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I movimenti di mercato più assurdi della settimana
12 lug 2024
12 lug 2024
È tornata la rubrica più attesa dell'estate.
(foto)
IMAGO / Pro Shots
(foto) IMAGO / Pro Shots
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In Europa c’è l’Europeo, in America la Copa America e quindi gli occhi e le mani degli addetti ai lavori dovrebbero essere impegnati a seguire queste due competizioni. Ma lo sappiamo: con l’estate arriva il momento di firmare nuovi contratti, spostare calciatori, creare o sperperare ricchezza. La nuova stagione è dietro l’angolo e bisogna trovare il terzino giusto, la mezzala che ti svolta, il centravanti che costa poco e rende tanto.

Qui però non ci fermiamo a discutere del calciomercato razionale (per quello potete leggere qui i nostri articoli, o ascoltare il nostro podcast “Che giocatore è”, riservato agli abbonati) ma di quello irrazionale. Giocatori che si muovono per il globo come nella trasmissione Che fine ha fatto Carmen Sandiego?, se siete abbastanza millennial da ricordarvela, che vanno da una squadra A a una B senza apparente motivo. Sono i movimenti assurdi, una rubrica che su Ultimo Uomo portiamo avanti da un po’ e che non si esaurisce mai. La porteremo avanti anche quest’estate e sappiamo che non ci deluderà.

Cristiano Piccini all’Atletico San Luis

Cristiano Piccini non trovava l’accordo per rinnovare il suo contratto con la Sampdoria e poi BAM, all’improvviso è diventato un giocatore dell’Atletico San Luis in Messico. Come è successo? Chi ha chiamato chi? Chi sono gli intermediari in affari di questo tipo? L’idea di andare a giocare in Messico per un calciatore europeo è ancora pionieristica, fa pensare più a Magellano che non a Cristiano Ronaldo in Arabia Saudita. Com’è il calcio messicano? Non lo sappiamo e non lo vogliamo sapere. Quanto si guadagna? Qual è il livello? L’unica cosa che sappiamo è che lì c’è Gignac, che è tipo il Colonnello Kurtz in Apocalypse Now: venerato come un dio, ma anche fuori di testa.

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Piccini, comunque, è uno di quei rari casi di calciatori italiani che ha giocato molto all’estero e quindi magari la sua è davvero “una scelta di vita” come si dice in questi casi. Per presentarlo hanno fatto un video con alcuni angoli caratteristici della città e poi alcuni dei suoi nuovi compagni che facevano il gesto universale per cui siamo famosi all’estero: quello della mano a pigna. Quando è diventata una cosa nostra? Davvero lo facciamo così spesso? In ogni caso, buon viaggio Cristian.

Samuele Longo al Milan Futuro

Se c’è un’operazione di mercato il cui senso è unicamente, o almeno principalmente, una sottile trollata ai rivali cittadini, mi sembra questa. Samuele Longo è stato - ormai quasi 15 anni fa - una grande speranza dell’Inter e del calcio italiano. Con la Primavera nerazzurra allenata da Stramaccioni vinse le Next Gen da mattatore e in generale aveva dato la sensazione di essere uno di quegli attaccanti benedetti dal gioco.

Ci avevano sperato in molti e invece la carriera di Longo è stata un lungo viaggio alla ricerca di gol che non sono mai arrivati. 16 squadre in 13 anni in giro per l’Europa, spesso nelle serie inferiori: praticamente un romanzo di Tiziano Terzani più che la carriera di un calciatore. Ora, a 32 anni, approda in una squadra che si chiama “Milan Futuro” e che sarebbe l’Under 23 del Milan. Per Longo è come completare un giro, tornare in una squadra giovanile di Milano, cambiando solo il colore di metà maglia. Che possa essere per lui una specie di risveglio, la stagione in cui torna a essere quello che avevamo pensato?

Marko Lazetić al TSC Bačka Topola

Poco prima di ingaggiare Longo per il Milan Futuro, il Milan Presente ha ceduto in prestito Marko Lazetic al TSC Bačka Topola, che i più attenti di voi ricorderanno per la partecipazione all’ultima Europa League. È il terzo prestito consecutivo per il centravanti serbo, dopo quelli a Altach e Fortuna Sittard: non un buon segno. Qualche anno fa, mentre Ibra smetteva e Giroud diventava sempre più vecchio, si era ipotizzato addirittura per lui un ruolo da titolare. Dopotutto era arrivato sulla scia di Vlahovic, con le stimmate del giovane centravanti balcanico che può spaccare il mondo.

Lazetic, in ogni caso, ha appena 20 anni e sembra presto per gettare la spugna con lui. Magari l’aria di casa - casa intesa come Serbia - gli farà bene e inizierà a costruire il suo futuro nell’élite del calcio: a oggi, comunque, al Milan manca sempre il centravanti. Nel frattempo, però, l’attenzione dei tifosi si è spostata su Camarda, sempre centravanti, ma 4 anni più giovane. Lui giocherà con il Milan Futuro (almeno all’inizio, dovesse essere troppo forte l’impatto coi professionisti potrebbe tornare nel Milan Futuro Futuro, cioè la Primavera).

Matvey Safonov al PSG

Cos’è questa storia del PSG e dei suoi portieri? Qualche anno fa, a un certo punto, ne aveva tipo sette, oggi spende 20 milioni per un portiere di 25 anni comprato in Russia che dovrebbe fare il secondo o addirittura il terzo. Ok, ognuno di noi può fare quello che vuole con i propri soldi, ma è impossibile non vederci una stranezza qui. La prima è che non sapevo neanche si potessero fare affari con i club russi, la seconda è che ora il PSG ha potenziali tre primi portieri in rosa, di cui uno è Donnarumma.

È incredibile quanto sia difficile la sua carriera: da anni è il miglior portiere del mondo, ma nessuno sembra volerlo riconoscere. All’inizio di quest’anno sembrava che Arnau Tenas dovesse rubargli il posto, visto che arrivava dal Barcellona, voluto da Luis Enrique, e era bravo con i piedi. Due settimane fa è uscita la notizia - pare proprio per volontà dell’allenatore - che anche quest’anno Donnarumma non avrà il posto da titolare assicurato. E se l’anno scorso a minacciarlo era un portiere spagnolo bravo coi piedi, quest’anno è un portiere russo pagato 20 milioni. Staremo a vedere.

Balthazar Pierret al Lecce

Nome pazzesco, provenienza ignota, calciatore mai sentito: classica corvinata di inizio mercato. La sua carriera è immaginata da uno che ha mangiato pesante. Pierret è nato in Francia ma, come si dice, ha mosso i primi passi in una squadra chiamata Escola Varsovia, con una storia persino più strana del suo nome. È una squadra affiliata al Barcellona. In Polonia. Poi è tornato in Francia, al Nizza. Dopodiché ha iniziato a girare, seguendo il padre Stanislas, che lavora in varie istituzioni culturali francesi in giro per l’Europa. Sua madre fa la scrittrice. Voglio dire, guardate che tipo è suo padre. Ha giocato alla Dinamo Bucarest, e al Rouen. È un mediano mancino e a Lecce qualcuno lo ha già paragonato a Blin.

Omari Forson al Monza

Negli ultimi anni il vivaio del Manchester United è stata l’unica cosa buona del Manchester United. Garnacho e Mainoo si sono imposti all’attenzione come due dei giovani più interessanti della Premier League, praticamente passando dalle giovanili al campionato più difficile al mondo come se nulla fosse: tra due giorni Mainoo giocherà da titolare la finale dell’Europeo. Alle loro spalle però ci sono altri nomi di cui si parla bene e Omari Forson era uno di questi, tanto da aver esordito già in prima squadra (7 presenze).

Quando ha firmato con il Monza, arrivato a parametro zero, sulla Gazzetta hanno scritto questa frase: Lo hanno definito in tanti modi: nuovo Eusebio, clone di Demba Ba. Una frase incredibile, perché spiega quanto è difficile giudicare il talento. Quanto spazio ci passa tra Eusebio e Demba Ba? Il guizzo, così è stato chiamato, per portare Forson a Monza è stato, ovviamente, di Galliani. Senza scomodare Eusebio, il Condor del calciomercato spera che Forson possa avere un impatto tipo Pogba: arrivare sconosciuto dalle giovanili dello United e mettere sottosopra il campionato. Un fenomeno in Brianza? Staremo a vedere.

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