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Daniele V. Morrone

Perché si parla di Vitor Roque all’Inter

Il giovane attaccante brasiliano è in rotta con il Barcellona.

Nel posticipo del lunedì che chiude la 35° giornata della Liga, il Barcellona scende in campo con la formazione titolare, almeno in quest’ultimo periodo. Davanti il tridente Lamine Yamal – Lewandowski – Raphinha, a centrocampo Gundogan e Gonzalez ad affiancare Christensen, dietro Cubarsì e Martinez a proteggere ter Stegen. L’avversario è la Real Sociedad.

 

La squadra di Xavi passa in vantaggio al 40′ con Lamine Yamal e sembra in grado di poter portare a casa i tre punti. A metà secondo tempo, però, Xavi sembra intenzionato a cambiare qualcosa davanti. L’indiziato numero uno a uscire è Lewandowski, che avrebbe bisogno di rifiatare viste le gare ravvicinate che lo attendono e l’età che comunque pesa, potrebbe essere un’occasione per Vitor Roque per mettersi mostra.

 

Durante la partita le telecamere lo avevano cercato in fondo alla panchina blaugrana, all’inizio della partita lo avevano visto canticchiare l’inno del Barcellona. Quando sembra avvicinarsi l’uscita dal campo di Lewandowski da un settore della curva del Montjuic parte un coro, lo stesso sentito negli ultimi mesi di stagione: «Que Vitor Roque marque un gol». I tifosi però rimarranno delusi un’altra volta: Vitor Roque non vede il campo (in realtà non si alza neanche dalla panchina per scaldarsi) e al 76’ al posto del centravanti polacco entra Ferran Torres. Il Barcellona avrebbe in realtà un’altra finestra e due cambi a disposizione, ma viene utilizzata al 95’ già sul 2-0 per sostituire Gündogan col mediano Oriol Romeu.

 

Xavi, insomma, si è privato della possibilità di vederlo in azione persino in una partita che contava quasi niente. La stagione del Barcellona, infatti, è finita col gol di Bellingham che ha deciso il Clásico del 21 aprile, ormai tre settimane fa. Da quel momento, l’unico obiettivo dei blaugrana è diventato il secondo posto, eppure Vitor Roque, che aveva giocato la sua seconda partita da titolare contro il Cadice nella giornata precedente al Clásico, non ha mai più giocato. Zero minuti per quattro giornate consecutive, pur stando a disposizione in panchina in ognuna di esse.

 

A fine partita Xavi ha detto di non averlo voluto rischiare per via di una botta preso in allenamento il giorno prima, ma questo non spiegherebbe le assenze nelle partite precedenti. Probabilmente, per Xavi, il Barcellona ha semplicemente troppa competizione davanti, e Vitor Roque non viene quindi considerato all’altezza di stare in campo neanche in partite che contano relativamente poco.

 

Il percorso di Vitor Roque
Vitor Roque era arrivato in Catalogna nell’ultimo mercato di gennaio (dopo essere stato acquistato ufficialmente già nell’estate del 2023) portandosi dietro grandissime aspettative. Un attaccante molto giovane (18 anni) e con una grande reputazione in Brasile maturata a suon di gol (16 in 33 partite tra Serie A brasiliana e Libertadores). Per un momento il suo acquisto è stato interpretato come la risposta del Barcellona all’acquisto di Endrick da parte del Real Madrid – e insomma se la tara è Endrick, è facile quantificare il peso delle aspettative che circolavano.

 

Vitor Roque è il primo vero ragazzo prodigio brasiliano preso dal Barcellona dai tempi di Neymar, dopo un lungo dominio del mercato brasiliano da parte della “Casa Blanca”. Lo sforzo economico è stato enorme: 60 milioni tra parte fissa e bonus. Il Barcellona ha persino deciso di anticiparne l’arrivo che era previsto nell’estate 2024, visto che la squadra di Xavi aveva di fatto solo Lewandowski a minacciare le aree di rigore avversarie (prima del suo arrivo, Xavi era stato costretto a far giocare minuti alla punta della seconda squadra, Marc Guiu). 

 

Il 4 gennaio, poche ore dopo il suo tesseramento, fa il suo esordio in maglia blaugrana entrando nell’ultimo quarto d’ora di partita contro il Las Palmas proprio al posto di Lewandowski. Pochi giorni dopo gioca una mezz’ora anche in Copa del Rey e poi di nuovo contro il Betis in Liga. Il suo inserimento nelle rotazioni insomma è immediato.

 

Il suo processo di crescita sembra inizialmente procedere bene. All’inizio ci sono alcuni grossolani errori sotto porta dati forse dall’emozione, alla sesta partita però arriva il primo gol, ed è un gran gol. Sullo 0-0 contro l’Osasuna viene fatto entrare all’ora di gioco al posto di Fermín Lopez e viene schierato quindi accanto a Lewandowski partendo da sinistra. Appena due minuti dopo Vitor Roque pesca il jolly. L’attaccante brasiliano gioca di sponda con Lewandowski e poi si butta nello spazio. La palla passa da Lewandowski a Gündogan, che dovrebbe poi trovare il brasiliano con un filtrante in area, ma viene intercettata. Per fortuna del Barcellona finisce sui piedi di Lamine Yamal, che riavvia il nastro con un cambio di gioco per Cancelo a sinistra. Il portoghese alza la testa e con l’esterno destro crossa sul primo palo, dove Vitor Roque si era avventato per concludere di testa con tempismo perfetto. È il gol vittoria.

 


Nella partita successiva, contro il Deportivo Alavés, la situazione si ripete. Vitor Roque subentra all’ora di gioco per posizionarsi accanto a Lewandowski e il gol arriva di nuovo. Questa volta è su un cross basso da sinistra di Pedri, che gli permette di concludere di prima col sinistro, il piede debole. La sua esultanza è la stessa del primo gol ed è la stessa che aveva in Brasile: le mani messe come degli artigli e i denti digrignati a richiamare il suo soprannome: “il tigretto”.

 

Sembra l’inizio di una storia, e invece da quella partita Vitor Roque non ha più segnato e, come abbiamo visto, ha giocato pochissimo. A voler credere ai segnali, forse si potrebbe interpretare come uno funesto il cartellino rosso che riceve in quella stessa partita, arrivato per doppia ammonizione dopo un intervento troppo irruento nel tentativo di recuperare palla.

 

 

Fin da subito i pregi di Vitor Roque sono evidenti tanto quanto le lacune. Da una parte la precisione tecnica negli spazi ristretti, una foga agonistica che denota una concentrazione non scontata, ed esaltata da un fisico privilegiato per forza nelle gambe e reattività. Sembra essere proprio ciò che mancava al Barcellona di Xavi: una squadra che vorrebbe pressare alto con intensità, ma che spesso non ci riesce per questioni di brillantezza fisica o di età.

 

La strada sembra spianata per far sì che il suo apporto sia decisivo nel momento caldo della stagione. Tornato dalla squalifica, Vitor Roque gioca la prima partita da titolare partendo come attaccante a sinistra del tridente. Questa volta il gol non arriva. Vitor Roque viene sostituito all’ora di gioco per fare spazio al connazionale Raphinha, solitamente impiegato a destra, ma che ormai lì ha perso il posto a favore di Lamine Yamal. Siamo alla vigilia del periodo caldo, con le eliminatorie di Champions League in arrivo e la rincorsa al Real Madrid in Liga da tentare, e proprio l’entrata di Raphinha a sinistra è centrale per l’assetto con cui Xavi decide di affrontare questi impegni. Vitor Roque non gioca neanche un minuto in Champions League e viene schierato titolare solo un’altra volta (quella contro il Cadice di cui abbiamo già parlato). Ad oggi in totale non arriva neanche a 400 minuti in stagione.

 

Xavi ha insomma dimostrato che per lui Vitor Roque è la sesta scelta, viene dietro anche a João Félix e Ferran Torres. I pregi di Vitor Roque non sembrano bastare per giustificarne un minutaggio continuo, almeno per adesso. D’altra parte, parliamo di un giocatore di 19 anni alla sua prima esperienza in Europa in uno dei club più importanti al mondo, è davvero così strano?

 

In questo discorso, va anche inserito Vitor Roque nel quadro più grande del Barcellona. Abbiamo detto delle ottime prestazioni di Raphinha a sinistra (un giocatore più esperto), ma andrebbe aggiunto anche il fatto che Lewandowski sembra non riuscire ad accettare di non partire titolare ogni partita. Alle questioni di campo va sovrapposta anche la stessa situazione di Xavi, in bilico fino a poche giornate fa come futuro allenatore del Barcellona, forse anche per questioni di mercato. Chissà magari il tecnico catalano si aspetta un grande investimento davanti e non vuole farsi dire dalla dirigenza che è già stato fatto ed è Vitor Roque. E se lo scarso minutaggio del brasiliano fosse dovuto anche a questo?

 

Negli ultimi giorni si sono accavallate le voci più disparate. Da quelle per cui Xavi direttamente lo ignori in allenamento, a quelle secondo cui sia usato come pedina da Xavi nella guerra interna contro il DS, Deco, che a quanto pare ha voluto fortemente questo acquisto e ha forzato la mano per averlo subito in rosa.

 

Vitor Roque intanto ha spento il proprio sorriso, si è mantenuto ai margini, evitando polemiche ai microfoni, ma questo non è bastato per far uscire le voci di mercato. Secondo le radio catalane, l’attaccante brasiliano non fa parte dei piani della prossima stagione del Barcellona, che preferirebbe mandarlo in prestito un anno per farlo giocare con continuità. A questo si sono aggiunte le parole del suo agente, André Cury: «In prestito? No. O il giocatore rimane per avere minuti e dimostrare il suo valore o, se la società decide che il giocatore non può rimanere, sarà venduto. Ci sono squadre interessate, molte. Non so cosa succederà. Il club non mi ha mai detto nulla. Secondo me, possono dargli più minuti. Xavi li dà a Fermín, Cubarsí, Lamine… ma non a Vitor».

 

Un nuovo Lautaro?

Di fronte a questa situazione non potevano non inserirsi degli scenari di mercato. In Italia quello più accreditato lo vede vicino al prestito all’Inter, come possibile alter ego di Lautaro Martinez. In Inghilterra invece dicono che sia il Manchester United la squadra che sta spingendo di più, offrendo in una possibile operazione anche il cartellino di Mason Greenwood. Come sappiamo le vie del mercato sono infinite ed è difficile distinguere lo scenario ipotetico dalla realtà. Siamo ancora a metà maggio.

 

Quello che possiamo dire è che Vitor Roque è un attaccante ancora un po’ grezzo, sia tecnicamente che nelle letture, una cosa del tutto fisiologica vista l’età. Per i movimenti che fa, e per le scelte che prende con la palla, è da considerare più una seconda punta che una prima punta e viene difficile immaginarselo al centro dell’attacco. Le migliori prestazioni (per quei pochi minuti che abbiamo visto in campo) sono arrivate non a caso a fianco di Lewandowski.

 

Certo, le potenzialità sono enormi. L’atletismo strabordante, l’istinto per il gol, la determinazione, l’ambizione di osare la giocata difficile: tutte caratteristiche che potrebbero renderlo tra qualche anno un grande attaccante. Con le cosce enormi, il baricentro basso e la voglia di giocare tanto con e per la squadra, ha davvero qualcosa del primo Lautaro arrivato dall’Argentina.

 

Vedendo proprio il percorso di Lautaro, ma anche l’enorme cifra spesa per il suo cartellino, viene da pensare che per il Barcellona la pazienza con Vitor Roque è d’obbligo. D’altra parte, con Lewandowski negli ultimi anni della sua carriera e gli attaccanti di primo livello che sono sempre più un bene prezioso, un posto nel Barcellona del futuro non è troppo difficile immaginarselo. Le cose nel calcio, però, raramente sono così semplici, e non è affatto escluso che nel frattempo l’Inter non possa inserirsi per fare un grande affare. Il calcio contemporaneo non aspetta nessuno – dopo questi sei mesi di sicuro non la crescita di Vitor Roque – e in queste situazioni Marotta sembra essere nel suo habitat naturale.

 

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Daniele V. Morrone, nato a Roma nel 1987, per l'Ultimo Uomo scrive di calcio e basket. Cruyffista e socio del Barcellona, guarda forse troppe partite dell'Arsenal.