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#10 years challenge Serie A
17 gen 2019
Com'erano i calciatori del nostro campionato dieci anni fa.
(articolo)
7 min
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Se siete iscritti a Facebook, Twitter e Instagram avrete visto in giro il #10 years challenge Years Challenge. Per partecipare bisogna pubblicare una propria foto di dieci anni fa accanto a una attuale. In attesa di capire in che modo Facebook sfrutterà questo nuovo materiale per il riconoscimento facciale e i suoi scopi di marketing, abbiamo compilato una lista parziale di giocatori della Serie A a cui abbiamo fatto provare il #10 years challenge.

Leonardo Pavoletti

Com’è noto, Pavoletti fa parte di quella categoria di centravanti italiani grossi arrivati in ritardo al grande calcio. Nel 2009 Pavoletti aveva già 21 anni (l’età attuale di Federico Chiesa, per dire) ed era ancora ben lontano dall’esordio in Serie A. Arriverà quattro anni dopo, con la maglia del Sassuolo.

Qui Pavoletti invece militava ancora in seconda divisione della Lega Pro e non era neanche considerabile un attaccante sottovalutato. Doveva semplicemente trovare un suo senso in campo, che è probabile che arriverà insieme alla sua barba. Pavoletti chiuse quella stagione con 6 gol in 28 partite.

Papu Gomez

L’Arsenal Sarandi, nel 2009, era forse una società troppo povera per permettersi una maglia della misura del Papu Gomez, che quindi ci affonda dentro. Stringendo un pallone non così più piccolo di lui. Dietro, l’iconica scritta “El Viaducto”, il nome dello stadio del Sarandi, la squadra di Avellaneda.

Gonzalo Higuain

Higuain è uno di quegli uomini “molla”, che perdono e acquistano peso in brevissimo tempo. Per Higuain questo Challenge quindi è un incubo. Però possiamo veramente dire che Higuain nel 2009 era più magro? Beh, non proprio. Qui il problema, semmai, è che somigliava fin troppo a Bobo Vieri.

Daniele De Rossi

Questa fase del mondo in cui Daniele De Rossi non aveva la barba andrebbe cancellata dai libri di storia.

Mauro Icardi

Dieci anni fa Mauro Icardi giocava nelle giovanili del Barcellona e faceva all’incirca quello fa adesso: segnare tanti gol, 38 in due anni. Troppi per una squadra che vedeva l’eccessiva attenzione al gol forse come una forma d’avarizia. Nel sistema di Barcellona con il falso nove di certo non c’era posto per uno come Icardi e Pep Guardiola ne approvò la cessione. Qui, con delle meches incomprensibili, ride in faccia al futuro, come sempre.

Fabio Quagliarella

Nel 2009 Quagliarella giocava nel Napoli e, volendo credere alla foto, in posizione di portiere. Dieci anni fa invece la faccia di Fabio Quagliarella era la stessa, quella di un uomo così irsuto da essere costretto a radersi tre volte al giorno. A volte è possibile vedergli dei sensibili cambiamenti nell’acconciatura della barba fra un tempo di gioco e l’altro.

Riccardo Montolivo

Guardatelo, come guarda fiducioso il futuro, aggiustandosi la fascia di capitano della Fiorentina, a 24 anni, Riccardo Montolivo. Pallido e fragile come un rampollo della nostra aristocrazia calcistica, ragazzo non ancora uomo, che non sa ancora quanto il mondo potrà essere cattivo nei suoi confronti.

Radja Nainggolan

Se ve lo steste chiedendo, dieci anni fa probabilmente Radja Nainggolan già fumava. Quindi non provate a cercare in questa foto i segni di un ragazzo incorrotto. I tatuaggi erano solo sul braccio destro, pronti ad espandersi su tutto il corpo come una pianta rampicante, e sbocciare con una rosa sopra il pomo d’adamo. Rimane solo da chiedersi qual è stato il percorso che ha portato il Piacenza ad essere sponsorizzato dall’Unicef.

Marco Parolo

Parolo era appena passato dal Verona al Cesena, forse realizzando una volta per tutte di poter fare il calciatore, abbandonando quel progetto adolescenziale di voler fare l’animatore turistico.

Alessio Romagnoli

Prima di trasferirsi al Milan e prima di farsi un selfie con la maglia della Lazio, Alessio Romagnoli era della Roma. Nel 2009 militava nei giovanissimi nazionali allenati da Vincenzo Montella e in questa foto riceve la coppa per il secondo posto in campionato (vinto dal Milan), sul braccio sinistro la fascia da capitano.

Cengiz Under

Ecco com'è fatto un calciatore professionista di dodici anni che ancora non ha affilato il proprio corpo per uno sport agonistico. Simpatico.

Ciro Immobile

In questa foto Immobile ha appena esordito in Champions League, in una brutta sconfitta contro il Bordeaux, con una maglia ancora più brutta, argento e nera chissà perché. Ha solo 19 anni ed è ancora una grande promessa del calcio italiano che può legittimamente aspirare alla maglia numero 9 della Juventus (pure se qui indossa uno strano 40). I capelli sono più castani, il viso senza la barba di 3 giorni che porta adesso sembra più aperto, gioviale. Se non è cambiato molto, dieci anni fa Immobile sembrava più felice, meno incazzato col mondo.

Questi venti minuti rimarranno un unicum: Immobile giocherà in totale 35 minuti con la maglia della Juventus (nei disastrosi anni 2008, 2009 e 2010) prima di iniziare un Grand Tour tra Italia, Germania e Spagna, per poi trovare la sua dimensione nella città Eterna.

Leonardo Bonucci

Nel 2008 Leonardo Bonucci ha 21 anni e gioca nel Treviso. L’allenatore però gli preferisce nel ruolo Scurto, ex primavera della Roma, e il serbo Vlado Smid, proveniente dal Bologna. Bonucci ha problemi di fiducia, ma ha appena incontrato una specie di mental coach che lo sta aiutando. A gennaio del 2009 va in prestito al Pisa, dove incontra Ventura.

Esattamente dieci anni fa è cambiata la vita di Bonucci, ma in questa foto ancora non lo sa.

Andrea Ranocchia

Guardatelo, il miglior giovane difensore della rinomata scuola italiana dei difensori, alle prese con la prima stagione in Serie A, con la maglia del Bari: quella della consacrazione.

Aleksandr Kolarov

Chissà cosa vi avrebbe risposto, Kolarov, se nel 2009 gli aveste detto che circa dieci anni più tardi sarebbe stato il secondo giocatore della storia a segnare in un derby di Roma con due maglie diverse.

Justin Kluivert

Nel 2009 Justin Kluivert aveva nove anni, un bel casco di capelli e l’aria da bambolotto che mantiene integra tuttora. Teneva i pantaloncini tirati un po’ troppo su, come se avesse paura gli cadessero, e applaudiva un po’ scettico. Suo padre, Patrick, si era ritirato da appena un anno.

Lucas Leiva

Lucas Leiva ha ancora i capelli biondi da surfista (o da cantante degli Hanson) che aveva dieci anni fa, la sola differenza è che oggi si pettina perché è un padre di famiglia.

Dries Mertens

All’epoca Ciro si era appena trasferito all’Utrecht, cominciando la sua scalata al calcio mondiale. Questa foto ci dimostra che invecchiando si può migliorare e che la vita non è uno scivolo verso la morte e il deterioramento fisico.

Javier Pastore

Come abbiamo fatto a credere che un essere umano così fragile, immateriale come i nostri sogni, potesse un giorno diventare calciatore in un calcio sempre più potente e veloce? Si dice sempre che Pastore abbia in sostanza sciupato la propria carriera, e se invece non ne avesse avuto una molto al di là di quanto potevamo aspettarci da un uomo leggero come l’aria?

Andrea Barzagli

Una rara foto di Andrea Barzagli durante il suo esilio tedesco, quando per qualche ragione non avevamo capito che era un difensore fenomenale.

Sergio Pellissier

Grande icona della resistenza in Serie A, dieci anni fa Sergio Pellissier era già un veterano del Chievo che segnava gol con discreta continuità, senza barba, ma con un pizzetto da carabiniere.

Simone Zaza

Dieci anni fa Simone Zaza era sinistramente uguale ad oggi, ma con una massa informe di capelli lisci, tantissimi capelli, davvero troppi per uno che oggi invece sembra non averne avuto uno in tutta la sua vita. Dove li hai nascosti i tuoi capelli Simone?

Stefano Okaka

Nel 2009 Stefano Okaka era già grosso, anche se non ancora gigantesco. Qui, in una delle tante parentesi fallimentari alla Roma, capisci che non è lo stesso Stefano Okaka arrivato all’Udinese per quell’osceno casco di capelli che sembra quasi il taglio di Elvis Presley, però afro.

Cristiano Ronaldo

La vita di Cristiano Ronaldo è profondamente cambiata 10 anni fa: in estate il Real Madrid ne ha acquistato le prestazioni e - sempre in estate - ha incontrato una donna che riuscirà fuori 10 anni dopo.

Ma Cristiano Ronaldo non immagina ancora nulla del suo futuro, affronta il 2009 con un taglio di capelli a muletto, che per qualche ragione in quel momento storico credevamo fosse un bel taglio di capelli, adatto per adornare la testa di uno dei migliori giocatori del mondo e di milioni di coattelli in giro per il mondo.

Oggi sappiamo che Cristiano Ronaldo e il Real Madrid hanno formato uno dei binomi più vincenti della storia del calcio; che il suo corpo, che già allora era bello in forma, oggi scoppia letteralmente di salute. Sappiamo che la donna incontrata nel 2009 lo ha accusato di stupro e sappiamo anche che quello era davvero un pessimo taglio di capelli.

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