Dicembre è stato un mese pieno di gol. Forse ci scordiamo quanti sono stati, in 4 giornate spalmate in meno di 20 giorni. E quando ci sono tanti gol è facile che ce ne siano di belli. Prendiamo i gol dell’Inter: la squadra di Inzaghi è in un momento psicofisico così brillante che da sola avrebbe potuto costruire una classifica di gol belli più che valida. Abbiamo scelto di tenere solo il gol di Calhanoglu contro il Cagliari perché rappresenta il picco del giocatore più decisivo di questo periodo (vincitore anche del premio di giocatore del mese di dicembre AIC). Per il resto è una classifica in cui dominano i tiri da fuori, da quelli direttamente da calcio d’angolo a quelli disperati e vincenti. In attesa di scoprire quali gol ci porterà in dote il 2022, ecco i migliori dell’ultimo mese del 2021.
Joao Pedro vs Torino
Tra novembre e dicembre a Cagliari hanno visto due gol in rovesciata e una classifica sempre peggiore. Sembra quasi che non basta fare cose incredibili per cambiare il corso di una stagione catastrofica. Tra tutti Joao Pedro è quello che ci sta provando di più. In alcuni momenti, con le spalle ingobbite e un fisico apparentemente pesante, sembra Atlante con tutto il Cagliari sulle spalle, mentre prova a trascinarlo fuori dalle sabbie mobili della retrocessione da solo. In questo gol in rovesciata è aiutato anche da Bellanova, che con uno spunto quasi drammatico riesce a trovare un cross decente. Il pallone però aveva superato Joao Pedro per essere colpito da Ola Aina; il campanile che ne viene fuori ricade alle spalle del capitano del Cagliari, che però è come folgorato: con una rapidità che non è immediato riconoscergli, si gira di 180° e stacca per la rovesciata. La difficoltà qui sta nel coordinarsi bene, con un pallone troppo vicino al corpo. Joao Pedro riesce a fare quel passo in più per andare a colpire con il destro, di taglio, riuscendo a calciare forte e abbastanza angolato da non lasciare scampo a Milinkovic-Savic. Con questa rovesciata il capitano del Cagliari ha strappato al Torino un punto, uno dei 10 totali messi insieme in questo girone d’andata.
Juan Cuadrado vs Genoa
Nel giro di una manciata di giorni in Serie A ci sono stati due gol olimpici. Se in quello di Calhanoglu, segnato contro la Roma, ci si poteva mettere a fare le pulci alla difesa giallorossa, che forse poteva difendere meglio il primo palo, il gol di Cuadrado rientra nei tiri “imparabili” ed è rarissimo vedere una conclusione del genere partire direttamente dalla bandierina. Il tiro di Cuadrado compie una parabola ampia, passa alta sopra la mano protesa di Sirigu per abbassarsi all’ultimo e toccare il palo interno vicino all’incrocio (anzi, rivedendolo mi sono accorto che sfiora prima la traversa e poi tocca il palo). In qualche modo sembra una di quelle parabole che Del Piero ha reso celebri, ma da calcio d’angolo. Vedendo questo gol viene da chiedersi perché i migliori tiratori al mondo non provino sempre conclusioni del genere dalla bandierina, conclusioni che sarebbero sempre gol. Dopo la partita, però, Cuadrado ha ammesso che voleva tirare forte sul primo palo, dando al suo gol un carattere di casualità che ne cambia la riproducibilità ma non la bellezza.
Giovanni Simeone vs Venezia
Basta, Simeone, hai finito? Negli ultimi due mesi ha segnato praticamente ogni tiro che ha provato; 34 tiri e 12 gol; pensate che Lautaro ne ha dovuti provare 50 per segnarne 11. Non c’è nessuno che batta le statistiche come Simeone. Secondo i dati Statsbomb, è il giocatore con l’overperformance maggiore in Serie A, +6,9 rispetto alle attese (Vlahovic, il secondo con la migliore performance, ha 5,0). In questa partita col Venezia siamo già entrati nella fase grottesca delle performance di Simeone - ovvero al momento in cui le giocate di Simeone appartengono a questo mondo ma non sono di questo mondo, sono deviazioni verso l’abisso di una realtà parallela in cui Simeone è praticamente Higuain nell’anno dei 36 gol. Chi vi ricorda questo gol - per tecnica, senso di onnipotenza - se non Gonzalo “El Pipita” Higuain? Guardate la sciatteria con cui Simeone si porta avanti questo pallone, sembra stanco o ubriaco, corre male, tutto scoordinato. Poi appena la palla gli si stacca abbastanza da poter caricare il tiro, tira, e la mette - OVVIAMENTE - sotto l’incrocio dei pali. Poi ride perché che deve fare uno abitato da un talento alieno, se non sperare che quella possessione non si esaurisca mai?
Hakan Calhanoglu vs Cagliari
L’impressione è che Hakan Calhanoglu abbia passato il girone d’andata a fare due cose: calciare angoli e stare con le braccia larghe. A esultare dopo un gol, un assist o qualche giocata decisiva. 16 presenze, 6 gol e 7 assist. Calhanoglu non è un calciatore elegante, e quindi possiamo pensare erroneamente che non sia un calciatore tecnico, ma cos’è la tecnica, nel gioco del calcio, se non calciare il pallone nel modo più pulito ed efficace possibile? Quando Calhanoglu può tirare da quella distanza, tra i 20 e i 25 metri, è un calcio di rigore. Le probabilità che segni sono decisamente più alte rispetto a quelle per cui non segni. Questo gol al povero Cagliari è davvero troppo facile; l’espressione di Cragno quando si rialza dice tutto, che se nessuno contrasta Calhanoglu dal limite dell’area c’è poco che si possa fare.
Nahuel Molina vs Cagliari
Non vi sembra che questo genere di gol cominci a capitare con una frequenza sospetta? Intendo quel tipo di gol in cui la palla viene schiaffeggiata dal piede, dall’altro verso il basso, e assume una traiettoria da shogun giapponese. Pare andare verso il basso, ma poi oscilla verso l’alto, si ovalizza, diventa un occhio che schizza all’angolino. Il gol di Pavard ai Mondiali, quello di Thiago Alcantara di qualche settimana fa, e poi questo di Molina, che possiede la stessa irrealtà ma che comunque è un gran bel gol, di un esterno che ha giocato un grande girone d’andata e da cui ci aspettiamo un grande ritorno. Nel frattempo, povero Cagliari.
Thomas Henry vs Sampdoria
Tutta la Serie A di quest’anno, entrata nella sua fase post-ironica, tendeva a questo singolo momento. Quello in cui Thomas Henry avrebbe segnato un gol molto simile a uno segnato da Thierry Henry. Giova ricordare che uno pare la caricatura dell’altro, visto il fatto di indossare lo stesso identico retro di maglia (T. Henry, 14) uno era leggero ed elegante di quell’eleganza un po’ glaciale; mentre Henry sembra il vostro amico grosso che da qualche anno ha preso in gestione un pub. La cosa ironica, però, è che l’Henry inelegante, pesante come solo un uomo adulto cresciuto col burro al posto dell’olio d’oliva può essere, ha una sinistra capacità di trasformarsi in farfalla. E così quando per caso gli arriva questa palla e ha solo un difensore davanti, non ci pensa due volte a prendersi la metà campo. La leggerezza con cui porta palla con l’esterno del piede destro non possiamo darla per scontata. Henry è stranamente rapido e tecnico, mentre il difensore della Samp retrocede con troppa frivolezza, come se temesse la velocità di Henry. Quello allora intravede lo spazio per aprire l’interno destro e far girare la palla in uno di quei giri tanto perfetti da sembrare artificiali.
Riccardo Orsolini vs Sassuolo
Se a prima vista questo di Orsolini vi sembra un gol bello, ma non eccezionale, non abbastanza bello da entrare in questa classifica a discapito di altri gol bellissimi lasciati fuori, dovreste riguardare il momento dello stop. Il giocatore del Bologna sta tagliando dal centro verso l’esterno e il pallone gli arriva sul lato sinistro. Tutta la sua inerzia è verso la bandierina del calcio d’angolo, ma con un controllo di punta sinistra di controbalzo riesce a mettersi in una traiettoria dritta verso la porta. Come gli è venuto di provare quel controllo da lì? Riguardate il passaggio di Dominguez e pensate quanto sarebbe stato più facile e naturale stoppare con l’interno del piede destro dopo il rimbalzo. Certo così si sarebbe chiuso totalmente l’angolo di tiro, ma il rischio di brutta figura con questo controllo era altissimo.
Orsolini è uno di quei talenti ondivaghi, che in alcune azioni sembra un fenomeno ma poi scompare per partite intere. Al Bologna sembrava dovesse accendere la sua carriera e invece dopo quattro anni ha finito anche per perdere il posto da titolare. Non possiamo dirvi come sarà il suo futuro, se riuscirà a incrociare le promesse di inizio carriera a un certo punto, ma questo gol rimane una perla, una giocata in cui ambizione ed efficienza si incontrano alla perfezione.