Dopo il gol segnato al 99esimo al Sassuolo, Leonardo Pavoletti è stato onesto: «Ho i piedi al contrario, ma negli ultimi 8 minuti divento veramente Van Basten, a volte». Una dichiarazione forte, ma che non può essere smentita dai fatti: cinque dei suoi ultimi sei gol sono arrivati in pieno recupero. Di questi uno è storico, un gol che i tifosi del Cagliari si sono tatuati sulla pelle, che racconteranno ai nipoti un giorno (quello della promozione nello spareggio con il Bari); altri tre sono stati spettacolari e decisivi in questo cardiopatico inizio di Serie A del Cagliari.
Oggi Pavoletti è il grande saggio dell’attacco del Cagliari. Ranieri dice che lo usa col contagocce per allungargli la carriera. Lo ha definito "l'Altafini del Cagliari". Solo una volta ha giocato dal primo minuto e spesso è entrato esclusivamente per i finali di partita. Questo spiega però solo in parte questa tendenza: segnare solo in partite pazze negli ultimissimi secondi rimane un talento strano, anche ambiguo.
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A guardare indietro, però, si nota che la sua è una storia di gol segnati nei minuti finali. O almeno lo è più della media, mi sembra. Su 144 gol segnati, 59 sono stati segnati nel primo tempo, 84 nel secondo, 1 in un tempo supplementare. Andando a fare un'ulteriore scrematura, quelli segnati dall’82esimo in poi - fidandoci di quella storia degli otto minuti (ma non ho contato il recupero) - sono addirittura 23. Il primo in assoluto segnato tra i professionisti, per dire, è arrivato all'88esimo minuto di un San Marino-Viareggio 2 a 2 di quindici anni fa.
Di quello non ho trovato il video, di altri però sì: ecco allora i migliori 11 gol di Pavoletti nei finali di partita.
11) Alghero-Pavia 1-1 | al 92esimo
È il 2010, Pavoletti ha 22 anni ed è al suo secondo anno tra i professionisti, gioca in Lega Pro Seconda Divisione. Il campo di Alghero è duro come un sasso, gli spalti spogli e grigi, dietro la porta c’è un pullman che sembra scappato di nascosto dalla Germania Est. Dal video sgranato non si capisce bene, ma sulla spizzata del suo compagno mentre si gira, per caso, Pavoletti controlla benissimo il pallone col fianco e se lo aggiusta sul sinistro; poi cadendo la calcia sotto le gambe del portiere, che prima chiede il fuorigioco poi si mette le mani nei capelli.
Per i patiti di queste cose: compagno di Pavoletti al Pavia: Francesco Acerbi.
10) Varese-Sassuolo 3-4 | all'86esimo
Come sbagliare il primo controllo e trasformarlo in un gol di astuzia: spiega Leonardo Pavoletti. Questo è il gol del 4 a 2, pochi minuti dopo il Varese segnerà il 4 a 3.
9) Cittadella-Varese 5-1 | all'87esimo
C’è il diluvio, il Cittadella di Foscarini segna a ogni azione, il loro centravanti - un certo Milan Djuric - è immarcabile di testa. Al 87esimo Pavoletti, arrivato al Varese dal Sassuolo, controlla un pallone al limite dell’area di rigore, si gira su se stesso con pochissima grazia e lo spara a fil di palo: è il gol del 5-1.
8) Cagliari-Parma 1-2 | all'85esimo
Al picco della sua carriera, Pavoletti è stato il miglior colpitore di testa al mondo dopo Cristiano Ronaldo. Su di lui, però, questo talento aveva qualcosa di mistico, perché non era supportato dalle stesse capacità coi piedi. In quelle stagioni, al Cagliari, Pavoletti segnava quasi un gol su due di testa, quando in media uno specialista arriva al 15/20%. Qui, col Parma, fa tutto lui: prima segna l’1-1 da pochi passi, poi a cinque minuti dal novantesimo arriva su questo cross di Barella con la fronte, spingendola all’angolino come se avesse delle piccole mani sulla testa.
7) Genoa-Sassuolo 2-1 | al 95esimo
Al Genoa Pavoletti ci è arrivato quasi per caso, dopo mezza stagione a scaldare la panchina del Sassuolo in Serie A. Nessuno poteva sospettare quello che sarebbe successo: dopotutto solo due anni prima, a 24 anni, era in Lega Pro. In una stagione (quella 2015/16) segna 15 gol in Serie A con Gasperini, tanto da sfiorare la convocazione all’Europeo. Se Pavoletti è uno di quei centravanti costruiti con la pazienza e il lavoro quotidiano, il salto improvviso che fa è anche difficile da spiegare.
La risposta, forse, è che con l'esperienza ha iniziato a capire come usare a proprio vantaggio la forza fisica che possedeva. In quegli anni alcuni duelli fisici di Pavoletti erano quasi ingiusti per gli avversari. Forse anche per questo può segnare così tanto nei finali: quando le gambe si fanno molli e le sue sono ancora ben salde. Qui, sul più classico dei lanci velleitari, dopo che il Sassuolo aveva pareggiato un minuto prima (al ‘94) con Acerbi, Pavoletti sale sopra Paolo Cannavaro come se fosse un bambino e segna, strano, di testa.
6) Virtus Lanciano-Bassano 1-0 | al novantesimo
Questo dovrebbe essere il primo gol segnato nel recupero in carriera. Non è un grande gol, ma è incredibile la preparazione, come i suoi due compagni del Lanciano si trasformino in Neymar e Zidane per dare a Pavoletti il più facile dei tap-in. Siamo nella stagione 2011/12, Pavoletti diventerà capocannoniere della Lega Pro Prima Divisione e verrà acquistato dal Sassuolo.
5) Cagliari-Frosinone 4-3 | al 94esimo e al 96esimo
In estate Pavoletti è voluto restare a Cagliari e ha avuto ragione. Se la squadra si salverà, questa doppietta sarà inevitabilmente da considerare il punto di svolta. C'è qualcosa che rende sfuggente Pavoletti nei minuti finali, quando i palloni pesano di più e tutti sono più nervosi. Nel primo gol, ad esempio, qualcuno a Frosinone ha pensato che fosse una buona idea lasciarlo colpire di testa tutto solo. Un errore tipo confondere freno e frizione. Pavoletti metterà all'incrocio quel pallone anche tra vent'anni, con le ginocchia martoriate e il fisico ancora più pesante. Anche nel secondo gol lo lasciano solo, Pavoletti qui però deve colpire con i piedi e - nella differenza di leggerezza tra i due gol - si capisce tutto Pavoletti. Il centravanti del Cagliari, pur da neanche mezzo metro, colpisce con fatica, prende in pieno Turati ma è la sua giornata e il pallone finisce in rete.
4) Cagliari-Benevento 2-1 | al 95esimo
Pavoletti odia il Benevento? Beh, probabile: per fare questo gol al 95esimo, dopo che il Benevento aveva pareggiato un minuto prima, convinto di conquistare il primo punto della sua storia in Serie A, devi essere veramente guidato da una forza di volontà tale da spostare le montagne. Forse esistono gol di testa più belli, ma onestamente non ne ricordo altri con tutta questa voglia di segnare proprio di testa, con quella torsione così innaturale per un corpo umano (e sì, questo ricorda davvero un gol di Van Basten).
Pavoletti segnerà al Benevento anche al ritorno, sempre di testa, sempre nel recupero, una partita che - di nuovo - il Cagliari ribalta dopo il novantesimo (gol vittoria di Barella al ‘96). C’è forse qualcosa nell’acqua della Sardegna? Oppure è qualcosa di culturale, sociologico. La Sardegna ha una storia peculiare all’interno della storia dell’Italia e forse queste rimonte rocambolesche hanno almeno un minimo collegamento. Si spiegherebbe pure i tanti gol di Pavoletti negli ultimi minuti da quando è diventato un eroe di queste terre.
3) Varese-Pescara 3-2 | all'88esimo
Quattro minuti prima ha segnato Viviani su punizione, col taglio alla moicano e il numero 10. Poi arriva questo gol di Pavoletti. Si infila in mezzo ai due difensori centrali e segna col pallonetto. Pavoletti è stato spesso paragonato a centravanti come Toni e Lucarelli, arrivati tardi dalle serie minori ma in grado di diventare bomber anche in Serie A. Rispetto a loro, però, Pavoletti per avere successo sembra aver rinunciato a tutto quello che era superfluo. Immaginare Pavoletti segnare in pallonetto, sfuggendo tra due avversari, con un tocco di fino, oggi è difficile, ma non è un Pavoletti immaginario, è esistito davvero, e questo gol - ancora una volta decisivo - ne è la prova.
2) Cagliari-Sassuolo 2-1 | al 98esimo
Al centro dell’area c’è Petagna che mulinella il braccio incredulo, la Domus Arena è già scoppiata. Il cronometro è passato da 98.12 a 98.13 mentre il pallone percorreva la quindicina di metri dal piede di Pavoletti alla porta di Consigli. Come gli è venuto in mente a Pavoletti? Non è una rovesciata come quelle di Garanacho o Bressan o Ibrahimovic, è anche piuttosto bruttina, un po' rattrappita, ma è una rovesciata di grande intelligenza, nel modo in cui tiene lontano Erlic, come si coordina mentre sta già cadendo, come riesce a dosarne la precisione. È ovvio che Pavoletti ha un rapporto speciale con tutto ciò che non è terra: un centravanti platonico potremmo definirlo.
1) Bari-Cagliari 0-1 | al 94esimo
Non il più bello tra i suoi gol segnati nel recupero, ma - pur non essendo tifoso del Cagliari - mi è tornata la pelle d’oca solo a rivederlo (mi scuso con i tifosi del Bari). In quella partita Pavoletti entrerà all'89esimo e cinque minuti dopo si avventerà sul cross di Zappa come se fosse quello il destino della sua vita, il motivo per cui è nato, cresciuto a Livorno, per cui si è fatto strada nel calcio con la forza dei suoi quadricipiti, persino per cui si è rotto crociati e menischi. Pavoletti potrà segnare altre mille volte, ma ogni volta che chiuderà gli occhi penserà a questo gol.