dire che averci provato sia stato un errore.

Le telefonate a Neymar

[@portabletext/react] Unknown block type "imageExternal", specify a component for it in the `components.types` prop

Mentre ancora Neymar sembrava ben piantato nell’universo del Barcellona, l’allora allenatore del Manchester United lo chiamava per convincerlo a trasferirsi a Manchester. Aveva il sentore di cosa sarebbe accaduto? Aveva letto il mercato prima degli altri o semplicemente Mourinho ama telefonare alle persone? Viene da chiederselo, alla fine: se hai il potere di avere in numero di telefono di Neymar, perché non usarlo per chiamare Neymar? Forse le telefonate di Mourinho, più che avere un potere taumaturgico, ne hanno uno curativo.

Mourinho le usa per parlare con qualcuno, passare il tempo, condividere la sua passione per il calcio e le vittorie con persone come lui, il tutto per sentirsi meno solo nella sua eterna lotta all'interno del gioco del calcio.




Attiva modalità lettura
Attiva modalità lettura