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Recap statistico di metà stagione 2017/18
03 gen 2018
Cosa ci dicono le statistiche avanzate sui principali temi del campionato, adesso che ci siamo messi alle spalle il girone d'andata.
(articolo)
11 min
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Per la prima volta la Serie A non si è fermata a Natale: la 18.esima e la 19.esima giornata si sono svolte tra il 22 e il 30 dicembre e così di pari passo con il 2017 si è chiuso anche il girone d’andata. Anche se il campionato ancora non si ferma, visto che la pausa è stata spostata dopo l’Epifania, il giro di boa della stagione rappresenta il momento ideale per analizzare il cammino delle squadre dal punto di vista statistico cercando di immaginare come potrebbe proseguire, utilizzando il modello di Expected Goals sviluppato per l’Ultimo Uomo da Alfredo Giacobbe.

La prima metà di campionato è stata molto equilibrata, come non si vedeva da anni, e si è conclusa con il Napoli primo in classifica (come era già successo nel 2014/2015). La squadra di Sarri è quella che in Serie A ha conquistato più punti nell’anno solare, 99 di cui 48 nel campionato in corso, uno in più della Juventus seconda.

Le ultime giornate si sono rivelate piuttosto importanti dal punto di vista della classifica, visto che hanno aperto un gap tra le prime due, capaci di conquistare 9 punti nelle ultime tre partite, e Inter, Roma e Lazio (che però hanno entrambe una partita in meno), cioè le squadre che in un primo momento sembravano potersi inserire nella corsa al titolo. Sembra insomma che quest’anno la lotta per il titolo sia più che altro una corsa a due tra Juventus e Napoli.

La brillantezza del Napoli

Il titolo di campione d’inverno del Napoli non sembra essere frutto del caso, alla luce di praticamente tutte le principali statistiche avanzate con cui possiamo valutare la qualità del gioco di una squadra.

La squadra di Sarri non è solo quella con più possesso palla, più passaggi giocati, più passaggi giocati nella metà-campo avversaria (almeno 2100 in più di chiunque altro) e più passaggi nell’ultimo terzo di campo, ma soprattutto la formazione che fin qui ha effettuato più tiri e più tiri in porta in Serie A. L’altissimo volume di conclusioni ha determinato anche il miglior attacco del campionato per quanto riguarda gli Expected Goals: gli azzurri hanno generato 31,0 xG a fronte di 36 gol segnati (tralasciando quelli segnati dal dischetto e gli autogol), convertendo il 12,5% delle proprie conclusioni, nonostante sia la squadra che ha fallito più “big chance” (cioè una situazione in cui ci si aspetta ragionevolmente che il giocatore segni, secondo la definizione Opta) in Serie A, 27.

Quello che però ha veramente caratterizzato questa prima parte di campionato degli azzurri è il fatto che la fase difensiva del Napoli sia migliorata, almeno dal punto di vista statistico, visto che è anche la squadra che ha subito meno tiri e meno tiri in porta. I partenopei sono passati da subire 0,79 xG di media a partita, a 0,45 xG concessi di media. Proiettando il dato sulle 19 partite disputate, il Napoli ha concesso poco meno di 9,0 xG complessivi, a fronte di 11 gol subiti al netto di rigori e reti subite. La difesa migliore del campionato, almeno a livello di prestazione attesa, è stata la chiave che ha permesso al Napoli, almeno fin qui, di mettere dietro la Juventus, che l’anno scorso faceva registrare 0,64 xG di media concessi a partita.

È da vedere se il Napoli, che per il nostro modello ha la migliore difesa non solo in Italia, ma nei primi cinque campionati europei, riuscirà a subire così poco per tutto il resto del campionato.

Juventus: da miglior difesa a miglior attacco

Curiosamente, l’unica squadra che ha raggiunto almeno 1,0 xG al San Paolo è stata proprio quella di Allegri, che ha il miglior attacco del campionato con 48 reti all’attivo, 6 in più del Napoli. Negli ultimi anni la squadra di Sarri è riuscita a tenere testa alla Juventus soprattutto grazie alle prodezze del suo attacco, mentre la Juventus costruiva le sue vittorie sulla grande solidità del suo assetto difensivo (al netto comunque di un grande attacco). In questa stagione i ruoli si sono sostanzialmente invertiti: la squadra di Sarri ha la miglior difesa secondo gli xG, mentre quella di Allegri è la squadra che ha segnato più gol.

Ma i 44 gol segnati dalla Juventus (senza rigori e autogol) e i 47 punti conquistati (+2 rispetto al 2016/2017) sono il frutto di una produzione offensiva da “soli” 28,6 xG complessivi (1,50 a partita), un dato inferiore non solo a quello del Napoli (1,63), ma anche a quello di Roma (1,69) e Lazio (1,57) e paragonabile a quello dell’Atalanta (1,48). Ciò vuol dire che i bianconeri segnano un gol ogni 0,65 expected goals prodotti, un ritmo che per una squadra normale sarebbe insostenibile e che invece per una squadra dalla caratura tecnica della Juventus dovrebbe non destare troppe preoccupazioni. Rimane da vedere, comunque, se la squadra di Allegri riuscirà a mantenere un tale livello di “overperformance” per tutto il resto del campionato.

Quella della Juventus, comunque, resta una difesa d’élite con 0,83 xG concessi per gara, ma il dato è peggiorato di circa il 30% se paragonato con la passata stagione. Perso Bonucci e virato verso altri sistemi di gioco, la “Vecchia Signora” ha mantenuto una solidità invidiabile, ma non è più il monolite inscalfibile che era con la BBC al suo zenith e Buffon in porta. Certo, continuare a segnare con questa facilità significherebbe raccogliere un bottino di gol superiore ai 94 del Napoli nella passata stagione, ma se gli azzurri si manterranno sugli attuali eccezionali livelli di prestazione, servirà qualcosa in più per sperare di vincere il settimo Scudetto consecutivo.

La sterilità della Roma

La Roma, che nelle previsioni di inizio stagione avrebbe potuto inserirsi nella corsa al titolo, è al momento al quarto posto, dovendo però recuperare la partita con la Sampdoria che potenzialmente potrebbe proiettarla di fronte all’Inter.

La squadra di Di Francesco ha il migliore attacco in assoluto, con 1,69 xG prodotti a partita, ma fin qui ha segnato solo 1,39 gol a partita, se si escludono rigori e autoreti. Quello della sterilità offensiva della Roma è stato uno dei temi della stagione, nonché uno dei motivi che ne ha rallentato la corsa nelle ultime giornate. Perso Salah, che sta dimostrando tutta la sua importanza al Liverpool, i tre nuovi acquisti offensivi (Schick, Defrel e Ünder) sono ancora in cerca del primo gol in maglia giallorossa e anche lo stesso Dzeko, capocannoniere dello scorso campionato, sta vivendo un momento poco felice, visto che non segna da oltre un mese, pur essendo il calciatore che ha generato più xG in assoluto (9.76).

La Roma può vantare anche la miglior difesa del campionato con solo 12 gol al passivo (10 senza contare rigori e autogol), una solidità confermata anche dagli Expected Goals. La Roma è l’unica squadra del campionato, insieme a Napoli e Juventus, che concede in media meno di 1,0 xG a partita (0,95).

La difesa della Roma, però, ha comunque "overperformato" rispetto al dato totale degli xG concessi (17.3: quindi ha subito circa 7 gol in meno rispetto a quanto era lecito attendersi) e quindi il ritmo a cui Alisson concede gol potrebbe aumentare nei prossimi mesi. Nel girone di ritorno, se la Roma vuole mantenersi agganciata alle primissime posizioni, deve assolutamente iniziare a pensare a come risolvere i suoi problemi offensivi (bisogna ricordare che è anche la squadra che ha colpito più legni, addirittura 14).

Luci e ombre per l’Inter

L’Inter, attualmente terza con 8 punti in più rispetto alla passata stagione, è tra le grandi squadre quella che, ad esaminare le statistiche avanzate, è più oltre le aspettative. L’attacco nerazzurro è infatti il sesto del campionato per produzione offensiva (con 26.7 xG a fronte di 30 reti segnate), mentre sono 11 le reti subite (sempre tralasciando tiri dagli undici metri ed autogol) a fronte di un numero quasi doppio di xG concessi (18,0). L’Inter era praticamente destinata a regredire verso la media e puntualmente la varianza ha presentato il conto nelle ultime quattro partite, con solo due punti conquistati e un unico gol all’attivo.

Era una regressione forse prevedibile anche tatticamente, dato che l’Inter fa un grande uso del cross come arma offensiva, cioè una delle soluzioni meno efficienti dal punto di vista realizzativo ed anche difensivo, dato che portano spesso alla perdita del possesso. La squadra di Spalletti ha chiuso il girone d’andata con 413 cross (la Roma, seconda in questa speciale classifica, si è fermata a 340), con un percentuale di successo di appena il 16,7%, la seconda peggiore della Serie A. Si potrebbe obiettare che l’Inter è anche la squadra che ha segnato più gol di testa, ma è anche vero che 7 reti non bastano a giustificare i 151 cross provati fin qui da Candreva e i 100 di Perisic.

Anche dal punto di vista difensivo qualche equilibrio sembra essersi rotto e Spalletti dovrà necessariamente riordinare le idee se vorrà tenere dietro le due squadre di Roma, che al momento sembrano più brillanti, almeno statisticamente.

Il problema della Lazio con i secondi tempi

La Lazio è distante quattro punti dall’Inter, ma avendo una partita da recuperare potrebbe avvicinarsi molto presto. Come i nerazzurri, i biancocelesti – la squadra, per inciso, ad aver avuto più “big chances”, 56 - hanno segnato un numero di gol superiore al livello di prestazione offensiva mostrato in campo fin qui: nell’anno di grazia di Immobile (10 gol senza rigori e 7,81 xG) sono infatti 37 le reti segnate a fronte di 28,3 xG complessivi.

Al contrario dell’Inter, però, la Lazio ha concesso fin qui un numero di gol (17, senza rigori e autoreti) praticamente in linea con le aspettative (16 xG).

Ciò che dovrebbe seriamente preoccupare Inzaghi, più che altro, è l’eccessivo numero di punti persi per strada fino ad adesso, soprattutto nei secondi tempi. Sono addirittura 17 su 22 i gol subiti nella seconda frazione di gioco, un dato che dovrebbe far riflettere sulla gestione delle partite, visto che nessuna altra squadra in campionato presenta una tale discrepanza tra gol subiti nel primo e nel secondo tempo.

La corsa per l’Europa League

L’unica altra squadra rimasta più o meno agganciata al treno delle prime cinque è la Sampdoria, che a sua volta deve recuperare la partita contro la Roma. La posizione dei blucerchiati sembra però essere delicata, perché i dati sostengono pienamente il calo delle ultime giornate. Nonostante abbia segnato lo stesso numero di reti dell’Inter (34), e abbia il settimo attacco del campionato per Expected Goals, la squadra di Giampaolo per adesso ha più che “overperformato” offensivamente, segnando quasi sette gol più di quanto ci si poteva ragionevolmente attendere vista la qualità delle occasioni create (30 gol segnati, senza rigori e autogol, a fronte di 23,3 xG).

Ad essere ancora più allarmante è però la prestazione difensiva. La squadra di Giampaolo ha infatti concesso già 27,2 xG, un dato peggiore di squadre che frequentano i bassifondi della classifica come Crotone, Spal e Genoa. Non c’è da stupirsi dunque delle quattro sconfitte e i 4 punti conquistati nelle ultime sei partite disputate, e chissà che questa crisi non possa prolungarsi ulteriormente.

Lo scricchiolante sesto posto della Samp, rende la corsa all’Europa League apertissima, anche perché tra il settimo posto della Fiorentina e il dodicesimo del Bologna ci sono solo 3 punti di differenza. Analizzando gli Expected Goals, le due candidate più forti sembrano essere la Fiorentina e l’Atalanta.

La squadra di Pioli è forse la squadra che più sta rispecchiando le aspettative, tra quelle esaminate fin qui, visti i 24 gol segnati a fronte degli 23,0 xG prodotti (settimo miglior dato in Serie A), e i 18 gol subiti sugli 18,3 xG concessi (sesto miglior dato).

L’Atalanta, invece, che si ritrova con 8 punti in meno della passata stagione, ha una produzione offensiva praticamente pari a quella della Juventus e forse avrebbe meritato qualche gol in più di quanti ha effettivamente segnato (28,1 xG, 26 gol senza rigori ed autogol). Anche in difesa le cose sembrano poter migliorare in futuro: la squadra di Gasperini ha infatti subito 24 gol a fronte di 19,1 xG concessi (piazzandosi al settimo posto tra le difese attese della Serie A).

Un gradino più sotto, merita di essere menzionato anche il Milan, che pur nella innegabile crisi di risultati, ha probabilmente raccolto meno di quanto avrebbe potuto, con 21,9 xG e 19 gol segnati e 19,4 xG e 25 gol subiti (senza autogol e autoreti).

La lotta salvezza

Spostandoci verso la parte bassa della classifica, e dando il Benevento per spacciato salvo miracoli, possiamo considerare tutte le squadre tra il Chievo e il Verona (attualmente in 13.esima e in 19.esima posizione) in lotta per non retrocedere.

Tra queste, il Sassuolo sembra essere quella più sicura della permanenza in Serie A. La squadra di Giuseppe Iachini ha già iniziato a risalire la classifica (ha raccolto 10 punti nelle ultime quattro partite) e i numeri confermano la solidità di questa ripresa, considerati i 18,6 xG generati e i solo 11 gol segnati senza rigori ed autogol.

Chi si trova nella situazione opposta è il Crotone, che ha la peggior produzione offensiva del campionato (12,9 xG), inferiore persino a quella di Benevento (15,2 xG ma solo 8 reti segnate) e Verona (18,5 xG). Secondo gli xG, Spal, Genoa e Cagliari sono andate meglio delle ultime tre in classifica, ma sono troppo pochi i punti che le separano dalla 18.esima piazza per essere tranquilli. Anche il Chievo rischia di essere risucchiato in zona retrocessione perché quest’anno la difesa, spesso cavallo di battaglia del club di proprietà di Campedelli, è terzultima per Expected Goals concessi (27,9).

L’analisi dei dati sul campionato dopo le prime 19 partite ha pressoché confermato le gerarchie del campionato: ci sono due, massimo tre che lotteranno fino all’ultimo per lo Scudetto, una zona Champions ben definita e un margine relativamente sottile tra l’essere in corsa per l’Europa League e lottare per non retrocedere.

I trend, poi, sono sempre pronti ad essere stravolti, per via di infortuni e momenti di forma, e ancora di più con il mercato di gennaio alle porte. Per la spettacolarità del campionato, comunque, c’è da augurarsi che tutti i verdetti del campionato rimangano in bilico fino a maggio, ma sappiamo che non tutti la penseranno così.

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