Come è ormai consuetudine, con la pausa autunnale per le Nazionali abbiamo tempo per fare i primi ragionamenti su quanto ha mostrato il campionato. Ovviamente, con sole sette partite giocate su trentotto, i giudizi sulle squadre non possono essere definitivi. Esistono però strumenti statistici che ci permettono di capire già da ora quanta sostanza c’è nelle prestazioni delle squadre. Ho riassunto in quattro paragrafi i quattro temi principali emersi in questa prima parte di campionato. Nel tempo ne verranno fuori degli altri e coinvolgeranno più squadre. Ma per il momento questi sono quelli che sembrano poter decidere il campionato.
Il Napoli può rifare 91 punti?
Il Napoli è l’unica squadra europea ancora a punteggio pieno e, con tutte le considerazioni che si possono fare sulla forza degli avversari finora affrontati, è un fatto notevole. In queste prime sette partite gli uomini di Spalletti hanno segnato 18 gol, 3 meno dell’Inter che ha il miglior attacco del campionato, e ne hanno subiti solo 3. La prestazione, registrata dagli Expected Goals, ci dà qualche informazione in più. Il Napoli è ancora primo per la qualità delle occasioni concesse agli avversari; mentre è terzo per le occasioni che è riuscito a costruire per sé. In particolare, escludendo i rigori, il Napoli sta segnando con una media di 2,29 gol a partita, a fronte di occasioni generate per una media di 2,01 xG a partita.
L’overperformance del Napoli, la capacità di segnare oltre le attese, non è indice di un momento fortunato, né la spia di un futuro più complicato alle porte (anche se giocoforza gli azzurri dovranno calare dall’attuale media punti, nessuno ha mai vinto tutte le 38 partite di un campionato). È un fatto che al momento possiamo solo registrare, solo il campionato ci dirà se questo è stato un periodo di forma particolarmente propizio o se il Napoli ha la qualità per restare costantemente sopra media.
Il Napoli che nella stagione 2017/18 ruppe il proprio record di punti in campionato conquistandone 91, era una squadra che aveva bisogno di costruire molte occasioni per arrivare al gol. Per gli xG offensivi, il Napoli era primo davanti all’Atalanta (72,4 a 67,3 xG); per i gol segnati era dietro a Juventus e Lazio (65 reti escludendo i rigori).
Gli xG offensivi del Napoli di Spalletti sono allineati a quelli della squadra guidata da Gattuso lo scorso anno, e su livelli simili a quelli registrati dagli azzurri quando sulla loro panchina sedeva Sarri. È cambiata di gran lunga l’efficienza offensiva: Rrahmani ha segnato 2 gol da 3 tiri; Elmas e Petagna 1 gol da 2 tiri; Lozano ha tirato fuori 2 reti da 0,8 xG. Sono numeri che cambieranno, e di molto, in stagione, man mano che i giocatori accumuleranno minuti. Al momento, per volume di conclusioni, le statistiche più affidabili sono quelle di Insigne e Osimhen, perché sono i soli due giocatori del Napoli che hanno fatto più di 20 tiri. Insigne non ha ancora segnato su azione, nonostante abbia accumulato 2,9 xG. Insigne però non è mai stato un finalizzatore efficiente in carriera. Osimhen ha segnato 4 reti da 4,3 xG, che è una media appena superiore alla sua dell’anno scorso. Anche il nigeriano non sembra un finalizzatore di élite, alla Muriel o alla Lewandowski, è piuttosto un attaccante che lavora con la squadra e che ha bisogno del supporto dai compagni.
Insomma il Napoli dovrà puntare a mantenere l’attuale tenuta difensiva e a creare occasioni in buon numero in ogni partita, per garantirsi i gol che servono. Se dovesse calare in intensità, nella capacità di attaccare in campo lungo e arrivare spesso davanti al portiere, potrebbe trovare le prime difficoltà della stagione.
Come stanno le milanesi?
Inter e Milan hanno mostrato prestazioni davvero convincenti, confortate anche dai dati. L’Inter è la miglior squadra del campionato per le occasioni prodotte secondo gli xG, seguita proprio dal Milan. I rossoneri sopravanzano i cugini per quanto riguarda gli xG concessi, fanno meglio di loro solo Napoli e Torino.
In verde le occasioni create dall’Inter secondo gli xG, in nero quelle concesse.
In estate, in casa Inter c’è stato un cambio in panchina, con Simone Inzaghi che ha però seguito il solco di Antonio Conte. Come si vede dal grafico, la performance offensiva migliora nell’ultima parte della scorsa stagione e continua a salire fino a raggiungere livelli eccellenti in questa. Contestualmente però peggiora anche la prestazione difensiva. Nella prima parte della scorsa stagione l’Inter aveva provato a giocare un calcio più propositivo e aveva costretto Conte a un cambio tattico, preannunciato da Daniele Manusia nella sua analisi. Chissà quali saranno i correttivi apportati da Simone Inzaghi in corso d’opera e che impatto avranno sui numeri.
In verde i gol fatti, in nero gli xG prodotti dal Milan negli ultimi due anni.
Del Milan di Pioli si è sempre detto che era una squadra che viaggiava al di sopra delle proprie possibilità. Era un po’ come il calabrone che non potrebbe volare, ma non lo sa e vola lo stesso. In realtà, escludendo i rigori dal computo, dal punto di vista dell’efficacia del suo gioco, il Milan è andato sopra le attese solo alla fine della scorsa stagione e all’inizio di questa e per un breve periodo. Il Milan sta crescendo, il trend dei gol è comunque positivo rispetto agli xG e le linee tratteggiate verdi e nere si incroceranno presto se continuerà a giocare così. Se succederà, l’overperformance del Milan sarà diventata non più un fatto casuale, ma sistematico, e cioè un indice di qualità.
Juventus 2015/16, is that you?
Come quest’anno, anche nell’autunno del 2015 la Juventus non occupava le prime posizioni della classifica. Dopo una falsa partenza – tre vittorie, tre pareggi e quattro sconfitte le prime dieci giornate – la Juventus riuscì a vincere lo scudetto con un filotto di ventisei vittorie nelle successive ventotto giornate. Marco D’Ottavi ha già esaminato le differenze tecniche ed emotive tra la Juventus della stagione 2015/16 e l’attuale in questo articolo. Rispetto ad allora, la situazione della Juventus odierna è molto diversa anche dal punto di vista statistico.
Alla sosta autunnale per le nazionali, con otto giornate giocate, la Juventus del 2o15 era quattordicesima in classifica; era l’undicesima squadra della Serie A per gol fatti; addirittura la terzultima per gol subiti. A confortare i bianconeri, c’era il fatto che per gli Expected Goals, la Juventus era la miglior squadra del campionato sia per la produzione offensiva che per la tenuta difensiva.
Cosa stava succedendo? Il volume di tiro della Juventus era da prima della classe, sia in attacco che in difesa. Ad essere degne di una squadra che lotta per non retrocedere erano le percentuali di conversione. La Juventus metteva in rete un tiro ogni diciannove, mentre subiva un gol ogni nove tiri concessi agli avversari. In parole povere, l’attacco juventino stava giocando molto al di sotto delle attese e delle proprie capacità, mentre la difesa era incorsa in un periodo nel quale anche tiri molto improbabili finivano in rete. Registrato l’attacco, e con maggior fortuna in difesa, la Juventus ha fatto presto a rialzarsi perché, come segnalavano gli xG, la prestazione di squadra era già lì.
Oggi che la Juventus alla sosta è settima in classifica, gli xG offrono un quadro tutto diverso. Per la sua produzione offensiva, la Juventus è quinta in Serie A, dietro Inter, Milan, Napoli e Roma. Per la sua impermeabilità difensiva, meglio della Juventus fanno altre sei squadre. Anche gli altri numeri tirati in ballo finora lasciano pochi margini di manovra: la Juventus è la nona squadra del campionato per il volume di tiro sia in attacco che in difesa; è ottava per la capacità di convertire un tiro in gol, sia per i tiri fatti che per quelli subiti.
Una rimonta simile a quella del 2015 oggi è difficile persino da immaginare. Certo, la qualità dei giocatori in rosa lascia ancora delle porte aperte per un'eventuale, nuova, futura rimonta. Se vuole davvero realizzarla, però, la Juventus deve fare molto meglio di così in entrambe le fasi.
Chi sale e chi scende
Nelle prime fasi del campionato, gli Expected Goals sono uno strumento efficace per provare a intuire quali squadre alla ripresa si muoveranno in classifica verso l’alto o verso il basso. In zona retrocessione, il Cagliari è l’unica squadra che ha segnato meno delle attese e ha subito più di quanto avrebbe dovuto. È un fatto di per sé sorprendente, in passato il Cagliari ci aveva abituato a registrare una notevole overperfomance, soprattutto nelle partite casalinghe del girone d’andata. La dirigenza del Cagliari ha deciso di operare un cambio in panchina molto presto in stagione, e al momento è difficile giudicare sia il lavoro di Semplici che quello di Mazzarri. Vediamo cosa succederà nelle prossime giornate.
Juventus e Atalanta sono accomunate da una forte underperformance offensiva: la differenza tra reti segnate e xG è di -3 per la Juventus, di -4,8 per l’Atalanta. Se dovessero migliorare i propri attacchi, entrambe potrebbero scalare di qualche posizione.
Verona e Bologna stanno registrando prestazioni sopra le attese per quanto riguarda sia l’attacco che la difesa. Queste prestazioni vanno osservate su un periodo più lungo. Però fin da ora si può dire che sembra inverosimile che il Verona possa mantenere l’overperformance offensiva: la differenza tra gol segnati e reti attese è di +4,1.
Infine, l’Empoli posizionato a metà classifica è una sorpresa fino a un certo punto. È vero che i toscani hanno subito meno reti di quante ne avrebbero dovute incassare, ma è vero anche che vantano un credito per il loro attacco: -4.8 è la differenza tra gol segnati e xG. Tra le neopromosse, l’Empoli è di gran lunga la migliore squadra.