Convocazioni
Agosto 2014: Buffon, Sirigu, Perin, Padelli
Ottobre 2014: Buffon, Sirigu, Perin
Novembre 2014: Buffon, Sirigu, Perin
Marzo 2015: Buffon, Sirigu, Perin (poi infortunato e sostituito da Marchetti)
Giugno 2015: Buffon, Sirigu, Padelli
Agosto 2015: Buffon, Sirigu, Padelli
Ottobre 2015: Buffon, Sirigu, Padelli
Novembre 2015: Buffon, Sirigu, Perin, Padelli
Marzo 2016: Buffon, Sirigu, Perin
Da queste convocazioni Buffon ha giocato 9 partite ufficiali, Sirigu 1 e Perin nessuna. La situazione cambia nelle amichevoli, dove Conte ha schierato titolare Sirigu per 4 volte, Buffon per 3 e in cui anche Perin è riuscito a giocare una partita.
Le affinità elettive
Per la nona competizione internazionale consecutiva, Gianluigi Buffon sarà il portiere titolare della Nazionale italiana (lo era anche per gli Europei del 2000, ma si fratturò l’anulare della mano sinistra a pochi giorni dall’inizio del torneo). La sintonia tra il commissario tecnico e il Numero Uno è certificata anche al di fuori delle votazioni boicottate. Osservandoli insieme, ascoltandone i toni, si ha la percezione che Conte e Buffon si assomiglino molto, che la loro complicità non si limiti alla naturale intesa tecnica tra un ottimo allenatore e uno straordinario portiere.
«Il rispetto e la credibilità che il mister ha tra i giocatori si basano su un principio: trattare tutti allo stesso modo», ha detto Buffon in un’intervista rilasciata alla UEFA. «Le regole valgono per tutti e quando si tratta di scegliere chi giocherà, ognuno di noi è allo stesso livello. È un ottimo modo di lavorare». Rispetto, credibilità, regole, lavorare: sono termini che avranno certamente inorgoglito Antonio Conte, termini che richiamano lucidamente quell’immaginario un po’ militaresco in cui sia l’allenatore che il portiere della Nazionale sembrano costantemente calati.
Le parole di Buffon rispecchiano alla lettera l’interpretazione del ruolo di commissario tecnico da parte di Conte: tutti i giocatori sono uguali, tutti devono guadagnarsi la convocazione, con me o contro di me. Se, alla vigilia del suo quinto Europeo, Buffon è ancora il portiere titolare della Nazionale, non ci sono dubbi che sia perché è ancora sicuramente il migliore di tutti.
Paradossalmente, proprio in Nazionale ha maggiori opportunità di dimostrarlo. In campionato la Juventus concede in media poco più di 2 tiri in porta a partita, e incredibilmente in quattro occasioni non ne ha subiti affatto. Di conseguenza Buffon è per distacco il portiere tra i convocabili con meno parate, solo 1.7 ogni 90 minuti.
Una delle parate più belle dell’ultimo Mondiale. Quella che ha fatto urlare a Caressa: e noi abbiamo Buffon!
L’altro lato della medaglia, però, quello che certifica il suo status di migliore di tutti, è la percentuale di parate: il rapporto tra il numero di parate e i tiri in porta subiti. Il 76.67% di Buffon è il miglior dato tra i portieri italiani in Serie A (Sirigu in Ligue 1 ha il 100%, però ha giocato solo una partita contro il modesto Bastia). Subito dopo Buffon c’è Perin, che ha il 72,22%, ed è una distanza notevole considerando che tutti gli altri portieri sono compresi in un range simile.
Non esistono argomenti che possano dimostrare l’inadeguatezza di Buffon al ruolo di titolare. È capitano e leader della miglior difesa d’Italia, oltre che una delle migliori d’Europa. Difesa che poi costituisce anche il blocco della Nazionale, di cui è altrettanto capitano e leader. Contestualmente ha superato il record di minuti consecutivi senza subire gol in Serie A: che sia tutto questo a 38 anni è solo un dettaglio, tanto straordinario quanto marginale.
Quando ne ha occasione, anche e soprattutto nelle partite che contano, Buffon risponde presente.
Intermezzo statistico /1: parate p90 in campionato
1) Sorrentino: 3.8
2) Viviano: 3.7
3) Perin: 3.1
4) Sportiello: 3.0
5) Consigli: 2.7
6) Padelli: 2.4
7) Marchetti: 2.1
8) Sirigu: 2.0
9) Buffon: 1.7
Intermezzo statistico /2: percentuale di parate in campionato
1) Sirigu: 100,00%
2) Buffon: 76,67%
3) Perin: 72,22%
4) Consigli: 71,00%
5) Sorrentino: 70,90%
6) Viviano: 69,94%
7) Sportiello: 69,83%
8) Marchetti: 67,24%
9) Padelli: 66,67%
Alle spalle di Buffon
Come già fu negli anni Settanta per Zoff, ci sono intere generazioni cresciute all’ombra di Buffon, senza mai avere occasione di conquistare il posto da titolare. L’unico che non sembra volersi arrendere pacificamente a questa consapevolezza è Antonio Conte, che ha recentemente ritenuto opportuno motivare Sirigu, al momento relegato al ruolo di secondo portiere nel PSG: «Inevitabilmente il fatto che non giochi crea delle preoccupazioni. Il Psg sta dominando il campionato, lui gioca solo in Coppa, ma spero che sia impiegato in partite importanti per giustificare la sua chiamata in Nazionale».
Sirigu come secondo portiere è uno dei tanti lussi che può concedersi la dirigenza qatariota.
Sirigu, chiamato a rispondere, ha ringraziato il commissario tecnico per la «stima incondizionata», trovandosi poi a giustificare con un po’ di imbarazzo l’assenza di proposte più allettanti dal mercato: «Ho deciso di chiudere bene l'anno con la squadra, di giocarmela ancora, ci sono le Coppe e penso di avere ancora le mie possibilità».
Esattamente come in campionato, vinto con otto turni di anticipo, anche nelle coppe nazionali il PSG non ha incontrato difficoltà, qualificandosi per la finale di Coppa di Lega e per le semifinali di Coppa di Francia, incontri che si disputeranno ad aprile. Tralasciando le frasi di circostanza, con la massima prospettiva del ruolo di prima riserva anche in Nazionale, quanto è importante per Sirigu “giustificare la sua chiamata”?
È comprensibile che Sirigu non viva le stesse preoccupazioni di Conte, è già accaduto ad altri prima di lui. Riporta Jonathan Wilson che durante le qualificazioni al Mondiale del 1998, Buffon fu convocato per una sessione di allenamento, con l’intento di fargli fare esperienza. Resosi conto di essere la terza scelta dietro Pagliuca e Toldo, Buffon ritenne inutile allenarsi e fu rispedito negli spogliatoi da Cesare Maldini. Dati alla mano, non aveva tutti i torti.
Le compilation di parate della passata stagione dovrebbero bastare a convincere Conte.
La formula perfetta
La regola che impone alle selezioni nazionali di convocare tre portieri risale ai Mondiali del 1934. Nella storia del massimo torneo, delle 435 selezioni nazionali che vi hanno preso parte soltanto 5 hanno avuto occasione di schierare tutti e tre i portieri convocati, tendenzialmente perché già eliminate. Nel 2010, in un incontro tra follia e sforzo creativo, la Corea del Nord registrò un attaccante nello slot riservato al terzo portiere – la Fifa rispose che il calciatore sarebbe stato però impiegabile unicamente nel ruolo di portiere e il ragazzo non vide mai il campo.
Gli Europei hanno mutuato il regolamento dei Mondiali e di conseguenza anche questo singolare “calciatore di troppo”. La decisione relativa al terzo portiere sarà la più leggera che Conte si troverà ad affrontare. Nei due anni da allenatore della Nazionale ha alternato unicamente Perin e Padelli, concedendo al primo soltanto venti minuti in occasione di un’amichevole del 2014 giocata a Genova, e lasciando il secondo sempre in panchina.
Potrebbe lanciare una moneta, o affidarsi alla scaramanzia e imitare gli ultimi due tornei vinti dall’Italia. Guardando sia al 1982 che al 2006, la formula-portieri presenta diverse affinità: un mostro sacro come titolare, un portiere di grande esperienza e riconosciuto uomo-spogliatoio come vice, un giovane in rampa di lancio come terzo portiere. Bordon nel 1982 e Peruzzi nel 2006 avevano superato i trent’anni, curiosamente poi entrambi sarebbero stati preparatori nello staff della Nazionale. Nel 1982 il terzo era il 24enne Giovanni Galli, che poi sarebbe stato titolare ai Mondiali del 1986, nel 2006 era il 23enne Amelia, che poi avrebbe avuto una carriera inferiore alle promesse.
Intermezzo statistico /3: percentuale successo passaggi lunghi in campionato
1) Buffon: 51,07%
2) Consigli: 46,77%
3) Marchetti: 45,80%
4) Viviano: 41,75%
5) Sportiello: 41,25%
6) Sorrentino: 40,81%
7) Padelli: 40,59%
8) Sirigu: 40,00%
9) Perin: 39,25%
Intermezzo statistico /4: lunghezza media passaggi in campionato
1) Perin: 51m
2) Sorrentino: 43m
3) Padelli: 42m
4) Viviano: 42m
5) Buffon: 38m
6) Marchetti: 38m
7) Sportiello: 38m
8) Consigli: 37m
9) Sirigu: 29m
La rampa di lancio
Mattia Perin a giugno avrà 23 anni, praticamente la stessa età di Amelia e Galli prima di lui, e la prospettiva di occupare il fatidico “posto di Buffon” tra quattro anni. Attenendosi alla formula, avrebbe perfettamente senso convocarlo. Anche i principi di meritocrazia cari ad Antonio Conte sembrerebbero validare la tesi: Perin è il secondo portiere italiano in Serie A per percentuale di parate, dietro solo a Buffon. Tra l’altro è chiamato a compiere circa il doppio degli interventi del portiere della Juventus, 3.1 ogni 90 minuti.
Perin aspetta sempre l’ultimo secondo per tuffarsi, a volte viene beffato, spesso fa parate del genere.
L’unica classifica che lo vede all’ultimo posto è quella relativa alla precisione nei passaggi lunghi, e il primo è ancora per distacco Buffon. Sempre più spesso i portieri sono coinvolti nella gestione del possesso e Perin non è esattamente moderno in questo aspetto, ma la responsabilità è da attribuire anche al gioco del Genoa, che svuota il centro del campo. A Perin è spesso richiesto soltanto di alleggerire la pressione e di indirizzare il gioco verso le fasce, difatti è anche il portiere con la maggiore lunghezza media dei passaggi. Il suo compito è quello di calciare molto lungo, come un punter nel football americano.
In compenso Perin dispone di uno skillset che fa molto “scuola italiana”, il filo rosso che collega quei portieri sotto il metro e novanta capaci di parare un po’ in tutti i modi. Il calcio è sempre più veloce, e di conseguenza l’uscita bassa una soluzione sempre meno conveniente, tranne che per Perin, che sfrutta tutto il suo atletismo e trova la palla con impressionante regolarità. È anche un discreto pararigori, qualità che Buffon non ha mai vantato, nel caso Conte si improvvisasse Van Gaal.
Se il controllo in area di rigore dell’attaccante è leggermente impreciso, Perin ci si fionda sopra.
La scuola italiana
Buffon, Sirigu e Perin sembra davvero essere la composizione migliore per il terzetto di portieri da portare in Francia, e sembra anche un pensiero condiviso da Antonio Conte, che ha puntato su di loro fin dalla prima convocazione. Ci sarebbero altre candidature altrettanto valide, ad esempio Consigli, sempre presente nelle splendide gif motivazionali del Sassuolo, oltre che uno dei portieri più completi del lotto. Oppure Sorrentino, che per leadership sarebbe il più “Peruzzi” tra i convocabili, e si sta rendendo protagonista di una stagione mostruosa.
Al momento dodici squadre su venti hanno affidato il ruolo di titolare a un portiere italiano (erano dieci a inizio stagione, si sono poi aggiunte Milan e Hellas Verona con i giovanissimi Donnarumma e Gollini): c’è grande varietà di generazioni, di valori tecnici, di valori morali. Come ogni anno, la Serie A si conferma un’ottima vetrina di talenti per il commissario tecnico della Nazionale. Come ogni anno, alla fine giocherà Buffon.