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Da dove diavolo spunta fuori Nicolò Zaniolo
21 set 2018
Il giovane centrocampista della Roma ha esordito in Champions League ed è stato convocato dalla Nazionale maggiore senza aver mai giocato un minuto in Serie A.
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8 min
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Foto di Claudio Villa / Stringer
(copertina) Foto di Claudio Villa / Stringer
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Con una mossa decisamente inaspettata, Eusebio Di Francesco ha fatto esordire Nicolò Zaniolo al Santiago Bernabéu contro il Real Madrid. Inaspettata, ovviamente, perché Zaniolo non ha ancora giocato un minuto in Serie A e, prima del debutto a Madrid, nella sua carriera aveva giocato soltanto 7 partite in Serie B con l’Entella nel finale della stagione 2016/17, con la squadra ligure in lotta per i playoff prima di scivolare in una comoda posizione a metà classifica.

Il sorprendente esordio in Champions League ha seguito l’altrettanto inaspettata convocazione in Nazionale di inizio settembre, così imprevista che lo stesso Zaniolo ha detto di aver ricevuto la notizia in televisione da Sky.

La sua è stata comunque una convocazione simbolica. Zaniolo non ha giocato nessuna delle due partite di Nations League contro Polonia e Portogallo ed è stato scelto da Roberto Mancini per dare un segnale a un movimento spesso criticato per la prudenza verso i giovani. «Deve giocare, a 19 anni. In passato molti calciatori sono arrivati in Nazionale molto giovani. Se ha qualità e le confermerà, verrà richiamato. Non è l'unico, alcuni li abbiamo lasciati all'Under-21», ha dichiarato il CT.

In meno di un mese Zaniolo è stato convocato in Nazionale e ha sfidato una delle migliori squadre al mondo senza praticamente nessuna esperienza, un privilegio che di solito viene riservato ai talenti più luminosi. E prima della svolta dell’ultimo mese, Zaniolo non sembrava rientrare in questa categoria.

Riassumere la carriera nei professionisti di Zaniolo è incredibilmente semplice. Scartato dal settore giovanile della Fiorentina - in un’intervista al Secolo XIX il padre ha detto che non fu ritenuto all’altezza della Primavera viola -, ha completato la sua crescita all’Entella, con cui ha debuttato in Serie B e ha giocato quelle 7 partite che prima dell’esordio al Bernabéu racchiudevano tutta la sua esperienza da professionista. Dopo l’Entella ha passato un anno nella Primavera dell’Inter vincendo lo scudetto e in estate è finito alla Roma nella trattativa con la quale i nerazzurri hanno comprato Nainggolan.

Il suo percorso poteva essere simile a quello di tanti altri talenti dei settori giovanili, inseriti per questioni di bilancio in trattative per giocatori più affermati, e poi destinati a fare esperienza in prestito. D’altra parte, anche la Roma ha pensato di cederlo in prestito - un’ipotesi di cui Monchi aveva parlato nella conferenza stampa di presentazione di Nzonzi -, ma alla fine lo ha trattenuto, anche perché dopo la cessione di Strootman al Marsiglia le opportunità di entrare nelle rotazioni a centrocampo sono notevolmente cresciute.

Il grande Europeo Under-19

Dopo la firma con la Roma, Zaniolo è stato tra i protagonisti dell’Under-19 arrivata in finale all’Europeo di categoria, una vetrina probabilmente decisiva per la piega presa dalla sua carriera nelle settimane successive. In Primavera, Zaniolo era stato dominante sia con l’Entella che con l’Inter, con cui ha vinto il campionato nell’ultima stagione segnando 14 gol e servendo 8 assist, e le prestazioni all’Europeo Under-19 hanno però confermato la solidità del suo talento anche a un livello superiore. Dopo l’ufficializzazione dell’acquisto, Monchi lo ha presentato con parole piuttosto impegnative: «È un talento che non ci ha lasciati indifferenti durante l’ultima stagione, nella quale si è confermato come uno dei prospetti più interessanti del calcio italiano».

Zaniolo ha segnato alla Finlandia il primo gol della Nazionale Under 19 all’Europeo.

Nell’Under-19 ha giocato prevalentemente da trequartista, ma più con il compito di inserirsi che di cucire la manovra tra centrocampo e attacco. Nel gioco molto verticale dell’Italia i riferimenti in uscita erano infatti gli attaccanti (Scamacca, Pinamonti o Kean), che dovevano far avanzare la manovra giocando spalle alla porta o vincendo un duello aereo, e Zaniolo così si alzava a occupare gli spazi lasciati dalle punte. Il gol alla Finlandia nasce proprio da un lancio lungo indirizzato di testa da Scamacca verso l’inserimento del compagno.

In finale contro il Portogallo, Zaniolo ha invece giocato da mezzala sinistra occupandosi della pressione sul terzino destro avversario, Thierry Correia, e restando aperto sul centro-sinistra per dare una soluzione comoda in uscita dalla difesa a chi impostava e sorprendere la linea difensiva portoghese con i suoi inserimenti. È stato proprio un suo cross basso da sinistra a fornire l’assist a Kean per il 2-2 che aveva portato la sfida ai supplementari. L’Italia aveva poi perso 4-3 e si è dovuta accontentare del secondo posto nonostante il grande torneo disputato.

L’esordio al Bernabéu

Proprio da mezzala sinistra, ma questa volta nel 4-3-3, Zaniolo è stato schierato da Di Francesco contro il Real Madrid. Il giovane centrocampista di Massa ha cercato di coprire la zona alla sinistra di De Rossi quando il Madrid giocava dalla sua parte, ma avendo alle spalle Modric, che ha più volte trovato lo spazio per ricevere, il compito si è rivelato molto difficile, e si è alzato su Casemiro quando invece i “Merengues” manovravano sul lato opposto, secondo i tipici movimenti del pressing giallorosso.

Anche in fase di possesso Zaniolo ha seguito in maniera ordinata i movimenti previsti dal gioco di Di Francesco, allargandosi sulla fascia per dare una soluzione in verticale a Kolarov e permettere a El Shaarawy di entrare dentro il campo, secondo le classiche rotazioni della catena laterale.

Zaniolo ha tagliato sulla fascia, El Shaarawy si è accentrato a ricevere il passaggio in diagonale di Kolarov.

A livello fisico non è sembrato soffrire più di tanto il notevole salto dal calcio giovanile alla Champions. Al Bernabéu ha toccato il primo pallone vincendo un contrasto con Bale, poi ha retto il confronto quando si è trovato a proteggere la palla sia contro Casemiro che contro Modric. Contendendo e difendendo dal croato una palla al limite dell’area giallorossa dopo un calcio d’angolo battuto dal Madrid, Zaniolo ha dato il via alla ripartenza che ha costruito la prima occasione della Roma, il tiro al volo di Ünder dopo circa un quarto d’ora.

Il momento più brillante Zaniolo l’ha vissuto quando ha saltato di nuovo Bale sulla fascia destra, dopo un altro corner battuto dai “Merengues”, e di esterno ha passato la palla a Dzeko evitando la scivolata del gallese. Dopo aver ricevuto il passaggio dal bosniaco sul vertice destro dell’area, Zaniolo ha addirittura provato a saltare Carvajal rientrando sul sinistro, ma il terzino spagnolo si è però rivelato un ostacolo troppo duro da superare e gli ha tolto facilmente la palla.

Limiti e potenzialità

Da quel poco che si è visto finora, Zaniolo sembra un giocatore piuttosto tecnico ed elegante, soprattutto quando porta la palla col sinistro, il suo piede forte. Fisicamente sembra già reggere il confronto con giocatori più forti ed esperti e la protezione della palla è una delle sue qualità migliori. È però più a suo agio quando si abbassa a facilitare la manovra piuttosto che tra le linee, anche perché il suo controllo perde qualità se è costretto a usare il piede debole, il destro. Più in generale, sembra trovarsi meglio quando guarda la porta avversaria rispetto ma sa anche ripulire i palloni in spazi stretti, abilità fondamentale per giocare tra le linee.

Una delle qualità che fanno più ben sperare è che sembra già piuttosto rapido col pensiero. Nella semifinale dell’Europeo Under-19 contro la Francia ha dato l’assist a Kean con un lancio immediato subito dopo aver intercettato un passaggio nella trequarti italiana. La giocata che gli riesce meglio è probabilmente il passaggio di prima a dare continuità al possesso trovando il compagno vicino dietro la linea di pressione, una qualità molto preziosa soprattutto in transizione, quando con un solo tocco Zaniolo può sfruttare le distanze lunghe dello schieramento avversario per aprire il campo ai compagni.

Quando non ha la palla è invece piuttosto aggressivo, difende cercando sempre di intervenire sull’avversario, anche a costo di commettere qualche fallo di troppo, uscendo in avanti piuttosto che proteggere la sua zona preoccupandosi di cosa accade alle sue spalle, mentre fa più fatica quando deve correre verso la propria porta. Per questo non dovrebbe avere particolari problemi a inserirsi nei meccanismi del pressing sui quali si fonda la fase difensiva della Roma, al netto del fatto che dovrà ovviamente salire di livello fisicamente e tecnicamente per giocare in Serie A e, perché no, nuovamente in Champions League.

Alla fine della partita contro il Real Madrid, Di Francesco ha spiegato il suo sorprendente inserimento in campo con la volontà di dare un segnale alla squadra. Subito dopo, però, ha comunque provato a dare una spiegazione tecnica alla sua presenza: «Vedo delle qualità in lui, non sono pazzo. Ha fatto una buona gara rispetto al contesto generale. Pensavo che potesse darmi qualcosa in più in ripartenza, ma siamo stati meno bravi a cercare giocate dal basso e non si è visto tantissimo».

Dopo aver raggiunto in meno di un mese due dei punti più alti che può toccare un giocatore, venendo convocato in Nazionale e sfidando una delle migliori squadre al mondo, Zaniolo dovrà dimostrare che tutto questo non è stato solo un caso ma che il suo talento è abbastanza solido da permettergli di restare con continuità a questi livelli.

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