Dal nostro ultimo pezzo sui migliori talenti del campionato belga, circa un anno fa, tante cose sono cambiate. Diverse squadre hanno deciso di comprare in JPL: Thomas Meunier è andato al PSG, Kebano al Fulham (e forse avrebbe potuto puntare più in alto) e Leya Iseka al Marsiglia. La Serie A ha invece preso dal Belgio soprattutto giovani prospetti: Praet alla Sampdoria, Lukaku Jr. alla Lazio; oppure giocatori già pronti, come Kums, titolare all’Udinese. Nel frattempo la JPL continua a essere uno dei campionati che mette in mostra il maggior numero di giovani prospetti.
Questa è una lista di giocatori che possono consacrarsi nella stagione in corso.
1. Trezeguet – Centrocampista Offensivo (Royal Mouscron Peruwelz) – 1994
Mahmoud Hassan, soprannominato “Trezeguet” per una somiglianza che lui stesso fatica a notare, è arrivato in Belgio dall’Egitto l’estate scorsa. Nella stagione passata ha avuto diversi problemi: quelli fisici alla spalla, ma anche a una foto misogina che aveva pubblicato sul suo profilo Instagram. Quest’anno, dopo un inizio faticoso, ha scelto di trasferirsi in prestito al Mouscron Peruwelz e in poche giornate si è ritrovato, imponendosi subito come uno dei giocatori più importanti. È stato definito da De Boeck, suo allenatore, il giocatore più talentuoso della squadra.
Giusto per farvi capire di che tipo di giocatore stiamo parlando
Impiegato da trequartista o da esterno offensivo, è un giocatore completo che eccelle nei movimenti senza palla. Il suo punto di forza è un’intelligenza calcistica fuori dal comune, sebbene la buona tecnica individuale e l’abilità nel dribbling lo facciano sembrare un giocatore più individualista. I maggiori limiti sono sul piano mentale: rischia di essere spesso troppo lezioso e poco disponibile al contributo difensivo. Nel campionato belga risulta decisivo sotto ogni punto di vista: oltre ad essere dotato di un tiro potente e preciso, garantisce grande imprevedibilità alla manovra offensiva della sua squadra. Dall'inizio della stagione già fatto tre assist e segnato quattro gol. Attualmente è impegnato nella Coppa d’Africa, convocato nell’Egitto di Cuper.
Ha tutte le potenzialità per vivere lasciarsi alle spalle polemiche e infortuni, trascinando il Mouscron verso una salvezza tranquilla. Il suo cartellino è di proprietà dell’Anderlecht e il salto di qualità a fine anno sembra essere quasi scontato.
2. Leon Bailey – Attaccante (Genk) – 1997
Bailey è uno dei più conosciuti di questa lista. Trasferitosi in Belgio dalla Giamaica da giovanissimo, viene subito notato dagli osservatori del Genk che provano a farlo entrare nella loro accademia. L’affare salta per motivi burocratici. Anni dopo farà un provino al’Ajax, che lo scarterà nonostante Ronald De Boer ne avesse riconosciuto il talento, e si accaserà infine prima in Austria e poi in Slovacchia, al Trencin. Il 12 agosto del 2015, come obbedendo al destino, il Genk lo acquista definitivamente e Bailey viene aggregato fin da subito alla prima squadra, dopo aver fatto sfracelli a livello giovanile.
Boom.
Chi ha seguito lo scontro di Europa League contro il Sassuolo avrà notato i suoi impressionanti mezzi atletici. Bailey dà il meglio di sé negli spazi aperti, dove può sfruttare la sua esplosività e accelerazione. Sta migliorando con continuità nei movimenti senza palla, anche grazie a un sistema che valorizza gli inserimenti delle ali. Bailey è un attaccante completo, abile sia come esterno che come centravanti, dotato di una discreta visione di gioco e grande intelligenza, che gli permettono non solo di essere uno dei giocatori più forti della JPL, ma anche uno dei migliori prospetti a livello europeo.
3. Davy Roef – Portiere (Anderlecht) – 1994
Silvio Proto, dichiaratamente tifoso milanista e amante dell’Italia, è stato per anni capitano dell’Anderlecht ed elemento inamovibile della squadra. Quest’estate il club di Bruxelles ha sorpreso tutti cedendolo per dare una possibilità a Davy Roef. È stata una mossa rischiosa, anche considerando che la difesa è ormai da anni uno dei maggiori punti deboli dell’Anderlecht. Finora però l’Anderlecht ha avuto ragione. Nonostante qualche disattenzione a inizio campionato, il portiere si è inserito benissimo, e sta dimostrando talento e carisma.
Roef si era fatto notare anni fa, quando aveva trascinato l’Anderlecht alla vittoria della Viareggio Cup, dando già prova di talento tra i pali e freddezza nel parare i rigori. Roef è un portiere vecchio stile, non eccessivamente alto ma agile ed elastico. Bravo anche nelle uscite alte, si trova un po’ meno a suo agio nell’uno contro uno con l’attaccante.
Discretamente bravo anche con i piedi, ha tutto per diventare presto uno dei migliori portieri della JPL e, magari tra un paio di anni, fare il salto di qualità.
4. Yohan Croizet – Esterno (Mechelen) – 1992
Croizet è il giocatore più “vecchio” di questa lista, ma anche forse quello più sottovalutato. Alla fine dello scorso campionato, dopo aver provato con tutte le sue forze a salvare il Leuven (fallendo), si è trasferito al Mechelen, dove sembra essere molto migliorato. Croizet nasce come esterno offensivo, ma negli ultimi due anni è diventato un vero e proprio jolly: ha giocato da centrocampista, trequartista, esterno di centrocampo, prima e seconda punta. Trovandosi a proprio agio ovunque.
Croizet è un giocatore dotato di velocità e grande tecnica, ma che non si risparmia in fase difensiva. Ha un concetto molto sviluppato di gioco verticale e una buona visione di gioco.
Alcune sue verticalizzazioni.
Il francese possiede la splendida quanto rara capacità di adattare il proprio gioco alla posizione che ricopre in campo: ama sbizzarrirsi palla al piede quando viene schierato esterno, attaccare la profondità quando gioca da punta e impostare quando gioca da trequartista o da regista. È anche grazie alla sua versatilità che Croizet sta riuscendo a imporsi come uno dei migliori giocatori del campionato.
5. Henry Onyekuru – Attaccante esterno (KAS Eupen) – 1997
Lo scorso anno, alla prima stagione in Belgio, ha segnato sei gol e ha contribuito alla promozione dell’Eupen. Quest’anno, in massima serie, è già arrivato a 10 gol, conditi da sei assist, diventando di fatto l’unica speranza di salvezza dei suoi. Onyekuru viene dalla Nigeria, ha soli 19 anni ma è è sempre partito titolare in campionato, venendo sostituito soltanto due volte a pochi minuti dalla fine. Dotato di un fisico da adolescente ma un’espressione da veterano, Onyekuru quest’anno ha giocato sempre da esterno, dimostrando non solo ottima tecnica ma anche un buon istinto per il gol.
In generale Henry Onyekuru è uno dei migliori giocatori della JPL nell’aggredire lo spazio: è esplosivo e abile nell’usare il corpo. Da ala sinistra, è il classico attaccante che si accentra e sceglie se tirare in porta o servire l’inserimento di un centrocampista. In un sistema di calcio speculativo come quello dell’Eupen, che cuce il proprio gioco in funzione dell’avversario, è uno dei giocatori maggiormente in grado di leggere le situazioni, e non è un caso se su di lui si siano già posati gli occhi degli osservatori dell’Anderlecht e dell’Hoffenheim. Onyekuru è uno dei giocatori con il maggiore potenziale del campionato, ma ovviamente ha i suoi limiti, resi anche più appariscenti considerando la povertà tecnica della squadra in cui gioca.
La seconda parte di stagione sarà cruciale per capire se è soltanto un fuoco di paglia o sul serio uno dei migliori talenti del campionato.
6. Obbi Oulare – Attaccante (Zulte Waregem) – 1996
La sua presenza in questa lista è un po’ una scommessa personale. In questa prima parte di stagione ha trovato pochissimo spazio nello Zulte Waregem, squadra prima in classifica, complici alcuni problemi fisici e l’esperienza del capitano Mbaye Leye, centravanti titolare. Oulare è sempre stato un giocatore particolare, altalenante nel rendimento e molto fragile a livello caratteriale.
È stato scoperto calcisticamente dall’Anderlecht in giovane età ma si trasferirà subito al Lille. L’esperienza in Francia non sarà molto positiva: sebbene continuasse a migliorare tecnicamente, è rimasto ostaggio della propria pigrizia. Al Club Brugge, sebbene partisse il più delle volte dalla panchina, è riuscito a rivelarsi in più occasioni decisivo. Lo scorso anno sembrava dovesse essere quello della sua consacrazione. Alla sesta giornata il Club Brugge batte lo Standard Liegi in casa per 7-1, e Oulare segna un grande gol con un tiro potente all’incrocio dal limite. Pochi giorni dopo arriverà la notizia del trasferimento di Oulare al Watford, dove giocherà soltanto 5 minuti in una stagione intera.
Per capire come, soltanto un anno fa, Oulare fosse considerato uno dei maggiori talenti a livello europeo basta cercare il suo nome su YouTube. Dodici mesi dopo il belga fa la riserva in una delle squadre sorpresa di questa JPL, ma non può assolutamente essere questa la sua dimensione.
La sua carriera è la chiara dimostrazione di come i limiti mentali possano influenzare negativamente un giocatore di per sé completo tecnicamente. Oulare è dotato di ottima tecnica individuale nonostante sia alto quasi due metri, ed è abile sia nel gioco spalle alla porta che nell’attaccare la profondità.
Quest’anno Oulare è partito sempre dalla panchina (10 presenze, mai da titolare), riuscendo a segnare appena un gol. Ma il modo in cui, in passato, ha dimostrato di saper abbinare esplosività e fisico a un buon senso del gol potrebbe a lungo andare rivelarsi utile allo Zulte Waregem.
La speranza è che Obbi Oulare possa trovare presto la giusta dimensione. Se la sua carriera dovesse limitarsi a quella di una semplice riserva, sarebbe uno spreco troppo doloroso.
7. Elton Acolatse – Attaccante esterno (Westerlo) – 1995
Elton Acolatse è cresciuto nelle giovanili dell’Ajax ma a dargli una possibilità nel grande calcio è stato il Westerlo. Una squadra che dopo quindici giornate è ultima in JPL con 9 punti, sebbene la classifica molto corta contribuisca ad alimentare le speranze di tifosi e squadra. Acolatse è probabilmente l’unica vera e propria nota positiva di questo inizio deludente dei giallo-blu. L’olandese nasce come esterno, ma ha giocato anche come seconda e prima punta.
Acolatse è un giocatore molto dinamico, che ama spaziare sul fronte offensivo e inserirsi senza palla. Non è dotato di grande tecnica ma è molto veloce nell’esecuzione della giocata, oltre ad essere uno dei giocatori davvero più instancabili e determinati del campionato. La rapidità di pensiero gli permette di arrivare spesso per primo sul pallone e di muoversi bene senza palla: non è un caso che il gol più importante con la nuova maglia sia nato proprio da un inserimento alle spalle del terzino. In questa partita, ad esempio, ha iniziato come al a sinistra, per poi spostarsi a destra fino a concludere il match come seconda punta.
Acolatse non è un giocatore particolarmente tecnico. Per saltare l’uomo sfrutta più che altro le proprie doti atletiche. Non tira spesso in porta, e tendenzialmente preferisce il tiro rasoterra preciso a quello di potenza. È capitato anche di vederlo accentrarsi dalla destra e calciare con l’esterno del suo piede forte, mentre difficilmente lo si vede calciare di sinistro.
Da questo video ci si rende conto di tre cose:
- Quanto è scarsa la difesa del Westerlo
- Come il loro gioco si basi sulla presenza di un fulcro del gioco in grado di servire le sponde per gli altri attaccanti e i loro inserimenti.
- Quanto faccia la differenza la capacità di saltare l’uomo partendo da fermo grazie alla velocità di Acolatse.
L’eventuale salvezza del Westerlo dipende soprattutto da lui.
8. Benito Raman – Attaccante (Standard Liegi) – 1994
Il 20 dicembre, al termine di una vittoria del Gent sul Kortrijk, Raman si avvicinò alla curva per intonare insieme ai suoi tifosi alcuni cori contro il Club Brugge, molti dei quali ritenuti esagerati. Raman fu accusato di omofobia, multato e messo fuori rosa, e soltanto poche settimane dopo fu ceduto al Sint-Truiden. In ogni caso il rapporto tra il belga e il suo allenatore dell’epoca, Vanhaezebrouck, non era mai decollato. Alla prima giornata della stessa stagione, il tecnico aveva deciso di schierarlo titolare, salvo toglierlo a fine primo tempo accusandolo di aver sbagliato un gol davanti al portiere quando la soluzione più facile sarebbe stata passarla al compagno libero. Raman non prese bene la scelta e non fu convocato per la giornata successiva.
Nei suoi anni al Gent, qualcosa di bello, però, l’ha fatto.
Allo Standard Liegi, Raman sembra aver trovato la dimensione giusta. Partendo da ala sinistra o da seconda punta, il belga riesce a far pesare la sua grande tecnica individuale e l’abilità nel saltare l’uomo. Bravo nel primo controllo, è dotato di grande accelerazione e fantasia. Finora ha segnato già quattro gol in campionato. I maggiori difetti sono sul piano mentale: Raman difficilmente si impiega in fase difensiva e risulta essere spesso un po’ lezioso nella giocata. Esprime il meglio negli ultimi 30 metri, suo vero e proprio terreno di caccia. Non è un cecchino e paradossalmente preferisce il tiro dalla distanza a quello ravvicinato.
Raman possiede una creatività palla al piede fuori dal comune e può ancora migliorare tanto. Sebbene sia un giocatore umorale, e con dei problemi di disciplina tattica, questa potrebbe essere la stagione della svolta, anche grazie al gioco costruito da Jankovic, perfetto per le sue caratteristiche.
9. Siebe Schrijvers – Attaccante (Waasland-Beveren) – 1996
Siebe è uno dei principali talenti sfornati negli ultimi anni dalla scuola Genk. Quest’anno sta trovando continuità e risultati con la maglia del Waasland-Beveren, dove è in prestito. Schrijvers è riuscito a conquistare fin da subito il posto da titolare, ed è uno dei pochi giocatori ad aver giocato ogni minuto di ogni partita di campionato.
Schrijvers è bravo nell’attaccare la profondità ma anche nel partecipare attivamente alla manovra. È forte nel dribbling ma eccelle soprattutto nella finalizzazione e possiede tempi e movimenti da punta. Il Waasland-Beveren sfrutta molto il suo dinamismo per lanciarlo negli spazi, il più delle volte dalla lunga distanza, dove è quasi sempre bravissimo nel primo controllo.
Sebbene non sia particolarmente alto, né bravo a usare il fisico, ha buona elevazione ed è abile nel liberarsi senza palla: al Genk ha segnato molti gol di prima da posizione ravvicinata dopo essersi inserito bene senza il pallone. Schrijvers può diventare un giocatore interessante ma deve imparare non solo ad essere più cinico e decisivo ma anche ad essere meno testardo nelle scelte.
Bonus: Onyinye Ndidi – Mediano (Leicester) – 1996
Ndidi ha solo 19 anni, e in questo mercato di gennaio è passato al Leicester dopo tre anni in prima squadra con il Genk. Quest’estate, a luglio, sembrava che potesse trasferirsi al Torino, ma ha poi preferito concentrarsi sulla propria crescita fisica e tecnica, rinnovando con la sua squadra fino al 2020.
Ndidi è uno dei centrocampisti più forti e completi della JPL. Nasce come mediano ma ha giocato anche da difensore centrale. Nel Genk, una delle squadre che punta maggiormente sul settore giovanile, è riuscito ad esprimersi al meglio limando i suoi limiti. Sebbene non sia un vero e proprio regista, è in grado di leggere le situazioni sia nella manovra offensiva che in fase difensiva. Non si prende mai grandi rischi ed è un buon gestore del pallone, forte di grande tranquillità e personalità. Il nigeriano è dotato di un buon tiro dalla distanza che gli ha permesso, tra le altre cose, di segnare un gran gol da fuori area nella partita di Europa League contro l’Athletic Bilbao.
In fase di non possesso non è particolarmente dinamico, sebbene si sia sempre dimostrato molto bravo nel coprire la sua zona intercettando ogni pallone, forte non solo di senso della posizione ma anche di fisico e atletismo. Per caratteristiche, risulta fondamentale nel 4-3-3 del Genk, che in lui trova la guida tecnica della squadra.