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Innamorati di Sverre Nypan
27 mar 2025
Questa volta è stata la mezzala del Rosenborg a rubarci il cuore.
(articolo)
8 min
(copertina)
Illustrazione di Emma Verdet
(copertina) Illustrazione di Emma Verdet
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Negli ultimi anni stiamo assistendo a un rinascimento dello sport scandinavo. Dopo i periodi di magra dello scorso decennio, Svezia, Norvegia e Danimarca stanno producendo atleti più o meno eccezionali in ogni sport. La Norvegia in particolare ci sta abituando a produrre atleti fenomenali, corpi pazzeschi con muscolature che sembrano spostare in avanti le possibilità umane. Carsten Warholm, che si allena saltando gli ostacoli sopra i laghi ghiacciati; Jakob Ingebrigtsen, col suo mezzofondo famelico; Erling Haaland e il suo corpo impossibile, grande e veloce come un orso.

La Norvegia, però, ha prodotto raramente giocatori di calcio di alto livello. Non ha una tradizione tecnica paragonabile a quella svedese e soprattutto danese. Anche le migliori versioni della Nazionale norvegese erano basate soprattutto sulla forza atletica, il più delle volte intesa come altezza. Se guardiamo ai migliori calciatori della storia del paese, se la Svezia può vantare freak tecnici come Larsson e Ibrahimovic, la Danimarca eleganti numeri dieci come Eriksen o Laudrup, la Norvegia ha un roster ben diverso. Nella sua storia spiccano difensori centrali rocciosi (Berg, Hangeland), potenti terzini (Riise) e soprattutto centravanti capaci di abbinare creatività e forza fisica (Tore Andre Flo, John Carew).

In questo senso l’arrivo di Martin Odegaard ha rappresentato una specie di sbarco alieno: dove aveva imparato a giocare a calcio uno così? Si muoveva per il campo lentamente e tenendo la testa alta. Aveva una visione di gioco complessa e sfaccettata. Prendeva scelta come uno scacchista: tenendo sempre presente il piano generale. Nessuno in Norvegia aveva mai giocato così. Nessuno aveva quel primo controllo, la dolcezza del suo piede sinistro, quel suo modo di accarezzare la palla con l’interno-collo. Niente di tutto questo era normale.

Poi sono arrivati altri giocatori. Andreas Schjelderup, Thelo Asgaard, Antonio Nusa sono tutti giocatori offensivi accomunati da un certo gusto tecnico per il gioco. Una nuova generazione che sembra cresciuta guardando molti video su YouTube: grandi primi controlli, tocchi di suola, bagaglio di trick vasto e debitore a Neymar.

L’ultimo arrivato si chiama Sverre Nypan, gioca nel Rosenborg e ha già accumulato 51 presenze e 12 gol tra i professionisti nonostante non abbia ancora 19 anni. Li compirà il 19 dicembre, il che significa che è quasi un 2007. Ha già vinto per due volte il premio di giovane dell’anno della Eliteserien, 2023 e 2024, ed è già stato accostato a praticamente tutti i grandi club europei. La sua agente è Rafaela Pimenta, erede della dinastia Raiola e agente di Haaland. Pimenta parla di lui spesso, forse anche troppo, e Nypan è già un nome piuttosto chiacchierato del mercato.

Nypan è un predestinato del calcio norvegese e l’aneddotica che lo precede è al passo coi tempi. Non prevede gol segnati su campi di terra ai confini del mondo, ma sedute tattiche personalizzate già all’età di 6 anni. Nelle interviste Nypan attribuisce grandi meriti del suo talento a Sten Blengsli, che lo ha allenato da ragazzino, mentre giocava nel Nardo, un piccolo club di Trondheim in cui Blengsli si è costruito una fama da leggenda locale. Una figura controversa, che a un certo punto ha perso anche il posto di lavoro a causa di metodi troppo severi, almeno secondo i genitori dei ragazzini. Allo stesso modo, chi voleva far diventare il proprio figlio un professionista di livello, andava al Nardo. Grande focalizzazione sul possesso palla, metodi duri con i ragazzini, sedute video tattiche già da bambini. Per Nypan non c’erano problemi e in Norvegia il suo successo ha fatto discutere: è lecito creare un contesto così serio per, come dire, dei bambini?

Per Nypan era importante essere seri e competitivi. L’aspetto ludico non gli interessava, e per questo ha abbandonato presto basket e sci di fondo, che ha praticato per un po’.

Blengsli ha una regola: se ti nascondi invece di farti dare palla, vieni escluso dall’allenamento. Forse siamo condizionati da tutta questa storia, ma è una regola che si nota in modo piuttosto lampante nel modo di giocare di Nypan. Partendo da mezzala, o da esterno d’attacco, chiama il pallone quasi preso dall’ansia. Quasi va addosso ai suoi compagni pur di farselo dare. È un regista, è un accentratore di gioco. Il modo in cui influenza la manovra della squadra però ha più a che fare con le conduzioni che con i passaggi. Nypan ama portare palla sia col destro che col sinistro, e ama farlo in zone centrali e possibilmente congestionate. Più c’è gente attorno a lui, più sembra provare piacere a trovare il modo di eluderla.

Kjetil Rekdal, allenatore del Rosenborg che lo ha fatto esordire a 16 anni, ha ammesso di non aver mai allenato un giocatore così dotato a quell’età. Avrebbe esordito anche prima, se non fosse stato per qualche problema fisico. Già a 16 anni la sua famiglia ha dovuto rimuovere il numero dall’elenco telefonico perché continuavano ad arrivare telefonate; sciami di agenti continuavano a ronzare attorno a Nypan.

Ma di che giocatore stiamo parlando?

Nypan dice di aver guardato almeno venti volte la compilation di YouTube che raccolgono le migliori giocate di Odegaard in Eliteserien, anche se dice che il suo modello d’ispirazione è Federico Valverde. Due informazioni in apparente contrasto che non dovrebbero confondervi.

La cosa più bella di Nypan, guardandolo giocare, è che vuole sempre la palla, e che con questa palla vuole sempre farci qualcosa. Partendo da zone centrali del campo, sa inserirsi senza palla o portandola in conduzione con entrambi i piedi. Può partire più o meno da qualsiasi punto del campo e trasformarsi in una minaccia. Quando porta palla in corsa tiene sempre la testa alta. È notevole il fatto che Nypan riesca a mantenere una velocità alta mentre conduce il pallone continuando a scansionare il campo davanti a sé. La sua intelligenza, la qualità e la rapidità con cui legge il gioco è ciò che mi fa pensare che Nypan possa avere un futuro ad alti livelli.

La scorsa estate è arrivato in Premier League Lucas Bergvall, che aveva brillato in Allsvenskan con la maglia del Djurgarden. Ci ha messo un po’ ad abituarsi al nuovo contesto ma ora è uno dei prospetti più interessanti del Tottenham, spesso uno dei pochi a salvarsi dentro partite disastrose. Nypan ha l’età di Bergvall e ha caratteristiche simili. Lo svedese è stato abbassato da trequartista a mediano e gli è stato chiesto di giocare in modo più semplice. L’eterno problema dei numeri dieci del calcio contemporaneo, dove ci sono pochi contesti in cui gioca un trequartista centrale. A seconda del loro “motore”, cioè della loro intensità atletica, vengono spostati ali oppure mediani.

Sarebbe un peccato però allontanare Nypan dalla porta, e avvicinarlo magari a zone in cui deve contribuire maggiormente alla costruzione del gioco. Non è un regista, per ora; nel Rosenborg si disinteressa abbastanza dell’uscita dal basso. Fa parte del pacchetto dei giocatori offensivi, e così può permettersi letture del gioco sempre abbastanza rischiose. Nypan non si accontenta di giocate scolastiche ma cerca sempre di far male alle difese avversarie. Balza all’occhio la rapidità delle sue scelte. Già prima di ricevere il pallone si guarda attorno, accumula informazioni in breve tempo. I compagni partono in profondità ancor prima che riceva palla. La rapidità con cui Nypan trova filtranti in verticale è stupefacente.

nypan 1

La visione di gioco è forse la sua qualità migliore e per questo forse col tempo verrà voglia di abbassarlo di qualche metro a centrocampo. Non ha un gran gioco lungo, però, e ha un gusto per le associazioni in spazi brevi e i suoi filtranti sono sempre fatti negli ultimi venticinque metri. Nypan, insomma, è una mezzala di possesso. Una di quelle mezzali creative che dipingono il gioco nei corridoi centrali. Mezzali a proprio agio in spazi congestionati, con un istinto naturale a bucare le linee avversarie con passaggi e conduzioni.

Nypan è ambidestro. Non perfettamente: si vede da come porta palla che è un destro. Anche col sinistro però ha una sua efficacia, e sa calciare con entrambi i piedi. La sua tecnica di tiro non è eccezionale. Non produce conclusioni particolarmente potenti e spettacolari. Per fare gol ha bisogno di stare vicino alla porta. La qualità delle sue conduzioni, dei suoi inserimenti e il semplice fatto che può tirare con entrambi i piedi lo rendono comunque una minaccia costante in Eliteserien. Nypan già segna con una strana regolarità: 5 gol al primo anno da titolare, 7 al secondo. Anche questa è una delle sue qualità migliori: il tempo d’inserimento partendo senza palla o col pallone, è qualcosa che non si insegna facilmente.

Siamo tutti refrattari ai paragoni, ma se c'è un giocatore a cui Nypan dovrebbe guardare per il proprio sviluppo è Henrich Mkhitaryan. Un trequartista arretrato mezzala, ma ancora capace di essere devastante in conduzione con entrambi i piedi. Un giocatore prezioso in entrambe le fasi, soprattutto grazie a un'intelligenza che Nypan ha certamente bisogno di sviluppare.

Da almeno un anno e mezzo le squadre di Premier League bussano alla porta del Rosenborg per prenderlo. A un certo punto sembrava molto vicino al Manchester United, poi si è parlato di Girona e Aston Villa mentre oggi è l’Arsenal la squadra più vicina al suo acquisto. Lui ha rilasciato un’intervista ai canali ufficiali del Rosenborg in cui ha dichiarato di aver deciso insieme al club di rimanere almeno altri sei mesi.



Lui ha detto che in ogni caso dovrà visitare il centro sportivo e farsi un’idea, prima di muoversi da Trondheim. Cosa ne farà l’Arsenal di Nypan, nel caso lo acquistasse? Che giocatore vorrebbe che diventasse? Quanta palestra gli verrà fatta fare? Che angoli del suo gioco sarà costretto a smussare per adattarsi?

Non siamo in un’epoca semplice per i calciatori creativi, soprattutto per chi non gioca in attacco ma a centrocampo, dove prendersi rischi è al contempo prezioso e mal visto. Le mezzali creative, poi, sembrano davvero una specie in via d’estinzione. Pedri è un animale esotico, Reijnders ancora alla ricerca di un posto preciso sul campo, Bernardo Silva sulla via del tramonto, Szoboszlai ha trovato la sua strada da regista di transizioni nel calcio verticale di Slot. Sverre Nypan riuscirà o no a raccogliere la loro eredità? Trovare il modo per sfruttare il suo talento dentro queste strettoie? Ha il talento sufficiente per farcela?

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