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Top 22 NFL
11 set 2015
I ventidue giocatori da tenere d'occhio nella stagione appena iniziata, ruolo per ruolo.
(articolo)
13 min
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Il football è un mix esplosivo di tattica, atletismo, esecuzione e comprensione del gioco. Ogni snap genera infinite situazioni da analizzare, movimenti da leggere e schemi da eseguire. Il tempo tecnico delle giocate lascia senza fiato e a ogni replay c'è un dettaglio da cogliere. Abbiamo voluto giocare un po' per presentare la nuova stagione NFL e abbiamo creato due squadre, una di difesa e una di attacco, per mettere in relazioni situazioni e spunti.

Abbiamo scelto 22 nomi da tenere d'occhio in questa stagione: alcuni sono i migliori nel proprio ruolo, altri sono i più importanti per la propria squadra e altri sono pronti per fare il salto di qualità.

Quarterback

In quello che è il ruolo chiave del football la scelta ovvia, per classe e continuità di prestazioni sarebbe Aaron Rodgers, mentre per status e vittorie si potrebbe mettere Tom Brady. Per romanticismo, invece, sperando in un’ultima grande cavalcata vincente, è difficile non scegliere Peyton Manning. Inoltre c'è da tenere sott'occhio il ritorno in campo di Sam Bradford (fermo lo scorso anno per infortunio) e il suo inserimento nel sistema dei Philadelphia Eagles di coach Chip Kelly, uno che all'Università dell'Oregon ha ridefinito il concetto di genio e sregolatezza. Infine, non possiamo dimenticare Andrew Luck con una squadra, gli Indianapolis Colts, finalmente più completa in attacco.

Saltando con un po’ di sfacciataggine tutti questi nomi, ci giochiamo subito il nome hipster: Carson Palmer degli Arizona Cardinals, che in preseason è apparso finalmente sano e in forma come non mai a 35 anni. In America si definisce “injury prone” chi passa più tempo in infermeria che in campo e, sotto questa voce, sul dizionario dei sinonimi si può leggere Carson Palmer.

L’anno scorso Palmer giocò solo 6 partite prima che, per la seconda volta in carriera, il suo crociato facesse crack. In quelle 6 partite i Cardinals sembrarono una squadra in grado di correre per il Super Bowl e Palmer interpretò il ruolo di quarterback proprio come voleva coach Bruce Arians: stazza, istinto, leadership, cervello e soprattutto un gran braccio adatto al gioco verticale predicato dall'allenatore di Arizona.

Davvero un gran braccio.

Senza di lui la stagione si trascinò fino ai playoff, ma i Cardinals non riuscirono a fare strada: eliminati dai Panthers con l'attacco incapace di sopperire agli errori degli special team. Quest’anno Arizona è, se possibile, migliorata qualitativamente sui due lati del campo e Parson può essere il collante tra i tanti giocatori talentuosi e giovani. È essenziale che Palmer resti integro per la stagione e sarebbe anche un premio alla carriera, vista la sua storia di infortuni gravi. Il suo cambio è Drew Stanton, un backup decente, ma non in grado di incidere sulle partite.

Running back

C'è troppa voglia di rivederlo in campo dopo la lunga squalifica del 2014 e, senza esitazioni, diciamo Adrian Peterson. Si potrebbe eccepire che Le’Veon Bell è più completo, essendo un miglior ricevitore fuori dal backfield, ma bisogna anche ricordare che gioca alle spalle di Big Ben Roethlisberger, mentre Peterson dovrà togliere pressione dalle spalle di un acerbo, anche se talentuoso, Teddy Bridgewater. La verità è che ci sono altri 3 o 4 nomi che rappresentano il meglio del meglio nel ruolo (DeMarco Murray, Marshawn Lynch e Eddie Lacy) ma la voglia di vedere Peterson tornare in campo dopo una squalifica esagerata/ingiusta non può essere misurata. È qualcosa di irrazionale, si può tenere il conto delle yard corse, ma non delle emozioni.

Peterson giocherà con gli occhi addosso e metterà in campo una cattiveria mai vista prima. Nel 2014 è rimasto lontano dal football per una denuncia di maltrattamenti su suo figlio di 4 anni. I media hanno ingigantito tutto e dato in pasto ai bigotti un altro giocatore di football su cui sparare a zero. In realtà aveva usato solo i metodi texani dei nonni per educare e sgridare i figli, gli stessi che usava suo padre con lui. Sicuramente sciocco e anche rozzo, ma non un mostro. Sul suo conto si è detto di tutto, è stato perfino accusato di aver usato i soldi della sua fondazione benefica per orge e festini. Tutto falso, i soldi della sua fondazione sono andati tutti in beneficenza. È invece vero che i Vikings rischiano addirittura di arrivare ai playoff come wild card se Adrian gioca su i suoi livelli.

Questi.

Fullback

Ebbene sì, esistono ancora i fullback e a Kansas City ne troviamo uno vecchia scuola che ci manda fuori di testa, pur non toccando mai palla. Per questo ruolo in estinzione scegliamo Anthony Sherman dei Chiefs. Nonostante abbia portato la palla per sole 2 volte (2 volte!) in tutto il 2014 il suo ruolo è chiave, perché il suo compito è quello di spianare la strada per il proiettile texano, il running back Jamaal Charles.

Ecco un gran blocco.

Sherman è importante perché la linea offensiva dei Chiefs è da ritenersi adeguata, ma nulla più, non il massimo per un team da playoff. In ogni singolo drive copre tante mancanze della linea e offre ai compagni quella frazione di secondo per completare la giocata.

Wide receiver

Questi anni verranno ricordati come l'epoca d'oro dei ricevitori, è quindi impossibile sceglierne solo due. Potremmo puntare sui soliti: Calvin Johnson, Dez Bryant, Julio Jones, Demaryius Thomas, A.J. Green; oppure su stelle nascenti come Odell Beckham, Mike Evans, T.Y. Hilton e Jeremy Maclin; oppure su Antonio Brown, uno dei migliori nella passata stagione.

La scelta cade però su due ricevitori giovani e in ascesa che, per ragioni diverse, si ritrovano da un anno all’altro a passare da secondo ricevitore a prima opzione del gioco di passaggio: Randall Cobb di Green Bay e DeAndre Hopkins di Houston.

Cobb, visto l’infortunio che terrà fuori Jordy Nelson per tutto l’anno sarà la prima opzione di Rodgers e il leader di un reparto giovane. Le difese senza Nelson avranno molte più attenzioni per Cobb, che conterà sulle dita di una mano le marcature individuali nel corso della stagione. Mischiare le carte per variare l'attacco sarà molto più complicato, ma Rodgers è un quarterback in grado di mettere in ritmo tutto i ricevitori. Il rinnovo di Cobb, arrivato questa estate a cifre ragionevoli, è la mossa migliore di mercato dei Packers, che non avrebbero mai trovato un sostituto di questo calibro per Nelson.

Hopkins guadagna i gradi di prima opzione offensiva per via della partenza di Andre Johnson, autentica icona dei Texans che, di comune accordo con il management, ha deciso di provare a inseguire un anello ai Colts. Johnson ha ancora a disposizione due anni buoni e i Colts sono reduci da un Championship perso con i Patriots. Hopkins invece è classe 1992 e arriva alla terza stagione con tutte le possibilità per entrare a far parte della lista dei migliori.

Tight end

Qui invece nessuna discussione, si sceglie il migliore: The Gronk – Rob Gronkowski. In assoluto il più dominante e completo dei tight end della lega. Idolo dei tifosi, personaggio di culto per i social media e insospettabile gran risparmiatore. Non ha ancora toccato un centesimo dei 16.3 milioni di dollari guadagnati con il football, spende solo i soldi degli sponsor. Al diavolo i macchinoni, i gioielli e i tatuaggi; indossa ancora felpe con il cappuccio e i jeans delle superiori. Nonostante questa scelta, è sempre il più scatenato nei party e anche se si veste come Joe Pesci in Mamma ho perso l'aereo è riuscito a rimorchiarsi la pornostar BiBi Jones.

Altro livello.

Offensive tackle

Tyron Smith di Dallas e Joe Thomas di Cleveland sarebbero un'ottima scelta, cosi come lo sarebbe il sottovalutatissimo gigante 33 enne dei Bengals Andrew Whitworth; mentre ci piange il cuore non poter inserire i giovani Russell Okung di Seattle e Ryan Clady di Denver, che non riescono a stare lontani dagli infortuni. Clady si è puntualmente rotto e lo rivedremo nel 2016.

La scelta quindi cade su due tackle che sono fra i più atletici e con i migliori piedi in rapporto alla stazza dell’intera NFL: Jason Peters dei Philadelphia Eagles e Trent Williams di Washington, che da poco ha firmato il contratto più ricco per un offensive lineman nella storia NFL. Peters deve evitare che i difensori riescano ad avvicinarsi a Bradford, il quarterback di cristallo degli Eagles, che ha più operazioni subite che TD lanciati nelle ultime stagioni. Dalla salute di Bradford dipende la stagione degli Eagles.

Si tratta del bestione con il 71.

Williams è l’unico talento vero della linea di attacco di Washington che, senza mezzi termini, fa pena. Il suo compito è quello di proteggere il lato cieco di chiunque giochi quarterback, dandogli il tempo di innescare Pierre Garçon o DeSean Jackson o di aprire la strada ad Alfred Morris. I Redskins iniziano la stagione senza sapere chi sarà il quarterback titolare, la situazione è drammatica e si potrebbe sintetizzare con un gaberiano: "Kirk Cousins oggi, Colt McCoy forse domani, Robert Griffin III sicuramente dopodomani”. Togliete Williams a Washington e crolla tutto.

Offensive guard

Anche qui la scelta cade su due giocatori fra i piu forti nel ruolo, che sono fondamentali per il gioco di passaggio e di corsa delle rispettive squadre: Marshal Yanda di Baltimore e il sensazionale secondo anno Zack Martin di Dallas. Sono ragazzi che pesano sui 140 kg, vederli fronteggiare la difesa e mantenere l'equilibrio è un dettaglio difficile da cogliere, ma sono dettagli che si apprezzano a suon di replay.

Center

La scelta qui invece cade su un giocatore che si è fatto notare l’anno scorso per la sua assenza: Alex Mack di Cleveland. Dopo la frattura alla tibia alla quinta partita della scorsa stagione il gioco di corsa di Cleveland è imploso provocando un effetto domino sull’intera stagione dei Browns. Il suo ritorno alla piena efficienza fisica è quindi fondamentale per Cleveland, squadra costruita per far correre la palla.

Mack al college.

DIFESA

Defensive end

J.J. Watt: il difensore più dominante del football moderno e responsabile da solo del 60% (SESSANTA!) dei sack dell’intera squadra. Watt è il giocatore più entusiasmante di tutta la NFL: è un atleta irreale che in diverse occasioni è stato schierato come ricevitore per sfruttare la sua stazza e velocità. Se fosse possibile ribaltare la frase “l'attacco vende i biglietti, ma la difesa vince le partite” senza ombra di dubbio i Texans sarebbero la squadra con più tifosi al mondo, e tutti con la maglia di J.J..

Robert Quinn: se eviterà una partenza lenta come nel 2014 e ritroverà la forma del 2013, quando è stato praticamente inarrestabile per gli avversari, la linea di difesa di St. Louis sarà un incubo per le squadre avversarie. Nelle prime quattro stagioni ha saltato solo una partita, ha tutto quello che serve per fare il salto di qualità e i Rams hanno investito su di lui con un prolungamento di contratto di sei anni.

Defensive tackle

Marcell Dareus ci ricorda che esistono anche i Bills. Il tackle da Alabama è un autentico bestione da 150 kg con i piedi da ballerino, forza bruta e insospettabile esplosività. È senza dubbio la chiave della difesa dei nuovi Bills di coach Rex Ryan. Lo scorso anno si è rivelato inamovibile per gli avversari e ha distrutto completamente il gioco di corsa all’interno dei tackles degli avversari, riuscendo anche a mettere a segno 10 sack (numero incredibile per un DT). Altro piccolo particolare: il 2015 per Dareus è l'ultimo anno di contratto e solitamente si tende a giocare con qualcosa in più per dimostrare il proprio valore, e sistemare la famiglia fino ai cugini di sesto grado.

Chi invece non ha problemi di contratto, ne ha firmato un da record questa primavera con i Miami Dolphins, è Ndamukong Suh. Parliamo del più determinante defensive tackle della NFL, è in grado di alterare giocate e piani partita degli avversari. Per spiegare il ruolo di tackle a un ragazzino basta dirgli: «Lo vedi quello grosso con il 93, guarda bene ogni cosa che fa in campo. È il metro di paragone per il ruolo».

Outside linebacker

Von Miller dei Denver Broncos: atleta impressionante in grado di dare la caccia ai quarterback e running back avversari. È insieme a Justin Houston il miglior artista del sack fra i linebacker. Scegliamo lui perché ci sembra il più completo di tutti nel ruolo.

Khalil Mack è uno dei pochi motivi per seguire gli Oakland Raiders. Scelto al numero 5 lo scorso anno e proveniente da un college "minore" (Buffalo), ha avuto una promettente stagione da rookie, in cui ha messo in evidenza la capacità di giocare tutte e 3 le fasi richieste ad un OLB: fermare le corse, coprire sui passaggi, dare la caccia al quarterback. Il tutto in un contesto perdente che ha chiuso con un barlume di dignità la stagione grazie all'eterno Charles Woodson. Mack in questo training camp e durante la pre-season ha lasciato a bocca aperta i compagni. Non che ci voglia molto, potrebbero rispondere i più cinici. Sarà interessante valutare il suo impatto con una comprovata mente difensiva come quella del nuovo head coach Jack Del Rio (precedentemente defensive coordinator di Denver e pure ex giocatore di ottimo livello come linebacker).

Inside linebacker

Non si discute: Luke Kuechly di Carolina. Si tratta semplicemente del migliore 3-downs middle linebacker della NFL, rappresenta l’anima della difesa di Carolina e pensa football essendo a tutti gli effetti un defensive coordinator in campo. Dando per scontato l’incredibile atletismo richiesto per il ruolo, stupisce l’intelligenza e l’istinto per la posizione. Il suo curriculum parla chiaro: Defensive Rookie of the Year nel 2011, miglior difensore nel 2013 ed All-Pro negli ultimi due anni.

Cornerback

Qui si va a scuola. Darrelle Revis: uno dei due migliori CB della NFL. Il suo ritorno nella Grande Mela ha lasciato di stucco i tifosi dei Patriots e dato un po' di entusiasmo a un ambiente depresso come quello dei Jets. Le sue prestazioni negli ultimi playoff rasentano la perfezione e a 30 anni ha raggiunto il punto più alto della sua straordinaria carriera. L'anello certifica la sua classe.

L'altro cornerback della nostra formazione è Richard Sherman, leader della Legion Of Boom e autentico spauracchio dei passatori NFL. Quello che caratterizza entrambi è la tecnica in press e in zone coverage e lo studio dell’avversario, che gli permette di annullarlo e toglierlo virtualmente dalla partita. Quando qualche tuttologo da bar dello sport dirà “il football non è uno sport, è solo una dimostrazione di forza” pensate a questi due ragazzi: guardate con attenzione come muovono i piedi, come trovano la coordinazione per mettersi tra uomo e palla, come con lo sguardo leggono le situazioni e come abbiano in testa lo scouting report del proprio avversario diretto.

Uno spettacolo.

Safety

Sarebbe troppo facile scegliere gli altri membri della Legion Of Boom. Earl Thomas e Kam Chancellor sono la migliore coppia di safety vista in questi anni e, per motivi contrattuali (non è ancora stato trovato l'accordo con Chancellor) non inizieranno la stagione insieme. Ecco quindi che spariamo il nostro ultimo colpo da hipster: Eric Weddle di San Diego (anche lui in scadenza di contratto). È la pietra angolare degli ultimi anni della difesa dei Chargers, è solidissimo sia in copertura che in run support nonostante la taglia non eccelsa, a dimostrazione di come questo ruolo si giochi soprattutto con la testa.

Harrison Smith di Minnesota costituisce il punto più alto di una difesa giovane e in crescita. Smith è un giocatore tecnico e intelligente: secondo le statistiche ufficiali ha infatti concesso un rating di 65.3 ai quarterback avversari per passaggi diretti nella sua zona di competenza. Resta ingiustamente sottovalutato, ma basterà qualche vittoria in più dei Vikings per accendere i riflettori sul suo lavoro.

Tenete pronti i quaderni o i tablet, da domani ci saranno altri nomi da tenere d'occhio.

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