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Sergino Dest: non il solito terzino
01 set 2022
Un acquisto a sorpresa.
(articolo)
6 min
(copertina)
Foto di Jose Breton / Pics Action / NurPhoto via Getty Images
(copertina) Foto di Jose Breton / Pics Action / NurPhoto via Getty Images
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In maniera del tutto inaspettata, il Milan ha acquistato Sergiño Dest, terzino destro classe 2000 dal Barcellona. Dal momento che il suo acquisto arriva in concomitanza con l’infortunio di Florenzi che lo terrà a lungo lontano dai campi, la trattativa sembra una soluzione dell’ultimo minuto per coprire il buco sulla fascia destra, ma in realtà Dest ha tutto per essere molto più che una semplice pezza. L’operazione rispecchia lo stile di acquisti del Milan delle ultime sessioni: giocatori giovani e di potenziale (Leao, Tonali, Kalulu) o esuberi dalle grandi squadre estere (Theo Hernandez, Tomori, Origi). Dest rientra alla perfezione in entrambe le categorie.

Arrivato in Catalogna dall’Ajax nell’estate del 2020, Dest non ha mantenuto le grandi aspettative che i tifosi del Barça – convinti di aver trovato il nuovo Dani Alves - avevano sul suo conto. In questi due anni in blaugrana Dest ha avuto alti e bassi, in parte comprensibili. I cambi di ruolo hanno inciso: Dest stato sballottato da una parte all’altra del campo, esterno basso ed esterno alto su entrambe le fasce, senza mai trovare davvero continuità. Cambi di ruolo in cui c'entrano chiaramente i suoi pregi e difetti. Di certo, però, sono stati anni interlocutori rispetto a quelli che lo avevano lanciato all’Ajax e capire che giocatore arriverà al Milan non è scontato.

Un esterno davvero particolare e i luoghi comuni che lo circondano

Per capire che tipo di giocatore è Dest, è necessario innanzitutto chiarire come alcune voci che girano sul suo conto non siano del tutto precise. Si parla di un giocatore fenomenale quando deve attaccare ma svagato quando si tratta di difendere. Un luogo comune vero solo in parte.

La sua migliore qualità è senza dubbio il dribbling: è un vero e proprio prestigiatore, il classico dribblatore da strada. Non troverete in circolazione tanti esterni bassi con una tale facilità nel saltare l’uomo e controllare il pallone in spazi stretti. Una qualità rara in un ruolo che privilegia dribblatori più atletici. Statisticamente, si posiziona nel 98° percentile per dribbling completati e conduzioni progressive tra i pari ruolo nell’ultimo anno solare (Statsbomb via FBref).

Quanti terzini sanno fare queste cose?

Paradossalmente, però, non si tratta del tipo di giocatore che può essere servito in ampiezza con l’idea di fargli giocare più uno contro uno possibili. Dest non possiede l’esplosività necessaria in situazione statica, e farlo giocare con i piedi sulla linea ne limita l’imprevedibilità, essendo di fatto costretto a tentare il dribbling soprattutto verso l’interno del campo.

Per questo motivo, il tentativo soprattutto da parte di Koeman di farlo giocare largo o addirittura da esterno alto (come nel Clásico d’andata della stagione scorsa) non ha portato i frutti sperati. Dest potrebbe avere potenziale per ricoprire al meglio un ruolo à la Cancelo, ossia quello di terzino invertito (indifferentemente a destra o a sinistra) per sfruttare le sue capacità in dribbling nel saltare la pressione avversaria. Pur non avendo troppe responsabilità in questo senso, il periodo migliore nei suoi due anni a Barcellona li ha vissuti sotto la guida di Xavi, anche se tra luci e ombre anche lì. Per il tecnico è soprattutto l’esterno alto a dover fornire ampiezza (specialmente sulla destra), mentre l’esterno basso gioca in posizione più centrale per aumentare le linee di passaggio ed essere eventualmente più preparato per la fase di riaggressione. Dest ha giocato in quel ruolo, non funzionando sempre, ed è stato poi spostato a sinistra, dove però ha mostrato dei limiti nelle letture col pallone, in una squadra che richiede complessità.

Dato che il terzino destro rimaneva bloccato, lui non poteva arrivare sul fondo a giocare. Finiva per prestarsi i piedi con l'ala o veniva dentro il campo, dove non serviva. L'hanno allora provato a sinistra così che potesse salire, ma lì non aveva le letture per non spammare 1vs1 e poi cross.

A proposito di riaggressione e di fase difensiva, le qualità principali di Dest nella propria metà campo sono la transizione difensiva e l’uno contro uno. In transizione sfrutta la sua grande velocità per effettuare quei recuperi difensivi che a Barcellona hanno imparato ad apprezzare sulla fascia di Jordi Alba; nell’uno contro è aiutato dalla velocità e nell’ultimo anno ha vinto il 66.7% dei dribbling contrastati (98° percentile) su un campione rilevante (1.2 a partita, 81° percentile). Tuttavia quando viene puntato indietreggia molto e non è sempre il massimo dell'affidabilità.

In questo caso copre bene l'uno contro uno su un giovane attaccante abbastanza rapido.

Insomma, Dest è un ottimo difensore nei duelli individuali e quando c’è da correre. Per quanto riguarda le letture lontano dal pallone, però, Dest è un giocatore problematico. Tende a farsi scappare un po’ troppo spesso l’uomo alle spalle, e a farsi trovare fuori posizione quando la squadra subisce una transizione - forse fidandosi anche troppo della sua velocità. Come potete immaginare, la sua struttura fisica gli crea qualche problema nella difesa sui cross in area di rigore.

Qui ci mette un po' troppo a capire che deve tornare indietro, la palla ce l'hanno già gli avversari ma lui è ancora altissimo. Fortunatamente è un fulmine.

Come può inserirsi nel Milan

L’inserimento tattico con il Milan è tutto da valutare. Semplificando un po’ i concetti, Pioli sulla destra chiede a Calabria di stare perlopiù bloccato quando davanti a lui gioca Saelemaekers e di alzarsi in sovrapposizione quando gioca Messias. Due soluzioni che idealmente non permetterebbero di sfruttare Dest nel pieno delle sue capacità. Tuttavia, Pioli ha dimostrato negli ultimi anni di essere un allenatore che sa proporre un calcio molto fluido fatto di continui scambi di posizione e di saper variare per permettere ai propri calciatori di giocare al meglio delle loro possibilità. Con un giocatore con le capacità di Dest si aprono tante soluzioni per la costruzione del Milan, come per esempio stringere lo statunitense in costruzione al fianco di Bennacer per permettergli di giocare nelle zone di campo in cui si trova meglio, magari con Tonali da braccetto destro a formare un interessante 3+2. Una soluzione che Pioli sta sperimentando talvolta con Theo.

La fase di non possesso del Milan è caratterizzata da un pressing a tutto campo con riferimenti a uomo. Per metterlo in pratica è importante che individualmente i giocatori siano in grado di pressare con intensità e vincere più duelli possibili. Da questo punto di vista i suoi numeri sono incoraggianti: 95° percentile per pressing nella trequarti offensiva e 94° percentile per % di pressing riusciti. Inoltre, in un contesto difensivo di questo genere che non richiede letture particolarmente difficili e che non necessita di un minuzioso lavoro di reparto, i difetti di Dest potrebbero venire nascosti.

Da non sottovalutare inoltre la sua duttilità: Dest potrebbe giocare anche da esterno alto a destra - zona di campo in cui il Milan fatica a trovare delle soluzioni convincenti – o da terzino sinistro, ricoprendo di fatto contemporaneamente il ruolo di vice Calabria e di vice Theo Hernandez. Quest’ultima soluzione è quella più stuzzicante, perché Dest e Theo, pur essendo giocatori molto diversi, hanno entrambi come punti di forza il saper giocare in posizione più stretta, quasi da mezzala - oltre alla facilità nel saltare l’uomo (anche se da Dest non dovete aspettarvi, naturalmente, le cavalcate da quattrocentista di Theo).

In conclusione, considerando il livello attuale del giocatore, potenzialità e cartellino (si parla di prestito con diritto di riscatto fissato a 20 milioni), il Milan potrebbe aver fatto un bel colpo con Dest. Forse ci vorrà un minimo di adattamento, ma la sua duttilità e l’interpretazione fluida che chiede Pioli alla squadra possono essere una combinazione vincente.

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