Adesso parliamo della Nazionale Cantanti come se fosse una vera squadra, perché in effetti lo è. Di seguito racconto e analizzo i momenti più salienti ed esaltanti della sua storia.
The Golden Age
Gianni Morandi, 31 anni, cantautore e ala destra. Palla al piede sulla fascia salta Massimo Troisi con un’impercettibile finta di corpo e poi subito dopo Ninetto Davoli spostandosi di lato e scendendo sul fondo come una furia. Ho trovato poche informazioni su questa partita, soprattutto su chi componeva la squadra avversaria, quindi mi sono immaginato un contesto probabile, usando nomi di attori che all’epoca partecipavano assiduamente agli incontri.
Sappiamo infatti che si giocava il 2 ottobre del 1975 e una di fronte all’altra si sfidavano, per beneficenza, la Nazionale Cantanti e la Nazionale Attori. Quest’ultima è stata creata da Pier Paolo Pasolini, che a un mese esatto da questa data verrà ucciso all’Idroscalo di Ostia. Un’altra cosa che sappiamo, grazie ai racconti di Mogol, è che Morandi scende sul fondo e crossa verso il centro dell’area con un tiro teso ma veramente troppo alto per tutti, verso gli spalti. Davanti alla porta c’è Lucio Battisti, attaccante e punta di diamante della canzone italiana. Non ha mai giocato a pallone in vita sua. Gli scarpini gli fanno male e non ha dimestichezza con il campo o con quello che ci si aspetta da lui.
Quindi quando il pallone passa alto sopra il suo casco di ricci decide di alzarsi in punta di piedi e accennare il classico movimento con il collo, come per dire: vabè almeno faccio vedere che ci ho provato. I diecimila che assistono all’Arena di Milano scoppiano a ridere e così tutti intorno a lui. Però almeno ci ha provato.
In piedi da sinistra: Mogol, Gian Pieretti, Paki Canzi de I Nuovi Angeli, Don Backy, Lucio Battisti, Gianni Morandi, Paolo Mengoli. Accosciati: Oscar Prudente, Il Guardiano del Faro, Fausto Leali, Renato Sabbioni de I Nuovi Angeli, Tony Cicco.
In porta potete vedere Paolo Mengoli con il volto serio e sicuro, pilastro della squadra che a oggi conta 440 presenze. Ma sotto la sua ala un altro giovane portiere avrebbe fatto tanta strada nella prestigiosa selezione:
Claudio Baglioni sarà un altro protagonista del gruppo, cambiando anche ruolo e diventando giocatore di movimento. A 24 anni aveva pubblicato 6 album e il suo look con tuta e capelli lunghi potrebbe sfondare anche adesso.
The Rock and Roll Era
Dopo un’infinità di chiacchiere e di interventi si arriva al momento più interessante di questo filmato, ovvero all’intervista post partita di Luciano Ligabue. L’amichevole è del 1991 e la Nazionale Cantanti sfida le Vecchie Glorie Appennino, per definizione un gruppo di ossi duri. Come dice Liga la squadra ha speso molto ed è in debito di ossigeno, la cosa però che non riesco a togliermi dalla testa è il momento in cui il cantante si tocca il viso mostrando una mano piena di anelli spropositati. Scopro quindi che per gli artisti in campo non valgono proprio tutte le stesse regole che osservano i professionisti. Allora ho fatto una breve lista di calciatori che potrebbero giocare con gli anelli:
-Ibra
-Ribéry
-Quaresma
-Ciciretti
-Miccoli
-Baresi (scherzo)
-Maradona (forse ci giocava davvero)
The Clockwork Orange
Nel 1988 la Nazionale Cantanti vive un periodo di grande compattezza e di grande affinità. I quattro cavalieri Morandi, Mingardi, Mengoli e Mogol vegliano sul gruppo, mentre Ruggeri e Pupo sono i punti di riferimento del presente. Ma la musica italiana continua a produrre stelle nascenti e la selezione non ci mette niente a convocare il nuovo fenomeno: Eros.
Ramazzotti diventerà il leader carismatico della squadra, ma anche uno dei giocatori più prolifici della squadra con 128 reti in 223 partite (uno dei migliori di sempre, ma distante dai 226 di Barbarossa). In quella stessa stagione un altro nome arriva ad impreziosire la qualità della Nazionale Cantanti che proprio grazie a questa grande disponibilità di talento vive uno dei suoi momenti migliori. Un filmato inedito riprende la trattativa per convincere Luca Carboni ad unirsi alla squadra.
Tony Santagata - Crazy Skills & Goals
La Nazionale Cantanti è stata formata anche da individualità leggendarie che per qualche ragione hanno fatto gol a grappoli: è il caso di Tony Santagata. I più giovani devono sapere che questo cantautore e cabarettista pugliese è stato protagonista della dolce vita romana, ha fondato il Folkstudio, ha vinto Canzonissima e fatto un mucchio di altra roba quando la maggior parte di voi non era nata. Quello che ci interessa ora però è lo spettacolo che ha prodotto quest’uomo, con il livello della stamina sempre al massimo e una reattività invidiabile a molti.
Ho provato ad analizzare alcune giocate del bomber raccolte in questo video:
0:33: In un derby del cuore Roma - Lazio si invola tutto solo davanti al portiere, ma invece di esibirsi nel classico “Ronaldo su Marchegiani” la piazza da fuori area sotto l’incrocio.
1:01: L’azione comincia con un lancione morbido da centrocampo verso le punte che vengono incontro, un difensore prova una rovesciata per spazzare ma cade e si rompe sicuramente qualcosa, intanto la palla rimane immobile di fronte all’area mentre tutti si muovono in varie direzioni senza toccarla. A creare pericolo è il passaggio in profondità per Tony che attacca lo spazio, prende il palo e la ribatte forte sulla traversa e poi in rete.
1:21: Rete segnata tutta d’istinto e di cervello che porta il bomber pugliese a mettersi sulla traiettoria della ribattuta. Inzaghesco.
2:37: Tecnica, velocità, lettura del passaggio, è ancora un grande gol con smarcaggio del portiere.
3:39: Questa azione è stupenda (quello che fa il passaggio di tacco sembra Giobbe Covatta).
Top Of The Pops
Due rappresentanti della Nazionale Cantanti con un potenziale avversario. Ma si sa che gli Stati Uniti sono ancora indietro nel gioco del calcio.
Metal Massacre
Ma come i più attenti di voi sapranno, non siamo gli unici ad avere i musicisti e i cantanti. Anche all’Inghilterra, ad esempio, è capitato di produrre qualcosa in quel campo. E allora perché non organizzare una partita dal sapore leggendario?
Il 28 maggio del 2004 finalmente si sfidano le due selezioni composte per l’occasione tra cantanti e personaggi vari che si incontrano al Franchi di Firenze. Tra le fila degli ospiti si contano: Rod Steward, Paul Gascogne, Paolo di Canio, quello dei Simply Red e Steve Harris aka il bassista degli Iron Maiden. Dalla nostra i soliti eroi, con la partecipazione speciale di Giancarlo Antognoni.
La partita finisce 10 a 10 (come sempre nel calcio) e l’assoluta sorpresa del match è Steve Harris che con i lunghi capelli legati da una fascia fa quello che vuole con il pallone. I più ne sono rimasti sorpresi, ma dovete sapere che in passato il bassista giocava nelle giovanili del West Ham ed era anche ragazzo piuttosto promettente, se non fosse che aveva questo gruppetto di capelloni urlanti che gli portava via troppo tempo. Alla fine scelse la musica, ma continua a giocare assiduamente, avendo fondato anche gli Iron Maiden Football Club.
Oltre ad un assist per Di Canio, Steve ci segna su rigore. In questo momento di televisione straordinario accadono diverse cose. Galeazzi ci avverte che ha segnato “Steve Harris degli Iron Man!” e quando la palla gonfia la porta esplode a tutto volume “Run To The Hills” cavalcata leggendaria del gruppo inglese. Il nostro portiere si tuffa bene, ma la sfiora soltanto e ora posso anche svelarvi una cosa: era Giorgio Panariello.
Sonic Youth
Altro momento storico di questa gloriosa saga è l’esordio con gol di Cesare Cremonini.
A fare da mattatore e bordocampista c’è Pupo che lo avvicina con il microfono più di una volta senza ricordarsi mai come si chiama: “Membro dei Lunapop”, “Cesare ti chiami giusto?”.
Da notare che la palla filtrante che porta alla rete la regala niente meno che Hidetoshi Nakata, mentre Oscar Pedrini si butta di testa nello stomaco di Cesare che esulta fingendo di farsi una fumata. Siamo nel 2000 e tutto è esattamente posizionato in quell’epoca, dai capelli del cantante dei Lunapop a un’inquadratura su Sean Connery che non sa bene perché si è svegliato in quella situazione.
The Rap Battle
Gli ultimi anni della Nazionale hanno attraversato la ribalta dell’Hip Hop nella cultura dominante (i puristi mi insulteranno, ma la metto così). Questo significa che tanti giovani rapper sono entrati nella rosa della squadra: Moreno è uno di questi. Ora magari potrete pensare che il freestyler genovese made in Maria De Filippi non sia proprio l'icona dell'irriverenza anti sistema. Ma io sono qui per dimostrarvi il contrario, con delle prove.
Durante una partita del cuore del 2015 il piccolo cantante sfrutta il suo baricentro basso e la sua tecnica per stoppare la palla di tacco, palleggiare, lasciarla in equilibrio sulla testa, voltarsi in un francobollo e fare un tunnel a PAVEL NEDVED. In quel momento la partita prende fuoco, come quando il giovanissimo Iverson fece un crossover su Jordan (lasciatemi fantasticare).
Nedved, che storicamente non è uno che si fa una risata e ti dà una pacca sulla spalla, lo insegue e lo stende. Improvvisamente è quasi rissa. Giletti e Allegri cercano di calmare gli animi ma Ramazzotti e Barbarossa si appiccicano. Moreno si spiega ma non convince nessuno, men che meno il biondo ceco. Ancora una volta la Nazionale Cantanti (mischiata con altri personaggi, ma alla fine chissene frega) ci ha regalato emozioni adrenaliniche.
Wish You Were Here
In conclusione ecco altre nazionali tematiche che mi piacerebbe veder giocare:
Nazionale italiana pupazzi della Tv (Gabibbo, Dodò, Uan, il cane di Paolo Limiti, Topo Gigio, la lucertola pazza dei sofficini);
Nazionale italiana gruppi metal con le spade (Rhapsody, Domine, Labyrinth, Vision Divine)
Nazionale italiana presentatrici di Geo & Geo e Kilimangiaro (Licia Colò, Grazia Francescato, Sveva Sagramola, Camila Raznovich)
Nazionale italiana cattivi delle fiction Rai (Nonna Enrica di Un Medico in Famiglia, Marina di Un Posto al Sole, il Diavolo di Don Matteo, Tano Cariddi in La Piovra, Catarella di Montalbano)
Nazionale italiana Top 11 commercianti che gestiscono mercerie (fatela voi).