Qatar 2022 si porta dietro questioni problematiche, in questo articolo abbiamo raccolto inchieste e report che riguardano le morti e le sofferenze ad esso connesse.
Credo non ci sia nemmeno una persona che ieri vedendo Croazia-Belgio non si sia chiesta almeno per un momento quale sia il segreto di Luka Modric. E non parlo dell’assist di esterno che ha realizzato dopo solo sette secondi, letteralmente alla sua prima palla toccata - un lancio sull’esterno per il cane robot Perisic che sembrava troppo alto e lento, e che invece si è infilato esattamente nello spazio alle spalle di Meunier, quindi in realtà troppo alto per poterlo respingere di testa, ma allo stesso tempo sufficientemente lento per permettere a Perisic di aggiustarsi il pallone con l’esterno destro e provare a metterlo a giro sul palo più lontano - come se avesse voluto affiggere sulle porte della propria partita un manifesto delle sue intenzioni. No, non parlo di questo perché per quanto sia qualcosa di unico - unico anche da un punto di vista freddamente statistico perché non ho memoria di un giocatore che riesce a realizzare un assist alla prima palla toccata - è comunque qualcosa che rientra nell’orizzonte di possibilità di un giocatore che, come ha scritto Daniele Manusia qualche mese fa, “usa l’esterno destro con una tale frequenza e semplicità che, di fatto, potremmo considerarlo un giocatore mancino, o quanto meno ambidestro”.
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