Marvin Vettori avrebbe probabilmente meritato un match più ambizioso nonostante l'indubbio valore di Karl Roberson. Sono passati più di sei mesi dal suo ultimo incontro con Andrew Sanchez e Vettori è già contento di tornare in gabbia mercoledì notte, in occasione dell’evento «UFC Fight Night: Smith vs Teixeira», ma è chiaro che avrebbe preferito un avversario nella top 15 dopo le ultime due vittorie consecutive, sempre più convincenti.
[EDIT: l'incontro con Roberson è saltato nel pomeriggio di mercoledì per problemi fisici dello stesso dovuti al taglio del peso. Per Vettori è il terzo avversario che si tira indietro in poco più di 50 giorni. Quello che segue va quindi letto alla luce di questa novità, con la speranza che Vettori torni presto nell'ottagono]
Vettori ha dato dimostrazione di sapersi evolvere costantemente nel suo percorso in UFC e adesso ha l'occasione di fare quell’ultimo step, sopperendo alla cosa che forse più gli è mancata anche all'interno di prestazioni quasi impeccabili: ossia finire il proprio avversario prima del limite. Per Vettori sarebbe un passo importante, completerebbe la sua evoluzione tecnica, perché un fighter così potente e aggressivo, con un ground and pound devastante, deve fare della finalizzazione un fattore importante del suo arsenale. Inoltre, una vittoria prima del limite, gli garantirebbe quell’attenzione che sottomissioni e KO generano, che aiutano (non poco) a scalare il ranking.
Da dove viene Vettori
Se andiamo ad analizzare gli ultimi tre incontri di Marvin Vettori - ossia da quando, il 14 Aprile 2018 costrinse l’attuale campione dei pesi medi Israel Adesanya al match più complesso ed equilibrato della sua esperienza UFC, conclusosi con una split decision - non possiamo non osservare le sue evidenti evoluzioni in diverse sfere del combattimento.
Il match contro Adesanya arrivava in seguito ad un incontro, quello contro Omari Achmedov, conclusosi con un pareggio nel quale Vettori palesò diversi limiti di guardia e talvolta forse anche un’aggressività un po’ fuori controllo, lacune che un fenomeno dello striking e del counterstriking - come Adesanya - avrebbe dovuto esaltare a suo vantaggio, se non fosse che Vettori aveva in quel periodo apportato alla propria fase di stand up migliorie davvero straordinarie. La sua guardia era diventata improvvisamente molto più attenta e una migliore gestione delle distanze lo avevano reso più elusivo, ma anche la stessa gestione del match era sembrata più intelligente rispetto a quelle passate: Vettori era stato molto abile a modulare la sua aggressività evitando di concedere spazi e tempi ai temibili colpi d’incontro avversari.
Inoltre, se ad inizio carriera Vettori era famoso per calare nella terza ripresa (un calo che poteva essere interpretato sia come fisico che mentale) dal match contro Adesanya le cose sono cambiate. In quell’occasione ha imposto la propria supremazia proprio nell’ultima ripresa. Da Achmedov in poi, Vettori vincerà tutte le terze riprese.
Più in generale, negli ultimi due match contro Cezar Ferreira e Andrew Sanchez (due vittorie per decisione unanime), Vettori ha espresso un dominio e un controllo assoluti, concedendo pochissimo e mostrando movimenti di corpo e di testa sempre più efficaci. Lo dimostrano anche le bassissime percentuali di colpi andati a segno dei suoi ultimi due avversari - il 44% Ferreira e addirittura il 21% Sanchez. Adesso Vettori è più pericoloso anche nelle fasi di clinch,e complessivamente oltre ad un ritmo sempre in crescita, e delle migliorie pugilistiche importanti, sembra anche aver aumentato la precisione dei propri colpi.
Vettori ha sempre fatto del grappling, e in particolare della capacità di imporsi anche contro fighter con un grande BJJ, ma adesso ha aggiunto al suo bagaglio tecnico uno striking di alto livello, che giustifica le sue grandi ambizioni.
Cosa manca ancora?
Inizialmente l’avversario del match di mercoledì notte sarebbe dovuto essere l’inglese Darren Stewart, ma al suo posto Vettori incontrerà il fighter che esordì in UFC sconfiggendo proprio Stewart con una rear naked choke alla prima ripresa. Il che potrebbe portarci a pensare che Roberson sia un fighter migliore rispetto all’avversario che Vettori avrebbe dovuto incontrare in precedenza, ma come sappiamo la proprietà transitiva ha una valenza relativa in uno sport dove gli incastri fra uno stile e l’altro possono determinare il successo anche al di là del valore complessivo dei due contendenti. Tutto sommato, in questo caso, Roberson non rappresenta un pericolo molto maggiore di quello che rappresentava Stewart: allo stesso modo, Vettori può ritenersi superiore in ogni fase del combattimento, da quella di stand up, al grappling. Vettori ha più ritmo e ormai, proprio grazie ai miglioramenti degli ultimi anni, anche un pugilato più tecnico con una migliore gestione delle distanza; ma ha anche una caratura tecnica superiore nella lotta, soprattutto se pensiamo che Roberson è stato già sottomesso da Cezar Ferreira (dotato di un gran brazilian jiu jitsu) e da Glover Teixeira.
Proprio nell’incontro con Teixeira, che stava soffrendo Roberson e sembrava destinato alla resa quando prima di tirare fuori dal cilindro un triangolo al braccio risolutore, si è visto sia il talento di Roberson, sufficiente a mettere in grande apprensione fighter esperti e solidi, ma anche una scarsa solidità mentale che non gli ha permesso di portare a casa un match che aveva in pugno.
Marvin Vettori potrebbe anzitutto puntare sul suo eccellente submission game, perché Roberson a terra concede qualcosa e pochi fighter nei Pesi Medi potrebbero sfruttare questi limiti con l’efficacia di Vettori. Roberson, però, è un fighter più estroso e creativo di Stewart, meno solido dal punto di vista difensivo ma più pericoloso.
Vettori non dovrà soltanto vincere stavolta, ma anche stupire. Dovrà soprattutto dimostrare al mondo di essere pronto ad affrontare l'élite dei pesi medi. Dovrà mantenere la solita aggressività e il ritmo impressionante mostrato nelle ultime apparizioni, ma dovrà essere ancora più bravo a sfruttare, se ce ne sarà l’occasione, il momento più propizio per chiudere l’incontro: con quel killer instinct che è sembrato mancargli nei momenti di assoluto dominio, ma che Vettori dovrà tirare fuori se vuole continuare a nutrire le sue sfrenate ambizioni.