Il rischio zero non esiste, hanno ripetuto in questi mesi le autorità francesi. Le preoccupazioni per la gestione delle Olimpiadi più militarizzate della storia recente sono probabilmente giustificate, come mostra il sabotaggio condotto venerdì mattina contro le principali linee ferroviarie francesi. Certo, per ora, non ci sono prove di un collegamento tra l’inizio delle Olimpiadi e l’attacco che ha danneggiato i binari dell’alta velocità, causando ritardi e cancellazioni, fortunatamente senza conseguenze per i passeggeri. Ma è chiaro che per il prossimo mese il sistema francese sarà sottoposto a enormi pressioni.
La cerimonia di apertura è stata indubbiamente il picco di queste pressioni, perché senza precedenti. La Francia non ha organizzato il classico evento all’interno di uno stadio, ma ha deciso di far sfilare le 206 delegazioni, divise in 96 barche, sulla Senna, per circa sei chilometri, dal Pont d’Austerlitz, nella parte orientale della città, fino alla Tour Eiffel.
Più di 300mila spettatori paganti, ai quali vanno sommati i parigini che si sono affacciati dai palazzi che danno sul lungosenna, hanno assistito alla cerimonia più imponente di sempre, che ha richiesto oltre 45mila agenti di polizia richiamati nella capitale da tutto il paese, ai quali si aggiungono 20mila agenti di sicurezza privati e circa 10mila militari dell’esercito pronti a intervenire. Per garantire l’alloggio alle migliaia di funzionari pubblici necessari allo svolgimento dei Giochi Olimpici, il governo ha peraltro sfrattato circa 2000 studenti dagli alloggi universitari, che tra luglio e agosto ospiteranno pompieri, poliziotti e medici.
Parigi è ormai da mesi protetta da un enorme dispositivo securitario, con una presenza di forze dell’ordine (circa 30mila agenti di polizia) particolarmente visibile e forse inevitabile vista la densità del tessuto urbano, con pochi precedenti nell’organizzazione dei Giochi Olimpici: la capitale francese è la città europea sopra i 500mila abitanti più densamente popolata d’Europa. Per i parigini, la quotidianità è diventata un percorso a ostacoli, anche perché le gare si terranno in diversi punti della città, quasi tutti nevralgici per la circolazione di chi vive all’interno dell’area urbana.
Le autorità hanno deciso di limitare fortemente la circolazione in auto e scooter, ma anche i pedoni non possono camminare liberamente in moltissime zone. Per rendere la città più ordinata, la polizia ha allontanato i senza fissa dimora con una campagna di “pulizia sociale”, secondo il collettivo “Le Revers de la médaille”, senza precedenti: tra aprile 2023 e maggio 2024, stima l’associazione, sono state sfrattate 12.545 persone che vivevano in condizioni precarie nella regione dell’Île-de-France.
Parigi è divisa in tre perimetri. Il perimetro blu sarà libero per pedoni, ciclisti e monopattini, mentre auto e moto dovranno esibire un pass scritto “a forma libera”. Nel perimetro rosso, pedoni, ciclisti e monopattini potranno accedere senza restrizioni, ma i veicoli dovranno esibire un pass digitale, riservato a residenti e lavoratori a determinate condizioni. Il perimetro grigio, infine, è quello più restrittivo, regolato dalla SILT, la legge sulla Sicurezza interna e lotta al terrorismo, e sarà riservato agli spettatori muniti di biglietto, agli accreditati e a coloro che dispongono di un pass digitale.
Per accedere a moltissime zone turistiche bisognerà dunque esibire un QR code, con evidenti problemi di file, scarsa conoscenza delle regole, perdite di tempo per chi deve recarsi al lavoro. “Raramente, in tempo di pace, la capitale francese ha sperimentato un livello di sicurezza così elevato”, ha scritto il quotidiano Le Monde, mentre il sito Numerama, specializzato in tecnologia, ha criticato il tentativo dell’esecutivo di risolvere tutti i problemi di ordine pubblico con l’utilizzo pervasivo dei dispositivi digitali: “Sarebbe un’illusione credere che la scelta dei codici QR sia anodina come dicono i media. Al contrario, fa parte della dinamica del tecno-soluzionismo, che fa dell'uso di strumenti tecnologici un principio e una soluzione a ogni problema umano, senza considerare le conseguenze di questo uso sistematico”.
Il governo ha creato un sito apposito (anticiperlesjeux.gouv.fr) per permettere ai parigini di conoscere nel dettaglio le misure di sicurezza e gli obblighi amministrativi, ma in molti hanno semplicemente scelto di lasciare la capitale per un po’. Gran parte dei ristoranti e uffici hanno deciso di chiudere durante il periodo olimpico, anticipando le vacanze, così come molte famiglie, esasperate dall’enorme pressione turistica e dai divieti di circolazione imposti dalle autorità.
In molti hanno criticato l’applicazione della SILT, la legge approvata nel 2017 che traspone nel diritto comune molte misure dello stato d’emergenza utilizzato dopo gli attentati al Bataclan e ai ristoranti parigini il 13 novembre 2015. Lo stato d’emergenza, concepito per la prima volta nel 1955 in piena guerra d’Algeria, e le misure che ne derivano e che sono oggi parte integrante della legislazione francese, permette al governo una notevole libertà d’azione per mantenere l’ordine pubblico. Così, nelle ultime settimane, oltre 150 persone sono state sottomesse a misure di controllo e di sorveglianza amministrativa, in modo simile ad altri momenti di tensione vissuti dalla società francese negli ultimi anni: dal 2015, il ministero dell’Interno ha acquisito notevoli poteri e spesso, avvertono avvocati e esperti di diritti umani, ne fa un utilizzo arbitrario.
Alcuni avvocati intervistati da Radio France Internationale, per esempio, hanno sottolineato l’abuso della assignation à résidence, una misura che prevede l’obbligo di firma quotidiana al Commissariato e il divieto di uscire dal proprio comune. È una tipica misura che in questo periodo il ministero dell’Interno sta utilizzando per controllare meglio i condannati in passato per reati connessi al terrorismo. «Il fatto che siate stati condannati per un reato di terrorismo diversi anni fa non significa necessariamente che rappresentiate una minaccia attuale per l'ordine pubblico», ha spiegato l’avvocato Vincent Brengarth a RFI, mentre l’avvocato Yann Padova ha scritto sul Figaro che “le tendenze dello Stato a distruggere la libertà, in occasione dei Giochi Olimpici, forniranno al prossimo governo una serie di strumenti di sorveglianza legale di efficacia e portata senza precedenti”.
Il presidente della Repubblica Emmanuel Macron ha assicurato in una lunga intervista concessa al Parisien il 25 luglio che sarà «in apnea fino a settembre» per garantire lo svolgimento dei Giochi Olimpici nelle migliori condizioni possibili. Di sicuro lo saranno anche i parigini.