Oggi in acrobazia ci giocano i pazzi. Ci gioca Pinilla perché pare non sappia fare altro nella vita, ci giocava Osvaldo – nei suoi momenti migliori – ma credo fosse solo per saziare il suo ego infinito. Ci gioca Ibrahimovic, perché lui davvero può fare quello che vuole e poi ha fatto taekwondo.
Negli anni '90 in acrobazia ci giocava Gianluca Vialli, centravanti. C'è davvero un mondo da scoprire a riguardare tutti i gol di Vialli e metterli in fila. Ne esce fuori un attaccante davvero versatile, capace di segnare sfruttando tutti i trucchi nelle tasche di un attaccante: di destro ad incrociare, al volo di sinistro, dopo aver saltato più o meno tutti, su punizione, in dribbling al portiere e con il tiro da fuori solo per dirne alcuni. E però di tutti i suoi gol, 275 mica pochi, quelli che più ci sono rimasti impressi sono quelli fatti andando a colpire il pallone in aria. Di testa, di piede, ma soprattutto in rovesciata, Gianluca Vialli trovava sempre un modo di trasformare un cross in gol ed era sempre un modo eccitante. La sua prima rete in Serie A, ad esempio, è di testa incrociando il tiro per ingannare il portiere, anche il secondo è di testa, e come ci è riuscito lo sa solo lui. In entrambi i casi è evidente l'abilità di Vialli di trovare la palla nello spazio e colpirla nel modo migliore per superare il portiere.
Come possiamo dividere l'iconografia di Vialli in due, con i capelli e senza, possiamo senz'altro dividere i suoi gol in quelli con il pallone colpito in aria e tutti gli altri. Io ovviamente mi sono concentrato sui primi, scegliendo i migliori 10.
Prefazione - in tuffo di testa da terra contro il Bari | Serie A 1991-92
Se chiedessi a Vialli di scrivere la prefazione ad un libro che parla del suo istinto all'interno dell'area di rigore, sono sicuro che citerebbe questo gol. Anche per questo lo metto prima dei veri gol acrobatici di Vialli, mi serve a dirvi: mettetevi comodi ecco che tipo di giocatore vi aspetta. In questa situazione colpire di testa è una scelta fortemente innaturale, figlia di una scivolata dovuta al campo bagnato, però la torsione che fa per raggiungere il pallone non sembra per nulla la torsione innaturale di uno costretto dagli eventi. Tutto il movimento sembra armonico, come se in cuor suo stesse aspettando di segnare di testa da terra da almeno un paio di settimane e quello era solamente il momento perfetto per mettere in atto il suo piano. Questo gol credo racconti bene l'abilità di Vialli di raggrupparsi come un tuffatore e coordinarsi nel giro di pochi decimi di secondo e che poi è il motivo per cui ha segnato tutte queste reti in acrobazia.
10 – Girata di prima intenzione contro il Pisa | Coppa Italia 1984/85
Questo gol nasce da uno degli schemi più semplici del calcio: angolo calciato sul secondo palo, sponda di testa verso il centro e correzione in rete del centravanti appostato in mezzo all'area.
Sono un grande fan degli schemi da calcio piazzato, soprattutto di quelli molto semplici, mi restituiscono l'idea che dopotutto questo sport sia frutto del lavoro giornaliero dei giocatori e non principalmente del talento di essi. La semplicità però richiede che le cose vadano fatte in un certo modo, e per esempio in casi come questi la sponda dovrebbe essere più precisa che potente, per dare il tempo all'attaccante di coordinarsi e colpire senza che i difensori possano intervenire o molto forte ma indirizzata verso lo specchio in modo che all'attaccante basti spizzarla.
Qui, però, il giocatore della Sampdoria che fa la sponda non riesce ad essere preciso né morbido perché deve preoccuparsi principalmente del colpo di reni necessario ad anticipare l'avversario. Vialli è rapidissimo nel fare un passo indietro e coordinarsi, nonostante il pallone sia arretrato e anche un po' basso, riuscendo a colpirlo con la forza necessaria a farlo passare sopra la testa del portiere senza che questi possa intervenire, quando invece con conclusioni come questa capita di colpirlo in pieno, o ancora più facile di mandarla molto alta sopra la traversa.
Quando fa questo gol Gianluca Vialli ha appena 20 anni, è alla sua prima stagione alla Sampdoria e il suo fisico non sembra ancora pienamente sviluppato, almeno da quello che si può capire da un video così poco definito. Eppure è già intuibile l'elasticità atletica che caratterizzerà le sue giocate per i successivi 15 anni.
9 – Di testa ad incrociare contro la Juventus | Serie A 1986/87
In molti gol di Vialli alla Sampdoria può accadere che nello svolgersi dell'azione intervenga un giocatore diverso dagli altri. Se uno fa attenzione quel giocatore è sempre Roberto Mancini, del cui sforzo nel rendere il calcio una cosa più bella dovremmo prima o poi parlare. Il suo modo di giocare illuminava quella squadra, ha contribuito a rendere Vialli l'attaccante prolifico che ricordiamo e non a caso vengono considerati una delle migliori coppie d'attacco viste in Italia. In questa rete i meriti del Mancio sono relativi e limitati al cross – anche se la grazia è visibile anche in quei pochi metri - e il grosso del lavoro se lo accolla Vialli.
Non riesco a decidere se i meriti maggiori vadano dati alle qualità atletiche di Vialli, che riesce a fare due passi indietro e staccare senza perdere equilibrio e coordinazione, o alle abilità balistiche che gli permettono, nonostante la posizione scomoda, di colpire il pallone nel modo giusto, facendogli percorrere quella insidiosa parabola che dall'altezza del secondo palo va a scavalcare il portiere per poi ricadere alla base del primo palo.
Di questi gol Vialli ne ha segnati tanti, tantissimi, e ne esiste anche una versione più importante realizzata nei supplementari della finale della Coppa delle Coppe del '89 poi vinta, in cui però i meriti sono ribaltati: Mancini fa un cross perfetto e a Vialli sono richieste solo doti telepatiche, capendo prima degli altri la giocata del compagno. Ero indeciso se mettere questo in classifica, forse il più importante del Vialli blucerchiato, ma poi ho deciso che era giusto valutare queste reti solamente in base al grado acrobatico senza la tipica sovrastruttura del vale di più perché segnato in una finale.
8 – In rovesciata contro la Reggiana | Serie A 1994/95
Questa non è una rovesciata bellissima, è un po' accartocciata e legnosa, però racconta bene le capacità acrobatiche di Vialli. Ho scelto questo video che ignora lo svolgimento precedente dell'azione (a 00:14 si può intuire che il pallone gli arriva da un maldestro rinvio di un difensore della Reggiana) perché i continui replay da diverse angolature danno quasi un effetto ipnotico del gol, e adesso vorrei che qualcuno aprisse un tumblr fatto di gif così ipnotiche per tutti i gol veloci e un po' casuali come questo.
Non sono un esperto di rovesciate, ma quando le provavo al parco con gli amici non lo facevo mai con palloni che mi arrivavano da dietro, quindi posizionandomi completamente spalle alla porta, ma sempre dal lato. Ho come l'idea che una fare una rovesciata dopo un cross dall'esterno sia in qualche modo più facile, perché permette un migliore controllo di quello che accade intorno senza lasciare completamente cieca una porzione di campo. Una rovesciata così, come questa fatta da Vialli alla Reggiana, richiede un completo abbandono alle leggi della fisica e io avrei davvero paura di rompermi l'osso del collo nel riprodurla. Ma immagino che essere Gianluca Vialli voglia dire anche fregarsene di queste paure umane.
7– In mezza rovesciata contro il Verona | Serie A 1991/92
Nel 1991/92 la Sampdoria gioca da campione d'Italia e, nonostante un campionato piuttosto deludente, arriva a disputare la finale della Coppa dei Campioni. Nel 1991 Gianluca Vialli ha già raggiunto la piena maturità e quella sicurezza che lo porterà ad essere un attaccante sempre più determinante. Qui nella seconda partita della sua vita con uno scudetto cucito sul petto quello che sorprende è la tranquillità con cui sceglie la giocata più difficile.
Lo sviluppo dell'azione gli permetteva anche di mettere giù il pallone e calciare in maniera più sicura, ma a lui non sembra importare. A questo punto la scelta di colpire un cross al volo sembra completamente connaturata al giocatore Gianluca Vialli, come per un tennista serve and volley scendere a rete appena guadagnato un minimo vantaggio nello scambio.
6 – In rovesciata contro la Juventus | Serie A 1986/87
Ho iniziato questo articolo con l'idea di non riempirlo di rovesciate, ma poi come fai? È un colpo sempre bello, che sia stilisticamente perfetta o meno la rovesciata ti fa sempre saltare sulla sedia, o almeno lo fa più di altri gol altrettanto difficili. Credo sia perché è veramente il tipo di gol che non possono fare tutti, non esiste la rovesciata della domenica del terzino, c'è chi le fa e chi non le fa. Vialli ovviamente le faceva e questa è la prima segnata da giocatore della Sampdoria.
Vedendo questo gol mi verrebbe da chiedere a Vialli come si arriva a pensare di eseguire una rovesciata quando sei fisicamente accerchiato da tre avversari. Le probabilità di colpire un naso piuttosto che il pallone sono davvero alte e se invece è riuscito non solo a farla, ma anche a segnare, credo sia dovuto all'estrema fiducia che Vialli riponeva in sé stesso. Ecco credo che in definitiva le rovesciate riescano alle persone che hanno un carattere forte, spavaldo e che magari nella vita sono anche un po' coatti.
È una rovesciata per certi versi simile a quella segnata alla Reggiana, forse anche meno bella, ma l'ho messa più avanti in classifica per due motivi: prima di entrare il pallone sbatte sul palo e i gol che hanno questa caratteristica per me dovrebbero essere considerati sempre un po' migliori degli altri, inferiori solo a quelli che colpiscono la traversa prima di entrare; la maglia della Sampdoria in quegli anni è più bella delle altre maglie, per cui un gol segnato da un giocatore blucerchiato parte sempre con qualche decimo di vantaggio rispetto agli altri.
5 – Al volo di punta contro Malta | Qualificazioni ai Mondiali 1994
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La prima cosa da dire è che questa è l'ultima rete segnata da Vialli con la maglia dell'Italia. È il 1992, Vialli ha 28 anni, e non c'è nessuna ragione sportiva per non chiamarlo più. I motivi del brusco stop vanno ricercati nel suo difficile rapporto con l'allora Commissario Tecnico Arrigo Sacchi, un rapporto che degenera per via di una serie di incomprensioni e dichiarazioni infelici che hanno privato la Nazionale di un attaccante eccezionale.
Non mi stupirei se dopo questa rete il telecronista avesse ricordato ai tifosi davanti alla televisione che nel tempo libero Vialli si dilettava con la danza classica. Se fermate il video prima del suo tocco di punta si vede che il movimento che fa per anticipare l'avversario esce direttamente da quell'universo lì, quello della danza classica, ed è un movimento che ha anche un nome abbastanza esplicativo Grand Jeté – grande salto. In realtà non credo Vialli abbia particolari conoscenze del mondo della danza, ma è certo che con quel fisico e quella elasticità avrebbe primeggiato anche in quella disciplina. Dopo il gol viene anche brevemente inquadrato Sacchi ed è un immagine così bella, anche più bella del gol: sembra quasi stizzito, seduto su una spartana panchina di legno, e se conoscete qualcuno che vende quella giacca a vento scrivetemi in privato.
4 – In mezza rovesciata contro l'Arsenal | Makita tournament 1991
Per scrivere questo articolo mi sono visto quanti più gol sono riuscito a rimediare di Gianluca Vialli. Me ne mancano alcuni segnati nelle coppe con la maglia della Juventus e forse qualcuno di quelli segnati col Chelsea e vivo col dubbio di essermi perso qualche sua incredibile acrobazia. Di quelli con la Sampdoria ero abbastanza tranquillo di averli visti tutti perché esiste un video che promette di riprodurne 140, tanti quanti ne ha segnati con quella maglia. Poi mentre cercavo tutt'altro, ho letto con la coda dell'occhio, nella classica colonna destra di youtube, le parole mezza rovesciata e Vialli.
Eppure questo gol non era presente nei 140 con la Sampdoria e non sapevo che pensare. Alla fine la risposta era ovviamente che si trattava di una partita amichevole. Quanti gol così ha segnato Vialli quando non contava poi molto? Spero pochi, questo potrebbe essere ricordato come il più bel gol in amichevole di Vialli ed è stato segnato contro una squadra blasonata in una competizione dal nome orientale: Makita Tournament. Forse avreste preferito occupassi le seguenti righe raccontando la storia nostalgica di questo torneo, ma non è il mio compito, almeno per il momento.
Questa mezza rovesciata rientra nella categoria gol che non dovresti mai rivedere al replay. Il movimento di Vialli è infatti così bello e rapido che visto a velocità normale sembra opera di un pittore futurista che in un breve periodo della sua vita aveva deciso di dipingere solo giocatori che esprimevano il concetto di velocità in acrobazia. Visto al replay si capisce meglio tutto quello che porta Vialli a segnare ed è un movimento perfetto, c'è un momento in cui lo vedi perfettamente parallelo al terreno, però non saprei spiegare perché ma sembra perdere un po' di poesia.
3 – In rovesciata contro la Cremonese due volte | Serie A 1994/95
Siccome non potevo mettere solo rovesciate in classifica, ma non volevo neanche scegliere tra queste due o lasciarne un'altra fuori, ho sfruttato la loro eccezionalità di essere back to back (ovvero Vialli le ha segnate all'andata e al ritorno dello stesso campionato alla Cremonese) per accorparle e usarle come esempio degli interrogativi che deve porsi chi decide di fare classifiche tipo questa. Dovremmo considerare più bella la la prima che arriva dopo momenti di brutto calcio e lo trasforma in qualcosa di bellissimo o la seconda, meno bella, ma arrivata dopo momenti di calcio migliori del gol stesso?
Lo sviluppo dell'azione della prima rovesciata è molto lontano da quello che vorremmo veder precedere un gol, soprattutto uno così. La palla scodellata dentro l'area sembra quasi una punizione nei confronti di Ravanelli che fa quello che può e la alza di testa molto alta nella speranza ci sia Vialli alle sue spalle. Ravanelli lo fa perché sa che il compagno aumenta in maniera esponenziale le possibilità della squadra di fare gol dal nulla, buttando palloni a caso all'interno dell'area di rigore.
Scegliendo questo gol mi sono preoccupato, forse più del gol stesso, di capire quale sia stato il ragionamento del difensore nello svolgersi dell'azione. Quando fai quel lavoro e ti trovi a marcare 1 contro 1 chiunque – ma ancora di più se ti trovi a marcare Vialli - quello che ti insegnano è di metterti tra l'attaccante e la porta. E questa è la scelta del difensore che deve aver pensato che di eroi che marcavano da davanti ne fossero morti già troppi. La scelta conservativa non paga perché Vialli trova il modo di colpire a rete che sfrutta il difensore alle sue spalle come appoggio. L'estremo tentativo di ribattere la rovesciata di faccia è la scelta del soldato che rimasto nel campo nemico decide di morire in piedi. Bonus per il pallone che sbatte sotto la traversa dopo che Turci ha provato a smanacciarlo.
La seconda rovesciata, invece, non ha richiesto particolari sforzi a Vialli, che a questo punto abbiamo capito non ha nessuna difficoltà a fare una rovesciata così semplice, ma ne ha richiesti al resto della Juventus. Il gol è preceduto infatti da una azione di venti secondi e sette passaggi tutta effettuata andando in avanti senza mai la tranquillità di un passaggio semplice. È quasi una piccola ragnatela che si conclude con un cross di Baggio sporcato di testa dal difensore che aggiusta il pallone quel tanto che basta per far fare a Vialli il Vialli, ovvero non perdere mai di vista il pallone e sfruttare alla perfezione la traiettoria a filo di piombo sulla sua testa. L'esecuzione è poi di quelle che si dovrebbero insegnare nelle scuole calcio ai bambini, anche se in realtà non andrebbero insegnate le rovesciate ai bambini.
2 - In rovesciata contro l'Empoli | Serie A 1987/88
Esisterà una classifica che ordina i gol non di testa per altezza da terra in cui è stato impattato il pallone? Non credo, ma sarebbe una classifica interessante, dominata da giocate freak come questa rovesciata di Ibrahimovic contro l'Inghilterra o questa di Pogba se fosse entrata. La rovesciata di Vialli contro l'Empoli avrebbe sicuramente una posizione molto vicina alla testa della classifica ed è forse la più classica tra le rovesciate di Vialli, sembra uscita da un film di Zeffirelli.
Solitamente nelle rovesciate non è necessario colpire benissimo il pallone, sono sempre colpi inaspettati per il portiere quindi è possibile trovarlo impreparato all'intervento, ma questo non accade mai con le rovesciate di Vialli. Sono espressione di pura potenza e non c'è nessuna differenza tra queste e un tiro normale dalla stessa posizione, anzi. Vialli sembra una fionda che con il suo movimento elastico imprime al pallone una velocità sensazionale e questa all'Empoli è la più potente tra le sue. Dopo il gol il portiere si dispera, si mette le mani nei capelli, forse non crede a quello che ha appena visto, forse ha visto il pallone passargli talmente vicino da maledirsi per non essere riuscito a respingerlo, ma immagino che rivedendo il gol la sera a cena con la famiglia abbia capito che semplicemente non poteva.
1 – Una specie di rovesciata – strana ma bellissima - contro la Fiorentina | Serie A 1994/95
La stagione 1994/95 è quella in cui la Juventus vince lo scudetto disputandoselo con il Parma, vince la finale di Coppa Italia battendo il Parma in finale e perde la Coppa Uefa in finale contro il Parma. Una stagione in cui Vialli da il meglio di sé segnando 22 reti, tra cui le due rovesciate alla Cremonese e quella alla Reggiana - che trovate in questa classifica - e questo gol alla Fiorentina. È già impensabile che in una sola stagione si riesca a segnare quattro gol così meritevoli, ma vi consiglio di andarveli a cercare tutti quei 22 gol del 94/95 perché sono mediamente così belli che a raccontarvelo non mi credereste.
Ci sono talmente tante variabili in questo gol che non so nemmeno da dove iniziare. È più difficile coordinarsi con un pallone che arriva da 40 metri o farlo mentre corri verso l'esterno del tuo obiettivo? È più difficile colpirla mentre sei così stirato o colpirla nell'unico modo possibile, ovvero in modo che ne esca un pallonetto da così vicino? Avrei potuto mettere al primo posto tanti di questi gol di Vialli, ma questo è quello che più mi ha lasciato a bocca aperta. Sinceramente non riesco a capire neanche quanti gradi di fortuna abbia questo gol, perché semplicemente non riesco a pensare che sia tutto frutto della sua mente, che l'abbia pensato proprio così come gli è uscito dal piede. E niente tutto quello che riesco a dire è bravo lui.