Per analizzare la situazione della Lazio nell’estate 2019, bisogna prima ricordare che, la scorsa, Lotito ha respinto tutti gli assalti al “gioiello” Milinkovic-Savic, dandone una valutazione talmente alta da spaventare qualsiasi potenziale acquirente. Una scelta che ha provocato un ovvio peggioramento nel risultato di bilancio atteso per il 2018/19 rispetto a quello del 2017/18, senza però mettere a rischio gli obiettivi richiesti dal Fair Play Finanziario.
La Lazio ha chiuso il bilancio 2017/18 con un attivo di 37,3 milioni grazie a un tris di cessioni capaci di generare elevate plusvalenze: Keità (29,3 milioni), Biglia (16,4 milioni) e Hoedt (15,7 milioni). In questo modo i biancocelesti hanno ottenuto il secondo bilancio consecutivo in utile, dopo l’attivo di 11,4 milioni del 2016/17. Il 2018/19 potrebbe chiudersi invece con un passivo, ma che in ogni caso non assumerà contorni preoccupanti.
Cosa cambia quest’anno?
La vittoria della Coppa Italia aiuterà non di poco ad avvicinarsi al pareggio, perché, oltre a portare nelle casse societarie circa 4 milioni in più rispetto alla scorsa stagione, ha garantito la presenza nella prossima Europa League. Data la particolare metodologia di conteggio degli introiti da competizioni Uefa da parte del club, il minimo garantito per la partecipazione alla fase a gironi dell’Europa League 2019/20 sarà quindi inserito nel bilancio 2018/19.
Rispetto al 2017/18, però, mancheranno quasi 40 milioni di plusvalenze, vista che l’unica cessione di forte impatto economico negli ultimi 12 mesi è stata quella di Felipe Anderson al West Ham per 31 milioni, che ha generato una plusvalenza di 23,1 milioni. Inoltre, sono aumentati gli ammortamenti di circa 5 milioni, mentre il costo del personale non dovrebbe aver risentito di aumenti di rilievo.
In virtù di questi dati si può stimare una chiusura del bilancio con un deficit inferiore ai 5 milioni, ma non è detto che piccole variazioni nelle varie voci che compongono il bilancio (e che non sono stimabili date le informazioni in nostro possesso) permettano al club di chiudere in positivo anche questa stagione.
Che il bilancio 2018/19 chiuda o meno con il segno “+” o leggermente in negativo conta relativamente poco, in ogni caso l’andamento economico-finanziario del club mette in mostra gli aspetti positivi di una gestione a volte criticata dai tifosi ma che non costringe la Lazio a dover incassare elevatissime plusvalenze tutti gli anni per mantenere i conti in equilibrio.
Per il bilancio 2019/20, ipotizzando un andamento simile a quello di quest’anno in Europa League, e una nuova qualificazione alla seconda competizione europea, vanno per il momento scorporati i 23 milioni della plusvalenza di Felipe Anderson e conteggiati i circa 4 milioni di peggioramento dei costi dovuti alle prime operazioni del mercato estivo 2019 (in particolare dovuti al riscatto a titolo definitivo di Bruno Jordao e Pedro Neto per una cifra complessiva di 13 milioni di euro).
Il passivo atteso a oggi, tenute ferme tutte le altre voci di bilancio, non dovrebbe quindi essere superiore ai 30 milioni, ben distante dai 70 circa che farebbero suonare il campanello d’allarme della Uefa. Ciò vuol dire che, di fatto, anche risultati sul campo peggiori di questa stagione non metterebbero a rischio il club in ottica Fair Play Finanziario - anche se va considerato che, come De Laurentiis per il Napoli, anche Lotito per la Lazio ha come primo obiettivo quello, se possibile, di non chiudere bilanci in perdita, più che di avvicinarsi pericolosamente al livello di spesa massimo consentito.
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Che mercato aspettarsi da Tare
La quantità di denaro che verrà investita per il mercato sarà quindi direttamente proporzionale agli incassi per le cessioni. Bruno Jordao e Pedro Neto sembrerebbero in procinto di tornare in Portogallo al Benfica per 20 milioni, garantendo così una plusvalenza di 7 milioni. Sul piede di partenza sembrerebbe essere anche Caicedo, che vista l’età (31 anni) e il contratto in scadenza nel 2020 difficilmente otterrà il rinnovo e potrebbe lasciare la squadra. A bilancio il suo ammortamento residuo è inferiore al milione e quindi potrà essere segnata come plusvalenza l’intera cifra incassata.
Il “colpo grosso” delle uscite potrebbe essere però Milinkovic-Savic, che dopo una stagione di alti e bassi sembrerebbe essersi leggermente svalutato rispetto alle quotazioni di dodici mesi fa. Nonostante ciò, il centrocampista serbo garantirebbe comunque una plusvalenza elevatissima al club, dato che il suo ammortamento residuo è inferiore ai 6 milioni. Ovviamente la partenza di Milinkovic-Savic aprirebbe orizzonti per il momento inesplorati e metterebbe nelle casse biancocelesti i soldi necessari per puntare a un giocatore di livello medio-alto.
Quello che si può dire con certezza è che la situazione di bilancio della Lazio permette a Lotito di continuare a perseguire l’obiettivo societario di mantenere il club in zona Europa League non disdegnando la possibilità di conquistare trofei come la Coppa Italia o la Supercoppa italiana, sognando il quarto posto che vorrebbe dire automatica qualificazione in Champions League.
Per un club il cui fatturato è circa la metà di quello della quinta squadra con il più alto fatturato in Serie A sono traguardi ambiziosi che più volte la società è riuscita a raggiungere o ad avvicinare negli ultimi anni.