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Ma il cugino di Haaland sogna pecore elettriche?
15 apr 2021
Un androide di una versione ancora migliore rispetto all'attaccante del Borussia Dortmund.
(articolo)
11 min
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“Più umano dell'umano” era lo slogan con cui venivano presentati i replicanti in Blade Runner, lo stesso con cui Mino Raiola sta cercando di piazzare Erling Haaland in giro per l’Europa. Se lo avete visto giocare è difficile non abbiate pensato a un androide, quell’essere che nella fantascienza ha sembianze umane ma componenti robotiche.

È se sappiamo una cosa sugli androidi è che a uno buono ne seguirà inevitabilmente uno ancora migliore.

Haaland 2.0?

Albert Braut Tjaaland è il cugino di Haaland, ha 17 anni e da un po’ sta segnando a raffica in Norvegia. Se ne sta parlando molto, ovviamente in relazione alla parentela con il centravanti del Borussia Dortmund. C’è chi parla di dinastia, chi di eredità, è una questione di famiglia insomma. A indagare, però, la loro parentela non appare così certa. Ad esempio non esistono foto dei due insieme, che è strano per dei cugini. Nei tanti articoli che ci preparano all’inevitabile avvento di Tjaaland non si scava mai in profondità: sono cugini da parte di madre o di padre? O magari lo sono in quel modo sottile per cui avendo passato tanto tempo insieme da piccoli vengono chiamati cugini? O al contrario, sono cugini di terzo o quarto grado e non si sono mai visti? Le notizie sono frammentarie.

Ad accomunarli è il cognome “Braut”, che è quello della madre di Haaland. Ma questo non esclude la possibilità che si tratti di una coppia di robot, dopotutto anche un androide merita un cognome. I due inoltre si somigliano in maniera imbarazzante. Guardate la foto qui sopra e ditemi che non avete pensato che quello a sinistra fosse Haaland. Sbagliato è Tjaaland. Voi somigliate così tanto ai vostri cugini? Non credo. Sembra quasi una produzione in serie.

Ci sono poi altri indizi che mi fanno dubitare circa la natura di questi due. Come per esempio il fatto che esiste un altro cugino Braut calciatore. È Jonatan Braut Brunes e anche lui è cresciuto a Bryne e nel Bryne. È un centrocampista, ma nel 2020 in 13 partite di PostNord-ligaen Avd. 1 ha segnato 10 gol con la maglia del Floro, guadagnandosi la chiamata del Lillestrøm SK in Eliteserien, la massima divisione del campionato norvegese. Sarà un caso anche questo? Chi lo sa. Inoltre Tjaaland - nella sua versione norvegese Tjåland - è anche il nome di una montagna appena fuori la città di Bryne, vicino alla località di Helland. Sembra un nome più o meno assegnato, come quelli che si danno alle barche. Insomma ditemi voi se non è quanto meno sospetto.

Ma le cose diventano più inquietanti quando ci addentriamo nel percorso intrapreso dai due. Haaland è nato nel 2000 e nel 2013 è entrato nelle giovanili del Bryne, mentre Tjaaland è nato nel 2004 e nel 2017 è entrato nelle giovanili del Bryne. Haaland ha bruciato le tappe segnando a raffica fino a esordire con la maglia della prima squadra a soli 15 anni, anche Tjaaland segnando a ripetizione si è fatto strada fino a esordire in prima squadra: lui aveva 16 anni da appena un mese. Dopo l’esordio Haaland era stato rapidamente acquistato dal Molde. Dopo l’esordio è accaduto lo stesso anche a Tjaaland. Impossibile non credere alla presenza di una regia occulta.

Attualmente Albert Braut Tjaaland starebbe massacrando una generazione di giovani difensori della Norvegia con le giovanili del Molde. In 37 partite - si legge da più parti - avrebbe segnato 64 gol, numeri che metterebbero in ridicolo anche Haaland, qualora fossero veri. C’è infatti un po’ di confusione riguardo ai gol segnati da Tjaaland: secondo altri fonti i gol con il Molde sono 7 in 9 partite, mentre tutti quei gol li avrebbe segnati con il Bryne, ma anche questo è dubbio, perché da altre parti i numeri nelle giovanili del Bryne sono ancora diversi. Magari è stato un errore di trascrizione o un'incomprensione linguistica, oppure, magari, possiamo credere che sono numeri messi lì per gettare fumo negli occhi, nasconderci la verità facendola diventare una macchietta. Quanti gol avrà segnato Tjaaland finora? Non ci è dato saperlo.

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Quello che sappiamo, al di là dei numeri, è che recentemente Tjaaland sarebbe stato aggregato alla prima squadra, anche se il campionato è fermo e il Molde è stato eliminato dall’Europa League. Il “cugino” di Haaland dovrebbe quindi esordire con i grandi il 9 maggio, quando anche il clima rigido della Norvegia inizierà ad addolcirsi e il campionato ripartirà. Vedremo. Intanto Erling Moe, l’allenatore del Molde, ha chiesto ai tifosi di non stressarlo con il paragone con Haaland. Moe si è detto infastidito dall’hype che circonda Tjaaland, diventato virale come quelle curiosità incredibili, tipo i pappagalli che parlano in dialetto. L’allenatore ha voluto comunque confermare quanto di buono si dice su di lui: «È un giovane eccitante, ha proprio delle qualità eccitanti [...] Se fa tutto quello che deve al 100% ha un grande futuro davanti a sé». Parole un po’ strane, leggetele di nuovo immaginando di stare parlando del vostro nuovo aspirapolvere. Calzerebbe lo stesso no?

Più si indaga, più è difficile farsi un’idea di Tjaaland come calciatore e essere umano (o meno). Aveva un profilo Instagram, che però, caso strano, è stato chiuso proprio nei giorni in cui scrivevo questo articolo. Allo stesso tempo il suo recente profilo sulla pagina inglese di Wikipedia (è del 6 marzo 2021) è stato aggiornato con 22 note, come a volerne costruire una reputazione fittizia. Come però ben sa chi ha un parente famoso, ogni ricerca più dettagliata viene adombrata dall'ingombrante figura del cugino. Anche quando si vorrebbe parlare di Tjaaland, tutti finiscono per parlare di Haaland.

I pochi video che si trovano, poi, o sono ripresi da troppo lontano o sono troppo sgranati da poterci far dire con certezza che quello in azione è Tjaaland oppure un altro calciatore biondo, magari proprio vecchi video di Haaland. Ma forse è proprio questo il punto. Chi è Tjaaland? Esiste davvero? Oppure è il prodotto di una macchinazione che vuole sostituire ai calciatori delle macchine (pensate il risparmio nel monte ingaggi, oppure a quanto sarebbe più facile creare delle superleghe robotiche)?

Insomma, ormai avrete capito che il punto di questo articolo è il complottismo. Per capire se in futuro converrà che la nostra squadra prenda un androide della serie Haaland o uno della serie Tjaaland (sì, lo so oramai è andata così) li ho messi a confronto come si faceva un tempo durante un vecchio programma sportivo di Italia Uno (per comodità ho usato solo video di Tjaaland, tanto Haaland lo conoscete meglio di me).

Tecnica

Guardate che primo controllo, che pulizia. Al contrario di Haaland, la cui idea di calcio non prevede nessun tipo di grazia, il cugino sa trattare il pallone con la delicatezza di un incisore giapponese. L’eleganza del suo calcio, in contrapposizione alla brutalità del cugino è accennata nei pochi articoli di scouting su Tjaaland, che proprio per la sua tecnica e fluidità può essere impiegato anche come esterno offensivo a piede invertito.

Bisognerebbe magari riflettere sul concetto di “tecnica”, perché dopotutto i controlli orientati di Haaland, la sua capacità di manipolare i difensori con la propria forza fisica si avvicinano a un’idea futurista di tecnica, ma non è questo il luogo adatto, visto che siamo qui per sostenere che il secondo è più forte del primo sulla base di qualche frame pixelato. Anche la conclusione, a giro come fosse disegnata, è molto differente da quelle di Haaland, che ogni volta che calcia sembra avere come primo scopo quello di bucare il pallone e solo poi fare gol. Inoltre Tjaaland è destro, quindi questa combinazione di stop e tiro è tutta fatta col piede debole. Chapeau.

Tjaaland: 9

Haaland: 7

Senso del gol

Ci vuole grande fiducia in sé stessi per calciare di prima da lì. Tjaaland è su un altro pianeta rispetto agli altri giocatori in campo nel leggere l’azione, gettarsi sulla respinta, ma è anche risolutivo nella soluzione: calciare subito con forza per non permettere al portiere di chiudere bene lo spazio. Anche Haaland brilla nei tap-in, nel gettarsi come un rapace su un pallone per tramutarlo in gol in maniera poco intuitiva, calciando forte sul primo palo, facendo fessi i portieri.

Dopotutto per costruire una vita fatta di più gol che partite bisogna trovare un'efficienza quasi matematica nei propri tiri, nella capacità di capitalizzare ogni pallone che passa dentro l’area di rigore. Il senso del gol è decisamente l’aspetto dove un androide deve essere migliore di un essere umano, lì dove entrano in gioco fattori quasi non allenabili, un algoritmo deve essere migliore della sensibilità di un Inzaghi qualunque.

Tjaaland: 10

Haaland: 10

Freddezza

Ok, forse una partita che si gioca in una palestra non è la più indicativa possibile e inoltre è un atto di fede dire che quella macchia di colore è Tjaaland, ma guardate la facilità con cui entra in area in corsa, finta una prima conclusione per far muovere il portiere e poi lo secca con il destro. Tutta l’esecuzione è da manuale, peccato solo non avere l’azione nella sua completezza, sapere quale movimento l’ha portato a correre solo verso la porta. So che è un azzardo, ma nella corsa, nel modo in cui prepara il tiro, nella finta col sinistro per poi calciare di destro dopo che il portiere è andato a terra, Tjaaland è più fluido del cugino, come se sapesse meglio come risolvere i duelli coi portieri, alternando l’astuzia alla forza bruta (o come se uno fosse un Pentium 3 e uno un Pentium 4 - purtroppo la mia conoscenza della tecnologia si ferma ai Pentium).

Tjaaland: 9

Haaland: 8

Colpo di testa

Haaland è alto un metro e novantaquattro, Tjaaland un metro e ottantacinque. Questi nove centimetri di differenza potrebbero farci dubitare che il più basso sia l’evoluzione studiata a tavolino del più alto. Eppure il miglior colpitore di testa della storia, Cristiano Ronaldo, è alto un metro e ottantasette e se volessimo creare un prototipo del calciatore perfetto lo faremo tra oscillare tra i 180 e 187 centimetri, non oltre. L’altezza di certo aiuta nei duelli aerei coi difensori, ma non è per le seconde palle che si costruiscono gli androidi (almeno fino a quando tutto sarà fatto dagli androidi, anche i duelli aerei).

Lo stesso Haaland con quel fisico ne gioca appena 2.7 ogni 90’ minuti, vincendone meno della metà. Ancora peggio va con il colpo di testa: sui 34 gol stagionali, l’attaccante del Borussia Dortmund ne ha segnato solo uno di testa, meno del 3% del totale. Al contrario sui 4 o 5 gol che possiamo reperire di Tjaaland, ce n’è addirittura uno di testa (senza statistiche dobbiamo appellarci al caso). Guardate poi che bel colpo di testa, preciso, senza sforzi, minimalista.

Tjaaland: 8

Haaland: 6

Tiro

Questo è il gol più usato per pimpare il talento di Tjaaland. È un bel gol, almeno credo, non sono sicuro di averlo capito. Il giovane attaccante del Bryne lascia scorrere il pallone e dopo il secondo rimbalzo lo calcia in maniera controintuitiva, di collo, quasi a scavalcare il portiere. Sono gol che si vedono ogni tanto nei campi minori, su campi di pozzolana dai rimbalzi strani e i portieri che non riescono a coprire tutta la porta. Comunque Tjaaland fa gol, credo anche importante a sentire il tenore dell’esultanza di chi sta registrando.

A cercare i gol di Haaland a 15 anni si trova ancora meno, sepolto sotto una carriera che può contare già oltre 100 gol. In questo si muove già ingobbito, con un movimento apparentemente scoordinato ma super-efficiente. Il calcio di taglio sembra uscire da uno spettacolo di arti marziali. Se parliamo di tiro, comunque, nessuno tira come Haaland, neanche Tjaaland, neanche a voler fare finta che sia così. Anzi forse il tiro è la singola cosa che più ci fa dubitare della natura umana dell’attaccante del Borussia, anche più della forza e della velocità in campo aperto.

Tjaaland: 8

Haaland: 10

Il romanzo di Philip K. Dick che da cui è tratto Blade Runner si chiama Do Androids Dream of Electric Sheep?, ovvero «Ma gli androidi sognano pecore elettriche?». Allo stesso modo potremmo ribaltare la questione e chiederci se Haaland e Tjaaland sognano di battere portieri elettrici quando non battono portieri veri nei rispettivi campionati. Qualora fossero androidi, ma anche se non lo fossero. Uno dei temi dell'opera di Dick era l'impossibilità nel distinguere tra androidi e umani, ma non perché i primi avessero sviluppato una sensibilità umana, ma per la perdita di empatia dei secondi. Haaland e Tjaaland sono due centravanti simili nel nome, nel sangue, nel corpo e che segnano gol come fosse un compito e non una gioia. Forse se nel 2021 segneranno meno, che so, di 50 gol, qualcuno li spegnerà per creare una versione ancora più produttiva.

Oppure forse no, forse Haaland è solo il risultato di buona genetica e vita all'aria aperta, mentre Tjaaland è un bluff che passerà la vita in Norvegia col marchio di "cugino di". Vero e falso spesso si mischiano nella fantascienza e, ormai, anche nel calcio. La risposta arriverà e noi dovremo farci trovare pronti.

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