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I migliori svincolati rimasti
10 set 2024
10 set 2024
Meglio che niente.
(copertina)
IMAGO / Giuseppe Maffia
(copertina) IMAGO / Giuseppe Maffia
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Il calciomercato è finito ma non per loro: gli svincolati. Da settembre in poi diventano come prodotti a metà prezzo al supermercato, quelli buttati in una cesta dove rimestare e cercare se c'è ancora qualcosa di commestibile. I migliori spariscono subito (Hummels, Hermoso), alcuni anche scontati costano troppo (Rabiot), altri invece hai semplicemente paura che siano scaduti e possano farti male (quasi tutti). In ogni caso non è che ci siano molte alternative: se una squadra vuole sistemare dei buchi della rosa prima di gennaio, qui deve guardare. Ecco cosa offre la cesta.

Svincolati Adrien Rabiot

Adrien Rabiot

Non sono il più grande ammiratore di Rabiot sulla faccia della terra, ma che sia svincolato a questo punto della stagione è semplicemente assurdo. Il problema è fatto risalire alla distanza tra le richieste della madre agente (che, ricordiamolo, fa gli interessi del figlio) e le offerte ricevute, ritenute troppo basse. Da questo punto di vista gli svincolati sono disoccupati come gli altri: condizionati dalla fluttuazione del mercato del lavoro in quel momento. E in questo momento non sembra essere troppo favorevole ai centrocampisti dinamici senza grande tecnica. Chi si adeguerà prima? Tra l’altro - non so benissimo come funziona - ma Rabiot ha già rinunciato a due mesi di stipendio, e nel suo caso parliamo di cifre oltre il milione di euro.

Della sua situazione si è lamentato anche Deschamps, che l’ha invitato a trovarsi una squadra prima di costringerlo a cercare altri centrocampisti francesi da mettere al suo posto (come se fosse chissà quale impresa). Dopo Juventus, Manchester United, Milan, Galatasaray e chissà chi altro, ora sembra che a provarci sia il Barcellona, ma anche l’Al Nassr (la squadra di Cristiano Ronaldo) che avrebbe recapitato a Rabiot un'offerta monstre, come si dice in questi casi. Buona fortuna.

Svincolati che c’hanno scritto Serie A in faccia

Yusuf Yazıcı

Tra quelli buoni, o abbastanza buoni, Yusuf Yazıcı è il più giovane della lista: ha 27 anni. Di solito l’età è il freno maggiore agli svincolati: il rischio di fare un contratto lungo a un giocatore alla frutta è sempre dietro l’angolo. Con Yazıcı questo rischio dovrebbe essere veramente minimo, anche se non si può mai dire. Perché allora è ancora al palo? Non saprei davvero. Dopo essersi messo in luce al Lille come un trequartista lungo ed elegante, sembrava essersi perso dopo uno strano passaggio al CSKA Mosca, ma la scorsa stagione, tornato al Lille, ha messo insieme 42 presenze e 12 gol. È vero che 5 sono arrivati in Conference League, ma andare in doppia cifra per un trequartista non è mai banale.

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Secondo l’Equipe ci sta pensando seriamente la Lazio, rimasta corta a centrocampo dopo il fallimentare assalto a Folorunsho. Effettivamente sembra una buona idea: alla squadra di Baroni manca un po’ di tecnica dopo la partenza di Luis Alberto.

Ivan Perišić

Nelle ultime ore di mercato Perišić sembrava diretto al Monza, poi si è inserito il Como, anche il Genoa ci ha fatto un pensierino. Alla fine non se n’è fatto nulla, ma da qualche giorno ha rescisso il suo contratto con l’Hajduk Spalato, dove era tornato a gennaio come un eroe, e ora è libero di scegliere la sua prossima squadra. Il motivo? Ha litigato con Gattuso, una cosa che per qualche motivo ci stupisce solo relativamente.

In ogni caso, nonostante sia a piedi, Perišić è stato convocato dalla Croazia per questa pausa delle Nazionali. Vi aspettavate altrimenti? Il CT Dalic ha detto che non va dimenticato quello che Perišić ha fatto per il Paese, quasi come parlasse di un morto in guerra. Sarebbe bello se tutta quella generazione di calciatori croati lasciasse il calcio per club per rimanere in eterno in Nazionale, sempre gli stessi, sempre più coriacei e scavati. Non sarà così: Perišić è molto vicino al Como, una squadra che sembra essere salita in Serie A proprio per prendere giocatori come Perišić e ricordarci che il tempo passa per tutti.

Isaac Success

Ok, forse Isaac Success non è forte come abbiamo pensato all’inizio, quando con qualche buona partita si è innalzato dalla media dei giocatori random dell’Udinese dopo essere arrivato dal Watford (strano eh?). Comunque sembrava starci bene in quel contesto, la scorsa stagione contro il Napoli aveva anche segnato un gol nel recupero pareggiando una partita decisiva per la salvezza. Invece, nel pieno dell’estate, all’improvviso e senza apparenti motivi, Success ha rescisso il suo contratto con l’Udinese. Una cosa che accade di rado e che di solito ha motivi non legati al calcio.

Success incarna l’ideale platonico degli attaccanti che non segnano mai, così tanto che viene da chiedersi perché non è mai stato riconvertito in esterno a tutta fascia, un lavoro che in Italia è tipo l’infermiere: nessuno lo vuole fare, ma se lo sai fare non sarai mai disoccupato in vita tua. Comunque Success ha 28 anni, è in buona salute e forse potrebbe dare una mano in Serie A. Le ultime notizie, però, lo danno vicino alla Turchia.

Antonio Candreva

Non uso questo termine con leggerezza, ma Antonio Candreva è una leggenda della Serie A e dovrebbe restare in Serie A. E se il tempo che passa è inclemente anche con le leggende, non sembra esserlo con Candreva, almeno a sentire lui: «Il GPS dice che vado come uno di 28 anni, non come uno di quasi 38» ha dichiarato alla Gazzetta dello Sport qualche giorno fa, in un’intervista che sembra più un colloquio. Candreva però effettivamente è stato uno di quei rari calciatori che è stato in grado di reinventarsi da ultratrentenni, che hanno mantenuto una brillantezza atletica sufficiente a cui hanno aggiunto un’aura da eminenza grigia. Le ultime due stagioni con la Salernitana: 70 presenze e 14 gol. E che gol.

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Continua: «Mi manca la quotidianità, lo spogliatoio, i tifosi, l’avversario. Ma il fuoco dentro è acceso. Il calcio è la mia vita. Sono convinto di poter dare molto. Non ho staccato il cervello. Cerco un club che mi stimi e che mi stimoli. Ruolo? Mi vedo al centro del gioco». Io gli credo.

Svincolati che c’hanno scritto in faccia Serie A, ma forse sarebbe meglio di no

Konstantinos Manolas

Per qualche ora il suo ritorno alla Roma sembrava fatto. Il club della Capitale stava cercando di pescare a strascico tutti i difensori centrali rimasti svincolati alla fine del mercato e il greco in qualche modo era rimasto impigliato nella rete. I tifosi erano interdetti: da una parte a Manolas sono legati dolci ricordi, dall’altra forse era meglio lasciarli in fondo all’apposito cassetto.

Dopo mezza giornata di rumori, ci ha pensato lo stesso Manolas a smentire tutto, come se fosse stato uno scherzo. Qualcuno si è inventato tutto oppure c’è stato un approccio? Manolas è ancora un difensore, ma è ancora un difensore da Serie A? L’esperienza alla Salernitana è sembrata più crepuscolare che altro e la condizione fisica è deficitaria, forse pure la voglia di essere un calciatore professionista è scemata. Tuttavia con sempre più squadre che difendono a tre c’è, per quanto assurdo anche solo pensarlo, una penuria di difensori centrali nel nostro Paese. Se non è la Roma, magari qualcuno si farà avanti.

João Pedro

Dopo aver lasciato Cagliari la carriera di Joao Pedro è stata piuttosto disastrosa e, inevitabilmente, il decadimento fisico lascia il segno in un calciatore come lui. Joao Pedro è però uno di quei giocatori a cui siamo istintivamente affezionati, con un talento magari non eccezionale ma a suo modo unico, che rendevano divertente la Serie A anche oltre i soliti noti. In questi casi la domanda è: la vogliamo questa madeleine? Rivederlo in Italia sarebbe umanamente bello, ma forse potrebbe ridimensionare l’idea platonica che abbiamo di lui. Personalmente se penso a Joao Pedro penso a un incrocio tra Gigi Riva e Ronaldinho e vorrei tenermi questa idea di lui.

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Francesco Caputo

Solo rispetto per Cicco Caputo, ma se non è riuscito a tenersi il posto all’Empoli è difficile credere possa ancora dare qualcosa in Serie A. Lui però ha detto che è questo il suo obiettivo, che sta aspettando una chiamata dalla massima serie, dopo aver messo in pausa due o tre offerte dalla B. Per i centravanti di solito la vita è piuttosto binaria: o fai gol o non lo fai. Per Caputo nelle ultime tre stagioni: 2, 5 e 4 gol. L'importante però è non smettere di crederci mai. Come ha detto lui: «Però guardo avanti e al futuro. Io voglio giocare, se non gioco… Mi innervosisco. Da attaccante solo se gioco segno e posso dare il massimo».

Miralem Pjanić

Per quella cosa della relatività del tempo, pensate a Miralem Pjanić. Il suo passato glorioso in Serie A sembra lontano e avvolto dalla nebbia. In piena pandemia è stato sacrificato dalla Juventus in cambio di Arthur, in una delle operazioni di mercato più surreali della storia (lui valutato 65 milioni di euro, il brasiliano 80). Non so neanche perché vi sto raccontando queste cose, sappiamo tutto del Pjanić del passato. La sua versione presente ha perso un po’ di capelli e il suo fisico, che non è mai stato da calciatore, sembra ancora più minuto e inadatto al calcio moderno. Forse proprio per questo ci sta pensando il Genoa dove comunque si troverebbe a dividere il campo con Badelj, che gli somiglia pure.

Svincolati che in Serie A farebbero una figura decente

Joël Matip

Joël Matip è considerato un po’ un brocco, ma il motivo, mi sembra, è l’aver dovuto fare il proprio mestiere accanto a Virgil van Dijk, in un campionato che odia i difensori che non vincerebbero una medaglia d'oro alle Olimpiadi. Che altrove possa andargli meglio? Pensate a Chris Smalling: arrivato alla Roma come uno straccio bagnato, finché è durato, cioè fin quando è stato sano, è stato uno dei migliori difensori della Serie A. Non è un caso allora che Matip - o chi per lui - si sia proposto alla Roma prima e al Bologna poi. La Serie A come un monastero buddista dove i difensori vengono per ritrovare la loro anima. Matip non è giovanissimo (33 anni) e arriva dalla rottura del crociato: niente di buono. I difensori forti però riescono a girare intorno ai limiti del proprio corpo e magari nel bagaglio di Matip ci stanno ancora un paio di stagioni buone.

Eric-Maxim Choupo-Moting

Eric-Maxim Choupo-Moting ha giocato in 4 dei 5 top campionati europei e gli manca solo la Serie A. Perché no? Dopotutto ha segnato in tutti questi campionati, spesso ha giocato con le squadre più forti. La sua carriera è un po’ un mistero, un mistero che possiamo provare a svelare.

Davy Klaassen

Forse ve lo siete già scordati, ma Davy Klaassen ha appena vinto uno Scudetto. All’Inter è sembrato sensibilmente più indietro rispetto ai compagni di reparto, ma il centrocampo nerazzurro è oggettivamente fuori scala per la Serie A. Forse alla classe media del nostro campionato potrebbe tornare utile? Il fatto che si stia allenando con l’Ajax, senza che l’Ajax abbia neanche provato a far finta di metterlo sotto contratto (e l’Ajax ha preso Rugani) forse ci dice che dovremmo starne lontani. 

Svincolati meglio che niente

Koffi Djidji

Koffi Djidji sta a Torino e si allena in attesa di una chiamata. Con lui c’erano altri giocatori svincolati dal Torino: Luca Gemello, Ricardo Rodríguez, Simone Edera. Col passare delle settimane hanno trovato tutti una squadra, tranne Djidji, tipo nella filastrocca dei 10 piccoli indiani. Chi lo chiamerà? Due settimane fa se ne parlava per la Roma, una settimana fa per la Salernitana. Non vogliamo sapere chi lo cercherà la prossima.

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Gastón Pereiro

Calciatore sottovalutato se ce n’è uno, probabilmente ha perso il treno Serie A. Però mi piacerebbe che qualche squadra in Italia ci provasse ancora. 

Svincolati Anthony Martial (Memphis Depay)

Anthony Martial (Memphis Depay)

Anthony Martial (Memphis Depay) è stato per settimane il classico nome che andava bene per chiunque. Hai bisogno di un attaccante? C’è Martial (Depay)! La Juventus lo ha avvicinato, così come sembra l’Inter, poi il Marsiglia, il Lille e chissà chi altro. Poi ognuno ha risolto a suo modo il problema attaccante e Martial (Depay) è rimasto col cerino in mano. Possibile che nessuno lo abbia voluto GRATIS (vabbè, con le commissioni)? Martial (Depay) ha 28 anni (30), oltre 100 gol in carriera e una solida reputazione internazionale.

Insomma era lecito aspettarsi per Martial (Depay) un futuro in un club di buon livello in Europa, una squadra che magari con un contratto breve scommettesse su di lui (loro), oppure un passaggio dorato in Arabia Saudita, o magari uno da businessman in MLS. Invece Martial è vicinissimo a firmare al Flamengo, campipnato brasiliano, dove dovrebbe raggiungere Depay che invece è vicinissimissimo a firmare per il Corinthians.

Ora le questioni sono due: o Martial e Depay - dopo una carriera in cui generalmente sono stati considerati due calciatori leggermente incompiuti, in cui hanno scelto i soldi sopra a magari squadre più vicine ai loro bisogni - hanno avuto all’improvviso una svolta populista, dove per populista nel calcio si intende qualcosa di più retorico e meno conservatore, oppure in Brasile hanno tanti tanti soldi (Depay sembra che prenderà 11 milioni di euro a stagione).

Una lista di attaccanti italiani svincolati su cui onestamente non so che dire

Mattia Destro

Date un’ultima stagione a Mattia Destro.

Mario Balotelli

Recentemente sono usciti video di lui che si allena tirato a lucido. Chi ci casca?

Stefano Okaka

Okaka è svincolato da oltre un anno. Lui diceva che stava per firmare con l’Inter, poi non ha firmato con nessuno. Esisterà una via di mezzo?

Federico Macheda

Nelle ultime stagioni Macheda ha giocato in Grecia, a Cipro e in Turchia. A questo punto mi sembra pronto per andare in Iran e diventare una leggenda da quelle parti. Sarebbe una bella chiusura del cerchio della sua carriera partita da cosplay di Cristiano Ronaldo e chiusa da integralista.

Simone Zaza

Simone Zaza semplicemente si è ritirato ma non l’ha detto a nessuno, così continua a comparire in queste liste e la gente pensa a lui. Rispetto.

Svincolati ma è ancora vivo? (in senso figurato)

Mário Fernandes

Vi ricordate quando non si poteva giocare a calcio senza Mário Fernandes? Era il 2018, ci sembrava normale fare un Mondiale in Russia e non avevamo mai preso in mano una mascherina chirurgica, a meno che non fossimo effettivamente chirurghi. Mário Fernandes era un terzino destro tutto sommato normale, non so perché se ne parlava tanto e tanto bene. Era probabilmente quel periodo storico in cui abbiamo pensato che i terzini sarebbero diventati i nuovi trequartisti. Che ingenui che eravamo: alla fine invece ha vinto il 3-5-2.

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In ogni caso, oggi Mario Fernandes è svincolato, la scorsa stagione era allo Zenit San Pietroburgo, lui che è una leggenda del CSKA Mosca: chissà come ci è finito. Prima ancora un passaggio triste in Brasile. Compie 34 anni in questi giorni e tra i molti nomi nella lista degli svincolati, mi sembra uno dei più vicini a essere ritirato a sua insaputa.

Islam Slimani

Nel 2015/16 allo Sporting Clube Islam Slimani ha segnato 31 gol. Da quel momento non è mai più andato in doppia cifra. Questo ci dice qualcosa sul campionato portoghese, ma anche sulla carriera di Slimani che è stata funestata da tanti infortuni e da una girandola di squadre (10 in 8 anni) che gli ha fatto perdere certezze. Slimani comunque è stato per anni un centravanti di culto, e non saremo noi di certo a rinnegarlo. L’ultima mezza stagione l’ha fatta al Malines in Belgio, prima era stato al Coritiba in Brasile. Cosa viene dopo? Niente di buono, ma non vediamo l’ora di scoprirlo.

Marco van Ginkel

Uno dei tanti calciatori rovinati dal sistema dei prestiti del Chelsea. A 31 anni si è ricostruito una certa rispettabilità in Olanda e sembra aver superato anche i problemi fisici. Dopo l'infortunio a Bennacer al Milan manca proprio un centrocampista e alla fine un calciatore che si chiama "Marco van" non può non essere attirato da quelle parti.

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Svincolati no

Wissam Ben Yedder

Wissam Ben Yedder ha trascorso lo scorso fine settimana in custodia cautelare a causa della denuncia per “violenza sessuale, rifiuto di fermarsi e guida in stato di ebbrezza”. Il 15 ottobre lo attende il processo. Non è neanche la prima volta: nel 2023 è stato accusato insieme al fratello di stupro, tentativo di stupro e aggressione sessuale ai danni di due donne. Ben Yedder è indubbiamente un calciatore forte, ma se restasse svincolato sarebbe forse meglio, un segnale che anche il mondo del calcio sta sviluppando una sensibilità minima verso questo tipo di storie, non così rare.

Santi Mina

Se Ben Yedder è accusato, Santi Mina è stato proprio condannato a 4 anni per abuso sessuale. L’estate scorsa è stato licenziato dal Celta Vigo e da quel momento è senza squadra. A un certo punto è sembrato vicino alla Sampdoria, ma le proteste dei tifosi hanno bloccato ogni possibile trattativa.

Costruisci la tua squadra con gli svincolati

Un esercizio di stile fatto rigorosamente col 3-5-2.

Portiere: Loris Karius

Qualcuno, lui per primo, dovrebbe riscattare la figura di Loris Karius.

Difensore centrale: Giuseppe Bellusci

Una cosa che forse non sapete di lui: sostiene di essere parente di John Belushi.

Difensore centrale: Federico Fazio

Il comandante.

Difensore centrale: Edgar Ié

Forse vi ricordate di lui, perché è quello che ha mandato a giocare alla Dinamo Bucarest il fratello gemello Edelino.

Esterno destro: Gaetano Letizia

Soprannominato Frecciarossa, è stato prosciolto da poche settimane dall’accusa di aver scommesso su partite di calcio. Pronto per ripartire.

Esterno sinistro: Ezgjan Alioski

Se posso prendere un calciatore che ha avuto il picco della carriera con Bielsa, perché no?

Mediano: Grzegorz Krychowiak

L’ho inserito così tante volte in queste liste di svincolati che mi dispiaceva lasciarlo andare.

Mezzala: Marco Benassi

Praticamente il capitano dell’FC Svincolati. 

Mezzala: Kevin Strootman

Benvenuto in questa lista Kevin, ti meritavi un finale diverso.

Seconda punta: Robin Quaison

Esiste un universo in cui Robin Quaison è diventato almeno Xavi (come era stato soprannominato, senza nessun motivo apparente).

Punta centrale: Kévin Gameiro

Eroe minore dell’Europa League, c’è sempre posto per lui in queste squadre assolutamente immotivate.

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