Esclusive per gli abbonati
Newsletters
About
UU è una rivista di sport fondata a luglio del 2013, da ottobre 2022 è indipendente e si sostiene grazie agli abbonamenti dei suoi lettori
Segui UltimoUomo
Cookie policy
Preferenze
→ UU Srls - Via Parigi 11 00185 Roma - P. IVA 14451341003 - ISSN 2974-5217.
Menu
Articolo
I migliori gol della Serie A di maggio 2021
25 mag 2021
25 mag 2021
Meno partite ma non meno gol belli.
(foto)
Dark mode
(ON)

A maggio meno partite di Serie A giocate, quindi meno gol, ma tutti decisivi per gli obiettivi stagionali che le squadre si stavano giocando. Più o meno. Come ogni mese abbiamo scelto i migliori, quindi i più belli. Ci sono diversi tiri da fuori, diversi tiri da fuori, forse a maggio si è stanchi e non si ha la forza di arrivare fino in porta con azioni manovrate e si prende la scorciatoia più corta. Poi c’è un gol di un difensore che probabilmente non avete mai visto.

Rodrigo De Paul di punta

De Paul è una delle storie di questa Serie A e su di lui si è scritto molto, ma la sua reale dimensione tecnica rimane spesso stritolata tra lo stupore di vedere ancora un giocatore del suo valore a Udine e l’esaltazione per una stagione da 9 gol e 9 assist che lo mette in rampa di lancia verso il grande calcio europeo. Di De Paul, però, non si dovrebbe parlare solo per il fatto che quest’anno ha alzato il livello delle sue prestazioni ma anche per il tipo di giocatore che è. E cioè una specie di mezzala fisica, dal baricentro basso, con una grande progressione e una vena creativa da artista nell’ultimo quarto di campo. E persino difficile riassumerlo in poche parole, un giocatore unico come De Paul. Questo gol al Bologna, in questo senso, vale più di mille parole. De Paul strappa il pallone dai piedi di Schouten, poi passa intorno a Danilo conducendo palla con l’esterno, entra in area con una facilità imbarazzante e poi buca Skorupski con uno di quei gol di punta che vengono definiti “da calcetto”, anche se in pochi possono davvero dire di aver realizzato un gol così a calcetto (figuriamoci su un campo da calcio a undici, dopo aver corso palla al piede per una ventina di metri e aver tirato circa dagli undici metri con due uomini addosso). Di De Paul stupisce la convivenza di qualità che di solito vediamo in giocatori incredibilmente diversi. In questo caso: la forza nei contrasti con la velocità in conduzione, la capacità di tenere il pallone attaccato al piede con l’intelligenza di utilizzare un colpo inusuale per sorprendere il portiere. De Paul è tanti giocatori in uno solo e forse ancora non abbiamo capito completamente i limiti del suo valore.




Charalampos Lykogiannis tira una punizione in movimento

Il calcio è fatto di leitmotiv e topos ricorrenti e a volte inspiegabili. Uno di questi è il terzino sinistro con “la pezza”, cioè con un tiro inusitatamente potente, con una potenza metafisica che va oltre le spiegazioni razionali. Lykogiannis è greco, corre come un pazzo, come una persona che prende a pugni i polmoni lungo i novanta minuti, e quando tira ha la pezza. Ma ha anche una discreta sensibilità nel sinistro: ha già segnato su punizione e ha segnato questo gol che ha la fisica di una punizione in movimento. Tiro di prima a girare d’interno con la palla che prima di uscire dallo specchio incontra l’incrocio dei pali. Nello stesso universo di gusto, più o meno, il gol di Kryakopoulos contro la Lazio: terzino sinistro greco che corre come un pazzo e che ha una pezza talmente nota che i suoi compagni organizzano degli schemi su calcio piazzato in cui lui deve tirare da fuori. Il suo gol è meno bello di quello di Lykogiannis, ma la sua convenzionalità - tiro forte incrociato che rimbalzando fa pensare a un errore del portiere - è la sua bellezza.


Ante Rebic di piatto, pianissimo ma fortissimo

Questo è uno di quei gol no sense in cui sembra esserci un glitch nella realtà. Guardandolo, il movimento della gamba di Rebic è troppo breve e compassato per generare un tiro così perentorio, che finisce sotto l’incrocio dei pali e il portiere che lo guarda come un volo di uccello. Scomponendolo ci si accorge di un trucco, e cioè che la palla fa un piccolo rimbalzo prima del tiro, aggiustando per paradosso la palla al croato. È strano che un rimbalzo sistemi una palla per il tiro e che invece non lo pregiudichi, e non riusciamo a immaginare quindi come sarebbe stato il tiro di Rebic senza quel rimbalzo, ma importa poco. Quella del croato è stata una stagione strana; lontana dalle prestazioni solidissime dello scorso anno, ma è riuscito sempre a incidere in modo significativo. È stato maestro nel guadagnarsi i rigori - che lo sappiamo sono stati un fattore nel Milan -, e ha segnato gol pesanti, come quello che ha distrutto la Roma (che dopo quella partita è sportivamente morta), con un sinistro violento a incrociare, o quello alla Lazio che ha aperto un match ricco di gol. Questo, però, è stato il più bello e importante della sua annata. Nella stessa partita bisogna per forza menzionare anche il gol di Brahim Diaz, che aveva una traiettoria persino più eccezionale, e che non abbiamo premiato solo perché in quel caso il portiere non era neanche in porta.


Fabian Ruiz elegante come sempre

Nel brillante girone di ritorno del Napoli, concluso in tragedia, Fabian Ruiz ha ritrovato progressivamente continuità e ha espresso il suo gioco peculiare fatto di associazioni con i compagni e piccole conduzioni dinoccolate. Un gioco sofisticato e fatto di dettagli, che questo gol con l’Udinese ha impreziosito. Non sarà mai un centrocampista capace di andare in doppia cifra, ma azioni del genere dimostrano che può ancora aggiungere una dimensione più produttiva al suo gioco elegante ma poco appariscente.


Gregoire Defrel al volo di forza

È stata una stagione anonima per Gregoire Defrel, chiuso prima da Caputo e poi dall’esplosione di Raspadori, che è il futuro del Sassuolo nel ruolo di prima punta. Il francese si è adattato giocando un po’ dove serviva e alla fine ha chiuso il suo campionato con 3 gol e due assist in poco più di mille minuti giocati. Defrel è di quei giocatori che sembrano legati in maniera indissolubile a una squadra, ma è difficile sapere se la prossima stagione sarà ancora in neroverde o almeno in Serie A. Eventualmente questo sarebbe il suo ultimo gol, e che gol. Defrel si lancia sulla traiettoria del pallone in maniera disperata, ricorda un po’ un gol di Totti in un derby: il pallone è forse un po’ alto, idealmente non sembra un cross da colpire così, ma mentre è in volo l’attaccante del Sassuolo riesce scalciare, colpendo il pallone in modo abbastanza potente e preciso da battere Sepe. Non userò una trita analogia con le arti marziali, ma insomma avete capito. Certo, forse a Defrel dispiacerà sapere che non è neanche il gol più bello di quella partita (che arriva qui sotto).




Bruno Alves al volo di classe

Quanto grida malinconia un gol assurdo di un difensore quasi quarantenne in una squadra retrocessa in una partita persa? Bruno Alves è circondato da giovani sconosciuti del Parma, a cui D’Aversa ha dato spazio in queste ultime giornate senza obiettivi. Dopo il gol se lo abbracciano, lo baciano, è come un triste rituale di passaggio. Non è la prima volta che Alves segna grandi gol, ma penso di parlare a nome di tutti quando dico che non aveva mai segnato una rete così, con questo tipo di bellezza inspiegabile, un gol che forse uguale non avevamo mai visto su un campo da calcio. Alves più che tirare in porta, si mette in posa, usa un elaborato gioco di rimbalzo per infilare la palla sotto l’incrocio lontano. Personalmente questo è il gol più bello della Serie A e che l’abbia segnato un difensore di quarant'anni di una squadra retrocessa è magnifico.


Attiva modalità lettura
Attiva modalità lettura