Ho vissuto il mese di giugno 2018 tra Milano e la capitale. Ho preso il treno diverse volte e ho battuto strade e locali delle due città, ascoltando le reazioni di tanti tifosi di Inter e Roma al trasferimento di Radja Nainggolan. La prima cosa che emerge è che questo sia un giocatore unico e magnetico, da maneggiare però con estrema cautela.
Quando partivo per Milano i romanisti mi dicevano: “Salutami Radja, lo vedrai tutte le sere in giro a fare casino, però digli di tornare perché gli vogliamo bene”. Arrivato a Milano gli interisti mi dicevano: “Che dobbiamo fare con Nainggolan? Quanti casini creerà? Lo dobbiamo controllare? Mi aspetto un giocatore devastante”. Nessuno ha dubbi sul suo acquisto e tutti ne sono rimasti innamorati, ma aleggia sempre una vibrazione di pericolo e di preoccupazione. Per come se ne parla non sembra un calciatore, ma una bestia rara, esotica, incontrollabile e magnifica. Lo immagino chiuso in un container ellettrificato, pieno di guardiacaccia con i fucili spianati e la fronte madida di sudore mentre viene trasportato ad Appiano Gentile (tipo inizio di Jurassic Park e sapete quindi le possibili conseguenze).
Nainggolan ha sempre detto che non rinuncerà mai al suo modo di stare al mondo e che per lui il calcio è più che altro un hobby di cui si occupa mentre intanto vive. Leggende raccontano che Spalletti, quando lo allenava a Roma, faceva le nottate seduto davanti alla sua porta d’albergo, per evitare che facesse l’alba anche prima della partita. Walter Sabatini qualche giorno fa ha raccontato che il tecnico a volte dormiva direttamente con lui a Trigoria. Potevi incontrarlo al centro a notte fonda incappucciato e intrepido, salutarlo, fare una chiacchierata. Nessuno si è mai lamentato del suo stile di vita, neanche quando esagerava, perché poi in campo non tradiva mai. L’unica remora è sempre stata la potenziale durata di questa routine; per quanto tempo ancora si può essere un professionista di alto livello vivendo in questo modo? Tutte queste componenti fanno di Nainggolan un esemplare raro che va trattato con la cura e la delicatezza che si riserva alle specie in via d'estinzione.
Qui di seguito provo ad elencare tutti gli accorgimenti da usare per prendersi cura di questo belga-indonesiano, come prevenire i suoi malesseri, come non ferirsi standogli accanto e poi come nutrirlo, accudirlo e goderselo più a lungo possibile.
Fumo
Attenzione: se dici a Nainggolan che assolutamente non può fumare lui fumerà. Se lo multi per ogni pacchetto che compra lui prenderà il tabacco e se lo girerà nello spogliatoio. L’unica via percorribile è convincerlo che la sigaretta elettronica è la nuova moda da non perdere, le fanno anche colorate a con aromi strani. La può avere personalizzata con scritto RN22.
Calzettoni
I polpacci di Nainggolan sono usciti da una tavola di Dragonball. Gli permettono di fare quelle cose per cui è chiamato “Ninja”, tipo correre, scivolare, rialzarsi, tirare, volare. Perché Radja Nainggolan, ve lo ricordiamo ancora una volta, è davvero un ninja. A Roma, prima di entrare in campo, ha sempre strappato i calzettoni sul lato posteriore per stare comodo e qualcuno pensava addirittura che si spaccassero alla prima imperiosa flessione del muscolo. L’Inter dovrebbe chiedere alla Nike di farli già strappati per liberare più agevolmente tutta la sua forza.
Tifosi
Il rapporto del Ninja con i tifosi non è riservato o schivo, è anzi un rapporto alla pari e se capita una situazione morbida diventa anche piuttosto confidenziale. Radja fatica a tenersi certe considerazioni per sé e non è uno che fa giri di parole, il che però diventa un problema quando l’intera società che rappresenta viene coinvolta da quello che dice lui in Smart, la notte, per strada.
In questo famoso video afferma che odia la Juve più di ogni altra cosa e scommette di vincere il prossimo derby (che poi perderà). Queste cose in un ambiente come Roma creano delle tempeste e fanno vacillare ogni tentativo di normalizzare gli umori. Come si può evitare a Milano? In una città così ordinata e ligia si potrebbero emanare delle ordinanze che vietano di parlare a Nainggolan dopo le 17 del pomeriggio, a meno che non si possa provare con dei documenti che si è un familiare o un amico intimo.
Emulazione (1)
Un post condiviso da AS Roma (@officialasroma) in data: Lug 29, 2017 at 3:19 PDT
Preparate i genitori, i nonni e gli insegnanti ignari di questo trasferimento calcistico al fatto che i bambini in città avranno tutti la cresta.
Emulazione (2)
Complimenti a questo signore...😍😂 gran invenzione... 💪🏻💪🏻
Un post condiviso da Radja Nainggolan (@radjanainggolan.l4) in data: Mag 21, 2016 at 4:47 PDT
Preparate i figli, i nipoti e la gente del quartiere ignara di questo trasferimento calcistico al fatto che i nonni tifosi ameranno Radja alla follia.
Scherzi
Who's the real one🙈🙈👌🏻👌🏻 #zorro
Un post condiviso da Radja Nainggolan (@radjanainggolan.l4) in data: Lug 30, 2017 at 8:37 PDT
Preparare i compagni di squadra più permalosi al fatto che non usciranno vivi dagli scherzi e le prese in giro del Ninja. Tutti i loro post su Instagram e su Twitter saranno bersagliati dai commenti ironici di Nainggolan che sui social, come sul campo, non ha mai tirato indietro il dito. In questo post si arriva al fotomontaggio artistico per colpire la categoria peggio sopportata dal belga: quelli che dormono subito durante i viaggi per le trasferte. Indimenticabili le guerre con Manolas.
Social
Nainggolan concepisce Twitter come se fosse la strada della sua città. Se camminando per strada qualcuno ti insulta o ti critica tu non gli rispondi? Radja è capace di rispondere uno per uno a tutti i commenti che gli vengono rivolti dopo una partita, soprattutto a quelli negativi. Ricama dibattiti infiniti con profili di gente sconosciuta che per un minuto della propria vita può litigare davvero con un giocatore di Serie A, senza filtri. Per molti può essere esaltante questa lotta libera del Ninja a ogni livello di realtà, ma per la società è un problema, anche perché solitamente i litigi con i tifosi avversari sono litigi con le squadre avversarie (dove per avversari si intende la Juve). Soluzione? Farsi sponsorizzare da Linkedin e ammettere, per tutti i tesserati Inter F.C., esclusivamente l’uso di quel social.
Capodanno
L’unica differenza tra il capodanno di Nainggolan e quello dell’80% di tutti gli altri calciatori, forse, è che quello di Radja è andato in diretta live su Instagram con tutte le sigarette, l’ubriacatura, le bestemmie e la partita di paddle tennis notturna. Potrei arrivare quasi a dire che se non si fosse portato il cellulare quella sera, sarebbe ancora alla Roma (anche se non possiamo conoscere i veri motivi che hanno portato alla sua cessione). Per il prossimo capodanno 2018/19 consiglio di fingere un millennium bug e mandare in black out tutti i profili social dell’Inter e dei suoi calciatori. Per 24 ore nessuno saprà niente di niente e si potrà ritornare al lavoro settimanale tranquilli, raccontando che si è giocato a Mercante in fiera e poi ci si è addormentati guardando la replica di Una poltrona per due.