
Mancano ormai poche ore alla fine del mercato e sembra che il passaggio di Leandro Paredes alla Juventus non si faccia (o forse che non si faccia più, magari per mancanza di tempi tecnici più che per volontà delle parti?). La Juventus seguiva il giocatore da tempo e non è detto che questo discorso, se non ci saranno novità nelle prossime ore, non si riapra in ogni caso nel mercato estivo. Ma ragioniamo sul senso dell'operazione. Perché la Juventus sta cercando di prendere Paredes? Che vantaggi ne potrebbe trarre a livello tecnico e tattico? Andiamo per punti.
Tra i centrocampisti accostati ai bianconeri Paredes è solo l’ultimo di molti nomi. Il cambio di modulo e il successo fino ad adesso ottenuto dal 4-2-3-1 rendono meno pressante per Allegri un ulteriore innesto a centrocampo: per i due posti da interno ci sono almeno 6 centrocampisti in rosa e, anche volendo escludere dalla rotazioni Lemina ed Hernanes, il nuovo acquisto Rincon e Claudio Marchisio completano molto bene il reparto accanto a Pjanic e Khedira. Quindi Paredes entrerebbe, almeno in teoria, come quinto centrocampista in rotazione.
Leandro Paredes, enganche di formazione, ha dimostrato di potere fare bene in Italia come regista basso in un centrocampo a 3, mentre in tutte le altre posizioni in cui è stato impiegato ha fatto fatica ad emergere. Finora l’argentino ha messo in evidenza, oltre alla indiscusse capacità tecniche, la capacità di gestire i tempi e la direzione del gioco della propria squadra grazie alla precisione dei suoi passaggi e alla sua velocità di pensiero con cui sa eludere il pressing avversario. Paredes predilige giocare sul corto e fare avanzare la squadra palleggiando, mentre il gioco sul lungo è meno nelle sue corde.
Paredes non ha pienamente convinto da quando è uscito dalla comfort zone tattica ideata per lui da Marco Giampaolo ad Empoli, l’allenatore che aveva intuito le possibilità di utilizzare il giocatore come vertice basso del rombo di centrocampo nel gioco estremamente manovrato della sua squadra. Non è solo una questione di posizione in campo, ma anche di un contesto tattico diverso - quello della Roma, appunto - in cui sono emersi gli ambiti in cui Paredes deve ancora crescere: posizionamento difensivo, capacità di coprire porzioni più ampie di campo e continuità di gioco in fase di non possesso.
Per questo, in sostanza, credo che alla Juventus 2016-17 Paredes serva a poco. Ma la filosofia del mercato dei bianconeri è spesso orientata alla ricerca del miglior rapporto qualità/prezzo indipendentemente dal contesto tattico. Il principio è che moduli di gioco e, perché no, allenatori possono cambiare, ma i giocatori forti servono sempre e comunque. Se davvero la Juventus acquistasse Paredes sarebbe un innesto fatto guardando il futuro, immaginando una squadra diversa da quella vista nelle ultime tre partite e un giocatore più maturo e completo di quanto sia adesso.
Nell’immediato Leandro Paredes potrebbe essere il sostituto di Marchisio in un centrocampo a 3 (nel 3-5-2, nel 4-3-3 o nel 4-3-1-2) prendendo il posto attualmente occupato da Hernanes nelle rotazioni di centrocampo. Così impiegato Paredes sarebbe in grado di regalare brillantezza tecnica e capacità di venire fuori dal pressing alla costruzione bassa della manovra, ma la squadra potrebbe soffrire i suoi limiti nelle letture puramente difensive in fase di transizione negativa. Sebbene il 4-2-3-1 adottato da Allegri favorisca giocatori tecnici e prediliga una difesa basata sul possesso palla, Paredes, anche in fase offensiva, appare ancora un giocatore che per esprimere il suo meglio ha la necessità di non muoversi troppo per il campo e di avere riferimenti vicini e ben definiti tra i compagni, con un’interpretazione del ruolo molto diversa da quella estremamente mobile e fluida fornita dalla coppia Pjanic-Khedira (e che Marchisio è pienamente in grado di fornire). Anche la Juve basata sulla tecnica e sul palleggio di quest’ultima settimana appare ancora distante per l’argentino.