Per una parte del pubblico l’andata dei quarti di finale di Champions tra Real Madrid e Manchester City è stata una partita da ricordare, uno spettacolo riconciliante con la dimensione di puro intrattenimento del gioco, un’espressione fedele del livello più alto del calcio contemporaneo.
C’è anche chi, però, non ci ha visto tutto questo. Per alcune persone si è trattato di una partita eccessivamente caotica e con troppi errori per poter essere considerata di alto livello, o quantomeno non degna del livello massimo che due squadre qualitative come City e Real, con i loro allenatori pluridecorati, potessero offrire. Per certi versi è bello che sia così, cioè che la stessa partita possa essere vista con occhi diversi e suscitare emozioni differenti: la divergenza di esperienze e gusti è ciò che dà più vita al dibattito intorno al calcio, venendo solo dopo al senso di appartenenza e rappresentanza legato al tifo.
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