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Le Olimpiadi del K-pop
18 ott 2024
In Corea del Sud c'è un programma che fa competere i cantanti come se fossero i Giochi Olimpici.
(articolo)
11 min
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Il 16 e il 17 settembre, a Goyang, in Corea del Sud, è andata in scena la 22° edizione degli 아이돌스타 육상 선수권 대회. Se il vostro sudcoreano è arrugginito, la traduzione inglese che trovate un po’ dappertutto è Idol Star Athletics Championships. Se anche il vostro inglese non va alla grande, o non sapete cosa sono gli Idol, la sostanza è questa: giovani cantanti K-pop che si sfidano in discipline sportive come se fossero degli atleti professionisti e non dei cantanti.

Geniale no?

Ma partiamo dall’inizio. Nei primi anni del 2000 il K-pop sta entrando nella sua epoca dorata. Con l’arrivo di YouTube e dei social media, quello che era un fenomeno locale, o comunque legato a una ridotta parte dell’Asia, sta per diventare globale (nel 2012 Gangnam Style diventerà il primo brano a superare il miliardo di visualizzazioni su YouTube). Gli Idol, i giovanissimi artisti che compongono le band K-pop, sanno cantare, recitare, ballare, sono belli e bravi, hanno successo, ma sanno correre i 100 metri? Qualcuno alla MBC, uno dei principali canali televisivi della Corea del Sud, deve essersi fatto questa domanda e deve aver pensato che poteva essere una buona idea andare a verificare, riprendendo tutto e poi mandandolo in onda nei giorni del capodanno lunare, quelli in cui il pubblico è più desideroso di ritrovarsi insieme e guardare la televisione (ma può andare in onda anche durante i giorni del Chuseok, una festa tradizionale coreana che originariamente celebrava il raccolto).

Nascono così gli Idol Star Athletics Championships (ISAC), la cui prima edizione va in onda nel 2010. Athletics Championships perché inizialmente le sfide si limitavano all’atletica: 100 metri, 110 metri ostacoli, 4x100, giavellotto e salto in lungo, tutte sia al maschile che al femminile, per un totale di 10 gare.

Jo Kwon dei 2 AM vince i 100 metri in 12.46 secondi, guadagnandosi il soprannome di Kapsainbolt.

Ovviamente non dovete immaginarvi delle Olimpiadi vere e proprie, e neanche un tentativo di imitarle con dei cantati. L’idea è quella di creare un programma che combini intrattenimento e sport, dove gli Idol sono lì non solo per dare sfoggio delle proprie qualità fisiche e atletiche (che comunque sono una parte importante), quanto per mostrarsi sotto le telecamere, in un contesto diverso da quello musicale, in maniera più rilassata e umana. Anche per questo possono gareggiare come singoli, in squadra con la loro band, oppure in squadre miste legate alla loro etichetta. Il risultato è qualcosa a metà tra una vera gara sportiva e un reality show, dove conta anche tutto quello che succede intorno. Gli Idol sono invitati a interagire tra loro e con i presentatori per creare contenuti che poi possono diventare virali.

La prima edizione, in cui ha brillato la stella di Bora Yoon, capace di vincere due ori e un argento nella corsa, è stata così un successo (15% di share) che gli Idol Star Athletics Championships non si sono più fermati, anzi. Negli anni si sono evoluti e modellati intorno al loro successo espandendosi anche in altre discipline. Nell’edizione 2024 gli Idol hanno gareggiato nell’atletica leggera, nel tiro con l'arco, che in Corea del Sud è uno degli sport più amati, nel futsal, nella danza sportiva e nella street dance, ma c’è anche una versione con gli esports, altrettanto di successo da quelle parti.

Il picco sono state le edizioni in cui erano presenti i BTS, la band K-pop più famosa al mondo, nonché una delle più famose in assoluto. Il paragone, se non maneggiate la musica, sono non ironicamente i Beatles. I BTS hanno partecipato alle edizioni del 2014, 2015, 2016 e 2017, prima di rompere misteriosamente il loro contratto con MBC. Il loro punto forte era la staffetta 4x100 dove hanno vinto tre ori consecutivi e un argento. La loro schiacciante superiorità - soprattutto grazie a Jung Kook, una di quelle persone che sembrano naturalmente dotate di velocità (e infatti avrebbe vinto anche i 60 metri nel 2019, con una delle migliori prestazioni di sempre) - è stata anche simbolica del loro successo nel mondo musicale. I BTS, ragazzi della porta accanto che uniscono i loro talenti e si scoprono delle vere e proprie forze della natura.

Dai video si può vedere come, rispetto alla prima edizione - disputata in una vera pista d’atletica, in uno stadio semivuoto, con una parvenza di credibilità sportiva - col tempo gli Idol Star Athletics Championships hanno avvicinato l'estetica glam e un po’ manga del K-pop. La pista sembra disegnata, i concorrenti più che finti-atleti vogliono sembrare quello che sono: delle icone di stile e grazia, vestite per correre sì, ma comunque sempre rimandando quel concetto etereo di bellezza e perfezione che in questo millennio sta funzionando particolarmente bene per vendere dischi.

Tzuyu, una cantante di origine taiwanese ma diventata famosa nel K-pop (che, pur essendo il diminutivo di Korean popular music non è solo per cantanti coreani), ha visto la propria carriera da solista decollare dopo che nel 2016 si è distinta nella gara di tiro con l’arco, non solo per la precisione con cui lanciava, ma per come i suoi capelli venivano mossi come un pennacchio dopo il rilascio della freccia. In Corea del Sud l’arceria è uno degli sport più popolari e soprattutto uno di quelli in cui hanno più successo a livello globale (ai Giochi Olimpici di Parigi hanno vinto tutti gli ori disponibili). Dalle sfide con il tiro con l’arco arrivano alcuni dei momenti più memorabili delle 22 edizioni, come il record di 95 punti fatto segnare dai SEVENTEEN (scritto proprio così, maiuscolo) nella gara a squadre, o la sfida del 2019 tra Tzuyu e Irene, o più quando Irene ha colpito con la freccia un dieci così perfetto da aver rotto la lente della telecamera posta dietro al bersaglio.

Nei giorni della messa in onda del programma Internet - o almeno, l’internet della grande bolla degli appassionati di K-pop - si riempie di questi momenti, gare in cui gli Idol mostrano di avere un talento speciale anche oltre quello per la musica e la danza. Prima di partecipare agli ISAC, infatti, si allenano duramente per la disciplina in cui devono competere, con l’idea che fare “bella figura” possa essere un aiuto per le loro carriere, per quanto possa sembrarci strano.

La Corea del Sud sembra un Paese ossessionato dalla competizione, da queste gare a metà tra il serissimo e l’ironico. Il programma forse più famoso del Paese si chiama Running Man e prevede la partecipazione di personaggi famosi a sfide che possono essere fisiche o strategiche, con gare, prove e una vittoria finale. Se ci pensate, anche Squid Game prevedeva una competizione basata su prove più o meno fisiche. C’è una relazione tra questi programmi televisivi e l'alto livello di militarizzazione della Corea del Sud?

È una questione interessante, anche se non è questo il posto dove provare a rispondere (o almeno: non sono io la persona adatta). La Corea del Sud è ancora formalmente in guerra con la Corea del Nord e questo permette al governo di tenere i giovani sotto un regime praticamente militare: la leva è obbligatoria, evitarla del tutto è praticamente impossibile anche se ti chiami Son Heung-min, e dura almeno 18 mesi. In generale la cultura del Paese, soprattutto per gli uomini, enfatizza la forma fisica, la disciplina e la resistenza. Elementi che si riflettono in Idol Star Athletics Championships. Dopotutto lo sport, enfatizzando lo spirito di squadra, la disciplina e la forza fisica, è un surrogato di alcuni elementi chiave della vita militare.

Non che sia un’operazione senza rischi: nel 2016, Jin, un membro dei BTS, è stato colpito da una gomitata al naso durante una partita di futsal. Capite che, in termini di ritorno economico, è come provare a dare una martellata alla Pietà di Michelangelo. Ma gli infortuni sono stati diversi, dopotutto è sport: Xiumin degli EXO si è infortunato al ginocchio, Seolhyun delle AOA alla gamba durante un allenamento di curling, mentre Nam Woo-hyun degli INFINITE si è rotto un legamento della spalla sinistra. Un infortunio piuttosto grave e che lo ha tenuto lontano dalle scene per un po’, la cui entità è stata però ridimensionata dalla produzione del programma (non l’unico caso).

Questi infortuni, e il fatto che vengano nascosti non solo dalla produzione, ma anche dalle etichette discografiche e dagli stessi Idol, lascia intendere l’importanza che ha Idol Star Athletics Championships, un'importanza che per noi è forse anche difficile da capire. L'edizione 2024, come tutte le altre, è stata seguitissima, il programma più seguito in Corea del Sud in quei giorni. Qui trovate le puntate sottotitolate in inglese, se vi interessa approfondire questa realtà.

Epilogo italocentrico

Insomma, se avete letto abbastanza righe di questo articolo, a un certo punto anche voi vi siete chiesti come andrebbe un programma del genere in Italia, ma soprattutto chi, tra i cantanti italiani, sarebbe in grado di portarsi a casa le medaglie. Ora, io non sono esperto di sport, e figurati di musica, o di musicisti che fanno sport, o che potrebbero fare sport, ma per il gusto di farlo - potete farlo anche voi con i vostri amici - ho provato a ipotizzare chi avrebbe vinto tra i cantanti italiani e in qualche disciplina. Per cercare di dare una maggiore completezza a questo paragrafo, ho chiesto di rispondere anche a Chat GPT (la versione free) e spiegare i motivi (e quindi mi sono costretto a fare la stessa cosa).

100 metri maschili

Chat GPT: "Un candidato ideale potrebbe essere Irama, noto per la sua energia e fisicità nei suoi spettacoli, dimostrando velocità e resistenza”.

Marco D’Ottavi: “Forse noterete dell’ironia, ma la mia scelta è Ultimo. Un cantante che ha raggiunto la fama partendo dal basso, che a Sanremo ha dimostrato di essere anche troppo competitivo, che magari non ti fa essere simpatico a tutti, ma nello sport aiuta a vincere. Poi mi sembra fisicamente perfetto per i 100 metri tra non professionisti: percentuale di massa grassa molto bassa, muscoloso ma non così tanto da diventare pesante. Perfetto per i 100 e i 200 metri”.

100 metri femminili

Chat GPT: “Vedrei bene Annalisa, che è atletica e con una buona forma fisica, elementi necessari per una gara di sprint come i 100 metri”.

Marco D’Ottavi: “In questo articolo de La Gazzetta dello Sport (???) racconta come Angelina Mango ha praticamente la stessa routine di David Goggins, famoso per essere una specie di guru del fitness per i corridori. Quindi chi se non lei?”

Staffetta (4x100)

Chat GPT: “Måneskin (Damiano, Ethan, Victoria, Thomas) per il loro spirito di squadra.”

Marco D’Ottavi: “Per onestà intellettuale verso colui che mi ruberà il lavoro, ho fatto scegliere prima a Chat GPT e qui devo dire che ha fatto una bella chiamata (anche se spirito di squadra…), anche perché è l’unica band italiana che conosco che non cantava ai tempi della PFM. Ho escluso Il Volo perché sono 3, i Pinguini Tattici Nucleari perché non mi sembrano proprio allenati, i The Giornalisti perché si sono sciolti, e allora mi tocca puntare su Fast Animals and Slow Kids. Anche qui, si può fare ironia sul nome. Comunque mi sembrano belli tosti e affiatati.

Tiro con l'arco misto

Chat GPT: ​​”Elodie per la sua concentrazione e precisione. Durante le sue performance ha spesso dimostrato grande controllo, capacità di gestire lo stress e coordinazione fisica, tutte qualità che possono essere utili in una disciplina come il tiro con l'arco, che richiede estrema precisione e pazienza. Inoltre, Elodie è nota per la sua determinazione, che le permetterebbe di migliorare rapidamente in qualsiasi attività”.

Marco D’Ottavi: “Lo so, magari è un po’ vecchio, ma l’unico cantante italiano - cantautore in questo caso - che sono riuscito a immaginarmi con un arco e una freccia in mano è Francesco Guccini. Se avete ipotesi migliori, fatemi sapere”.

Futsal (all’inizio Chat GPT mi aveva risposto “J-Ax, per la sua passione per il calcio”, ma poi ho ristretto ai gruppi).

Chat GPT: “Un gruppo musicale italiano che potrebbe eccellere nel futsal potrebbe essere The Kolors. La loro energia e affiatamento sul palco, combinati con la presenza fisica e il dinamismo, suggeriscono che potrebbero avere una buona coordinazione di squadra e capacità atletiche per un gioco rapido come il futsal”.

Marco D’Ottavi: “C’è tutta una storia tra i cantanti italiani e il calcio. Il nostro ISAC è infatti la Nazionale Cantanti. Il nostro CR7 è Luca Barbarossa (271 presenze e 226 reti), ma non è un gruppo. Quindi come gruppo dico Lo Stato Sociale che mi sembrano i più genuinamente appassionati di calcio e anche che almeno due di loro sono forti, del tipo che li vedi giocare e dici: ammazza non pensavo fosse così forte. In ogni caso il mio sogno è che Morandi, Ramazzotti, Ruggeri, Barbarossa e Mogol mettano insieme una superband per sbaragliare la concorrenza”.

Salto in lungo femminile

Chat GPT: “Levante: snella e flessibile, ideale per un salto esplosivo.”

Marco D’Ottavi: “Qui mi tolgo il cappello: scelta perfetta che non posso confutare e che non avrei saputo fare meglio. Ecco il motivo per cui mi ruberà il lavoro”.

Salto in lungo maschile

Chat GPT: “Achille Lauro, con la sua agilità”.

Marco D’Ottavi: “Non ho esattamente chiaro cosa serve per essere bravi nel salto in lungo, ma Ghali è alto 194 centimetri e ha quel fisico longilineo mezzo adatto alla disciplina (anche se forse sarebbe ancora meglio nel salto in alto).

Lancio del giavellotto maschile

Chat GPT: “Fedez: fisicamente preparato e con buona forza nelle braccia.”

Marco D’Ottavi: “Sono cresciuto con Manuel Agnelli che ai concerti faceva ruotare il microfono tenendolo per il filo e mi sembra che in qualche modo possa essere un tipo di talento simile a quello del lancio del giavellotto”.

Lancio del giavellotto femminile

Chat GPT: “Emma Marrone: tenace e forte, capace di fare lanci potenti”.

Marco D’Ottavi: “Finora ho cercato di dare una parvenza di contemporaneità a questa cosa, ma qui non posso non rispondere Loredana Berté. Non saprei spiegarlo bene a parole, tuttavia mi sembra l’unica risposta plausibile”.

Bowling

Chat GPT: “Francesco Gabbani: Con precisione e concentrazione, è capace di ottenere risultati in sport di strategia”.

Marco D’Ottavi: “Qui si vede la differenza tra uomo e macchina: se hai un cuore dici 883”.

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