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Innamorati di Dimitri Payet
12 mag 2015
Abbiamo aggiunto ai nostri giocatori Preferiti il fantasista francese dell'Olympique Marsiglia.
(articolo)
7 min
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Un passaggio chiave è un passaggio che porta al tiro un compagno di squadra, e c’è un giocatore in Europa che in questa stagione ha effettuato più passaggi chiave di Messi, Hazard, Fabregas, De Bruyne, David Silva. Sto parlando di Dimitri Payet, numero 17 dell’Olympique Marsiglia.

Payet ha realizzato 125 passaggi chiave, ben 23 più di De Bruyne, 31 più di Fabregas, 33 più di Hazard e 34 più di Messi. Il giocatore dell’OM porta al tiro un compagno per una media di 3.7 volte a partita. Negli ultimi 5 anni in Europa nessuno ha mai fatto meglio di lui: non Di Maria, non Özil, non Xavi, non David Silva, non Rakitic, non Mata, non Fabregas, non Pirlo, non Reus, non Sahin, non Ribery.

Messo così, con l’elenco di nomi a corredo, fa un po’ di impressione. Non è giovanissimo, i suoi 28 anni non sono pochi per salire alla ribalta internazionale. Ma la storia di Payet è la storia di crescite e maturazioni lunghe e complesse e non di fulminanti ascese. A 28 anni è possibile che questo sia il momento in cui ha finalmente raggiunto il massimo potenziale e che il talento, che nessuno ha mai messo in discussione, sia finalmente sbocciato.

Le origini

Dimitri Payet nasce nell’isola di Reunion, ex-colonia francese a est del Madagascar che ha scelto di restare parte della Francia come Territorio d’Oltremare sull’Oceano Indiano, abitata da persone di origine africana, europea, indiana, cinese e malgascia. A 12 anni Dimitri lascia Saint-Pierre per andare a giocare nelle giovanili del Le Havre, squadra normanna con una buonissima tradizione nella formazione di giovani calciatori. Paul Pogba ha giocato dai 14 ai 16 anni nel Le Havre.

A 16 anni, però, Payet torna sull’isola di Reunion: mancanza di motivazione e carattere “difficile” le motivazioni addotte per il fallimento in Normandia. Nell’isola natia Payet gioca nella Reunion Premier League, il campionato è organizzato dalla Federazione Francese di Football ma il vincitore partecipa alla CAF Champions League. Le squadre della Reunion partecipano alla Coppa di Francia e l’isola ha il diritto di qualificare una squadra direttamente al settimo turno. Quest’anno è toccato all’AS Excelsior, che ha perso 2-0 in casa contro il Concarneau, squadra bretone di quarta serie. Proprio l’AS Excelsior di Saint Joseph è la squadra dove Payet milita al ritorno da Le Havre.

Il talento di Payet meritava un’altra opportunità e dopo un anno il Nantes lo inserisce nel suo centro di formazione, aggregandolo alla squadra riserve, che milita nella quarta serie francese. Di quel periodo è rimasta traccia in un documentario in 5 puntate prodotto da Arte France sulla vita di 4 giovani calciatori nel centro di formazione del Nantes, tra cui proprio Dimitri Payet.

Carattere complicato? Ne L’Academie du foot, il documentario di cui il giovane Payet è protagonista, viene mostrata una sua espulsione.

Dopo circa un anno viene convocato e fa il suo debutto in prima squadra, a 18 anni, il 19 dicembre 2005 contro il Bordeaux. All’inizio della stagione 2006/07 firma il suo primo contratto da professionista e gioca stabilmente con la prima squadra mettendo a segno 4 reti in 31 presenze. Il Nantes retrocede in Ligue 2, ma Payet rimane nella massima serie passando al Saint-Étienne.

Coi Verts gioca per 4 stagioni. Ha un rapporto difficile con l’allenatore Perrin e con alcuni compagni di squadra, culminati in una rissa in campo con Blaise Matuidi nel maggio 2010. È il carattere “difficile” che riaffiora. L’ultima stagione al Saint-Étienne, però, è ottima davvero: 13 gol e 7 assist, e gli vale l’esordio in Nazionale e il trasferimento al Lille di Rudi Garcia, campione di Francia, per 9 milioni di euro. Nella prima stagione deve dividere la trequarti con tanti altri giocatori di talento: Eden Hazard, Joe Cole, Obraniak. Partiti i tre, esplode nella seconda stagione, da 12 gol e 13 assist. Il suo ruolo è essenzialmente quello di trequartista che svaria nelle tre posizioni utili del 4-2-3-1 o che parte esterno nel 4-3-3.

Passa all’Olympique Marsiglia e ancora una volta deve dividere la trequarti campo, in particolare con Valbuena. E nuovamente con una trequarti affollata è costretto a giocare preferenzialmente sull’esterno, la sua stagione per questo è in chiaroscuro, ma lo è anche quella dell'OM.

Payet incontra Bielsa

Arriva quindi Bielsa che, sia col 3-3-3-1 sia col 4-2-3-1, mette un trequartista alle spalle del centravanti e due esterni. Dietro Gignac gioca senza alcuna discussione Dimitri Payet. Che mette su i numeri che abbiamo visto all'inizio e che rendono l’OM l’attacco più prolifico e quello che conclude maggiormente in porta nella Ligue 1.

Payet diventa un cardine per la manovra verticale tipica di Bielsa. Le sue ricezioni tra le linee di difesa e centrocampo avversario sono fondamentali per lo sviluppo della manovra: Payet è capace di trovare lo spazio giusto per fornire una linea di passaggio utile ai compagni e, soprattutto grazie a un posizionamento corretto del corpo e all’enorme abilità di effettuare sempre uno stop orientato, si ritrova immediatamente fronte alla porta avversaria.

È proprio questo il segreto del numero elevatissimo di passaggi chiave realizzati: Payet riceve spesso il pallone guardando la porta avversaria. Quando non ci riesce, gioca velocemente di sponda a un tocco. Lo stop orientato è utilizzato anche per superare la marcatura degli avversari, unendo in un solo movimento la ricezione e il dribbling.

In questo fondamentale tecnico, Dimitri Payet è davvero un fuoriclasse. Il resto viene dopo: la capacità di servire con precisione un compagno sulla corsa e di liberarlo al tiro è resa efficace dalla preliminare abilità nel prepararsi al passaggio, con l’orientamento del corpo e dello stop.

Al minuto 01:25 tutta l’abilità di Payet nella ricezione tra le linee: con la finta di corpo si pone fronte alla porta, con il primo tocco salta Diego Lugano. Poi un numero per liberarsi al tiro. Al minuto 02:10 un altro esempio. Non male anche il dribbling al minuto 05:07.

Analogamente, Payet è capace di aprirsi e trovare la ricezione sull’esterno e da lì puntare verso l’interno palla al piede o crossare con estrema precisione. Dei suoi 125 passaggi chiave ben 58 (esclusi calci d’angolo) sono costituiti da cross, il 46% del totale. Per avere un’idea precisa del significato del dato basti pensare la percentuale di Fabregas è del 27%, quella di De Bruyne è del 25%, Messi è a meno del 15%, Hazard a meno del 7%.

In questa stagione Payet è estremamente migliorato nelle letture del gioco dopo la ricezioni nella trequarti campo avversaria. Nella sua migliore stagione a Lille è stato il giocatore con il maggior numero di tiri da fuori area della Ligue 1, 92, ben 30 in più di Ibrahimovic, secondo in classifica. Anche quest’anno è il giocatore di Ligue 1 che tira di più da fuori, ma ha ridotto la media di 2.4 tiri a partita a a 1.6, a favore di un numero maggiore di passaggi chiave.

Se non si fosse capito: Payet è un giocatore estremamente tecnico, il suo piede forte è il destro ma usa con disinvoltura anche il piede sinistro. Tutto il suo gioco è basato sulla tecnica, anche perché le doti atletiche non sono eccezionali: non è particolarmente veloce, non è particolarmente forte.

Del suo repertorio fa parte la battuta lunga, molto precisa con entrambi i piedi, e la capacità di inserirsi: quando arriva al tiro ricevendo palla nell’ultimo terzo di campo, muovendosi a rimorchio del centravanti o partendo dall’esterno. Ha un calcio estremamente pulito e preciso, che gli regala discrete capacità realizzative.

È un mix tra un trequartista classico e un trequartista moderno. Del trequartista classico ha la capacità di galleggiare tra le linee e il gusto di cercare con continuità la giocata decisiva per i compagni; di quello moderno l’essenzialità del gesto tecnico e la capacità di aprirsi sull’esterno e da lì giocare proficuamente.

Recentemente è stato squalificato per due giornate per insulti all’arbitro nel dopopartita del big-match contro l’Olympique Lione. Il carattere, quindi, è ancora difficile, nonostante tutto.

Migliore in campo contro la Danimarca con la maglia della Nazionale. Non male l’assist per Griezmann al minuto 02:35. Per non smentirsi in questa partita Payet ha messo a referto 5 passaggi chiave.

Le prospettive

La sua stagione non è passata inosservata a Didier Deschamps e il suo rapporto con la Nazionale francese si è intensificato. Sebbene il suo esordio risalga a 5 anni fa, Payet non ha mai giocato con continuità nei Bleus e non è stato convocato agli Europei e ai Mondiali. Nelle ultime 6 partite della Francia è stato invece sempre impiegato, giocando da titolare 3 match e risultando il migliore in campo nell’ultima partita contro la Danimarca. Anche la sua carriera in Nazionale sembra consolidarsi.

Il futuro nella squadra di club non è invece ancora chiaro. Il suo contratto con l’OM scade nel 2017, ma pare che il presidente Labrune lo abbia messo in vendita per ridurre il monte ingaggi della squadra. E le pretendenti sembrano non mancare: si parla di Wolfsburg, Fiorentina, Siviglia e, soprattutto, della stima di Diego Simeone per Dimitri Payet.

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