Come ogni mese, dalla scorsa stagione, premiamo il miglior calciatore del mese in Serie B in collaborazione con l’Associazione Italiana Calciatori. Dopo Michele Marconi, che aveva vinto il premio per settembre, Simy, vincitore a ottobre, Giovanni Crociata, che aveva vinto a novembre, Nicolas Viola, vincitore a dicembre, Giuseppe De Luca, vittorioso a gennaio, febbraio è stato il mese di Roberto Insigne del Benevento.
Arrivati a marzo, il Benevento di Inzaghi sta giocando per i record. Diventare la miglior difesa d’Europa, primato che deteneva fino a qualche mese fa (nelle prime due categorie dei 5 maggiori campionati europei), e realizzare il maggior numero di punti nella storia della Serie B (al momento sono 66 su 27 partite, nessuno ha mai fatto meglio). Il distacco dalla seconda in classifica infatti è arrivato a 19 punti e la promozione in Serie A è solo questione di settimane.
Con 4 gol nelle ultime 5 partite (3 a febbraio e uno a marzo), tutti decisivi per il risultato finale, Roberto Insigne ha aiutato le "Streghe" in questa cavalcata trionfale in un momento di leggera flessione. Anche a febbraio la squadra di Inzaghi non ha mai perso, vincendo 4 partite e pareggiando una volta sola, pur mostrando qualche piccola crepa forse dovuta alla mancanza di motivazioni e a qualche infortunio.
La superiorità del Benevento sulla Serie B ha sicuramente aiutato Insigne a battere la concorrenza di Francesco Bardi, che ha mantenuto la sua porta inviolata per sei partite consecutive; Paolo Bartolomei, decisivo nello scatto verso i playoff dello Spezia, e Giacomo Calò, che con i suoi assist sta aiutando la Juve Stabia a non rimanere invischiata nella lotta per non retrocedere. Il perfetto lavoro di Inzaghi ha dato la possibilità a diversi elementi di mettersi in luce. A dicembre, per esempio, il miglior giocatore del mese era stato meritatamente Nicolas Viola, mentre a febbraio sono stati Roberto Insigne e il suo sinistro a guadagnarsi meritatamente il premio.
A Insigne per vincere sarebbe bastato il gol con cui ha permesso alla sua squadra di battere per 1-0 il Cosenza. Un gioiello balistico che esprime bene le sue migliori qualità: Hetemaj recupera un pallone sulla trequarti e lo allunga a Insigne sull’esterno destro del campo. L’ala controlla e con un tocco rapido verso l’interno del campo si libera del marcatore, a quel punto lascia partire un sinistro a giro improvviso che si infila all’incrocio dei pali dopo aver superato Saracco. Insigne calcia in maniera innaturale, con il corpo non parallelo alla porta, praticamente correndo all’indietro, eppure il pallone entra in rete come se non potesse succedere altrimenti. Grazie a questo gol il Benevento ha vinto una partita complicata, anche a causa dell’espulsione di Volta.
Roberto Insigne non è un titolare “inamovibile” del Benevento. A cavallo del nuovo anno era rimasto 90 minuti in panchina per due gare consecutive e in generale in questa stagione - prima di febbraio - era stato titolare in meno di metà delle partite della sua squadra, entrando spesso a partita in corso. «La sua sfortuna è stata quella di trovarsi davanti uno come Kragl» aveva detto Inzaghi dopo la partita con la Salernitana, quando Insigne era entrato per sostituire il compagno, uscito per infortunio dopo venti minuti, giocando un’ottima partita.
La varietà e la profondità dell’attacco del Benevento sono uno dei segreti di Inzaghi. Se la difesa è da record grazie alla maniacale organizzazione del gioco senza palla, la fase offensiva può sostenersi sul talento diverso dei giocatori presenti in rosa. Oggi il Benevento è il miglior attacco del campionato pur non avendo nessun giocatore in doppia cifra, anzi avendo come miglior marcatore un centrocampista, Nicolas Viola, anche lui in possesso di un piede sinistro unico. Inzaghi può schierare due diversi terzetti d’attacco senza perdere qualità negli interpreti, scegliendo i titolari anche in base alle necessità delle singole partite. A sinistra può schierare Sau o Improta, al centro Coda o il nuovo arrivo del mercato di gennaio, Moncini. Rispetto a Kragl, per esempio, Insigne interpreta il ruolo di esterno destro in maniera molto più istintiva e diretta. Si abbassa meno a centrocampo per associarsi con i compagni, ma preferisce piuttosto attaccare l’area di rigore, partendo da sinistra per trovare il giusto taglio verso il centro, quasi da seconda punta.
Grazie a uno di questi movimenti, un taglio nel cuore dell’area di rigore occupando lo spazio lasciato libero dal centravanti, Insigne ha segnato un altro dei suoi gol di febbraio, al Pordenone, ovviamente di sinistro, sempre con un tiro controintuitivo che dal limite dell’area piccola, da una posizione molto angolata, ha colpito la parte bassa della traversa prima di entrare. Insigne è una di quelle ali che per incidere non ha bisogno di toccare molti palloni o accentrare troppo il gioco su di sé. Il suo fisico leggero gli permette grande rapidità nei primi passi e sembra avere una naturale predisposizione per i tagli verso il centro del campo, così da lasciare lo spazio sulla destra a Maggio, un altro che sta facendo una grande stagione. Una volta controllato il pallone, è molto rapido a girarsi verso la porta e grazie alla creatività del suo sinistro può creare occasioni per i compagni, ma soprattutto concludere in maniera pericolosa da ogni posizione.
A 25 anni Insigne sta per conquistare la seconda promozione in Serie A della sua carriera. La prima era arrivata due stagioni fa con il Parma, che però lo aveva ceduto al Benevento, appena retrocesso. L’anno scorso aveva sfiorato la promozione con Bucchi in panchina, ma è stato sconfitto in semifinale playoff dal Cittadella. Era stata la miglior stagione della sua carriera finora, con 7 gol e 11 assist. In estate Insigne era tornato al Parma, dove sperava di avere finalmente un’occasione in Serie A, ma poi è stato ceduto nuovamente al Benevento, questa volta a titolo definitivo. Fino a quel momento il suo cartellino era stato mosso in maniera randomica del Napoli, di cui era stato uno dei giocatori più rappresentativi della Primavera.
Roberto Insigne è ovviamente più conosciuto per essere il fratello di Lorenzo. Insieme hanno giocato 6 minuti con la maglia del Napoli, in una partita della Serie A 2012/13 contro il Palermo. Fino a oggi quella è la sua unica apparizione nel massimo campionato. In estate si sono incontrati di nuovo, questa volta da avversari in una amichevole tra Benevento e Napoli. Dagli spalti si poteva sentire i tifosi scandire il nome “Lorenzo”, quella partita l’ha vinta però la squadra di Inzaghi.
I due sembrano avere un bel rapporto: dopo il gol con il Pordenone Insigne ha raccontato come anche il fratello gli avesse mandato un messaggio ricco di complimenti. Di tre anni più giovane, Roberto ha ripercorso le orme del fratello almeno fino al limite del successo: hanno iniziato nella stessa piccola società, l’Olimpia Sant’Arpino (che oggi si chiama Scuola Calcio Fratelli Insigne), per poi approdare nelle giovanili del Napoli e mettersi in evidenza grazie a un gioco simile, uno destro e l’altro mancino. Se però Lorenzo aveva sfruttato la stagione in B con il Pescara come trampolino di lancio verso una luminosa carriera con il Napoli, Roberto era sembrato uno di quei giocatori sempre al limite tra il poter fare il salto di categoria e il non poterlo fare.
Ora che il suo cartellino è di proprietà del Benevento e grazie a Inzaghi la squadra campana sembra aver trovato una rosa in grado di competere anche nel massimo campionato, Insigne può sperare di avere la sua occasione in Serie A. Per farlo, però, deve continuare a essere utile come in queste ultime partite, rimanendo incisivo con le sue giocate e mettendo in mostra la grande sensibilità del suo piede sinistro. In una squadra che basa il proprio calcio su una difesa posizionale quasi maniacale, giocatori dal talento offensivo peculiare e istintivo come Roberto Insigne sono sempre utili. I prossimi mesi ci diranno se finalmente vedremo un duello tra i due fratelli nel massimo campionato.