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Nicolò Melli alla conquista dell’America
02 lug 2019
Dopo essersi affermato in Europa, Nik Melli è pronto a cominciare la sua carriera NBA ai New Orleans Pelicans.
(articolo)
7 min
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Sono passati pochi giorni dalla decisiva gara-7 di finale per il titolo di campione di Turchia. Il Fenerbahce ha perso contro l'Anadolu Efes, un altro risultato negativo dopo il ko in semifinale di Eurolega. Nicolò Melli affida al suo profilo Instagram questi pensieri:

https://www.instagram.com/p/BzIRm07HkuY/

“Non è stata la stagione che avrei voluto e per la quale io e il team abbiamo lavorato duramente tutto l’anno. Ma nello sport sono lezioni dietro alle vittorie e alle sconfitte che dovrebbero renderci più forti. Grazie ai fans che ci hanno sostenuto. Avrò un’estate molto importante da affrontare."

Ed in effetti l’estate 2019 si preannuncia davvero come una delle più importanti della vita e della carriera del reggiano. Il matrimonio con Katharina il prossimo 20 luglio verrà preceduto dalla firma con i New Orleans Pelicans per i prossimi due anni a 8 milioni di dollari complessivi. Il sogno NBA, a lungo inseguito e poi rinviato per concentrarsi sull’Eurolega, sta finalmente per concretizzarsi.

Melli ha declinato le offerte arrivate nelle due off-season precedenti, soprattutto degli Atlanta Hawks. I motivi sono stati principalmente tre: voglia di vincere l’Eurolega, nella fattispecie con il Fenerbahce, di crescere ancora dal punto di vista tecnico, tattico e fisico e di entrare in una franchigia che credesse davvero in lui. Il trono europeo è sfuggito due volte, ma nel frattempo Nik è diventato uno dei lunghi più determinanti in giro per il Vecchio Continente. Una crescita costante, al di là dei numeri comunque di spessore: difensivamente Melli è un 4 che può cambiare senza problemi grazie alla rapidità dei piedi e all’intelligenza tattica, mentre in attacco fa quello che la partita gli chiede di fare. Già con Trinchieri a Bamberg era diventato il giocatore solido che gli addetti ai lavori pensavano sarebbe diventato; con Zelimir Obradovic è diventato di granito.

Derby con l’Efes in regular season di Eurolega dello scorso marzo. Il rientro difensivo del Fener è tendente al balordo e Larkin ha tanto spazio per servire Moerman. Ma c’è Melli che ha capito che sulla linea di fondo c’è una voragine e va a tapparla: non guardando direttamente l’avversario si muove per intuito sbagliando, ma poi ha la forza e il tempismo per rimediare.

A tutto questo si è aggiunto il corteggiamento serrato dei New Orleans Pelicans. Almeno altre due squadre NBA hanno cercato Melli nelle ultime settimane per convincerlo ad uscire dal contratto con il Fenerbahce, ma nessuna ha centrato il cuore e la mente del reggiano meglio della franchigia della Louisiana. Il neo General Manager dei Pelicans Trajan Langdon, The Alaskan Assassin, è uno che il basket europeo lo conosce come le sue tasche avendoci giocato per nove stagioni (compresa una a Treviso), oltre ad aver fatto scouting per i San Antonio Spurs. In particolare da assistente GM a Brooklyn aveva già fatto un tentativo per persuadere Melli ad attraversare l’Atlantico. Il suo ruolo, a sentire l’entourage di Melli, è stato tutt’altro che secondario nel convincere l’ex Olimpia Milano. Anche coach Alvin Gentry e naturalmente il capo della dirigenza David Griffin ci hanno messo del loro per far capire quanto profondamente lo conoscessero e quanto lo volessero per i loro nuovi Pelicans. “È un treno che potrebbe anche non passare più” avrà pensato Melli, anche perché l’NBA non aspetta nessuno che dica di no per troppi anni. Ed ecco dunque il sì, ancora beninteso da formalizzare e ufficializzare il 6 luglio.

Il tweet di Adrian Wojnarowski che certifica l'accordo tra Melli e i Pelicans.

C’è poi naturalmente l’aspetto mediatico ad aver attratto l’ex Bamberg: New Orleans è già oggi, a tre mesi e mezzo dalla palla a due, una delle squadre più attese della prossima stagione. E il merito ovviamente è della scelta numero 1 Zion Williamson, per il quale l’inchiostro sta già terminando prima ancora che metta piede su un parquet NBA. Attorno a lui i Pelicans stanno costruendo un roster estremamente interessante, pieno di giovani rampanti con innesti di esperienza come Derrick Favors e J.J. Redick. Ecco, in questo contesto che ruolo potrebbe assumere Nik Melli?

L’idea che Gentry può avere in testa è quella di sfruttare soprattutto la sua abilità nel tiro da fuori - sia dall’angolo che in situazioni di pick and pop - per allargare il campo e dare a Zion quello spazio per fare quello che gli riesce meglio, ovvero attaccare il ferro in avvicinamento. Senza dimenticare le abilità da passatore che Nicolò possiede da quando era ragazzino e che ha saputo affinare via via che il livello di gioco si alzava. Anche l’accoppiamento con Favors può essere produttivo, considerando che l’ex Jazz ama ugualmente occupare il pitturato pur operando in modo totalmente diverso rispetto a Zion. E le caratteristiche sono complementari anche con Jaxson Hayes (rim runner atletico ancora da sviluppare, ma anche lui in grado di cambiare) e con Jahlil Okafor (presenza in post basso che non pesta i piedi con Melli in attacco).

In difesa la capacità di cambiare senza difficoltà su tutti è un’abilità che nella NBA di oggi è oro colato. Melli questa caratteristica ce l’ha e se da un lato può soffrire la fisicità contro centri di stazza superiore, dall’altra la sua intelligenza cestistica può aiutarlo a colmare le lacune sue e di Williamson. In definitiva quello che con tutta probabilità il coaching staff chiederà a Melli sarà quello di essere un gregario extralusso uscendo dalla panchina, ovvero quello che al Fenerbahce ha fatto in maniera ottima tendente allo splendido.

E la Nazionale?

Il 22 luglio l’Italia di Meo Sacchetti si ritroverà a Milano per iniziare l’avventura verso il Mondiale in Cina. Ieri il CT ha diramato la long list con 24 convocati che verranno poi scremati fino ai 12 che rappresenteranno il nostro basket nel torneo iridato. Tra i 24 c’è, ovviamente, Nicolò Melli: il neo Pelican ha giocato due partite di qualificazione, quelle dello scorso settembre contro la Polonia a Bologna e in Ungheria, in pratica quelle che il calendario dell’Eurolega gli ha permesso di giocare. Due vittorie determinanti per il cammino azzurro, due prestazioni incisive di Melli soprattutto a Debrecen con i magiari che ci hanno fatto ammattire prima che la difesa azzurra, guidata da lui e da Gigi Datome, salisse di tono.

Dal 2013 - anno dell’Europeo in Slovenia nel quale, a causa di numerose assenze nel reparto lunghi, dovette giocare parecchi minuti da 5 per la prima volta in carriera peraltro senza sfigurare - Nik ha saltato solo l’estate del 2014 quando dovette subire un intervento di pulizia al tendine. Per il resto è sempre stato disponibile, sempre sceso in campo, sempre tra i migliori anche nelle partite da dimenticare.

Tipo questa, la finale del Pre-Olimpico 2016 a Torino. A 1:09 quello che, se le cose fossero andate diversamente, poteva seriamente candidarsi a canestro più importante della carriera azzurra di Melli.

L’amore per la maglia è fuori discussione, è la storia stessa a parlare per lui. Ma potrebbero i Pelicans porre un freno a questo amore? Il dubbio che gira in queste ore è legittimo: non sarebbe la prima volta che una franchigia NBA influisce più o meno esplicitamente sulla non partecipazione di un proprio giocatore - specie se appena firmato - a una rassegna FIBA. Senza andare troppo indietro nel tempo basti pensare alle tante defezioni a EuroBasket 2017, su tutte quella di Giannīs Antetokounmpo con annesse polemiche tra federazione greca e Milwaukee. Però vale subito la pena chiarire che al momento è davvero prematuro imbastire un discorso del genere su Nicolò Melli, sia perché non è ancora ufficialmente un giocatore di New Orleans - parliamo di forma e non di sostanza, ma è giusto farlo - sia perché soprattutto mancano venti giorni all’inizio del raduno e poco meno di due mesi all’inizio del Mondiale.

Non ci sono oggi elementi che possano far pensare ad un’assenza che peserebbe enormemente sulla forza della squadra di Sacchetti. Sarà probabilmente lo stesso Melli a sciogliere le riserve il 23 luglio, giorno del Media Day azzurro, quando Nik avrà già detto due sì - ai Pelicans e a Katharina.

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