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Top 11 Bundesliga
19 mag 2016
I migliori giocatori, ruolo per ruolo, dell'ultima stagione di campionato tedesco (senza quelli di Bayern Monaco e Borussia Dortmund).
(articolo)
12 min
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Come succede ormai da anni in Bundesliga, il Bayern Monaco ha letteralmente ammazzato il campionato, conquistando il quarto Meisterschale consecutivo. Per farsi un’idea del dominio del Bayern, basti pensare che nelle ultime quattro stagioni, i bavaresi hanno conquistato 348 punti complessivi, ovvero l’85% di quelli disponibili. Dopo la tormentata stagione dello scorso anno, l’avvento di Tuchel ha risollevato il Borussia Dortmund, che finalmente ha reso il campionato più combattuto, pur senza mettere in seria discussione il titolo degli uomini di Guardiola. Dietro le prime due potenze del calcio tedesco permane sostanzialmente il vuoto: la classifica finale ha recitato Bayern 88, Borussia 78 con il Bayer Leverkusen terzo distante 18 punti dai gialloneri a quota 60 punti.

A creare questo frattura nella Bundesliga ha sicuramente contribuito l’approccio al mercato del Bayern Monaco che ormai da tempo immemore è padrone incontrastato del mercato interno. Egemonia che si rafforzerà in estate, quando probabilmente, anche il figliol prodigo, nonché capitano del Borussia Mats Hummels, tornerà nel club dove è cresciuto. Proprio il Dortmund è stata l’unica squadra in grado di impensierire il Bayern, tanto da essere l’ultima squadra ad aver vinto il campionato prima del poker bavarese.

Capite bene che in uno scenario di questo tipo una top 11 che comprendesse tutte le 18 squadre del campionato sarebbe a forti tinte rosso-giallonere, e infatti, la formazione ideale dell’anno votata dagli utenti del sito ufficiale della Bundesliga recita: Neuer in porta, difesa a quattro con Piszczek a destra, coppia centrale Hummels-Boateng, Alaba a sinistra, centrocampo a quattro con Vidal e Kagawa centrali e Reus e Mkhitaryan larghi, attacco con Lewandowski e il Chicharito Hernandez, l’unico “intruso” nello schieramento.

Per non risultare noiosi e premiare anche i giocatori che, pur non giocando tra Monaco e Dortmund, si sono espressi ad alti livelli durante la stagione, abbiamo deciso di escludere i calciatori di Guardiola e Tuchel dall’elenco dei candidati. Tenendo conto di questa condizione, quello che segue, schierato in un 4-4-2, è l’undici ideale della Bundesliga, con tanto di cinque potenziali sostituti.

Portiere: Loris Karius (Mainz 05)

Ad appena 16 anni di età, Karius aveva lasciato la Bundesliga per cercare fortuna al Manchester City, ma dopo soli due anni fece il viaggio inverso, approdando in prestito al Mainz. A Magonza, il giovane portiere si rese protagonista di buone prestazioni con la squadra riserve, tanto da convincere il club a riscattarlo per 150mila sterline. Dopo aver atteso pazientemente la sua chance, Tuchel gli affidò la maglia da titolare nel 2013, in seguito all’infortuni dell’allora titolare Wetklo e da lì in poi non l’ha più lasciata: da allora ha saltato una sola gara, per squalifica, giocando 91 gare in campionato.

Dotato di riflessi eccezionali, che in questa stagione gli hanno permesso di salvare il 73,8% dei tiri in porta che ha subito, sotto la guida di Tuchel prima e Schmidt poi, è migliorato esponenzialmente anche nel gioco con (entrambi) i piedi e nella lettura delle situazioni di gioco, come prevede la moderna scuola tedesca. I 187 centimetri di altezza e un’elevazione eccellente lo rendono sicuro di sé anche nelle uscite alte.

È difficile trovare un difetto evidente a questo estremo difensore di appena 22 anni: presto o tardi lascerà il Mainz che intanto è riuscito a rinnovargli il contratto fino al 2018, evitando di perderlo a zero quest’estate.

Merita una menzione anche Ron-Robert Zieler, il portiere dell’Hannover 96, che con 135 parate (4,09 per 90 minuti) ce l’ha messa tutta per evitare la retrocessione della sua squadra.

Terzino destro: Mitchell Weiser (Herta BSC)

Il contratto triennale che Weiser aveva firmato al momento del suo passaggio dal Colonia al Bayern è scaduto il 30 giugno 2015 e nonostante la proposta di rinnovo, il classe 1994 ha deciso di rifiutare l’offerta del direttore sportivo Sammer. L’Herta si è fatto furbo (“Weiser geworden”, la frase con cui è stato presentato l’acquisto, vuol dire proprio questo) non si è lasciato sfuggire l’occasione di acquistare questo giovane esterno, capace di giocare in tutti i ruoli di entrambe le corsie (preferibilmente a destra), lanciato la scorsa stagione da Guardiola, che gli concesse 13 apparizioni condite da un gol e 4 assist.

Alternandosi tra il ruolo di terzino destro e qualche puntata da esterno alto, il velocista Weiser si è imposto nella capitale come uno dei migliori giovani a livello europeo nel suo ruolo, contribuendo con 2 gol e 4 assist alla causa della sua squadra. Il suo principale punto di forza è il dribbling e in generale la fase offensiva, ma è migliorato molto anche in difesa e sicuramente qualche grande squadra avrà già messo gli occhi su di lui.

Difensore centrale destro: Jonathan Tah (Bayer Leverkusen)

Tah non ha cominciato la stagione da titolare e di certo non ha impressionato gli spettatori italiani quando lo hanno vista all’opera contro Lazio e Roma. Giocare in una squadra di Schmidt non è mai facile per un centrale difensivo, tanto più quando le cose non funzionano come dovrebbero, ma nonostante i 20 anni di età, Tah non si è demoralizzato dopo le difficoltà iniziali ed è cresciuto durante la stagione, di pari passo con le prestazioni della sua squadra, capace di rimontare fino al terzo posto.

Tah è dominante a livello fisico e da come usa nei contrasti la parte superiore del suo corpo ne è pienamente consapevole. È anche decisamente veloce, una dote fondamentale nel profilo del difensore moderno, oltre che forte di testa (ha vinto il 68% dei suoi contrasti aerei). Se la cava bene pure con il pallone tra i piedi, anche se qualche volta si sopravvaluta e cerca passaggi che forse ancora non fanno parte del suo repertorio. Per imporsi definitivamente a livello internazionale, deve forse migliorare in marcatura e nel senso della posizione, ma il futuro è decisamente dalla sua parte.

Difensore centrale sinistro: Andreas Christensen (Borussia Mönchengladbach)

Tra i tanti giovani che il Chelsea ha in prestito in giro per l’Europa, Andreas Christensen è quello sulla bocca di tutti: ceduto in prestito biennale al Borussia Mönchengladbach, si è messo in mostra sotto la gestione di André Schubert come uno dei migliori centrali del campionato.

Il classe 1996 ha giocato da centrale sia nella difesa a due che in quella a tre dei “Fohlen”, dimostrando grandi doti in fase di copertura oltre che una buonissima capacità di gestire il pallone con i piedi. Sembrato tagliato per giocare nella difesa a tre di Conte (sempre che l’attuale allenatore della Nazionale la riproponga anche in Inghilterra), ma non sarà assolutamente facile riportarlo a Stamford Bridge, visto che la dirigenza del BMG vuole acquistarlo e pare abbia già offerto 15 milioni di euro nel tentativo di ripetere un’operazione simile a quella operata con Thorgan Hazard.

Come riserva dei due centrali ecco il difensore turco-tedesco Aytac Sulu, punto fermo del Darmstadt e fondamentale nella salvezza del club dell’Assia con ben 7 reti all’attivo sulle 38 complessive della sua squadra.

Terzino sinistro: Jonas Hector (FC Colonia)

Basta guardare la lista dei pre-convocati per l’Europeo diramata dal C.T. Low per capire quanto sia grande il problema della penuria di terzini per Die Mannschaft, soprattutto dopo l’addio di Lahm. L’unico terzino di ruolo in lista è il mancino del Colonia Michael Hector, già un punto fermo della selezione tedesca, nonostante giochi in Bundesliga da appena due stagioni.

La sua squadra fa del contropiede la sua arma principale ed Hector passa gran parte del tempo nella sua metà-campo. Ciò lo ha reso esperto nell’uno contro uno e affidabile anche di testa, doti non così comuni nei terzini moderni. Pur non essendo veloce quanto Weiser non fa mai mancare il suo apporto alla manovra offensiva grazie alla sua straordinaria resistenza ed è davvero freddo e diligente quando c’è da gestire il pallone, tanto che il suo allenatore, Peter Stoger, lo ha impiegato spesso anche a centrocampo.

Low ha già chiarito che con la Germania giocherà terzino e nonostante il cambio di ruolo, difficilmente la sua titolarità sarà in discussione in Francia: nel 2015 è stato il giocatore più presente per la sua Nazionale.

Ala destra: Karim Bellarabi (Bayer Leverkusen)

Durante la stagione appena passata, Bellarabi si è mantenuto sui livelli della scorsa stagione, fornendo 11 assist e firmando 6 gol in prima persona che si vanno a sommare ai 12 gol e 6 assist della scorsa stagione. Bellarabi si è preso meno tiri rispetto allo scorso anno (2,5 contro 3,4 per 90), ma è migliorato in quello che veniva considerato il suo principale limite, cioè l’ultimo passaggio.

Ad un contributo realizzativo pressoché equivalente a quello della passata stagione ha accompagnato la solita supersonica velocità e il gran dribbling a cui ci ha abituato (3,0 ogni 90 minuti), senza far mancare il suo asfissiante contributo difensivo, che lo rendono un elemento insostituibile nel pressing e nel gegenpressing della squadra di Roger Schmidt.

Centrocampista centrale destro: Julian Baumgartlinger (Mainz 05)

Dopo cinque stagioni con il Mainz, il 28enne centrocampista della Nazionale austriaca Julian Baumgartlinger, pare in procinto di accasarsi al Bayer Leverkusen, pronto a far valere la clausola rescissoria da 4 milioni di euro presente nel suo contratto.

Bravo nel gestire il gioco davanti alla difesa, Baumgartlinger è un centrocampista che ama giocare la palla in verticale ed in diagonale, doti che aggiunte al suo dinamismo e senso della posizione rendono il capitano del Mainz un acquisto potenzialmente ideale per le aspirine di Schmidt. Inoltre l’austriaco non fa mai mancare il suo supporto anche in zone avanzate di campo, ma soprattutto nel vincere i contrasti (3,8 per 90 minuti) e nell’intercettare i passaggi avversari (2,6 per 90 minuti), qualità che ne fanno un osso davvero duro nel pressing.

Il trasferimento al Leverkusen sarebbe il premio ideale dopo quella che è stata la migliore stagione della sua carriera al Mainz.

Centrocampista centrale sinistro: Mahmoud Dahoud (Borussia Mönchengladbach)

Dahoud ha esordito nell’ultima partita in carica di Julian Favre, ma è esploso con Schubert, emergendo al pari di Kimmich e Weigl come uno dei migliori centrocampisti tedeschi della sua generazione.

Di origine siriane, Dahoud ha cominciato da titolare 27 partite durante la stagione dimostrando una formidabile consapevolezza tattica in campo per un 20enne, che gli ha permesso di essere molto presente anche in fase difensiva con 3,1 contrasti e 2,4 intercetti per 90 minuti, nonostante le sue maggiori qualità emergano con il pallone tra i piedi.

Quando ha la palla è sempre abile ad evadere e resistere al pressing avversario e nel far giungere la palla agli attaccanti: pur giocando nel duo di centrocampo sia nel 4-4-2 che nel 3-4-1-2 della sua squadra, è riuscito a mettere insieme 5 gol e 8 assist in campionato nella prima stagione in cui si è affacciato al calcio che conta.

In panchina scegliamo Vladimir Darida, insieme a Weiser il miglior acquisto dell’Herta di questa stagione, capace di cambiare volto alla squadra di Dardai.

Ala sinistra: Salomon Kalou (Herta BSC)

Dopo che sembrava aver ormai cominciato la parabola discendente della sua carriera, Salomon Kalou è stato uno dei maggiori protagonisti dell’incredibile stagione dell’Herta Berlino, capace di passare dalla retrocessione sfiorata della scorsa stagione allo sfiorare la qualificazione alla Champions dopo aver passato gran parte della stagione in terza posizione.

Pur diminuendo il numero di tiri rispetto alla scorsa stagione (da 2,4 a 2,0 ogni 90 minuti), Kalou, forte di un tasso di conversione del 21,8%, ha segnato ben 14 reti (di cui 2 su rigore), pur giocando da attaccante solo la metà esatta delle sue 28 presenze da titolare. Nella gara di andata contro l’Hannover, nonostante un infortunio alla testa subito la partita precedente, testimoniato dall’evidente fasciatura, è riuscito persino a segnare una tripletta.

La tripletta di Kalou contro l’Hannover.

Così come Kalou è l’emblema della stagione sopra le aspettative dell’Herta, Filip Kostic è l’emblema di quello che poteva essere e non è stato per lo Stoccarda: il serbo è stato una delle note liete di una retrocessione francamente difficile da spiegare e insieme a compagni di squadra come Timo Baumgartl e Julian Werner è per il rapporto qualità/prezzo una delle occasioni più succose che offre il mercato tedesco.

Seconda Punta: Raffael (Borussia Mönchengladbach)

Raffael è probabilmente uno dei giocatori più sottovalutati del panorama europeo, e dopo l’ennesima grande stagione in cui è andato in doppia cifra sia nei gol (13) che negli assist (10) mi sembra doveroso premiarlo con l’elezione in questa top 11.

Fermandosi al solo contributo realizzativo però non comprenderemmo del tutto le qualità di questo giocatore, dotato di un’intelligenza calcistica decisamente sopra la media. L’anno scorso sembrava aver trovato la sua dimensione alle spalle di Max Kruse, ruolo in cui, quando non aveva la possibilità di mettere un compagno davanti alla porta, riciclava sapientemente il possesso alla ricerca di un occasione con maggiore probabilità di conversione. Partito Kruse e arrivato Stindl, ha preso il posto del suo ex-compagno e si è dovuto adattare ad un ruolo più diretto, senza che il risultato finale cambiasse di una virgola: pur dovendo passare dai preliminari, per la seconda volta di fila il Borussia Mönchengladbach prenderà parte alla Champions League.

Prima punta: Javier Hernández (Bayer Leverkusen)

L’unico giocatore a comparire sia nell top 11 ufficiale della Bundesliga che in quella de l’Ultimo Uomo è il Chicharito Javier Hernández. E non poteva essere altrimenti dopo la grande stagione giocata a Leverkusen dall’attaccante messicano, capace di segnare 17 gol in 2174 minuti in campionato (media di 0,70 gol per 90 minuti, 0,66 senza rigori) a cui vanno aggiunte le 5 segnature in Champions League e le 4 in DFB Pokal per un totale di 26 reti stagionali.

Nella prima parte della stagione Chicharito ha letteralmente tenuto in piedi il Leverkusen con i suoi gol, calandosi alla perfezione in un ruolo certamente non facile oltre che altamente dispendioso. Ad aprile ha poi completato la rimonta Champions della sua squadra, segnando i 3 gol in 4 partite che hanno permesso al Leverkusen di staccare definitivamente l’Herta.

Come riserva la scelta è ricaduta su Sandro Wagner: i suoi 14 gol in campionato sono stati fondamentali nella salvezza del Darmstadt.

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