Benvenuti, lettori, a questo piccolo esperimento, e un saluto a ogni membro del panel di amici-esperti, composto da Fabio Barcellona, Francesco Costa, Fabrizio Gabrielli e dal nostro vice-direttore, Daniele Manusia. Soprattutto salutiamo il nordico Oscar Svensson di Blogistuta, che per la prima volta appare su l'Ultimo Uomo. Io farò da moderatore, intervenendo ogni tanto per mantenere il discorso sulla retta via.
Inizierei subito senza giri di parole, ricapitolando bene le "regole" di questo "gioco"—per così dire. Si svolge in due round: un primo che ci aiuti a scendere dalla shortlist più ampia di 17 giocatori eleggibili a una lista finale di 5 nomination "ufficiali", che pubblichiamo oggi, e poi un secondo round, dopo aver stabilito i 5 finalisti, che elegga quello che secondo voi è il migliore, l'MVP, che pubblicheremo lunedì 27 gennaio. Abbiamo ragionato su un insieme di variabili: valore di mercato, decisività, valore oggettivo in campo, possibilità di essere schierati regolarmente in una grandissima squadra europea (es. Barcellona, Real, Bayern, Chelsea), potenziale futuro. Per questo non abbiamo incluso Buffon o Totti: per loro il meglio è già passato.
Lettori, mi rivolgo un attimo a voi: se volete partecipare al gioco, potete farlo usando la sezione commenti a fine articolo. Ecco, quindi, la lista di partenza, redatta in maniera "scientifica" dalla redazione de l'Ultimo Uomo:
Mario Balotelli, attaccante, A.C. Milan
Mehdi Benatia, difensore, A.S. Roma
Alessio Cerci, attaccante, Torino F.C.
Giorgio Chiellini, difensore, Juventus Football Club
Juan Guillermo Cuadrado, centrocampista, A.C.F. Fiorentina
Mattia De Sciglio, difensore, A.C. Milan
Fredy Guarín, centrocampista, F.C. Internazionale Milano
Marek Hamsik, centrocampista, S.S.C. Napoli
Gonzalo Higuaín, attaccante, S.S.C. Napoli
Anderson Hernanes, centrocampista, S.S. Lazio
Rodrigo Palacio, attaccante, F.C. Internazionale Milano
Andrea Pirlo, centrocampista, Juventus Football Club
Paul Pogba, centrocampista, Juventus Football Club
Giuseppe Rossi, attaccante, A.C.F. Fiorentina
Kevin Strootman, centrocampista, A.S. Roma
Carlos Tevez, attaccante, Juventus Football Club
Arturo Vidal, centrocampista, Juventus Football Club
Questa è la lista: ben cinque giocatori attualmente in maglia bianconera, due giocatori a squadra per Milan, Inter, Fiorentina, Roma e Napoli, e uno a testa per Lazio e Torino. Tenete a mente che non vi stiamo chiedendo di modificare questa lista. La lista è questa. Se per case vorrete dire che abbiamo sbagliato a non includere un giocatore specifico (esempio, così per dire: Borja Valero) potete certamente farlo, le vostre rimostranze verranno pubblicate, ma la lista non verrà modificata. Quindi, per iniziare, passo la palla a Daniele, che aprirà il primo round. Daniele, tu cosa pensi di questa lista e quali 5 di questi 17 pensi dovrebbero avere una nomination all'MVP?
Daniele Manusia (@DManusia)
Io vorrei cominciare da cosa capisco io per MVP. Perché se per "Most Valuable Player" si intende il valore di un giocatore da un punto di vista strettamente di mercato, l'età e il contratto diventerebbero dei fattori determinanti e, secondo me, rischieremmo di finire fuori strada. Per come lo intendo io stiamo parlando del "Giocatore più forte della Serie A", di quei cinque giocatori che se la Serie A 2013-2014 fosse un film andrebbero messi sulla locandina, evitando scelte orientate in base ai gusti del pubblico (come nel caso di 12 anni schiavo).
Va detto anche che questa è un'operazione prematura che potrebbe, magari, rivelarsi errata da qui alla fine della stagione. Nel senso, noi stiamo scegliendo l'MVP della stagione 2013-2014 ma la stagione 2013-2014 è ancora a metà e il mio giudizio in realtà è una proiezione che si basa sia su quello che penso che i giocatori potranno fare in futuro, ma sopratutto su quello che hanno già fatto fin qui quest'anno. Ad esempio, per motivi di realismo, non posso includere nel quintetto finale quello che forse è il mio giocatore preferito in assoluto in Serie A, Marek Hamsik (di fatto, anche per via di un infortunio, non più il cuore del Napoli, lontano dalle cifre della passata stagione), o Balotelli per quanto possa pensare al valore potenziale. Ma senza sapere quando rientrerà in campo non posso includere neanche Giuseppe Rossi, come altrimenti avrei fatto. A Pirlo forse lo avrei dato lo scorso anno e rinuncio a scelte astratte tipo Palacio e Guarín (che non ho capito in che ruolo dovrebbe giocare per rendere al meglio) o affascinanti come Cuadrado o De Sciglio.
Hamsik non sembra lo stesso dello scorso anno.
Quindi comincio da un terzetto solidissimo e "soggettivamente oggettivo", nel senso che non vedo come si possa non essere d'accordo, e non credo di dover convincere nessuno, su questi tre: Vidal, Tevez, Higuaín. A questi aggiungo Benatia che pur con i suoi difetti sta mantenendo un livello medio altissimo e potrebbe diventare il primo esemplare di una nuova tipologia di difensore: il "centrale incursore", quello cioè che oltre a difendere e a impostare l'inizio dell'azione si inserisce negli spazi del centrocampo o addirittura della difesa avversaria. Una cosa che io avevo visto nelle difese a 3, con uno deputato a salire palla al piede, e che la Roma di Garcia riesce a fare (ogni tanto) grazie alle caratteristiche di Benatia (quell'aggressività a volte eccessiva e la tecnica individuale) e Castan e le coperture di De Rossi. Benatia è capace da solo di trasformare la fase difensiva in offensiva e questo mi pare siano in pochi a farlo in generale.
Come quinto ero indeciso tra Strootman (che secondo me già dall'anno prossimo potrebbe essere uno dei contendenti indiscussi del titolo e che sa fare in modo eccellente la transizione inversa rispetto alla specialità di Benatia, da fase offensiva a difensiva, pressando) e Pogba (che ovviamente non è maturo ma potenzialmente potrebbe ambire al titolo di MVP di qualsiasi campionato e quello della Serie A magari già tra quattro mesi) ma dato che nessuno dei due può davvero vincere questa cosa, ora, tanto vale fare una scelta più audace con Alessio Cerci: solo per dire che secondo me è pronto per l'update a giocatore da squadra di prima fascia. Ha già praticamente eguagliato i suoi numeri della stagione passata (9 gol e 7 assist oggi, rispettivamente 8 e 8 a giugno scorso) e ha completato l'inversione a U da giocatore di talento ma indisciplinato tatticamente e di fatto inutile a esterno offensivo costante e decisivo nelle ripartenze.
Ricapitolando i miei cinque sono: Vidal, Tevez, Higuaín, Benatia, Cerci.
Fabio Barcellona (@FabioBarcellona)
Ha ragione Daniele. È bene definire prima cosa si intenda per MVP. Per me deve intendersi come il “miglior giocatore” in senso assoluto. Senza quindi guardare l’età, i margini di miglioramento, il potenziale inespresso, le aspettative create dal suo stipendio o dal suo impatto mediatico. Dovrebbe essere, a mio parere, una cosa tipo guardare il campo da calcio, senza sapere nulla dei calciatori che giocano e decidere chi è il migliore. Magari qualcuno pensa che la definizione così sia un po’ più precisa, ma ancora non definita perfettamente. Perché, in effetti, cosa è il “miglior giocatore”? Andando per negazione non è il miglior attaccante o il miglior difensore; non è il più spettacolare; non è chi segna più gol o fa più assist o para più tiri. Per me il migliore giocatore è quello che maggiormente orienta l’andamento di una partita e risulta determinante per spostare gli equilibri di un match. Ed è divertente perché è una di quelle cose tremendamente soggettive che portano a discussioni infinite.
Fatta questa premessa, e sempre a proposito di discussioni infinite, vado a scorrere la lista predisposta da Tim e trovo quelli che per me sono degli intrusi e delle assenze ingiustificate. Parto dalle assenze ingiustificate. La prima è quella di Domenico Berardi. Lo pensavo prima dei quattro gol al Milan (lo avevo segnalato in ottica Nazionale già nella Guida ai Mondiali di UU), lo penso a maggior ragione adesso. Direi di più, per me un giocatore che segna 11 gol in 13 partite nel Sassuolo e che sostanzialmente rappresenta l’attacco della squadra (gli altri giocatori hanno segnato 10 gol, meno del solo Berardi) non può non stare nei primi 5. Inoltre, tutti i gol di Berardi, fatta eccezione per quello realizzato nella sconfitta per 3-1 a Parma, sono gol decisivi. Oltre ai numeri, per me c’è un talento debordante di un giocatore che a me pare un predestinato. Manca Borja Valero, giocatore di intelligenza tattica e tecnica sopraffina e vero valore aggiunto della Fiorentina di Montella. Avrei senza dubbio inserito nella lista dei papabili Luca Toni. Oltre al rispettabilissimo fatturato di 9 gol e 6 assist, Toni è il fulcro del gioco della vera sorpresa del campionato italiano. Squadra organizzatissima, tendenzialmente orientata alle ripartenze, il Verona trova in Toni un efficacissimo pivot su cui appoggiare le manovra d’attacco. E ancora oggi quasi tutti i difensori della serie A trovano davvero ostico gestire il corpo e corpo con il numero 9 del Verona. Altri assenti? Gervinho, che con la sua capacità di allungare le squadre avversarie è fondamentale per la Roma di Garcia. Callejon, che in un Napoli impostato offensivamente è stata la più efficace (e più prolifica) delle mezzepunte che giocano alle spalle di Higuaín. Tutto sommato avrei inserito Álvarez dell’Inter che, insieme a Palacio, ha tenuto insospettabilmente a galla l’Inter nella prima parte della stagione. E perché no, anche Llorente il cui ingresso in squadra è coinciso con l’accelerata della Juventus e che ha regalato nuove soluzioni di gioco al meccanismo di Antonio Conte.
Berardi e il poker al Milan
Ho elencato 7 giocatori che avrebbero meritato, a mio parere, il posto nella lista dei papabili. Al posto di chi? Di certo non avrei inserito De Sciglio perché ha giocato solo 5 partite. Non avrei inserito Balotelli, meno incisivo di tutti quelli che ho elencato. I numeri dicono che Álvarez ha segnato di più e fatto più assist di Guarín: fuori il colombiano. Come detto, Callejon è stato il miglior giocatore alle spalle di Hamsik, peraltro infortunato; tolgo dall’elenco lo slovacco. Nella Juventus il contributo di Llorente all’evoluzione del gioco è stato superiore a quello di un Pirlo non in forma smagliante e di un buonissimo Chiellini: non avrei inserito i due nei top 17. Infine mi pare un intruso Hernanes, giocatore che a me piace tantissimo, ma che oggettivamente sta giocando una stagione parecchio deludente.
Tolti questi 7, rimangono 10 giocatori nella lista di Tim. Tra questi devo eliminarne 5 per giungere alle mie 5 personalissime nomination. Ricapitolando sono in lizza: Vidal, Higuaín, Benatia, Tevez, Giuseppe Rossi, Pogba, Palacio, Strootman, Cerci, Cuadrado. Bella lotta. Parto dalle certezze. Vidal, Tevez e Giuseppe Rossi per me entrano facile nella top 5 del girone di andata. Di Vidal e Tevez non parlo perché sono abbastanza certo di ritrovarmeli in finale e ne parlerò lì. Giuseppe Rossi ha segnato 14 gol in 18 partite, quindi per me non ci sono discussioni. Per inciso, per me Rossi è un centravanti e non si sarebbe poi trovato così bene con Mario Gomez. Palacio e Cuadrado non li metto nella top 5. Palacio è un giocatore commovente per come gioca in mezzo a selve di difensori avversari con una varietà di movimenti (viene incontro, allunga la squadra avversaria, si allarga, tutto con la stessa tremenda efficacia) difficilmente riscontrabile in altri attaccanti. E l’Inter deve tantissimo all’argentino. Ma rimane per me un gradino sotto ai 5 migliori giocatori del campionato. Cuadrado è imprendibile nei suoi dribbling, ha cominciato a giocare anche sulla fascia opposta ed è capace di interpretare bene tutti i ruoli esterni di qualsiasi sistema di gioco, dal 4-3-3 al 3-5-2. Ma tutto sommato incide meno nel gioco della Fiorentina dei sui compagni di squadra Rossi e Borja Valero.
Giuseppe Rossi: fenomenale quanto prone agli infortuni
Mi rimane da sceglierne due ed eliminarne tre. E sono un po’ in crisi. Rileggo la definizione che io stesso ho dato di MVP e inserisco tra i migliori 5 Alessio Cerci. Un po’ come Berardi, Alessio Cerci è il gioco offensivo della sua squadra. Sembra sempre che l’obiettivo dei compagni in fase di attacco sia quello di dargli il pallone e quando la palla finalmente ce l’ha lui (anche molto lontano dalla porta) si ha ogni volta l’impressione che stia per succedere qualcosa; e spesso succede: 9 gol e 7 assist sono un’enormità. Un giocatore che sembrava destinato a recitare il ruolo di talento non pienamente esploso, ha giocato un girone di andata oggettivamente di livelli altissimi. Con estrema difficoltà tolgo Higuaín e Pogba dalla top 5 perché penso che uno tra Benatia e Strootman abbia contribuito in maniera maggiore dei due alle fortune della propria squadra. È una bella lotta, ma alla fine voto per il tuttocampista Strootman, che ha dato la solidità e il dinamismo necessari a sorreggere il gioco aggressivo e propositivo di Garcia. Benatia è anche penalizzato da qualche imprecisione in fase di marcatura, attribuibile alle sue caratteristiche di difensore reattivo e aggressivo e al suo passato di marcatore in una difesa a tre.
Quindi, alla fine, la mia lista di 5 è: Vidal, Tevez, Rossi, Cerci, Strootman.
Tim Small (@yestimsmall)
Ad ora abbiamo un voto per Strootman, Benatia, Higuaín, e Rossi, e due voti per Cerci, Vidal, e Tevez. Chiederei quindi a Oscar di dirmi la sua. Ricordate che abbiamo già definito gli standard per eleggere l'MVP. Ergo: consideriamo questa stagione, e consideriamo il valore oggettivo di quel calciatore, e quello potenziale. Luca Toni sta facendo un'ottima stagione a Verona, ma è lontano dall'essere "il giocatore di maggior valore della Serie A"—e quando dico "valore" non intendo dire "valore mediatico" (se no tanto valeva inserire Honda, che vale svariati milioni di euro l'anno in termini di mercato asiatico) ma valore assoluto espresso in campo. Allo stesso tempo non possiamo considerare i giocatori troppo vecchi, all'ultimo contratto. Quindi, Oscar, che ne pensi? Di questa lista, quali elimini, e perché, e quali porteresti in finale? Personalmente, trovo assurdo che Pogba non abbia ancora ricevuto un voto. Penso che se c'è un giocatore in questa Serie A che verrebbe schierato titolare costantemente in ogni squadra al mondo, si tratta di lui. E di Vidal. Oscar, tu che ne pensi?
Oscar Svensson (@blogistuta)
Inizio con quelli che elimino dalla lista: Guarín, perché non è nemmeno l'MVP dell'Inter. Anzi, non è nemmeno il centrocampista più forte della sua squadra. Anzi, non è nemmeno il sudamericano più forte dell'Inter, e dunque non può esserne considerato l'MVP. Balotelli fuori, sottotono a quasi mai decisivo. Elimino anche De Sciglio (che a me piace) perché ha giocato veramente pochissimo. Ed anche se avesse giocato novanta minuti per diciannove partite, i risultati del Milan dicono che non basterebbe. (Se c'è un MVP nel Milan indicherei Kaká, ma lo stesso discorso vale qui: con quei risultati ci sono altri nomi molto più meritevoli.)
Un "no" chiaro anche a Hernanes, nel mezzo del suo peggior anno da quando è arrivato alla Lazio. Neanche Palacio ce la fa, anche se voglio sottolineare che sta facendo un grandissimo campionato. Va fuori non per colpa sua, diciamo, ma semplicemente perché ci sono altri che secondo me stanno una spanna sopra. Juan Cuadrado è un giocatore pazzesco, come nessun altro nel campionato. Penso anche che sia un po' irregolare, e voglio credere che possa diventare più concreto, più decisivo. È per questo che cancello il suo nome dalla mia lista: con lui ho il senso di vedere un giocatore che potrebbe fare 10-15 gol e 10-15 assist in una stagione, ma che non li fa. Non ci va nemmeno vicino. Kevin Strootman, ciao e grazie. È fortissimo, uno che potrebbe giocare più o meno in ogni squadra nel mondo tranne, forse, nel Bayern Monaco per la loro qualità ed il Barcellona per la loro filosofia. Ha la grinta di Gattuso, l'intelligenza calcistica di Lampard e i piedi buoni. Però gioca con De Rossi e Pjanic, anche loro di alta qualità. Strootman significa tanto per la Roma, ma così tanto? Non sono convinto che il successo della Roma, il centrocampo della Roma per essere più preciso, non sia il collettivo. Impossibile per me indicare un solo giocatore dei tre e dare a lui il credito di aver resuscitato il centrocampo giallorosso. Per Pogba e Chiellini sono un po' sulla stessa linea, il successo della squadra maschera gli individui. Pogba è forte fracico, ma la Juve non resterebbe forte se Marchisio ridiventasse titolare fisso? Per me sì, più o meno, poi magari interpreto male cos'è il concetto dell'MVP.
Il "centrocampo perfetto" penalizza Strootman a livello individuale
I nomi più vicini a restare nel taccuino immaginario sono Hamsik, Rossi, Pirlo e Chiellini. Iniziamo con gli juventini: stanno facendo bene, vincono quasi ogni partita in Italia. Chiellini non mi è mai piaciuto un granché, e così passo a Pirlo. Che è forte, che è unico. Anzi, no: Cigarini sta facendo più o meno le stesse cose per la Dea. Sì, vabbè, ma Pirlo sta facendolo per la squadra italiana più forte, che probabilmente vincerà un terzo scudetto di fila. Tutto vero, ma non riesco a includere due finalisti dello stesso centrocampo, dunque è fuori. Ritengo Hamsik essere uno dei giocatori più forti in Italia, ma quest'anno è un "no". A causa infortunio ha giocato solo 9 partite da titolare, meno della metà delle partite disputate dal Napoli, e non è decisivo come prima. Nell'estate ho pensato che sarebbe andato alla grande sotto Benitez, che il nuovo modulo sarebbe stato perfetto per lui. Da lì può contribuire con gol ed assist, ma fin'ora ci sono solamente i gol e poco altro (i suoi 6 gol, poi, mica sono pochissimi—sarebbe il capocannoniere della Roma). Quando gioca, il Napoli vince il 66% delle partite. Senza di lui la cifra aumenta un pochino, fino al 68%. Una differenza minima che non significa che Hamsik sia un problema per il Napoli in qualsiasi modo. Assolutamente no: è un grande giocatore che dà tanto al Napoli. Ma resta anche il fatto che nella Serie A il Napoli ha perso tre partite, e che Hamsik era sottotono ed anonimo negli scontri diretti con la Roma e la Juve (ed è uscito poco dopo esser sceso in campo contro il Parma). Potrei anche prendere Giuseppe Rossi. Però dopo l'intervento di Daniele ed il suo argomento che questo discorso è per metà un giudizio sulle prime diciannove partite e per l'altra un pronostico sulle prossime diciannove, ho dei dubbi sull'infortunio di Rossi. Prima uno, poi due, ora tre gravi infortuni. Chissà come reagirà? Io, per essere chiarissimo, non lo so. Ed è proprio questo il punto: se non so come andrà per lui nel senso più fondamentale possibile (recupererà? Davvero? Sarà lo stesso anche una terza volta?), alla fine non posso sceglierlo anche se i fatti fin'ora parlano per lui.
E qui faccio come uno dei più bei giocatori degli ultimi dieci anni di Serie A, David Pizarro, e cambio ritmo per trovare apertura e profondità. Per prima cosa voglio dire che non riesco ad essere in disaccordo con Fabio quando parla di Berardi. Non trovo un valido argomento per non considerarlo almeno nella lista di 17. I miei complimenti, Fabio, per un argomento più che valido. Ed ora un argomento mio, anche se Tim è stato chiaro (scusami, Tim!) che preferirebbe se andremmo avanti dalla domanda di cos'è un MVP, ma c'entra. Allora, tre righe sull'esclusione più notevole, cioè Francesco Totti: perché non vedo quale altro calciatore in Serie A abbia lo stesso valore per la propria squadra, che influisce sul gioco (ed il successo) della propria squadra come lui; senza di lui la Roma non è se stessa.
Totti: decisivo anche a 37 anni
E non perché è Ercapitano, ma perché (Messi a parte) Francesco Totti è il miglior falso 9 del mondo. Nessuno passa la palla come lui in Serie A, nessuno crea delle opportunità per i suoi compagni come lui (né quante né quali). Nessuno può toccare i suoi 3,2 passaggi filtranti a partita, neanche in Spagna (nei grandi campionati solamente David Silva raggiunge una cifra maggiore di quello di Totti), e con 7 assist è ex-aequo con Borja Valero e Alessio Cerci (che però hanno giocato 7 partite di più, cioè un terzo delle partite giocate finora). Non so se sarebbe l'MVP finale, ma se potessi sceglierlo, per me, passerebbe alla finale.
Detto questo, i miei cinque sono: Vidal, Tevez, Higuaín, Cerci e Benatia. Non credo che bisogna dare spiegazioni per il primo trio, mentre Cerci e Benatia non sono scelte così evidenti. Però tutti e due stanno facendo grande cose, e nella parte finale mi spiegherò meglio. Perché alla finale andranno, ne sono convinto.
Fabrizio Gabrielli (@conversedijulio)
Dalle mie parti, per esorcizzare il malaugurio che si nasconde dietro un evento s'attinge da sempre a un meccanismo algebrico—oserei definirlo—zamoraniano: "ott'ennòve!", si dice. Si può tradurre con un’altra espressione, "mancalicàni" (manco a li cani), "meglio non riguardi me"; oppure come "ma anche no", rafforzativo negazionista. Questo per dire che davanti a certe scelte è difficile orientarsi, e magari preferiremmo non farlo. (Vi racconto questo aneddoto anche per spiegarvi che certe volte il concetto di un ready-made-mot, proprio come quello dell'MVP, è relativo). Otto e nove, dicevamo. Per come la vedo io ci sono otto giocatori che meriterebbero questa palma di MVP 2013-2014—almeno in proiezione, a osservarli dal punto più alto delle montagne russe, prima della ridiscesa. E nove che invece ammantati di emvippità non ce li vedo proprio.
In ordine sparso, comincio dalle espunzioni: Hernanes, ad oggi, è la quintessenza dell'ectoplasmatica impalpabilità della squadra per la quale gioca. Forse non l'avrei messo in una cinquina mai, da quando è arrivato in Italia, figuriamoci quest'anno. Stesso discorso—annata decisamente storta, grosso potenziale mal sfruttato—per Balotelli. Potrebbe giocare in qualsiasi grande squadra europea, di fatto c'ha giocato, ma quante volte è stato de-ci-si-vo quest’anno? Se provate a contarle sulle dita di una mano da settembre a questa parte, sicuro v'avanza pure un mignolo (in compenso, è padrone indiscusso pure quest'anno della palma di MCP, Most Chatted Player, e forse per i suoi risultati sul campo non è propriamente un toccasana)(magari ora arriva Seedorf e cambia tutte le carte in tavola).
Balotelli ha fatto troppe poche come questa per essere considerato MVP
Pirlo, nonostante tutto, non me la sento di includerlo anche per una questione (ripicca?) anagrafica, visto che di questione anagrafica s'è parlato per Buffon e Totti (solo di un anno e tre anni, rispettivamente, più agées; resto convinto che l'età di per sé non obnubila minimamente il ruolo che—soprattutto ercapitano—sti supposti vecchietti rivestono per la loro squadra—e mai aggettivo possessivo è più felicemente utilizzato, se parliamo del 10 romanista).
Per Hamsik e Pepito, non vorrei star qua a ripetere le argomentazioni già sciorinate da chi mi ha preceduto, con le quali sono sostanzialmente d'accordo. Marekiaro sarebbe un perfetto candidato se gli infortuni quest'anno non ne avessero ridimensionato l'incisività (e comincia anche a farsi largo in me la maliziosa impressione che Hamsik soffra anche un po' la stella di Higuaín e l'esplosione di Callejòn); così come Pepito, per il quale parlano i numeri (lato e stricto sensu) ma anche—alas—i brutti stop che sicuramente si ripercuoteranno sul suo bottino di gol e giocate da qui a fine stagione.
De Sciglio e Guarín mi sembrano antitetici al concetto di MVP se lo si applica a qualcosa di più lungo dei 90 minuti: sono ottimi comprimari da Uomo Partita Sky, per intenderci, le seconde scelte per scaldare gli animi di chi c'ha attitudini al voto-col-bottoncino-verde più indie e fuori dalle righe.
Palacio m'è sempre piaciuto molto, e da tifoso m'ha sempre fatto molto male, per come riesce—abuso d'un termine decisamente inflazionato—a far reparto da solo: lo trovi sulle fasce, che parte dalla trequarti, e pure al centro, treza al vento, a buttarla dentro nelle maniere più limpide e oscene. Così come, per cert'altri versi, apprezzo le svarionate sulla fascia di Cuadrado, uno che se è in giornata—come Palacio, d'altronde—non avresti dubbi a definirlo MVP dei Viola (o dei nerazzurri, mutatis mutandis per Palacio).
Ma è proprio questo l'aspetto fondante per via del quale né Cuadrado né Palacio sono nella mia cinquina: la squadra in cui emvìppano. Perché per esporre sul caminetto il trofeo da miglior giocatore del campionato devi essere protagonista in un undici protagonista, di quel campionato. Il cerchio, dunque, si stringe.
Vidal, Chiellini, Pogba, Tevez; Higuaìn; Benatia e Strootman.
In realtà ci sarebbero due eccezioni che invalidano la regola: Cerci, protagonista in un Torino di certo migliore di quello degli anni scorsi—anche e soprattutto per la maturazione tattica di Cerci; e poi—se solo ci fosse—Berardi (per la di cui assenza non esito anch'io a listarmi il braccio a lutto—oltre a proporre una mozione di ripescaggio—che farà infuriare Tim, ma tant'è). Otto (in realtà nove) però son troppi, ne devo far fuori ancora tre. E allora tolgo Strootman (perché per tutt'una serie di motivi che mi tengo in canna per la finale quel posto se lo merita Benatia), Chiellini (perché tra gli juventini è quello che lo merita di meno) e infine Tevez. Perché Carlitos? Perché gli preferisco Pogba. Vidal, Pogba, Higuaìn, Benatia e Cerci. La mia cinquina è qua. E non crediate che queste primarie siano state scevre di titubanze: dalle parti mie, di fronte a un'elezione del genere, più d'uno si sarebbe lasciato scappare un'imprecazione che suona più o meno così: ott'enòve!
Francesco Costa (@francescocosta)
Questa scelta mi diverte perché il concetto di MVP è sottilmente diverso da quello più generico e istintivo di “miglior giocatore del campionato”. Io penso soprattutto all'impatto di un calciatore: sulla singola partita ma anche su un'intera stagione; l'impatto potenziale in un’altra squadra; impatto economico relativo al valore in entrata e di quello eventuale in uscita. Impatto inteso come capacità di un calciatore di cambiare le cose, tutte. Inteso così, i cinque giocatori più preziosi della Serie A fin qui secondo me sono Vidal, Tevez, Strootman, Higuain e Cerci.
Vidal perché oggi è l’incarnazione del calciatore prezioso: nel suo ruolo ha pochi rivali dal punto di vista tecnico e forse nessuno dal punto di vista tattico, mentre il suo valore economico non è mai stato così alto. Tevez è due passi indietro a Vidal sul fronte della carriera potenziale e del valore di mercato—la Juventus lo ha pagato 9 milioni, salvo sorprese se e quando lo cederà varrà meno della metà—ma si possono dire soltanto cose eccellenti del suo impatto sulla squadra e sulla Serie A. Se Vidal è in assoluto un calciatore migliore e più speciale di Tevez, l'argentino mi sembra il principale artefice del salto di qualità della Juventus, quello che ha trasformato un’ottima squadra in una delle squadre più feroci degli ultimi decenni: mi sembra che abbia fatto la differenza anche il suo essere abituato a partite di livello più alto rispetto a quelle della Serie A.
Il contributo di Benatia al campionato della Roma è stato meravigliosamente fracassone, tra anticipi esaltanti e addirittura cinque gol (giochino: gli stessi di Klose e Kaká, uno in più di Candreva, Álvarez e Totti), ma Benatia resta in fin dei conti un formidabile difensore centrale; non è poco, ma Strootman è qualcosa in più di un formidabile interno di centrocampo. È indispensabile nel gioco di Garcia, come ha notato giustamente Fabio, e soprattutto dal punto di vista mentale possiede una freddezza e un controllo assoluto: cose che mancano sia a De Rossi che a Pjanic. In questo senso Strootman è un alieno nella storia recente della Roma, fatta di buoni giocatori con molti difetti e di campioni fragili.
La fantastica partita di Cerci contro il Milan
Anche Higuaín da un certo punto di vista è quel tipo di giocatore lì, per cui io ho evidentemente un debole: uno che oltre alla bravura tecnica porta con sé una solidità mentale capace di contagiare i compagni e spingerli oltre i propri limiti. Al di là dei gol e degli assist, credo che Higuaín come Strootman e Tevez abbia costretto la sua squadra a diventare altro. Riguardo Cerci dico solo che generalmente mi fido poco dei giocatori che esplodono ad alti livelli così tardi, ma nella sua crescita degli ultimi anni c'è un’impressionante linearità: le prestazioni di questa stagione—9 gol, 7 assist e molto altro—non cancellano di per sé i dubbi sulla sua collocabilità in una grande squadra, ma li mettono quantomeno in discussione. E lo trasformano nel vero uomo mercato della prossima estate.
Tim Small
Grazie Francesco e grazie a tutti per averci portati fin qui, al giro di boa. Settimana prossima pubblicheremo la seconda parte. Ma prima di chiudere, ricapitoliamo. Ecco i vostri selezionati:
Daniele ha scelto Vidal, Tevez, Higuaín, Benatia e Cerci.
Fabio ha scelto Vidal, Tevez, Rossi, Strootman e Cerci.
Oscar ha scelto Vidal, Tevez, Higuaín, Benatia e Cerci.
Fabrizio ha scelto Vidal, Pogba, Higuaín, Benatia e Cerci.
Francesco ha scelto Vidal, Tevez, Higuaín, Strootman e Cerci.
Quindi, il conteggio finale:
5 voti: Arturo Vidal, Alessio Cerci.
4 voti: Carlos Tevez, Gonzalo Higuain.
3 voti: Mehdi Benatia.
____
2 voti: Kevin Strootman.
1 voto: Paul Pogba, Giuseppe Rossi.
Il che vuol dire che i cinque giocatori nella nostra short-list finale per assegnare l'MVP della Serie A 2013-2104 è composta da Arturo Vidal, Alessio Cerci, Carlos Tevez, Gonzalo Higuaín e Mehdi Benatia. Di chi eleggere tra questi cinque, ne parleremo la prossima volta. Grazie di averci seguiti fin qui, e a presto.