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Cosa guadagna e cosa perde l'Inghilterra con Tuchel
16 ott 2024
16 ott 2024
L'allenatore tedesco è più simile a Southgate di quanto non si pensi.
(copertina)
IMAGO / Laci Perenyi
(copertina) IMAGO / Laci Perenyi
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A convincere i dirigenti della Football Association della necessità di ingaggiare un nuovo CT, chissà, magari è stata la formazione scelta da Lee Carsley contro la affrontare l’amichevole con la Grecia. Carsley fino a luglio era l’allenatore dell’Under 21 inglese. A livello giovanile l’Inghilterra riesce sempre più spesso a capitalizzare la grande quantità di talento di cui dispone: dal 2017 ad oggi ha vinto un Mondiale Under 20, due Europei Under 19 e, da ultimo, l’Europeo Under 21 del 2023 proprio con Lee Carsley in panchina, alla guida di una squadra che poteva contare su talenti come Cole Palmer, Curtis Jones, Smith Rowe, Noni Madueke e Anthony Gordon. La scelta di promuoverlo come sostituto di Southgate, seppur ad interim, aveva senso, perché conosceva buona parte dei giocatori della Nazionale e delle selezioni giovanili. Dopotutto anche Southgate arrivava dall’Under 21.

Poi, però, sono arrivate le partite di Nations League. L’Inghilterra ne ha vinte tre su quattro, ma il gioco non ha convinto. In più, la scorsa settimana, contro la Grecia, non solo è arrivata una sconfitta, ma Carsley ha anche scelto una formazione a dir poco cervellotica, che presentava contemporaneamente Saka, Gordon, Cole Palmer, Bellingham e Foden, senza una vera punta e con il solo Rice costretto a presidiare la metà campo come se fosse preda di quella tortura medievale in cui la vittima veniva legata a quattro cavalli che correvano in direzioni opposte.

Così, insoddisfatta dell’esperimento Carsley, la Football Association è corsa ai ripari puntando su un allenatore dal curriculum vincente. Secondo The Athletic, i primi nomi sulla lista erano quelli di Guardiola e di Klopp, ma entrambi hanno declinato. La scelta, così, è ricaduta su Thomas Tuchel, altro tecnico straniero che però, come Klopp e Guardiola, conosce il calcio inglese. Cosa pensare di una scelta del genere?

Tuchel è una figura controversa, tanto competente quanto spigolosa. Esistono tutta una serie di questioni intorno al suo ingaggio, prima fra tutte la direzione che la FA ha scelto di seguire, visto che, come sottolineato sempre da Oliver Kay su The Athletic, l’Inghilterra sembrava voler puntare sui tecnici formati in casa e invece, alla fine, potrebbe aver fatto un salto indietro di vent’anni, ad un’epoca in cui si affidava all’esperienza di allenatori stranieri come Eriksson o Capello per risolvere un’annosa incapacità di ottenere risultati. Sono tutti problemi di natura politica, difficili da giudicare da fuori.

È interessante, però, ipotizzare che impatto potrà avere Tuchel su quella che, per talento, è senza dubbio una delle migliori Nazionali al mondo. Su due piedi, se nella gestione dello spogliatoio si prospetta un cambio di rotta rispetto agli ultimi anni, sul campo il nuovo CT potrebbe rivelarsi più vicino a Southgate di quanto non sembri.

Cosa dovrebbe migliorare Tuchel: la fase offensiva

Il motivo più evidente che ha portato alla scelta di un profilo come Tuchel è la valorizzazione dell’enorme qualità offensiva dei “Tre leoni”. L’ossessione per la solidità, la paura del rischio, è ciò che aveva reso il pubblico insofferente nei confronti di Southgate. L’Inghilterra mortificava i suoi talenti migliori, al netto dei piazzamenti finali. Southgate non faceva nulla per potenziare i suoi fuoriclasse e se non fosse stato per la rovesciata di Bellingham nata da una rimessa laterale avrebbe abbandonato gli ultimi Europei già agli ottavi contro la Slovacchia. Southgate pesava le sue strategie con la bilancia di precisione: attaccare quanto basta per vincere il girone e assicurarsi avversari più deboli dagli ottavi in poi, contro cui sarebbe bastato non subire gol per superare il turno, perché tanto con un episodio o ai rigori, la vittoria sarebbe quasi certamente arrivata.

A Southgate va dato il merito di aver ottimizzato la resa su punizioni, angoli e rigori, ma per il resto, non occorreva molto per limitare gli inglesi in fase offensiva. Bastava un minimo di organizzazione, sia in pressing che in blocco basso, perché a livello collettivo l’Inghilterra non aveva alcun tipo di risposta.

Tuchel, invece, dovrebbe garantire soluzioni all’altezza del talento in rosa. Il tedesco è solito seguire idee di gioco posizionale. Come da dottrina, per lui è fondamentale avere due giocatori aperti in ampiezza per allargare gli avversari e creare spazi da occupare nei corridoi intermedi. Alcuni dei talenti migliori dell’Inghilterra come Foden, Bellingham e Saka sono abituati a posizionarsi tra le linee e ad aspettare il pallone per poi girarsi col primo controllo. Non è un caso che, proprio per questa qualità, un’altra mezza punta inglese come Mason Mount avesse dato il meglio con Tuchel.

L’incapacità di creare gioco interno con cui scardinare le difese chiuse era stata un problema cronico dell’era Southgate, e Tuchel ha la competenza per porvi rimedio. Inoltre, ha già dimostrato di apprezzare e valorizzare il talento di Harry Kane, sia in rifinitura che in finalizzazione.

Certo, rimangono comunque dei dubbi: allenare sistemi posizionali di solito richiede cura quotidiana, ciò che per definizione manca a un CT. Riuscirà il tedesco ad adeguarsi al tempo a disposizione? Inoltre Tuchel ha sempre affidato il primo possesso ad un regista, che facesse girare con calma la palla per trasmetterla in maniera pulita agli uomini sulla trequarti: Weigl a Dortmund, Verratti e Paredes a Parigi, Jorginho al Chelsea. Al Bayern, un giovane come Pavlović era riuscito ad affermarsi proprio per questo motivo. All’Inghilterra storicamente manca quel tipo di profilo, anche se forse Mainoo potrebbe in futuro ricoprire quel ruolo, di certo più di Rice, che nonostante il grande dinamismo non ha particolari qualità da passatore.

Sarà interessante, poi, valutare come utilizzerà Bellingham. Il centrocampista del Real Madrid è fenomenale nell’attaccare l’area di rigore, ma gli piace abbassarsi a toccare la palla più di quanto le sue caratteristiche suggerirebbero. Tuchel è stato anche l’allenatore più amato da Neymar, che con lui ha agito da enganche a tutto campo. Il tedesco, pertanto, sa riconoscere quando un talento è così grande da dover rimanere libero: riuscirà Bellingham a guadagnarsi lo stesso diritto?

Tuchel è stato l'allenatore preferito di Neymar ma è stato anche questo allenatore qui. Certo, farebbe ridere rivedere una scena del genere con Sancho o Grealish.

La continuità con Southgate: la fase difensiva

Se da quando ha iniziato a circolare la notizia del suo ingaggio non si è fatto altro che discutere di come Tuchel proverà a cambiare il volto dell’Inghilterra, si è ignorato come in realtà, sotto alcuni aspetti, il nuovo CT potrebbe seguire la stessa strada del suo predecessore.

Con gli anni, Southgate aveva trasformato l’Inghilterra in una squadra dalla vocazione sempre più difensiva. Che ci si schierasse con una linea a cinque o con una a quattro, il piano dell’Inghilterra da Euro 2020 in poi è stato sempre di abbassarsi e fare densità. Non si trattava di una fase di non possesso particolarmente precisa nei movimenti, spesso la squadra diventava passiva – e l'Italia, come ben sappiamo, è una delle squadre che hanno approfittato di questa passività – e non mancavano squilibri rattoppati dall’atletismo straordinario di giocatori come Walker o Declan Rice. Insomma, una fase di non possesso semplice ma efficace contro la maggior parte delle Nazionali. Con le qualità fisiche in rosa, a volte all’Inghilterra bastava difendere accumulando corpi per non concedere occasioni significative.

Tuchel si comporterà allo stesso modo? Improbabile. Tuttavia, anche per lui la fase difensiva è la priorità. Il tedesco, in questo senso, rappresenta un profilo più vicino alla storia recente dell’Inghilterra rispetto a Guardiola e Klopp. Tuchel ripartirebbe dallo stesso proposito di Southgate, quello di rendere l’Inghilterra una squadra granitica, ma con un atteggiamento meno passivo e, soprattutto, con modi diversi di cercare il recupero palla.

L’Inghilterra ha i giocatori per adattarsi a più sistemi difensivi: col materiale a disposizione, il nuovo CT potrà sbizzarrirsi e alternare difesa a cinque e difesa a quattro, pressing alto e blocco medio. I giocatori inglesi sono abituati a interpretare sistemi difensivi sempre più sofisticati e non dovrebbero faticare a recepire le direttive di Tuchel.

Del resto, Paris Saint-Germain a parte, Tuchel ha costruito i suoi successi sulla fase difensiva. Il Chelsea era una squadra pressoché perfetta senza palla, undici uomini che si muovevano come un corpo solo, capaci di coprire qualsiasi angolo del campo e di comprimere ogni spazio: a quella squadra, che somigliava alla più perversa delle fantasie di Arrigo Sacchi, non avevano saputo trovare risposte né il Real Madrid né Guardiola nella Champions League 2020/21.

La notizia migliore per l’Inghilterra è che le strategie difensive di Tuchel risultano particolarmente efficaci negli scontri diretti. Il tedesco è meticoloso nello studio degli avversari e sa sempre dove mordere senza palla. Lo scorso anno il Bayern non era affatto una squadra brillante, ha persino perso il campionato. Tuttavia, ha sfiorato una finale di Champions grazie all’organizzazione difensiva che il suo allenatore aveva saputo imporre nelle partite a eliminazione diretta.

Se il suo Chelsea si era contraddistinto per l’uso di un 5-4-1/5-3-2 che spesso pressava alto, il Bayern invece aveva affrontato la passata Champions League con un 4-4-2 dal blocco medio-basso. In casa dell’Arsenal ai quarti di finale, soprattutto, i bavaresi si erano rintanati nella propria trequarti e avevano concesso poco o nulla ai "Gunners", consapevoli di avere il talento per ribaltare il campo e superare il turno con il minimo scarto: di base, la stessa idea con cui Southgate ha affrontato Mondiali ed Europei, ma con un’esecuzione molto meno sofisticata rispetto a ciò che potrà dare il nuovo CT.

Nella migliore delle ipotesi, contro Nazionali più piccole l’Inghilterra di Tuchel dovrebbe trovare il modo di creare pericoli attraverso una fase di attacco posizionale paziente e precisa. Contro le grandi, invece, dovrebbe imporre il contesto con una fase difensiva scomoda, che, indipendentemente dall’uso del 5-3-2 o del 4-4-2, consenta di recuperare palla a diverse altezze per poi appoggiarsi a Kane e attaccare con transizioni veloci.

Le premesse per riuscirci ci sono tutte, perché è questo che Tuchel ha dimostrato di saper far meglio e l’Inghilterra ha gli interpreti giusti per i suoi piani.

Poi, però, entreranno in gioco tutti quei fattori contingenti che rendono aleatorio il rendimento di una Nazionale, dell’Inghilterra soprattutto. Detto che Tuchel dovrà adeguarsi a tempistiche diverse, bisognerà valutare per esempio la sua gestione emotiva dei “Tre leoni”. Come detto, Tuchel è scontroso, non scende a compromessi, non proprio il massimo per una figura istituzionale come quella del CT, che deve trasmettere senso di coesione non solo allo spogliatoio. Chissà, magari il fatto di non dover allenare nel quotidiano ma solo a intervalli di mesi riuscirà ad ammorbidirlo.

I dubbi sul suo carattere, però, rimarranno, anche perché Tuchel è nevrotico, somatizza i problemi, non si preoccupa di nasconderli: questione non di poco conto se si considera che forse non esiste Nazionale al mondo che attiri la pressione di tifosi e opinione pubblica più dell’Inghilterra. Southgate, da questo punto di vista, sembrava una garanzia per la capacità di relazionarsi con l’ambiente esterno e proteggere i suoi uomini. Un CT disposto ad assumersi ogni responsabilità e che non si è tirato indietro quando ha dovuto trattare temi scottanti come il razzismo o la salute mentale dei calciatori.

Ereditare il patrimonio di quella che comunque è stata la gestione migliore dell’Inghilterra dal 1966 ad oggi, insomma, potrebbe essere più difficile per Tuchel che apportare migliorie in campo.

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