La pausa per l’All-Star Game ci fornisce una scusa perfetta per rimediare ai nostri inevitabili errori di inizio anno e rimettere a posto la Top-50 dei giocatori NBA, che trovate qui e qui. La classifica è stata stilata incrociando i voti dei membri della redazione e come la volta scorsa il criterio fondamentale è rispondere alla seguente domanda: “Quale giocatore sposterà di più in attacco e in difesa nel finale di stagione e nei playoff?”. Visto che non sappiamo in che condizioni (o quando) torneranno in campo, da questa classifica mancano sia Kawhi Leonard che Paul Millsap, oltre ovviamente agli infortunati Mike Conley, DeMarcus Cousins, Kristaps Porzingis e Gordon Hayward per i quali il 2017/18 è già finito.
Eric Gordon, Houston Rockets
Precedente: fuori classifica
Posizione media: 48.57
Nicolò Ciuppani: Ricordate quando si diceva che Eric Gordon sarebbe stato uno dei migliori al mondo se fosse rimasto sano? L’anno scorso ha giocato 75 partite, quest’anno è già oltre le 50. Non voglio in nessun modo portargli sfortuna e probabilmente la sua salute prolungata è dovuta al suo minutaggio ridotto, ma se continua così i Rockets hanno trovato una gemma a prezzo di saldo.
Fabrizio Gilardi: Tre stagioni fa era caduto nel dimenticatoio, due stagioni fa D’Antoni e Morey lo hanno raccattato dalla strada, una stagione fa si è riscoperto giocatore utile, ora è tornato indietro di otto anni - e altrettanti infortuni -, quando era il secondo pezzo più pregiato della trade che ha portato il suo attuale compagno di squadra Chris Paul ai Clippers. Grande storia di rinascita sportiva e riscatto.
Andre Iguodala, Golden State Warriors
Precedente: 45
Posizione media: 48.57
Daniele V. Morrone: Sta giocando in ciabatte, pensando più a come compilare tweet criptici che a scendere in campo, ma glielo perdoniamo perché sarà fondamentale quando inizierà la vera stagione degli Warriors da metà aprile in poi.
Dario Costa: Tutto quello che succede prima di metà aprile lo lambisce solo di striscio. L’idea, ora come ora, è quella di farsi trovare pronto per una nuova cavalcata ai playoff e recitare la sua parte nella super-death lineup.
Lou Williams, L.A. Clippers
Precedente: fuori classifica
Posizione media: 47.71
Daniele V.: Chi l’avrebbe mai detto. Kudos to him.
Dario Vismara: Non me ne ricordo tanti altri in grado di realizzare il loro “career year” alla tredicesima stagione nella lega. La rapidità con cui ha accettato il triennale da 24 milioni complessivi con team option sul terzo anno ci dice almeno tre cose: che il mercato dei free agent di quest’estate sarà risicatissimo per tutti quelli che non sono superstar; che vivere a Los Angeles gli piace tantissimo; che il suo ragionamento potrebbe essere stato “oddio ci sono cascati, scappiamo coi soldi”.
Nicolò: Le possibilità che sia una stagione estemporanea sono alte e per fortuna dei Clippers sono riusciti a confermarlo ad un prezzo stracciato, roba che ha fatto girare le scatole a tutti gli agenti della lega. Male che vada se lo ritroveranno a prezzo “giusto”.
Myles Turner, Indiana Pacers
Precedente: 47
Posizione media: 46.33
Fabrizio Gilardi: Messo in ombra dall’incredibile stagione di Oladipo e da qualche acciacco di troppo, ma la riconferma è d’obbligo.
Dario V.: Continuo ad attendere il momento in cui farà un salto di 15 posizioni in avanti. Per ora rimane “solamente” solido e utile, ma la sensazione è che ci sia del potenziale unicornesco ancora inesplorato.
Donovan Mitchell, Utah Jazz
Precedente: fuori classifica
Posizione media: 45.63
Dario V.: Il primo passo di una scalata che lo porterà molto più in alto di così. Certo che di rookie che gestiscono tutti i palloni decisivi (42.6% di Usage nel clutch, siamo in top-10 NBA) di una squadra che vuole fare i playoff non ce ne sono in giro tanti. Mancherebbe un po’ di efficienza in quelle occasioni perché requisisce per sé (e sbaglia) tanti tiri, ma si prende quello che c’è — ed è un bel prendere.
Dario C.: Dagli exit poll in nostro possesso, la lista ‘“o avrei preso Donovan Mitchell con la scelta (spazio da compilare a piacimento con numero da 1 a 12)” ha buona probabilità di diventare presto maggioranza tra i sedicenti esperti di NBA che affollano i forum sul web e non solo.
Lorenzo Bottini: Eccomi, io lo avrei preso in Top-10. Sicuramente prima di Malik Monk e Luke Kennard.
Daniele V.: Eccomi, io invece l’avrei preso proprio con la 8 dei Knicks.
Carmelo Anthony, Oklahoma City Thunder
Precedente: 37
Posizione media: 43.56
Lorenzo B.: Prima volevo sentire One Shining Moment (ma di questo parleremo un’altra volta) e ho preso per caso quella dell’edizione 2003. We (still) believe.
Fabrizio: Nota di merito per aver accettato ed accolto la realtà dei fatti: è un giocatore di secondo piano, si sta comportando da tale.
Dario Ronzulli: Stiamo assistendo per la prima volta al Melo versione FIBA in NBA. Con Team USA è un giocatore attorniato da altre stelle e capace di ritagliarsi il proprio spazio risultando alla fine determinante. Non era scontato ci riuscisse, e bene, anche ad OKC.
Otto Porter, Washington Wizards
Precedente: 46
Posizione media: 42.78
Dario V.: Nel delirio della stagione degli Wizards, ha alzato ragionevolmente il suo livello quando Wall è andato giù. Però qualcuno ha capito che tipo di personalità ha?
Nicolò: La stagione perplimente di Washington è stato anche il motivo del suo calo. Posso capire che se corri come un pazzo per 20 partite e per la maggior parte del tempo devi assistere a Beal e Wall che dimostrano l’un l’altro che sono i migliori possano girarti le scatole. Ora che i possessi devono passare di più per le sue mani sta ritornando il giocatore dell’anno scorso.
Jrue Holiday, New Orleans Pelicans
Precedente: fuori classifica
Posizione media: 41.67
Fabrizio: Ottima stagione, la migliore della carriera per efficienza offensiva. Però ogni volta che leggo “Pelicans” mi sale il magone, il lieto fine non è stato nemmeno considerato come finale alternativo.
Dario V.: Tristemente, potrebbe avere in mano la permanenza di Anthony Davis a New Orleans e di conseguenza i destini della franchigia. Una roba da nulla insomma.
Marc Gasol, Memphis Grizzlies
Precedente: 23
Posizione media: 41.13
Dario V.: Voto di rispetto, perché per la stagione che ha fatto lui e han fatto i Grizzlies non meriterebbe la top-50. La cosa assurda è che in estate l’allenatore ideale per loro sarebbe… David Fizdale.
Daniele V.: Una stagione che definire deludente è dire poco, in difesa su tutto. Vista l’età poi rischiamo che sia la nuova normalità. E fa male.
Dario C.: Quando un front office è costretto a scegliere tra un giocatore e l’allenatore e sceglie il giocatore di solito non va a finire benissimo (tranne se il giocatore è nato ad Akron, Ohio). Il pensiero di David Fizdale che se la spassa a guardare le partite dei Grizzlies dal divano di casa toglie il sonno a Marc. E i risultati sono ben visibili sul campo.
Eric Bledsoe, Milwaukee Bucks
Precedente: 43
Posizione media: 4o.63
Dario V.: Negli enormi up & down della stagione dei Bucks ha fatto il suo, che tanto basta giocare di riflesso a quello con il 34 per non fare troppi danni. Resta da vedere se anche ai playoff può risultare un giocatore utile, visto che ridendo e scherzando va per i 29 anni e l’ultima serie in post-season risale al lontano 2013.
Dario C.: L’usato sicuro NBA è come quello del mercato automobilistico: quando l’acquisti ti sembra d’aver fatto un ottimo affare, ma dopo qualche mese ti accorgi che con quell’usato potrai al massimo fare il consueto tragitto casa-lavoro o, nel caso dei Bucks, playoffs-uscita al primo turno.
Nicolò: Almeno c’è la conferma che a Phoenix aveva smesso di difendere per voglia, ma potenzialmente era sempre un difensore pazzesco. Da quando i Bucks hanno iniziato a difendere in modo sensato è cresciuto come difensore di sistema.
Hassan Whiteside, Miami Heat
Precedente: 42
Posizione media: 40.20
Fabrizio: La posizione ormai è consolidata, la sensazione che gli Heat possano fare comunque a meno di lui e siano intenzionati a cederlo al primo offerente anche.
Nicolò: Nessuno però vuole correre il rischio di dimostrare che hanno davvero bisogno di lui. Un altro, come Dion Waiters, per il quale il resto della lega è felice che si trovi bene agli Heat per non doversi rovinare il fegato nel prenderlo in considerazione per la propria squadra.
Devin Booker, Phoenix Suns
Precedente: fuori classifica
Posizione media: 38.44
Daniele V.: Purtroppo neanche la probabilità che esploda da un momento all’altro per una partita sopra i 50 punti mi può convincere quest’anno a guardare una partita dei Suns.
Dario V.: Confermo: see you next year (e speriamo che arrivi un lungo freak dal Draft per dare un senso a una squadra che quest’anno non è sostanzialmente scesa in campo).
Dario C.: Il figlio del grande Melvin è destinato a sostituire Tom Hardy nel prossimo capitolo del reboot di Mad Max: quanto a sopravvivere in una terra desolata dove regna l’anarchia e ognuno cerca di restare vivo, la stagione dei Suns equivale a un quadriennio completo all’Actors Studio.
Nicolò: Your daily reminder che Booker è più giovane, tra gli altri, di Ben Simmons, Donovan Mitchell, Kyle Kuzma e Joel Embiid.
Dario R.: Unica vera luce nel buio che c’è in Arizona. Mi auguro che non venga abbandonato al suo destino da scelte, non solo nel Draft, poco felici della dirigenza.
Ben Simmons, Philadelphia 76ers
Precedente: fuori classifica
Posizione media: 38
Dario V.: Meno male che non ci leggono nello Utah, altrimenti ci ritroveremmo i mormoni fuori casa per averlo messo otto posizioni sopra a Mitchell.
Lorenzo B.: Secondo me sta passando sotto traccia che razza di giocatore e che stagione stia facendo Ben Simmons.
Dario C.: La posizione 38 è chiaramente un complotto delle sacche di resistenza che non hanno fiducia nel Processo. Ripassate tra dodici mesi per l’ingresso in top 15 e lasciate dei fiori su ogni posizione scalata in omaggio a Sam Hinkie.
Daniele V.: Progetto di fenomeno.
Clint Capela, Houston Rockets
Precedente: fuori classifica
Posizione media: 37.50
Dario V.: Nelle parole immortali di Vince Staples: “Get paid, get paid”.
Fabrizio: Il lungo che ogni point guard della lega vorrebbe al proprio fianco.
Dario C.: Se non hai nemmeno lontanamente idea di come si faccia a tirare da tre e sei protagonista in una squadra allenata da D’Antoni, allora significa che sei davvero speciale. Certo, giocare con quel backcourt aiuta.
Andrew Wiggins, Minnesota Timberwolves
Precedente: 41
Posizione media: 36.89
Daniele V.: Wiggins ha quattro soprannomi: Maple Jordan, Junior Jordan, The Prospect, Mr. Fantastic. A leggerli, considerando che siamo già alla sua quarta stagione, forse le cose non stanno andando come ci saremmo aspettati.
Lorenzo B.: O forse se Jordan tornasse oggi sarebbe davvero Wiggins.
Fabrizio: La sua stagione in breve: nelle tre partite giocate senza Jimmy Butler a gennaio ha realizzato 93 punti col 57% al tiro. Alla quarta sono arrivati gli Warriors, alla quinta è tornato Butler.
Dario C.: Sullo scouting della sua stagione campeggia il titolo “mi si nota di più se tiro o se faccio finta di difendere quando Jimmy e Thibs mi stanno guardando?”.
Khris Middleton, Milwaukee Bucks
Precedente: 38
Posizione media: 36.78
Daniele V.: Probabilmente il giocatore meno carismatico di questa classifica. Ma quello che deve fare lo sa fare benissimo e questo basta.
Fabrizio: Bisognerebbe ricordarlo al suo ex allenatore Jason Kidd, non si può guidare una berlina ibrida come se si fosse in Mad Max. Ora che può occuparsi di essere silenzioso, efficiente e comodo, migliorerà ancora.
Gary Harris, Denver Nuggets
Precedente: 50
Posizione media: 35.89
Dario V.: Avevamo promesso che sarebbe salito, e se lo è meritato dopo un inizio difficoltoso. Se i Nuggets sono rimasti in piedi senza Paul Millsap è anche merito suo, probabilmente il miglior giocatore della squadra nelle due metà campo.
Daniele V.: Yes! Prossimo obiettivo scalare la top-30.
Fabrizio: Il prossimo salto però non dipende da lui, ma dai risultati di squadra dei Nuggets.
Steven Adams, Oklahoma City Thunder
Precedente: 48
Posizione media: 33.11
Lorenzo B.: Sapete chi guida l’NBA per tagliafuori? Quello che fa prendere i rimbalzi a Westbrook.
Dario V.: Sul giocatore non c’è più nulla da dire, sul personaggio la richiesta è ormai obbligo: HBO non può non inserirlo nell’ottava stagione di Game of Thrones, è il mondo che ce lo chiede.
Dario C.: Il terzo dei Big Three di OKC. Con buona pace di Hoodie Melo.
Goran Dragic, Miami Heat
Precedente: 40
Posizione media: 33.10
Daniele V.: Sono innamorato di questa versione operaia degli Heat di Spoelstra, per me sicuramente la squadra più divertente da vedere giocare a Est. Lui che ne è il miglior giocatore si prende anche il meritato riconoscimento in questa classifica.
Fabrizio: Però non è neanche lontanamente la sua stagione migliore, forse a causa degli sforzi extra con la Nazionale. L’avrei tenuto qualche posizione più giù.
Nicolò: L’avrei tenuto sotto un cuscino.
Lorenzo Neri: In un mondo fatto di floater, denigrate l’unico che attacca il lungo piazzandogli la spalla nel petto. Vergognatevi.
Kemba Walker, Charlotte Hornets
Precedente: 35
Posizione media: 31.80
Dario V.: Sebbene la sua squadra sia fuori dai playoff, mi piangeva il cuore a metterlo più in basso di così. Raccoglie lo scettro di Anthony Davis in qualità di “miglior giocatore senza uno straccio di chance di fare i playoff”. Free Kemba.
Fabrizio: Ora arriva Mitch Kupchak e sistema tutto. Quasi.
Nicolò: Le ultime partite di Kemba sono tra le migliori della sua carriera. È un peccato che vicino a marzo in North Carolina non interessi nulla a nessuno di cosa succeda agli Hornets.
Lorenzo B.: Kemba ha una sola possibilità: tornare a New York e vivere fino in fondo la sua narrativa.
Kevin Love, Cleveland Cavaliers
Precedente: 32
Posizione media: 31.45
Fabrizio: Per fortuna ha pagato anche quest’anno il ticket sanitario, che a vederlo sano per troppo tempo ci stavamo preoccupando. Dal suo rendimento potrebbe passare il destino di un giocatore, una squadra e mezza lega.
Dario V.: Sommessamente, è quello che ha sofferto più di tutti l’affaire Isaiah Thomas dentro e fuori dal campo. Insieme non potevano circolare, da solo è ormai chiaramente il secondo violino offensivo della squadra. Se ne ricorderanno anche ai playoff?
Nicolò: Lui non ha mai chiesto di giocare da centro, ma ha accettato di farlo. Non è un rim protector neanche per sbaglio (anche se è diventato più competente in difesa di quanto non gli si dia atto), ma ha senso criticarlo per una cosa che gli hanno imposto di fare che va al di sopra delle sue competenze?
Andre Drummond, Detroit Pistons
Precedente: 49
Posizione media: 30.11
Daniele V.: I miglioramenti così grandi come passatore erano impronosticabili. Chi vi dice che se lo aspettava sta mentendo.
Nicolò: Il più grande fuoco di paglia del 2018: dopo l’arrivo di Blake i Pistons hanno vinto tre partite e si pensava che tra lui e l’ex Clippers le cose potessero funzionare. Peccato che fossero tre partite in casa contro squadre al secondo giorno di un back to back. Tra un anno credo lo ritroviamo 10-15 posizioni più indietro.
C.J. McCollum, Portland Trail Blazers
Precedente: 36
Posizione media: 27.09
Daniele V.: Iniettatemi le sue giocate direttamente nelle vene!
Fabrizio: Una delle mie sliding doors preferite: la carriera di C.J. in una squadra in cui non ci sia già Lillard. Se sarebbe meglio o peggio e per chi non ne ho idea, ma mi piacerebbe vedere come va.
Victor Oladipo, Indiana Pacers
Precedente: fuori classifica
Posizione media: 25.20
Dario V.: La posizione che più mi urta di tutto il ranking: meritava decisamente di più rispetto al 27° posto. Gli Indiana Pacers se la giocherebbero per la prima scelta assoluta al prossimo Draft senza di lui. Faccio mea culpa perché non mi sarei mai aspettato un’esplosione del genere: una delle migliori storie della stagione.
Fabrizio: Come prevedibile le sue percentuali da 3 si sono normalizzate, come assolutamente imprevedibile ha continuato lo stesso ad abusare della diretta concorrenza. Non sta facendo tanto peggio di Irving, tutto compreso. E non è una critica a Kyrie.
Dario C.: Candidato principe al ruolo di presidente della commissione d’inchiesta sui crimini cestistici perpetrati ai danni dei compagni da parte di Russell Westbrook.
DeAndre Jordan, L.A. Clippers
Precedente: 27
Posizione media: 25.09
Nicolò: Troppe persone sono rapidissime ad additarlo per quello che non sa fare, ma occorre pure riconoscere che Socraticamente sa cosa non sa fare. Nelle ultime sei stagioni non è mai sceso una volta sotto il 65% dal campo, e nelle precedenti tre mai sotto il 70%.
Fabrizio: “Eh, ma senza Chris Paul…”. È rimasto lo stesso identico giocatore.
Lorenzo B.: Personalmente spero continui a tirare sempre malissimo i liberi per far impazzire i suoi detrattori.
LaMarcus Aldridge, San Antonio Spurs
Precedente: 39
Posizione media: 24
Dario V.: Con Kawhi Leonard circondato da una cortina di fumo, davvero gli Spurs possono fare strada nei playoff avendo solo il 25° miglior giocatore della lega?
Fabrizio: Intanto il suo lo fa. Al momento di fare le squadre per l’All-Star Game è stato lasciato per ultimo, ma intanto c’era. Il suo bicchiere è sempre mezzo pieno.
Dario R.: Volenti o nolenti, il volto di San Antonio quest’anno è lui. A me la sua stagione non sta dispiacendo, anzi. Fa quello che può è lo fa bene. E la voce di Popovich non gli crea più l’effetto Larsen nel cervello.
Kyle Lowry, Toronto Raptors
Precedente: 28
Posizione media: 22.45
Dario C.: Non potete non amare Kyle Lowry, almeno da ottobre ad aprile. Poi, quando iniziano i playoff, è tutta un’altra storia.
Fabrizio: È anche vero che ci è praticamente sempre arrivato rotto o esaurito. Magari questa è la volta buona sia per lui che per i Raptors.
Daniele V.: Per me questa stagione per lui inizia veramente solo ad aprile. Deve invertire una tendenza ormai consolidata, non ci sono più scuse.
John Wall, Washington Wizards
Precedente: 10
Posizione media: 22.27
Daniele V.: Il fatto che sia finito 13 posizioni più dietro rispetto alla prima classifica (e soprattutto sia stato scavalcato dal compagno di squadra Bradley Beal) penso che dica tutto della sua stagione.
Dario C.: Il candidato John Wall è pregato di farsi trovare in condizioni fisiche quantomeno decorose all’inizio della prossima stagione. Comprendere come i primi due mesi di regular season non possano rappresentare il proprio personale training camp sarebbe il primo passo per rimettere in sesto una carriera che ha preso un pessimo abbrivio.
Blake Griffin, Detroit Pistons
Precedente: 19
Posizione media: 22.18
Dario V.: Per certi versi, con il suo passaggio a Detroit la sua carriera più che iniziare mi sembra arrivata a un punto morto. Cambia davvero qualcosa nella sua narrazione se va ai playoff o non ci va? Il contratto è quello, la squadra anche: goditi l’aurea mediocritas e lascia stare le Kardashian, Blake.
Dario C.: Un vecchio adagio sostiene che se i padri pellegrini fossero approdati sulla costa ovest degli attuali Stati Uniti, quella est rimarrebbe ancora oggi inesplorata. Siamo convinti che pure Blake Griffin la pensi alla stessa maniera, soprattutto da quando Jerry West l’ha accompagnato all’aeroporto e, porgendogli il biglietto di sola andata, gli ha sussurrato “Vedrai, il River Front sotto la neve è meraviglioso”.
Al Horford, Boston Celtics
Precedente: 31
Posizione media: 21.36
Daniele V.: Si nota più quando non c’è e questo penso ce lo faccia sottovalutare rispetto a giocatori più vistosi e rumorosi. Lui è buono come il pane, non strilla mai a nessuno e lavora anche per i compagni. Non è che tutti debbano necessariamente essere maschi alfa per essere delle stelle.
Dario C.: L’ennesima stagione di “Tutti amano Al” sta confermando ottimi indici di rating. Non sarà mai la serie che non vi fa dormire la notte dall’adrenalina, ma a Brad Stevens e ai Celtics va bene anche così.
Dario R.: Certo che va bene così! Non c’è un momento della partita in cui non pensa ad una cosa utile per la squadra. E con il joystick sta guidando Irving alla sua miglior stagione difensiva della carriera.
Bradley Beal, Washington Wizards
Precedente: 30
Posizione media: 20.91
Dario C.: Vederlo giocare fa sempre bene al cuore e al senso estetico di chi ama la pallacanestro. Se non fossero note le cifre del suo contratto sarebbe probabilmente il giocatore più sottovalutato dell’intera lega.
Nicolò: È diventato un attaccante molto più completo, ma non sono assolutamente certo che per i Wizards sia una cosa positiva. Certo che finché come PG di riserva continuano a prendere le controfigure di giocatori va benissimo così.
Nikola Jokic, Denver Nuggets
Precedente: 22
Posizione media: 19.55
Daniele V.: Vale da solo la visione di una partita random di Denver: la sua capacità di costruire connessioni con gli esterni leggendone i tagli è unica nella lega. Se volesse potrebbe diventare il miglior giocatore di pallanuoto della storia, per nostra fortuna ha scelto il basket.
Nicolò: La sua qualità migliore è molto più difficile da misurare rispetto alle movenze di Towns, la difesa di Embiid o il tiro di Porzingis, ma dubito che i Nuggets preferiscano qualsiasi altro dei tre di cui sopra a lui. Dopo la storia d’amore con Gary Harris dell’anno scorso, restate sintonizzati per la nuova intesa con Jamal Murray.
DeMar DeRozan, Toronto Raptors
Precedente: 34
Posizione media: 19
Daniele V.: Ha scoperto il tiro da dietro l’arco, siamo al doppio dei tentativi rispetto alla scorsa stagione. Questo gli chiedevamo per essere un attaccante completo. Poco da aggiungere: la top 20 è meritata.
Dario C.: In un mondo giusto DeRozan sarebbe tra i primi dieci, perchè è il miglior giocatore della squadra con il miglior record a Est, almeno al momento. Ma questo non è un mondo giusto e DeMar si deve accontentare di aver compiuto il balzo in avanti più clamoroso. Alla nona stagione in the league non è roba da poco.
Dario R.: È tutta da verificare la crescita di DeMar come tiratore dall’arco anche nei playoff, quando conterà davvero essere meno prevedibili rispetto al passato. Però i suoi progressi in stagione sono evidenti.
Rudy Gobert, Utah Jazz
Precedente: 17
Posizione media: 17.91
Daniele V.: Tornato lui gli Jazz stanno volando. Non penso sia un caso. Condiziona gli attacchi avversari come pochissimi.
Fabrizio: Defensive Player of the Year, anche e soprattutto tenendo in considerazione le partite che non ha giocato. Magari non sarà il leader vocale della squadra, sicuramente non è il giocatore di riferimento in attacco, ma è l’anima e il simbolo dei Jazz, insieme a Joe Ingles. Cosa fanno un Australiano e un Francese sui monti dello Utah? No, non è una barzelletta.
Joel Embiid, Philadelphia 76ers
Precedente: 29
Posizione media: 17.09
Lorenzo B.: Personalmente sono rimasto impressionato anche in un contesto particolare come l’All-Star Game. Stiamo davvero grattando la superficie di qualcosa di mai visto prima.
Daniele V.: Hinkie aveva ragione: il Processo ha portato al risultato sperato, Phila ha il suo giocatore franchigia in grado di cambiarne il futuro.
Dario C.: Da un punto di vista meritocratico sarebbe del tutto scorretto concedere l’accesso tra i migliori venti a uno che non ha ancora giocato una stagione intera in NBA. Eppure Embiid, nonostante la limitatezza del campione in esame, è già oggi nell’élite della lega. Facendo gli opportuni scongiuri per quanto riguarda l’incolumità fisica, la scalata di almeno dieci posizioni sembra questione di un anno o al massimo due.
Damian Lillard, Portland Trail Blazers
Precedente: 21
Posizione media: 17
Dario V.: Piano piano è risalito nella considerazione generale e la convocazione all’All-Star Game si spera abbia spento definitivamente le dichiarazioni sul fatto che viene snobbato da tutti, che ormai hanno abbastanza annoiato.
Fabrizio: Non è che magari è sempre stato valutato bene e adesso si sta esagerando? Ad esempio, che succede se Portland manca i playoff? E non è un’ipotesi così assurda guardando calendario e tendenze recenti dei Blazers e delle rivali dirette.
Karl-Anthony Towns, Minnesota Timberwolves
Precedente: 14
Posizione media: 14.82
Daniele V.: Siamo rimasti dove l’avevamo lasciato e non solo nella posizione in classifica: probabilmente miglior centro della lega nella metà campo offensiva, irritante per quello che potrebbe fare ma non si vede in campo in quella difensiva. Però è giusto continuare a ripeterci che ha solo 22 anni.
Dario C.: A inizio stagione sarei stato pronto a scommettere la casa su un suo ingresso nella top 10. Per fortuna non ne posseggo una, di casa. La cura Thibs/Butler/Gibson finora ha generato effetti alquanto marginali. Tempo ce n’è, ma l’auspicato cambio di passo, soprattutto a livello di cattiveria agonistica, non potrà farsi attendere ancora per molto.
Dario R.: Però va sottolineato come il Towns difensore di febbraio sia decisamente migliore del Towns difensore di novembre. Lontanissimo dall’essere rispettabile, ma comunque in crescita.
Klay Thompson, Golden State Warriors
Precedente: 16
Posizione media: 12.73
Dario C.: Palla in mano, a dire il vero, fatica a costruirsi un tiro. Per tutto il resto dello scibile cestistico siamo a livelli di eccellenza assoluta. Senza troppa fanfara, forse il vero giocatore simbolo di questi Golden State Warriors.
Nicolò: In questa stagione sta avendo le migliori cifre della sua carriera nelle seguenti voci statistiche: percentuale dal campo, triple segnate a partita, percentuale da 3, percentuale da 2, percentuale effettiva, percentuale ai liberi, True Shooting %, rimbalzi a partita, falli per partita.
Daniele V.: Tutto quello che avevo da scrivere su Klay Thompson l’ho fatto in questo pezzo. Aggiungo soltanto che spero non cambi mai dentro e soprattutto fuori dal campo, perché lì è veramente un tesoro mondiale.
Paul George, Oklahoma City Thunder
Precedente: 12
Posizione media: 11.36
Lorenzo B.: PG era uno dei pochi che si meritava davvero una contender e alla fine ha trovato una cosa che gli si avvicina abbastanza.
Dario: Le percentuali dall’arco fanno spavento: in quattro posizioni su cinque tira sopra il 44% (!). Giocare con Westbrook aiuta, la difesa invece è sempre stata élite quando si è sentito coinvolto.
Dario C.: Il miglior giocatore tra quelli di cui non sentite parlare ogni maledetta sera.
Draymond Green, Golden State Warriors
Precedente: 13
Posizione media: 11.27
Daniele V.: In questa stagione (probabilmente per scelta sua) ha abbassato l’intensità difensiva da una-partita-ogni-sera al singolo-possesso-ogni-tanto. Su quel singolo possesso però può essere ancora considerato il miglior difensore della lega. Contro i Suns abbiamo anche scoperto che ha una mente tattica quantomeno interessante.
Dario: Con i nuovi metri arbitrali sulle proteste potrebbe essere espulso al secondo quarto di ogni partita. È al minimo in carriera per percentuale da tre: fondamentalmente, costringere gli Warriors a farlo tirare è già una vittoria enorme considerando gli altri tre.
Dario C.: Qualcuno vocifera che tra maggio e giugno potrebbe proprio essere lui l’anello debole degli Warriors. Draymond non sembra farci troppo caso e si prepara a smentire il pettegolezzo, così, pronto a capitalizzare sull’ennesima mancanza di fiducia nei suoi confronti.
Kyrie Irving, Boston Celtics
Precedente: 18
Posizione media: 10.45
Dario: Il voto peggiore della nostra precedente Top-50 viene rimesso a posto: Kyrie è da top-10 senza dubbi, per come sta trascinando un attacco che non può fare a meno di lui in nessuna occasione.
Daniele V.: Se non sbaglio ero stato quello a votarlo peggio di tutti la scorsa edizione, perché non mi fidavo di tutte quelle cose che avrebbe dovuto fare come leader di un gruppo in campo e fuori. Mi sbagliavo.
Dario C.: A soli 25 anni ha giocato le ultime tre finali, segnando il tiro più importante della storia dei Cleveland Cavaliers e vincendo il titolo nel 2016. Ha deciso di cambiare aria per non restare nel cono d’ombra di Le Bron, sfida non da poco e, almeno per il momento, vinta.
Nicolò: Faccio il bastian contrario. Sta avendo esattamente gli stessi numeri dell’anno scorso in tutte le voci (o leggermente peggio in qualcuna) e non è migliorato in niente nel dettare il ritmo della squadra. Non è che è salito di posizioni solo per l’inizio di stagione dei Celtics? Boston non è più prima nella conference, e hanno solo tre sconfitte in meno dei Cavs che hanno fatto detonare il roster. Senza quella striscia di vittorie in cosa la sua stagione è stata molto migliore di quella di Lillard?
Lorenzo B.: Sì, ma intanto ha anche girato un film, mica registrato un disco.
Dario R.: Oltre ai meriti cinematografici, considererei due fattori: ha iniziato a difendere, non con regolarità ma sicuramente con più efficacia rispetto al passato; senza Hayward si è dovuto prendere molte più responsabilità del previsto.
Jimmy Butler, Minnesota Timberwolves
Precedente: 11
Posizione media: 9
Lorenzo B.: Ora che si è riposato per bene a Los Angeles si prospetta un grande finale di stagione.
Dario V.: Ha ribaltato la testa dei T’Wolves con la sola imposizione delle mani e le capocciate tirate in spogliatoio. Ho paura che ai playoff emergeranno tutti i difetti strutturali della squadra e l’immaturità dei suoi compagni, ma il suo rendimento è al di sopra di ogni ragionevole dubbio.
Daniele V.: Ha veramente un carisma straripante, una personalità magnetica.
Dario C.: Quando si è presentato ai compagni per la prima volta negli spogliatoi del Target Center pare abbia detto “mi chiamo Jimmy B. e risolvo problemi”. Per quanto in suo potere ha mantenuto la promessa, difficile però fare meglio di così da oggi in avanti.
Chris Paul, Houston Rockets
Precedente: 8
Posizione media: 7.33
Dario V.: E se fosse la sua miglior stagione nella carriera? Adesso non si rifiuta più di andare in isolamento anche nei primi tre quarti delle partite e sta tirando con le migliori percentuali della lega, un assurdo 59.2% di eFG. Considerando che il secondo gioca con lui e sta quattro posizioni più avanti...
Dario C.: Quando CP3 torna a casa dalle partite o dagli allenamenti, nell’atrio trova un enorme calendario su cui segnare con una grossa croce rossa ogni giorno trascorso in attesa dei playoff. Perchè è lì, a primavera, che arriverà il bello. Vero?
Fabrizio: Il letame ricevuto da Biff Tannen in tutta la trilogia di Ritorno al Futuro è nulla a confronto di quello che toccherà a CP3 se Houston dovesse uscire contro gli Warriors in finale di conference. E questa è l’ipotesi migliore, perché se per caso va pure peggio c’è il rischio di esaurire le scorte mondiali. E sarà tutto tremendamente ingiusto.
Giannis Antetokounmpo, Milwaukee Bucks
Precedente: 9
Posizione media: 7.33
Dario C.: Guardare Giannis giocare, per chi ha vissuto quel periodo, ricorda quando a inizio anni Novanta si idolatravano i Public Enemy. Certo, li ascoltavamo e non è che capissimo proprio tutto di ciò che dicevano, però eravamo convinti che fossero nel giusto e comunque ci gasavano come nient’altro. Ecco, guardando Giannis riesce spesso difficile comprendere il senso di tutto quello che fa sul campo da gioco, ma i numeri gli danno ragione e nessuno, ma proprio nessuno riesce a farci saltare sulla sedia come lui.
Fabrizio: Era partito talmente forte che ora che è tornato a regime sembra quasi trascurabile. Ma no, non lo è.
Dario R.: Speriamo non metta il tiro da 3 nel bagaglio delle soluzioni perché altrimenti potremmo chiudere tutto per manifesta superiorità.
Anthony Davis, New Orleans Pelicans
Precedente: 7
Posizione media: 6.33
Dario C.: Intorno a lui tutto crolla tra scelte di mercato folli, infortuni e sfighe assortite. Eppure la sensazione è che con AD in campo, a prescindere dagli altri quattro che vestono la stessa maglia, la sua squadra abbia sempre una possibilità di spuntarla. Il premio di MVP è nel suo oroscopo da tempo, anche se forse occorrerà traslocare per dar ragione agli astri.
Dario V.: Ogni tanto mi dà l’impressione che, anche nelle mie risibili condizioni fisiche, un paio di assist a partita potrei farli anche io con lui. Basta buttarla nei pressi del ferro, anche da rimessa laterale: poi si passa al tavolo segnapunti a riscattare il bottino.
Daniele V.: Visto che ormai i Pelicans sono un caso disperato… io dico che sarebbe il perfetto giocatore-franchigia per rilanciare da subito i nuovi Seattle Sonics.
Lorenzo B.: Madonna Dani, è la cosa più vicina ad un senso di giustizia extra-terrena che ho letto stamattina.
Russell Westbrook, Oklahoma City Thunder
Precedente: 5
Posizione media: 5.75
Dario C.: Da dieci stagioni conosce solo una velocità di gioco, quella massima. Finché le ginocchia lo sorreggono rimane uno dei motivi per cui amare l’NBA.
Fabrizio: Comunque sarebbe di nuovo nei dintorni della tripla doppia, che sarà un indicatore arbitrario quanto si vuole, ma non è esattamente cosa da tutti e da tutte le stagioni. Siamo tremendamente vicini a darlo per scontato.
Lorenzo B.: Le persone che fanno il tifo per Russell sono le persone migliori del mondo.
James Harden, Houston Rockets
Precedente: 4
Posizione media: 3.67
Daniele V.: M-V-P.
Dario C.: Gli highlights della sua stagione fin qui sono uno spietato revenge porn nei confronti di chi gli ha preferito altri nel segreto dell’urna per l’MVP 2017. C’è sempre tempo per recuperare eh.
Nicolò: Non vedo l’ora che tra 10 anni Jonathan Abrams lo intervisti e ci faccia sapere cosa è successo in quella gara-6 contro San Antonio. Come può quel giocatore essere lo stesso di questo biennio è al di là delle mie facoltà mentali.
Dario V.: Il probabile premio di MVP aggiungerà ulteriori pressioni in vista della post-season: io non sono davvero sicuro che i Rockets - nella loro a tratti stucchevole binarietà offensiva di pick and roll e isolamenti - abbiano davvero le carte in regola per giocarsela coi mostri della Baia come stanno cercando di auto-convincersi, ma sono certo che se ce le hanno molte di queste passano dalle mani del Barba.
Steph Curry, Golden State Warriors
Precedente: 3
Posizione media: 2.83
Dario V.: Tra il ritorno dall’infortunio e il rallentamento pre-All-Star ha vissuto delle settimane di puro delirio, forse il picco più alto toccato da un singolo giocatore in questa stagione. Spostava, sposta e continuerà a spostare ancora per molto tempo.
Daniele V.: Gli Warriors continuano ad andare dove va lui e la NBA ad andare dove vanno gli Warriors. Sta segnando la lega da quattro anni filati e non accenna a fermarsi.
Dario R.: E tutto questo senza troppe luci attorno. Perché ormai diamo per scontato che Curry faccia il Curry tutte le sere. E invece di scontato non c’è proprio nulla.
Kevin Durant, Golden State Warriors
Precedente: 2
Posizione media: 2.42
Dario V.: Ci crediamo al titolo di miglior difensore della stagione?
Fabrizio: Fino a Natale avrei detto assolutamente sì, ma negli ultimi due mesi ha - saggiamente - inserito la modalità Eco.
Dario C.: Picco di carriera quanto a maturità e completezza nell’arsenale di gioco su entrambi i lati del campo. Qualora domani si svegliasse all’improvviso incapace di fare altro se non tirare, rimarrebbe comunque nella top 10.
Nicolò: Se c’è una stagione in cui ho fatto davvero fatica a preferirgli ancora LeBron è questa. E senza il lifting fatto al roster dei Cavs alla deadline avrei certamente spodestato il Re in suo favore.
LeBron James, Cleveland Cavaliers
Precedente: 1
Posizione media: 1.25
Dario V.: Dentro e fuori dal campo, passa tutto dalle sue mani e dalla sua testa. Tiene in scacco la NBA da 15 anni e non sembra avere finito. Non appena è tornato di buon umore ha ricominciato a macinare avversari e, dopo mesi in cui sembravano morti e sepolti, i Cavs sembrano essere tornati favoritissimi per il titolo a Est da un giorno all’altro. All hail the King.
Dario C.: Personalmente non capisco perchè questa classifica non inizi con la posizione numero 2. Senza perdere tempo in futili argomentazioni, corro a compilare apposite liste di proscrizione per quei (pochi) miscredenti che non hanno piazzato il Re in cima alla lega.
Nicolò: Quando tra qualche anno non ci resterà che posizionarlo correttamente tra i primissimi giocatori di sempre non vorrei che ci scordassimo con quale costanza e continuità sta giocando a questo livello. Ci ha abituato all’eccellenza continua con un minutaggio ancora stellare e un chilometraggio infinito: in questo probabilmente è il migliore di sempre.