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Voglio essere bello da veder combattere
13 set 2018
A pochi giorni dal suo match contro "Cowboy" Oliveira, abbiamo intervistato Carlo Pedersoli Jr.
(articolo)
3 min
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Quando le cose vanno bene per un fighter, ogni combattimento è il più importante della sua carriera. Ho parlato la prima volta con Carlo Pedersoli Junior lo scorso aprile, prima dell’incontro contro Nicholas Dalby per la promotion inglese Cage Warriors, presentandolo come il “prossimo italiano in UFC” perché era nell’aria che con una vittoria, un fighter spettacolare e giovane come lui, avrebbe potuto meritarsi un contratto con la promotion più importante al mondo.

Così è stato e un mese dopo, con appena 15 giorni di preavviso, ha esordito in UFC, vincendo per giudizio non unanime contro Bradley Scott, portando il proprio record a 11-1. Era lecito aspettarsi, quindi, che il suo successivo incontro sarebbe stato ancora più impegnativo, ma nessuno avrebbe immaginato che l’UFC gli avrebbe chiesto di affrontare Alex “Cowboy” Oliveira, il numero 14 del ranking, il prossimo 22 settembre a San Paolo. Ancora una volta con poco preavviso.

Oliveira combatterà in casa ed ha dalla sua l’esperienza (30 anni e un record di 18-5-1). Viene da un paese vicino Rio de Janeiro e a 12 anni lavorava in una fattoria, poi ha tentato la carriera nei rodeo ma non ci è riuscito ed è dovuto tornare indietro e ha iniziato a farsi di coca: “Ho messo incinta quattro donne a 19 anni e ho chiesto a Dio di darmi qualcosa di buono nella vita”, ricorda oggi. Dopo un apprendistato fatto di risse di strada, ha iniziato ad allenarsi e a raddrizzare la propria vita, anche se conserva un'aggressività particolare che lo distingue persino rispetto alla media dei fighter UFC.

“Cowboy” viene da una vittoria per sottomissione contro il veterano Carlos Condit e inizialmente doveva combattere con Neil Magny, che invece combatterà contro Ponzinibbio in Argentina. L’UFC ha mostrato fiducia in Pedersoli Jr, ma è soprattutto Carlo ad aver mostrato coraggio nell’accettare un incontro così difficile, così presto.

Che hai pensato quando ti hanno detto che avresti potuto combattere Oliveira?

Ho riflettuto qualche minuto se accettare o meno. Ho valutato i pro e i contro e alla fine ho pensato che non ho niente da perdere: mi hanno proposto un rinnovo del contratto e una borsa più elevata dell’incontro precedente. E davanti a me avrò atleta che so di poter battere, anche se è il numero 14 al mondo. Di fatto, da quest’incontro ha più da perdere lui di me.

Che dubbi avevi di preciso?

Be’, Oliveira è un atleta forte, che vince spesso e che vince bene. Per me è un banco di prova, che non dovrei neanche affrontare in questo momento della mia carriera. Dopo l’incontro con Bradley Scott avrei potuto incontrare un altro tipo di atleta, sempre uno che capace di proiettarmi verso l’alto, ma gradualmente. Invece così ho scalato i ranking. Affronto il numero 14 e io non so che numero sono adesso nei ranking UFC... 85esimo? (In realtà il sito Tapology lo mette in 88esima posizione ndr). C’erano tanti fighter davanti a me che potevo affrontare prima di lui. Ma ho scelto di provarci e vedremo se il match mi darà ragione.

Come te la spieghi la scelta dell'Ufc?

Sicuramente hanno puntato su di me, con la prospettiva di creare un atleta forte italiano. L’altra idea che ho è che magari nessuno degli atleti più alti di me nel ranking ha accettato di affrontare Oliveira con un mese di preavviso, perché avevano qualcosa in più da perdere. Magari, semplicemente, è che io ho accettato e gli altri no. Magari è stato proposto un po’ a tutti e io sono l'unico che ha accettato.

https://twitter.com/ufc/status/1000764522452275200

Tu non hai mai fatto dichiarazioni ambiziose che sono comuni nelle MMA, tipo voler entrare in top10 il più presto possibile e diventare campione in pochi anni. Questo incontro può cambiare qualcosa?

È un’occasione importante, da non sottovalutare e da non sprecare. Farò del mio meglio non solo per portare a casa il match ma anche per lasciare il segno. Voglio essere bello da vedere, voglio che il pubblico mi apprezzi. Voglio essere ricordato anche per questo.

Ti senti pronto per affrontare un top 15?

Non dal punto di vista della carriera, ma come livello tecnico e atletico sì. Penso di non avere niente meno di lui se non l’esperienza e il ranking. Lui ha perso solo 3 volte contro fenomeni, ma ha anche battuto dei fenomeni. Però se devo analizzare il fattore atletico e tecnico penso che gli darò un bel filo da torcere, che ce la giocheremo. Anzi mi auguro che faccia l’errore di sottovalutarmi.

Di lui come fighter che pensi?

È un atleta completo, che però fa errori in tutti i campi: sia nella lotta in piedi, che nel grappling a terra, che nello striking. Posso metterlo ko o sottometterlo o batterlo ai punti. Ma lo stesso vale per lui, perché è molto bravo in tutto: ha il colpo da KO, ha le sottomissioni, ha l’abilità e l'esperienza per vincere ai punti. Se perdo sarà una brutta sconfitta da buttare giù, perché a me non piace mai perdere. Ma il gioco vale la candela.

Oliveira spesso si lascia andare anche a sfuriate, tu accetterai lo scambio o sarai più tattico?

No, non accetterò lo scambio, è l’unica cosa con cui potrebbe mettermi in difficoltà oltre a prendermi la schiena. Non devo accettare lo scambio e concedergli la distanza corta.

La sua aggressività ti spaventa?

Io tendo ad avanzare sempre, sono molto aggressivo, questo potrebbe rendere il match interessante. Poi può essere sia un vantaggio che uno svantaggio: io sono fiducioso dei mezzi e ti dico che spero di riuscire ad azzerarlo in piedi, che credo che il mio stile possa contrastare il suo.

Oliveira è nel momento migliore: ha vinto 5 degli ultimi 6 incontri (con in mezzo una sconfitta e un no contest) e ha battuto Condit ad aprile.

Sì è in gran forma... è un match difficile. Ma è un match come un altro per me, non mi manca il sorriso, non mi manca la voglia di combattere. Cambierò la strategia ma non cambia la mia routine. Mi allenavo duramente anche prima, non cambia niente da quel punto di vista.

Ti senti cambiato rispetto a qualche mese fa, quando ancora dovevi esordire in UFC?

Sono più atletico. Contro Scott avevo avuto 15 giorni per preparare il match adesso un po’ di più, starò meglio atleticamente.

Pensi che la tua spettacolarità verrà frenata dalla tensione dell’occasione, o che magari possa metterti in difficoltà?

Io do il mio meglio quando tiro colpi spettacolari, per questo non credo che modificherò il mio atteggiamento. Magari però non tirerò alcuni colpi per non finire intrappolato e dargli la schiena, ecco.

https://twitter.com/Maldobabo/status/1000769216335765504

Ci siamo parlati l’ultima volta prima che incontrassi Dalby in Cage Warriors, poi hai affrontato Bradley Scott in UFC. Hai sentito il salto tra una promozione e l’altra?

Io considero Dalby è più forte di Scott, anche se Scott aveva la mano più pesante. Dalby era una macchina di cardio, Scott partiva forte e calava, due match totalmente diversi, io sinceramente preferisco affrontare fighter come Scott con cui rallento il ritmo e porto l’incontro a casa.

Con Scott eri sicuro che i giudici ti avrebbero premiato o avevi dei dubbi?

All’inizio del secondo round ho capito che stavo vincendo il match. Sapevo di aver vinto il match. Poi tutto può succedere, te lo possono sempre rubare...

In Brasile, contro un fighter brasiliano, sarebbe meglio non arrivare al giudizio?

Mi auguro che in caso siano onesti…

Prima hai detto che ti hanno aumentato la borsa...

Sono passato da 10 + 10 (diecimila euro per combattere, più diecimila in caso di vittoria ndr) a 20 + 20 con un contratto per 4 match. Non sono borse troppo allettanti, io punto a borse più alte. Però ti danno una stabilità, un’indipendenza. Ti permettono di stare tranquillo. Considera che levate le spese e tutto ti resta la metà…

Alessio Di Chirico ha detto che non è uno sport che si fa per soldi.

Diciamo che non è uno sport che fai se vuoi diventare ricco. Lo fai se vuoi diventare ricco di sensazioni, di ebbrezza, di gloria...

Contro Bradley Scott come musica d’ingresso hai scelto la colonna sonora di Lo Chiamavano Trinità. Tuo nonno (Bud Spencer, che prima di recitare è stato olimpico di nuoto ndr) è solo un modello sportivo o pensi anche a una possibile transizione nel cinema un giorno?

Quella di intraprendere una carriera come quella di mio nonno, un domani, nel cinema, rimane un’opzione aperta. Ovviamente di Bud Spencer ce n’è uno, non ce ne saranno altri. Ma sarebbe interessante immaginare una versione più moderna. Non so se sarà possibile…

Però sulle MMA in Italia ci sono ancora molti pregiudizi e questo magari rallenta il movimento e anche l’esposizione mediatica di atleti di élite come te, Marvin Vettori, Mara Borella, Alessio Di Chirico. Quando ha chiuso il canale italiano di Fox Sport nessuno ha trasmesso l’UFC finché Dazn ne ha recuperato i diritti.

Penso che ci sia molta ignoranza in Italia, rispetto al calcio o ad altri sport. Le MMA sono uno degli sport più antichi al mondo.

Pensi sia un problema che le MMA in Italia (e non solo) siano almeno in parte legate a un certo tipo di sfera ideologica. Che per molti sia uno sport di destra, per capirci?

Per me lo sport non c’entra niente con la politica. Io personalmente non mi interesso di politica, ho anche partecipato ad eventi politicizzati ma l’ho fatto solo per sport. Le mma mischiano molti stili che vengono da Paesi diversi e tradizioni diverse. Diciamo che nasce come sport che tende a mandare il messaggio che siamo tutti uguali, no?

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