Dalla data della fondazione di Roma fino al 46 a.C., anno della riforma del calendario ideata da Sosigene di Alessandria e promulgata da Giulio Cesare, marzo era il primo mese dell’anno. Anche nel calcio marzo rappresenta a suo modo un inizio: è il primo dei mesi decisivi per le sorti della stagione. Se la tradizione popolare assegna a marzo il carattere dell’imprevedibilità poi, la Serie B - che in quanto a imprevedibilità non vuole sentirsi inferiore a nessuno - ha dato vita a un mese vivace, con protagonisti inattesi che si sono messi in mostra affianco ai soliti big del campionato.
Merita l’ennesima menzione Valerio Verre, che ha confermato un rendimento di livello altissimo, rinfoltendo il suo bottino stagionale con altri quattro gol. Tra le note sorprendenti troviamo invece Andrea Tabanelli, classe 1990, mezzala del Lecce. Prima di questa stagione, Tabanelli aveva segnato cinque reti fra i professionisti: soltanto nel mese di marzo 2019 ha fatto 4 gol, a cui vanno aggiunti quello nell’ultimo turno contro il Cosenza e gli altri due messi a segno nella prima metà dell’anno. È alto 1 metro e 90, fa della tecnica e del tempismo in inserimento le sue doti principali ed è un personaggio istrionico sia in campo che fuori. Un profilo che vale la pena di seguire nella cavalcata dei salentini.
Nonostante la concorrenza non sia mancata, a vincere il premio di miglior giocatore della Serie B del mese di marzo è stato il centravanti del Crotone Simeon Tochukwu Nwanko, a tutti noto - e in particolare a chi ha imparato ad amarlo in Serie A - come Simy. La stagione dei calabresi era iniziata in modo disastroso. A nove giornate dall’inizio del campionato, la falsa partenza aveva portato all’esonero di Stroppa, sostituito da Massimo Oddo. Il tecnico abruzzese però non era riuscito a invertire la tendenza e si era dimesso dopo due pareggi e cinque sconfitte. Oddo ha lasciato la squadra al terzultimo posto in classifica, con soli 13 punti in 17 partite.
Neanche il reintegro di Giovanni Stroppa sembrava poter cambiare il destino di una stagione apparentemente stregata. Poi però è arrivato il mese di marzo, quello di un nuovo inizio. Già nell’ultima gara di febbraio il Crotone aveva dimostrato di voler cambiare marcia, imponendo un secco 3-0 casalingo al Palermo. Dalle quattro partite di marzo, tre delle quali giocate lontane dall’Ezio Scida, i calabresi sono usciti con ben 8 punti, impattando contro Padova e Lecce, ed espugnando i campi di Salernitana e Carpi. Dopo la vittoria contro il Perugia e la sconfitta nel derby contro il Cosenza, il Crotone occupa ora la quattordicesima piazza in classifica, che a fine stagione vorrebbe dire salvezza diretta. Assoluto protagonista del risveglio primaverile dei rossoblu è stato proprio Simy, autore di 7 gol in 6 partite, di cui ben 5 nelle quattro giocate a marzo.
La svolta stagionale
Anche la stagione di Simy, come quella della sua squadra, era iniziata in modo tutt’altro che positivo. Ma d’altra parte il cambio di marcia è sempre stato un suo marchio di fabbrica: negli ultimi quattro anni (contando anche la stagione in corso e considerando dunque che alla fine del girone di ritorno mancano ancora 5 partite) il nigeriano ha segnato 30 dei suoi 42 gol nel girone di ritorno, il 71,4%. Nell’anno dei 20 gol in Segunda Liga (la seconda serie portoghese) con il Gil Vicente, Simy aveva segnato addirittura 14 gol nella seconda metà di stagione.
Il punto di svolta della stagione di Simy e, in linea con quello della sua squadra, è stato il secondo avvicendamento sulla panchina dei rossoblù e il ritorno in pianta stabile al 3-5-2 dettato da mister Stroppa. Con una seconda punta al suo fianco è sembrato molto più a suo agio e funzionale alla squadra: accanto a lui si sono alternati Nalini, Pettinari e Machach, tutti giocatori associativi e abili a sfruttare le seconde palle lavorate da Simy.
Quando l’anno scorso parlavamo di Simy come uno degli attaccanti più goffi della Serie A, uno dei dati più assurdi a supporto di questa tesi (già di per sé autoevidente) era la percentuale di duelli persi, l’80%. Rispetto alla passata stagione, anche in virtù del cambio del contesto, Simy riesce a usare il suo corpo gigantesco per fare quello che si chiede a un giocatore alto 1 metro e 98 in fase di costruzione: dominare nelle giocate di spalle alla porta, rappresentare un punto di riferimento nei momenti di difficoltà a risalire il campo col palleggio e possibilmente vincere più duelli possibili.
La sua bravura nella ricerca della profondità sta diventando un fattore per il Crotone: sia il secondo gol contro la Salernitana che quello contro il Carpi nascono dalla capacità di Simy di attaccare lo spazio dietro la difesa avversaria e di non fallire la situazione di uno-contro-uno col portiere. Il primo dei due gol segnati all’Arechi di Salerno, invece, è lo specchio del momento di totale strapotere che sta vivendo: Nalini veste occasionalmente il ruolo di prima punta e con un bel taglio in profondità riesce a prendere posizione ai due centrali granata e a servire un’ottima sponda di petto a Simy, il quale da quasi 30 metri, sorprende di prima intenzione Micai.
Da quella distanza, vedendo il portiere mal posizionato, un giocatore più dotato tecnicamente avrebbe tentato un pallonetto o un tiro giro; uno meno ambizioso avrebbe preferito provare a servire l’accorrente Rohdén. Simy invece allunga i passi, usa la lunghissima gamba destra come una catapulta e colpisce secco la palla col piatto destro, senza lasciar andare la gamba ma anzi protendendo la testa e ingobbendo il busto. L’istintività della sua esecuzione ricorda il gol più famoso di Simy, quello in rovesciata segnato alla Juventus.
Lunedì scorso Sportmediaset ha lanciato un flash di mercato in cui dava per fatto il trasferimento dell’attaccante nigeriano alla Lazio; alcuni siti che si occupano della squadra biancoceleste hanno provato a verificare la notizia mettendo subito in guardia che potesse trattarsi di un pesce d’aprile. Tuttora non è chiaro a nessuno se la notizia avesse un fondo di verità o se invece si trattasse soltanto di uno scherzo della redazione di Sportmediaset. A pensarci un attimo, che una squadra impegnata nella lotta per l’Europa possa interessarsi a un attaccante che in Serie B ha già segnato 12 gol e che lo scorso anno ne aveva siglati 7 nella massima serie non sarebbe una notizia di per sé inverosimile.
Intervistato dopo l’eurogol che aveva riaperto la corsa scudetto lo scorso anno il nigeriano aveva scansato i complimenti e i paragoni con la rovesciata che soltanto qualche giorno prima Cristiano Ronaldo aveva segnato ai bianconeri: «Se non dovessimo raggiungere il nostro risultato (la salvezza ndr), non sarà servito a nulla. Rimarrà una rete bella, ma inutile e questo sarebbe il modo peggiore per sprecare quanto di buono abbiamo fatto. Salviamoci, poi lo riguarderò anche due ore di fila. Lo so che è stato un goal molto bello, ma voglio che diventi decisivo per la nostra stagione». Nonostante la stagione del Crotone sia poi terminata con la retrocessione, nessuno ha dimenticato quel gol, né qualcuno si sognerebbe di sminuirlo perché alla fine non è servito alla salvezza della squadra.
A distanza di un anno, sia i tifosi rossoblù che Simy si augurano che questa volta i suoi gol, belli o brutti che siano, possano regalare una salvezza che per lungo tempo è sembrata distante e che invece, dopo un grande mese di marzo, sembra pienamente alla portata del Crotone.