Edifici abbandonati e stabilimenti balneari in disuso in quella che un tempo doveva essere il luogo di villeggiatura della Napoli bene. In un’area urbana che assume caratteri post-bellici sorge il Marina di Castello Resort, struttura alberghiera di proprietà di una famiglia di imprenditori edili che, a partire dagli anni sessanta, aveva provato a trasformare il litorale domizio in una copia della Riviera romagnola. Il Marina di Castello, con gli impianti sportivi annessi, è oggi il Centro di allenamento e ritiro della SSC Napoli. Un presidio di modernità in una terra gravemente segnata da crimini, prostituzione e schiavitù, che oggi rappresenta una vera e propria oasi nel deserto. È in questo scenario che si è svolta l’assurda vicenda legata ad Amin Younes e la sua fuga da Napoli e dal Napoli.
È il 28 gennaio e il Napoli ospita il Bologna. Ad assistere alla vittoria degli uomini di Sarri, in tribuna, c’è anche Younes. A pochi giorni dalla chiusura del mercato invernale, l’esterno offensivo sembra rappresentare il profilo giusto per dare fiato a Insigne o Callejon nella volata per lo scudetto: brevilineo, bravo nello stretto e abituato a giocare un calcio offensivo. La gente sugli spalti lo riconosce nonostante l’anonimo giubbotto nero e il cappellino con la visiera. Lui sorride, scatta qualche selfie. Ha passato le visite mediche e, stando alle fonti ufficiali del club, ha firmato un contratto quinquennale. Tornato al centro di Castelvolturno, Younes, accompagnato dal padre, chiama un taxi e si fa accompagnare alla stazione ferroviaria di Villa Literno, a metà strada tra Napoli e Roma. Un luogo più discreto rispetto all’aeroporto di Capodichino. Da lì, i due prendono un treno per Roma e poi il volo per Amsterdam, prima di sparire dai radar per alcuni giorni, fino a far saltare il trasferimento nel mercato di gennaio. Una notizia che arriva in un contesto caotico, dove il Napoli sembra vicinissimo anche all'arrivo di Politano, per poi vedere sfumare anche quel trasferimento all'ultimo minuto.
Da lì in poi non è sicuro neanche che Younes si trasferirà al Napoli in estate. Il suo entourage motiva il mancato trasferimento con dei "gravi problemi familiari", ma si accavallano anche voci più confuse. Inizia a circolare la voce che all’attaccante non piaccia la città, o che sia rimasto deluso dal centro sportivo di Castel Volturno. Addirittura che abbia incontrato dei camorristi, o che abbia già un accordo con un altro club. Le parti in causa tengono una linea comunicativa ambigua e capirci qualcosa non è semplice. Oggi non è ancora chiaro che cosa sarà di Younes quest’estate. Qui sotto abbiamo messo in ordine cronologico le notizie uscite da gennaio ad oggi.
Cronistoria degli avvenimenti
26 gennaio: Napoli, ecco Younes: visite mediche a Roma.
26 gennaio: Napoli, Younes: «Ho voluto essere qui. Darò una mano per lo scudetto».
28 gennaio: Younes, battesimo al San Paolo. Il tedesco in tribuna aspettando il tweet.
30 gennaio: Napoli, Younes ha problemi familiari: arriverà solo a giugno.
1 febbraio: Valcareggi: "Younes via da Napoli perché non gli è piaciuto l’ambiente".
2 febbraio: De Laurentiis: "Agnelli potenti, si può condizionare in silenzio. Volevano Younes tramite il Bayern".
5 febbraio: Parla Younes: «Non so se in estate andrò al Napoli».
7 febbraio: Napoli avvisa Younes: «Se a luglio non viene rischia squalifica e risarcimento»
11 febbraio: Younes non vuole parlare del trasferimento saltato.
13 febbraio: Caso Younes, l'Ajax fa chiarezza: «Ha già firmato con il Napoli, quindi non resterà con noi nella prossima stagione».
5 marzo: Caso Younes, l'avvocato del Napoli: «Sa bene cosa ha firmato».
30 marzo: Younes faccia a faccia con i mafiosi italiani.
2 aprile: Dalla Germania: «Younes ha un accordo con il Wolfsburg».
10 aprile: Anche de Boer si schiera con Younes: «Napoli, errore dell’intermediario».
24 aprile: Younes ospite del salottino VIP del Borussia Monchengladbach.
La rottura con l’Ajax
La vicenda di Younes però parte da lontano e vale la pena ricostruirla dall’inizio. Non solo per vederci più chiaro, ma anche per capire qualcosa di più sul giocatore. Younes è arrivato ad Amsterdam durante l’ultima fase della gestione De Boer, scovato dagli scout durante gli Europei U-21 in Repubblica Ceca del 2015.
Andando contro le opinioni di tutta la stampa tedesca di settore, Horst Hrubesch, allora commissario tecnico dell’U-21 tedesca, aveva deciso di schierare Younes nella formazione titolare durante la competizione, nonostante giocasse con la squadra riserve del Kaiserslautern in Regionalliga, la quarta divisione del calcio tedesco. Younes in quel momento non sembrava destinato a giocare ad alti livelli: aveva messo insieme una ventina di presenze in quasi tre anni e il suo fisico sembrava esporne chiaramente i limiti.
Younes ha avuto invece subito un ottimo impatto sulla Eredivisie e nel giro di poco tempo, con l’arrivo di Peter Bosz sulla panchina dell’Ajax, è riuscito ad affermarsi come uno dei giocatori offensivi più interessanti, giocando soprattutto una grande Europa League. È stato il singolo giocatore ad aver effettuato più dribbling nella scorsa competizione.
Foto di Emmanuel Dunand / Getty Images.
L’approdo dei biancorossi in semifinale, conquistato dopo la doppia sfida contro lo Schalke 04, ha garantito a Younes una grande visibilità. In quei giorni su di lui si sbilancia anche Joachim Löw, ct della Germania: «Younes è un giocatore dotato di un ottimo dribbling e può impegnare anche tre avversari quando ha la palla tra i piedi. Dopo tutto, non abbiamo tanti calciatori in quel ruolo». Un forte attestato di stima, cui è seguito l’invito ad unirsi al ritiro estivo della Germania e la convocazione alla Confederations Cup disputata in Russia e vinta dalla Mannschaft, dove Younes che è riuscito a ritagliarsi il suo spazio, andando anche in rete nei minuti finali della semifinale vinta 4-1 contro il Messico.
Alla ripresa degli allenamenti che segnano l’inizio della stagione successiva alla sconfitta dell’Ajax nella finale di Europa League di Solna contro il Manchester United di Mourinho, il rapporto tra Younes e il suo club inizia a logorarsi. Il giocatore sembra poter andare via e non ha nessuna intenzione di rinnovare il contratto in scadenza a giugno 2018. Nasce un forte conflitto con la società, che vorrebbe monetizzare al massimo la sua cessione, nonostante non sembra ci siano state offerte estive particolarmente interessanti.
La situazione è definitivamente precipitata quando sulla panchina dell’Ajax si è seduto Erik Ten Hag, subentrato all’esonerato Marcel Keizer. L’ex vice di Guardiola al Bayern ha immediatamente stabilito le gerarchie per i ruoli dell’attacco, puntando sul gioiello di casa Justin Kluivert e sul brasiliano David Neres. In quella che doveva essere la stagione della sua consacrazione, Younes si è trovato a faticare per giocare titolare.
Younes comincia a mettersi di traverso. A dicembre viene reso noto che, per via di un’ambigua infiammazione al ginocchio, resterà lontano dal campo per circa un mese e mezzo prima della pausa invernale. In Olanda la stampa calcistica vicina all’Ajax comincia a parlare di “addio amaro”. È in questo contesto che arriva l’offerta del Napoli, disposto a versare 5 Milioni di Euro (da arrotondare con alcuni bonus che sarebbero stati versati in base al rendimento del calciatore) per avere il calciatore a disposizione da subito. Un’offerta parsa più che ragionevole a Marc Overmars, intento a confermare quasi contemporaneamente l’acquisto del promettente diciannovenne burkinabe Hassane Bandé, lasciato in prestito fino alla fine della stagione al Mechelen, in Belgio.
Da gennaio ad oggi
Oltre al Napoli c’erano le offerte del Betis e dello Swansea, ma nessuna delle due convince Younes. La possibilità di giocarsi lo Scudetto in Italia è ghiotta e si inizia ad imbastire una trattativa per portarlo a Napoli quanto prima. Mentre la vicenda si ingarbugliava l’amministrazione del Napoli aveva anche fatto partire un bonifico di 5 milioni all’Ajax, a titolo di indennizzo per l’approdo anticipato del calciatore in azzurro.
Cosa sia successo in quelle 48 ore, quelle tra l’arrivo di Younes a Napoli e la chiusura del mercato, è ancora poco chiaro e negli ultimi mesi la vicenda ha continuato a tingersi di mistero. Le prime indiscrezioni trapelate a mercato chiuso, e con il trasferimento al Napoli saltato, riferivano di gravi problemi di salute di un familiare vicino al calciatore che ne avrebbero condizionato la decisione. Nelle settimane successive si è parlato delle garanzie che Sarri non avrebbe potuto dargli, delle ingerenze della Juventus nel mercato, di un ipotetico prestito al Sassuolo rifiutato dallo stesso Younes e persino di un faccia a faccia con presunti camorristi.
Younes in finale di Europa League. Foto di Janek Karzynski / Getty Images.
A fine marzo, sulla stampa olandese è rimbalzata una versione di come sarebbero andati i fatti che suona romanzata e intrisa di luoghi comuni. Mike Verweijn, giornalista del Telegraaf, ha scritto di un Younes "scioccato" da una città povera e poco sviluppata, già prima di un incontro con dei camorristi. Fattori che avrebbero portato l’ala a tornare sui suoi passi e persino a negare di aver sottoscritto un contratto con il Napoli.
Una volta saltato il trasferimento a Napoli aveva parlato il tecnico dell’Ajax ten Hag: «Amin è tornato ad allenarsi con noi e sarà a mia disposizione già da questo fine settimana. Se resterà ad Amsterdam anche dopo l’estate? Questo non posso dirlo con certezza». Nella partita contro il NAC Breda giocata il 4 febbraio, Younes siede regolarmente in panchina, mentre il giorno dopo scende in campo con lo Jong Ajax nella sua prima gara del 2018, quella contro l’Helmond Sport nella seconda serie olandese. In quell’occasione l’ala segna anche un bel gol, guadagnandosi qualche applauso dallo sparuto pubblico del Toekomst, centro di allenamento e campo dove gioca la squadra U-21.
Nel frattempo Younes sta giocando sempre meno. Durante tutto il mese di febbraio ha collezionato solo 19 minuti in campo: scampoli delle gare vinte con Roda e Twente e nel pareggio a reti inviolate contro l’ADO Den Haag, drammatico dal punto di vista sportivo in quanto ha quasi azzerato le possibilità di una rimonta sul PSV Eindhoven, laureatosi campione d’Olanda proprio nella sfida contro l’Ajax dello scorso 15 aprile. L’ultima presenza di Younes risale al 4 marzo, quando ha giocato mezz’ora contro il Vitesse servendo anche un assist.
Lo scorso 11 Marzo, a pochi minuti dalla fine di Ajax-Heerenveen, con i compagni comodamente in vantaggio per 4-1, Erik ten Hag si volta verso la panchina e fa un cenno a Younes: «Amin, preparati, è il tuo momento». Younes scuote la testa e guarda altrove, non toglie la felpa e pettorina e rimane seduto al suo posto, ignorando le indicazioni dell’allenatore. Nell’immediato post-partita, sul suo sito ufficiale l’Ajax comunica di aver sanzionato il proprio tesserato, spedendolo ad allenarsi per due settimane con lo Jong Ajax. Marc Overmars, D.S. del club biancorosso, ha escluso ogni possibilità di un rinnovo, confermando la firma del contratto con il Napoli a partire dalla prossima stagione.
Il provvedimento disciplinare si è aggravato circa dieci giorni dopo quando, al termine di un colloquio tra il calciatore, Ten Hag e Overmars, l’Ajax fa sapere, in un nuovo comunicato, che «Younes non è tranquillo e rimarrà fuori dalla prima squadra fino al termine della stagione, in quanto l’allenatore, Ten Hag, ha bisogno di calciatori motivati al 100% per portare a termine il campionato».
A schierarsi dalla sua parte è stato un altro irregolare del calcio, Andy Van der Meyde: «Amin non merita di essere trattato così. Parliamo spesso, ma su quel che è successo in quei giorni lui mantiene un assoluto riserbo. Credo che il suo comportamento dipenda dal momento difficile che sta attraversando. Nonostante questo, Younes ha sempre dato il massimo negli allenamenti e si è messo a disposizione di tutti i suoi allenatori. Questo i tifosi dovrebbero tenerlo in considerazione».
Sulla vicenda si è espresso Frank de Boer, che ha lanciato Younes all’Ajax: «Conosco il ragazzo e non posso che parlarne bene. È sempre stato il primo ad arrivare agli allenamenti e nel suo giorno libero veniva in campo per lavorare ancora. L’Ajax credeva di averlo venduto, ma Ten Hag se lo è ritrovato in rosa. Credo che volerlo inserire a trenta secondi dalla fine non sia stata piacevole. Però capisco anche che esistono delle regole in un gruppo e tutti devono rispettarle».
Anche i rapporti tra il giocatore e la tifoseria si sono guastati. Nonostante qualche timido tentativo di riavvicinamento, quando Younes ha dichiarato possibile una sua permanenza ad Amsterdam anche il prossimo anno (gettando nella più totale incertezza i tifosi del Napoli), Younes è stato fischiato dai tifosi ritrovandosi nella classica situazione del separato in casa.
L’attuale situazione tra Younes e il Napoli
Arriviamo quindi a cosa sappiamo per certo sul futuro di Younes. Stando a quanto dichiarato da Mattia Grassani, avvocato del Napoli, Younes avrebbe formalizzato il suo accordo con il club azzurro e, a partire dal mese di Luglio, sarà un calciatore del Napoli a tutti gli effetti. «Il Napoli è l'unico club ad avere diritto alle sue prestazioni e se lui riterrà di prendere scelte contrattuali diverse, dovrà assumersi poi tutte le responsabilità, sia in ambito economico che disciplinare».
La versione di Grassani trova concorde anche Jan Kabalt, noto avvocato olandese esperto di contratti calcistici: «Se Younes dovesse firmare con un’altra squadra andrebbe incontro a pesanti sanzioni». Nel corso dei suoi interventi davanti ai microfoni dei giornali e delle tv locali campane, l’Avvocato Grassani, poi, ha voluto fugare ogni dubbio dietro una presunta combine tra Juventus e Bayern Monaco per far saltare l’affare che avrebbe dovuto portare Younes a Napoli: «Firmare per un'altra squadra è uno scenario non percorribile. Attualmente il Calcio Napoli è l'unico club che può decidere del suo futuro: Younes dovrà presentarsi al ritiro, non potrà nemmeno allenarsi con un'altra società pena sanzione disciplinare».
Nicola Innocentin, agente del calciatore, considera “falsità” quanto riportato dal Telegraaf nella ricostruzione dei fatti firmata da Mike Verweijn. Younes, anzi, sarebbe stato positivamente impressionato dal calore e dall’affetto dei napoletani, oltre che dal gioco espresso dalla squadra.
L'agente di Younes ha aggiunto che, a differenza di quanto scritto sul giornale olandese, alla base del marcia indietro di Younes non c’è stata alcuna divergenza con Maurizio Sarri. «Il tentativo di anticipare il suo arrivo a gennaio era solo per permettergli di ambientarsi con sei mesi di anticipo in una nuova realtà, una cosa normale e che avviene per ogni giocatore specialmente per chi arriva dall'estero. L'idea di Sarri era di farlo entrare nelle rotazioni della squadra, poi ovviamente l'ultima parola sarebbe spettata come sempre al campo», ha dichiarato Innocentin, che esclude categoricamente la possibilità che Younes non si presenti al ritiro estivo del Napoli. L’agente ha però al contempo aperto ad eventuali evoluzioni della situazione.
Uno degli ultimi capitoli della storia parla di un possibile accordo economico raggiunto da Younes e il Wolfsburg, disposto a versare un assegno di circa 10 milioni nelle casse di Aurelio De Laurentiis, che a quel punto realizzerebbe un’interessante plusvalenza. La vicenda di Younes ha avuto uno sviluppo romanzesco e misterioso da calciomercato degli anni settanta, e non è ancora finita.