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Il Liverpool vince, il Chelsea convince
15 ago 2019
Il Chelsea ha giocato una buona partita, ma la lotteria dei rigori ha premiato il Liverpool.
(articolo)
8 min
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La squadra di Jürgen Klopp si è aggiudicata il primo trofeo europeo della nuova stagione al termine di un match intenso e ricco di colpi di scena. Dal canto suo il Chelsea, pur perdendo, ha reso più di quanto era lecito aspettarsi prima della sfida, arrivata pochi giorni dopo la sconfitta per 4-0 contro il Manchester United. La squadra di Lampard ha avuto il merito di non scomporsi dopo la rimonta dei Reds, nel momento di massima pressione degli avversari, ed è riuscito a portare l'incontro fino ai calci di rigore, perdendo solo all'ultimo rigore della lotteria, a causa dell'errore di Tammy Abraham.

Le due squadre arrivavano da esordi opposti in Premier League: il Liverpool aveva agevolmente sconfitto il Norwich ad Anfield per 4-1, un risultato più rotondo del reale andamento della sfida, mentre il Chelsea come abbiamo detto era uscito sconfitto ad Old Trafford pagando a caro prezzo tre ripartenze concesse nella ripresa.

Con Alisson indisponibile per un infortunio al polpaccio rimediato venerdì scorso, Klopp ha optato per l'esperto Adrián tra i pali; davanti allo spagnolo una difesa a quattro composta da Gomez, Matip, van Dijk e Robertson; a centrocampo Henderson, Fabinho e Milner mentre il tridente d'attacco era formato da Salah, il rientrante Mané e Oxlade-Chamberlain. Frank Lampard invece ha rinunciato al 4-2-3-1 della prima giornata per passare al 4-3-3: Kepa in porta; Azpilicueta, Christensen, Zouma ed Emerson in difesa; Kanté (schierato da mezzala come in precedenza con Sarri), Jorginho e Kovačić a centrocampo ed infine Pedro, Giroud e Pulisic come terminali offensivi.

Il primo tempo del Liverpool

Le due squadre hanno cercato di ostacolarsi a vicenda fin da subito e nei primi 15 minuti nessuna delle due è riuscita a consolidare il possesso in maniera prolungata (a fine gara la media di passaggi consecutivi per ogni sequenza di possesso è stata di 4 per entrambe). Il Liverpool è stato più efficace nel pressing offensivo, utilizzando il collaudatissimo esagono composto dai tre attaccanti ed i tre centrocampisti per impedire agli avversari di costruire il gioco dal basso: la prima linea di pressione si orientava sulle linee di passaggio tra i centrali e i terzini, mentre la seconda si orientava a uomo sui tre centrocampisti del Chelsea.

Il meccanismo di pressing del Liverpool nella metà campo avversaria.

Per aggirarlo, i Blues hanno dovuto rincorrere spesso al lancio lungo verso Giroud specie con Kepa (7 duelli aerei - di cui 4 vinti - per il francese), in alternativa hanno provato a risalire il campo tramite le catene laterali, evitando la zona centrale, e sfruttando i movimenti delle due ali che tenevano occupati Gomez e Robertson.

L'aspetto più interessante del primo tempo però è stata la posizione di Milner: se nominalmente doveva agire nel ruolo di mezzala sinistra nel 4-3-3, l'inglese ha avuto grande libertà di movimento: durante la prima costruzione si abbassava spesso sulla linea dei centrali o su quella di Fabinho per ricevere il pallone, muovendosi indifferentemente sia verso destra che verso sinistra, mentre in altri momenti della gara si trovava a dare ampiezza a sinistra, ritrovandosi di fatto sulla stessa linea degli attaccanti.

In campo non si sono capiti i motivi che hanno spinto Klopp ad effettuare questa scelta, ma sta di fatto che la posizione di Milner ha causato problemi alla catena sinistra e, in generale, al centrocampo del Liverpool: con Robertson insolitamente bloccato ed Oxlade-Chamberlain (praticamente inesistente in campo) sempre più statico, i Reds hanno faticato parecchio nel far salire il pallone nella zona sinistra, dato che Milner si abbassava e toglieva una possibile sbocco del palleggio centrale alle spalle del centrocampo dei Blues, oltre a svuotare il centro e rendere più complicato eventuali fasi di contropressing.

Nelle prime due immagini si nota la libertà tattica di Milner in ricezione, mentre nella terza è evidente un pericoloso isolamento centrale di Fabinho a causa delle ampie distanze con le due mezzali.

A fine partita il 33.5% degli attacchi del Liverpool è arrivato da sinistra (anche se questa percentuale si è notevolmente alzata nella ripresa dopo l'ingresso di Firmino e il ritorno di Mané a sinistra), mentre il 40.9% è arrivato da destra, dove le rotazioni posizionali tra Salah e Henderson hanno funzionato abbastanza bene e l'inglese è potuto arrivare al cross in almeno un paio di situazioni.

La verticalità del Chelsea

Intorno al 20' la squadra di Lampard ha preso coraggio ed è riuscita ad essere più efficace nel pressing, costringendo a diversi errori tecnici - anche banali - i giocatori del Liverpool (Matip in primis). In fase di non possesso la squadra di Lampard si compattava in un 4-5-1 con un baricentro medio, con l'obiettivo, riuscito, di proteggere la fascia centrale del campo con due linee di pressione corte e strette alle spalle di Giroud.

Il blocco difensivo del Chelsea.

Il Chelsea ha avuto un approccio piuttosto diretto col pallone, sia in transizione che una volta consolidato il possesso: le progressioni di un ottimo Kanté (autore di ben 9 dribbling riusciti su 13 tentati, oltre a 4 passaggi chiave) sono state lo strumento principale per risalire il campo in zona centrale, mentre, nell'ultimo terzo, Pedro e Pulisic venivano dentro il campo lasciando le corsie esterne ai terzini. Rispetto a quanto visto solitamente in carriera, lo spagnolo ha avuto una notevole centralità nella rifinitura (5 passaggi chiave ieri sera) e nel primo tempo è stato il più pericoloso dei suoi colpendo anche la traversa.

In situazioni di palla scoperta, invece, il Chelsea ha cercato quasi sempre la profondità, per sfruttare i limiti della difesa del Liverpool, ovvero due centrali poco reattivi e un Gomez piuttosto distratto in non possesso. Il gol di Giroud è arrivato proprio da un ottimo movimento dell'attaccante francese, che ha prima liberato lo spazio per la conduzione di Pulisic con un taglio interno-esterno verso la sua sinistra e poi ricevuto il passaggio filtrante del compagno alle spalle della difesa. In generale le occasioni migliori per i Blues sono arrivate da lanci in profondità, come i due gol annullati a Pulisic nel primo tempo ed al subentrato Mount nel secondo per lievi fuorigioco. Anche il rigore del 2-2 concesso nel primo tempo supplementare è nato da un lancio lungo di Jorginho per Pedro, che ha superato Gomez in velocità prima che Adrián stendesse l'accorrente Abraham sulla palla vagante messa in mezzo dallo spagnolo.

La centralità di Firmino

L'ingresso del brasiliano nella ripresa ha letteralmente svoltato la fase offensiva del Liverpool: Firmino è stato molto bravo ad attaccare la profondità ed allungare la difesa avversaria, ma è riuscito anche a venire incontro al centrocampo per agire da raccordo offensivo in zona centrale, con Mané libero di defilarsi e Robertson finalmente coinvolto negli ultimi trenta metri di campo grazie a rotazioni posizionali migliori.

Un saggio della qualità di Firmino da falso nove: il brasiliano si abbassa tra le linee, riceve il pallone da Milner e lancia Mané in profondità.

I due gol del Liverpool sono arrivati proprio dalle combinazioni tra il brasiliano ed il senegalese (con una fantastica triangolazione sulla sinistra nell'azione del 2-1) e in generale la qualità di Firmino in pressione individuale (5 palloni recuperati) ha ridato più controllo al Liverpool in fase di non possesso: nel secondo tempo regolamentare il Chelsea non ha effettuato alcun tiro nello specchio della porta e pur non avendo creato occasioni davvero pericolose da azione manovrata, è servita una doppia grande parata di Kepa al minuto 74 per mandare l'incontro ai supplementari.

Insomma, le caratteristiche di Firmino sono cruciali per il buon funzionamento del sistema del Liverpool e, se ce ne fosse ancora bisogno, questa partita ha confermato quanto sia uno dei migliori giocatori offensivi al mondo.

Cosa ci lascia questo incontro

La vittoria della Supercoppa europea è il secondo maggior successo dell'eccellente progetto tecnico avviato da Klopp a Liverpool quattro stagioni fa: nei prossimi mesi la spettacolare annata dei Reds potrebbe essere ulteriormente premiata dalla vittoria del Mondiale per Club.

Tuttavia finora, anche se siamo a metà agosto il Liverpool dovrà giocare il secondo turno di Premier tra due giorni, sono sembrati ancora lontani da quella solidità difensiva che li aveva contraddistinti nella passata stagione e hanno mostrato più di qualche difficoltà nel negare e controllare la profondità agli avversari. Probabilmente questi problemi sono legati alla condizione atletica ancora non ottimale di alcuni giocatori, ma è sicuramente una questione che Klopp dovrà risolvere il prima possibile per riuscire a tenere il passo del City, che invece sembra già pronto, in campionato.

Per quanto riguarda il Chelsea, l'esordio di Lampard finora è stato complessivamente sfortunato (anche contro il Manchester United la sua squadra aveva giocato 60 minuti di buon calcio, prendendo anche due pali). Rispetto all'anno scorso, i Blues sembrano intenzionati a giocare un calcio più diretto, in grado di sfruttare le capacità degli esterni (Pedro, Pulisic e Willian) in transizione, rimettendo Kanté pienamente al centro del progetto tecnico e con Jorginho che - molto probabilmente - dovrà abituarsi ad una centralità meno spiccata nel gioco rispetto alla gestione di Sarri, nonché maggiori responsabilità nel gioco lungo a scapito del fraseggio corto ad uno o due tocchi in cui eccelle.

Anche a causa del blocco del mercato, Lampard sta mostrando coraggio nell'affidarsi ai giovani prodotti del vivaio come Abraham, Christensen, Mount (molto positivo fin qui), Tomori e Zouma: la cessione di Hazard potrebbe farsi sentire parecchio nel medio-lungo periodo, ma nel complesso i Blues sembrano abbastanza competitivi per puntare ad uno dei primo quattro posti in campionato.

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