
Del dualismo tra calcio posizionale e calcio relazionale si è parlato molto negli ultimi mesi. Ma se il dibattito tra queste due filosofie a volte è debordato al di fuori di alcuni Paesi, come per esempio in Brasile il cui passaggio dal gioco posizionale di Tite a quello relazionale di Diniz (che nel frattempo ha anche vinto al Libertadores con il suo Fluminense) è diventato una sorta di paradigma generale per discutere dell’argomento, in altri è rimasto nascosto, sotto la cenere, nonostante stia portando alcuni esempi molto interessanti. Tra le proposte migliori di modello relazionale c’è ad esempio il Malmö FF reduce dalla vittoria dell’Allsvenskan, il massimo campionato svedese che si disputa fra aprile e metà novembre.
“Di blåe” (cioè: “gli azzurri") sono così tornati a vincere il campionato (il loro 23° titolo nazionale) dopo un 2022 difficile, che li ha visti arrivare addirittura settimi, il loro peggior posizionamento dal 2009. La brutta stagione del Malmö aveva fatto rumore, almeno in Svezia, dove è considerata la squadra obbligata vincere e che tra l’altro aveva vinto il campionato proprio l’anno prima. La squadra svedese aveva cambiato tre allenatori in una singola stagione, con Miloš Milojević sostituito ad interim dal direttore sportivo Andreas Georgson prima dell’arrivo del norvegese Åge Hareide. In quel momento la situazione era già critica, con la squadra quinta in classifica e già eliminata dalla Champions dopo la sconfitta nel secondo turno preliminare subita ad opera dei lituani dello Žalgiris.
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