
Dopo un’ora e dieci minuti di quasi niente, la pazienza del pubblico di San Siro era stata messa a dura prova. D’accordo, il calcio non deve essere solo uno spettacolo, ma anche un rito, una specie di cerimonia di cui accettiamo anche le parti noiose (raro rispetto ad altri sport). Ma ci deve essere comunque una ragione che vada oltre la passione stessa, la fedeltà, per spingere i tifosi fuori dalle loro case, a sedersi al freddo, no?
Anche per chi resta a casa, bisognerà pur offrirgli qualcosa per pagare abbonamenti sempre più cari, e poi resistere alla tentazione dell’ennesima scrollata del feed o dell’ennesima serie crime. Il risultato è importante, ma non può essere davvero l’unica cosa che conta, altrimenti il calcio si riduce a un tabellino da consultare velocemente il lunedì mattina - come, per inciso, faceva mio nonno sfogliando veloce le pagine del giornale al bar: non esattamente un modello di tifoso.
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