Oltre a essere il primo rinforzo del Milan per la prossima stagione, l’acquisto di Rade Krunic (8 milioni di euro più bonus, come ha rivelato il d.s. dell’Empoli, Pietro Accardi) è importante perché ha confermato le notizie che circolano da tempo sul nuovo allenatore e sul nuovo assetto dirigenziale dopo la rescissione del contratto con Leonardo.
A quanto pare, a condurre la trattativa per Krunic è stato Paolo Maldini, che dovrebbe quindi rimanere in società ma in un ruolo con maggiori poteri decisionali, dopo essere stato di fianco a Leonardo nella stagione scorsa come direttore per lo sviluppo strategico dell’area sport. L’acquisto di Krunic è però anche un chiaro indizio a conferma delle voci che individuano in Marco Giampaolo il prossimo allenatore del Milan. Giampaolo è stato il primo allenatore di Krunic in Italia, a Empoli nella stagione 2015/16, e a quanto pare ha approvato il suo arrivo a Milano.
Per le sue caratteristiche, e per come si è sviluppata la sua carriera a Empoli, in una squadra che negli ultimi anni ha messo la continuità tattica alla base della sua programmazione, Krunic non dovrebbe avere problemi a muoversi all’interno del centrocampo a rombo di Giampaolo. Ci sono quindi almeno tre motivi per pensare che il Milan abbia fatto un buon acquisto, calcolato sulle esigenze della squadra e a un prezzo tutto sommato ragionevole.
La duttilità
Immaginando che lo schieramento del Milan nella prossima stagione preveda il centrocampo a rombo, Krunic può occupare almeno tre dei quattro vertici, giocando da mezzala, a destra o a sinistra, o da trequartista. La sua duttilità non si esprime comunque soltanto nelle posizioni che può occupare in campo. Krunic può partecipare all’azione in diversi modi, non è uno specialista in particolari aspetti ma sa fare quasi tutto. È abbastanza tecnico in spazi stretti, sa trovare il passaggio dietro le linee di pressione ma è a suo agio anche in spazi più ampi, ha un ottimo senso per gli inserimenti e può portare la palla per molti metri.
Nel campionato appena concluso ha forse segnato il suo gol più bello nella partita contro il Sassuolo, ricevendo prima del centrocampo e attraversando la metà campo del Sassuolo palla al piede prima di superare Consigli con un pallonetto.
Anche in fase difensiva il suo contributo è apprezzabile. Nella scorsa stagione ha tenuto una media di 1,2 contrasti e 0,7 intercetti per 90 minuti, cifre molto simili a quelle di Kessié, che però ha una percentuale più alta di riuscita dei contrasti. Krunic completa insomma il centrocampo del Milan aggiungendo sia forza fisica e capacità di correre in verticale, con o senza la palla, che tecnica per far scorrere la manovra, anche in situazioni complicate.
L’esperienza a Empoli con Giampaolo
Krunic e Giampaolo si sono incrociati a Empoli nella stagione 2015/16, una circostanza probabilmente decisiva per convincere la dirigenza rossonera a investire sul centrocampista bosniaco. In Toscana Krunic era arrivato dalla seconda divisione del campionato serbo, nell’estate del 2015 in un momento di profondo rinnovamento per l’Empoli, che aveva perso Maurizio Sarri e molti titolari come Sepe, Hysaj, Rugani, Vecino e Valdifiori.
Con qualche innesto mirato e scommettendo a sorpresa su Giampaolo, che era finito in Lega Pro ad allenare la Cremonese dopo la controversa esperienza a Brescia, l’Empoli ha invece giocato una delle migliori stagioni della sua storia, concludendo il campionato al decimo posto e vincendo per la prima volta quattro partite di fila in Serie A. Nel rombo di centrocampo di quell’Empoli, in cui dominavano Paredes, trasformato in regista da Giampaolo, e poi Zielinski e Saponara come trequartista, Krunic non ha trovato molto spazio ma è comunque riuscito a segnare il suo primo gol, al Genoa alla terza partita in Serie A.
Krunic è il primo giocatore che scambia con Zielinski dopo che il polacco ha intercettato il passaggio all’altezza del centrocampo e poi va a concludere l’azione sul secondo palo.
A Empoli Giampaolo ha utilizzato Krunic prevalentemente da trequartista, come alternativa a Saponara, concedendogli in tutto 15 presenze, ma solo 5 da titolare, nelle partite in cui, appunto, Saponara non era disponibile. Dopo l’addio di Giampaolo, Krunic si è imposto tra i titolari dell’Empoli giocando da mezzala, e in questa posizione è stato tra i migliori della squadra toscana nell’ultimo campionato.
Anche se non ha giocato molto nella stagione in cui è stato allenato da Giampaolo, l’esperienza accumulata a Empoli permette a Krunic di essere utile da subito sia come mezzala che come trequartista. Krunic conosce bene infatti movimenti e giocate del centrocampo a rombo ed è abile a partecipare al palleggio e a muoversi in avanti subito dopo per creare una linea di passaggio, un aspetto fondamentale per il gioco di Giampaolo.
Da trequartista è già abituato a giocare in velocità spalle alla porta, appoggiandosi all’indietro per poi inserirsi negli spazi centrali aperti dalle punte o allargarsi per completare i triangoli in cui far circolare la palla, da mezzala può guardare di più la porta e alternare movimenti in appoggio alla manovra e inserimenti in area a seconda dello sviluppo dell’azione. La sua migliore qualità è forse la conduzione palla al piede, riesce a mantenere un certo controllo in velocità e nell'ultima stagione era il settimo centrocampista della Serie A per dribbling completati. Insomma, Krunic sembra già pronto per muoversi e giocare a memoria nel centrocampo di Giampaolo.
I miglioramenti dell’ultima stagione
Quella appena conclusa è stata la miglior stagione della carriera di Krunic, in cui ha accumulato 5 gol e 7 assist (anche se tra gli assist viene contato un tocco fortuito nell’azione del gol di Caputo alla Juve), un rendimento notevole per un centrocampista di una squadra che non è riuscita a evitare la retrocessione.
Dopo quattro anni a Empoli in cui ha avuto un ruolo sempre più importante, prima diventando titolare e poi imponendosi come uno dei giocatori più decisivi della squadra, un miglioramento che gli ha anche permesso di entrare stabilmente nel giro della nazionale bosniaca, Krunic arriva al Milan nel momento giusto per tentare di affermarsi in contesti più ambiziosi.
Per riuscirci dovrà portare in rossonero il contributo dato nell’ultimo campionato a Empoli, anche se probabilmente il suo ruolo, almeno all’inizio, sarà di migliorare la qualità delle rotazioni a centrocampo. Non sarà comunque facile ripetersi ai livelli della scorsa stagione, visto che nel gioco di Giampaolo le responsabilità nel rifinire e concludere la manovra sono assorbite quasi tutte dal trequartista e dalle punte. Negli ultimi tre anni la Sampdoria si è appoggiata soprattutto alle prestazioni dei suoi attaccanti (Quagliarella, Defrel, Muriel, Schick e Zapata), mentre le mezzali erano più impegnate a gestire il palleggio e avevano meno possibilità di intervenire negli ultimi metri. Praet ha chiuso l’ultimo campionato con 2 gol e 3 assist, mentre Linetty ha messo insieme 3 gol e 3 assist.
Tra i centrocampisti, Krunic è stato uno dei migliori creatori di occasioni nella stagione appena conclusa. Confrontato con quello dei compagni con cui è probabile che entrerà in concorrenza al Milan, il suo rendimento è più simile a quello di Calhanoglu, che ha giocato spesso da esterno offensivo e batteva i calci piazzati, che a quelli di Kessié e Paquetá. Krunic ha creato occasioni con una frequenza maggiore rispetto agli ultimi due e, pur creando complessivamente meno rispetto a Calhanoglu (1,7 occasioni per 90 minuti per Krunic, 2,6 occasioni p90 per il numero 10 del Milan), ha accumulato un valore di Expected Assists simile al turco (5,7 per Krunic, 6,5 per Calhanoglu) generando cioè occasioni più pericolose con i suoi ultimi passaggi. La sfida che attende Krunic è riuscire a portare anche al Milan un rendimento di questo livello.